ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Il falco vola con Giap

Written on 07/05/2011 – 5:12 pm by Wu Ming

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Questo blog  si ferma qui. Rimarrà on line come archivio delle prime discussioni su / recensioni di / contributi transmediali ad Altai, ma non sarà più aggiornato. D’ora in avanti, per tutto quel che ruota intorno al romanzo, il punto d’incontro sarà la categoria “Altai” sul nostro blog Giap. Grazie a tutt*.
Mentre scriviamo, Altai sta per essere ripubblicato nella collana economica trans-editore NumeriPrimi°, avvolto da questa fascetta.

P.S. Per saperne di più sul video incorporato sopra, cliccare qui.

Alberto Prunetti nella Istanbul di Hikmet, Pamuk… e Altai + suoni e musiche

Written on 26/06/2010 – 6:37 pm by Wu Ming

Anche se – ormai da qualche mese – è Giap lo spazio web su cui lavoriamo, ogni tanto torniamo a pubblicare materiali anche su questo blog tematico. Altai continua – e speriamo continui ancora a lungo – a “impollinare” e stimolare l’immaginazione di chi lo incontra lungo il suo viaggio o ne attraversa la scia. Ne derivano annunci, notizie e resoconti, materiale forse troppo specifico per Giap ma perfetto per queste pagine. Oggi vi proponiamo un “reportage” da Istanbul,  impressionistico e poetico, del collega Alberto Prunetti, redattore della rivista on line Carmilla e autore di diversi libri, l’ultimo dei quali è Il fioraio di Perón (Nuovi Equilibri, 2010).
Già che ci siamo, linkiamo l’audio della presentazione di Altai allo Zetalab di Palermo, con WM2 e WM4. L’evento ha avuto luogo nel febbraio scorso ma solo da poco sono a disposizione i file mp3/ogg.
Prossimamente, un po’ di materiali su Altai Lyric Version 1.0, lo spettacolo ideato e prodotto dalla Compagnia lirica di Milano, andato in scena ai festival Collisioni di Novello (CN) e Masca in Langa di Monastero Bormida (AT). Orchestra da camera, soprano, baritono e voci recitanti (Fabrizio Pagella e Wu Ming 1).
A proposito: un album interamente ispirato ad Altai è appena stato inciso dal duo Skinshout! (Gaia Mattiuzzi alla voce, anzi, alle voci; Francesco Cusa alla batteria). In attesa che esca, potete ascoltare le sfrenate performances di Mattiuzzi e Cusa alla pagina MySpace del progetto).
E ora, la parola al viaggiatore Prunetti.
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La seconda vita di Giap

Written on 12/04/2010 – 3:53 pm by Wu Ming

Da oggi poniamo fine alla frammentazione dovuta al proliferare di blog e siti tematici dedicati a singoli libri (New ThingStella del mattino, Altai).

E’ finalmente e ufficialmente on line Giap, redivivo, trasformato. D’ora in avanti, sarà l’epicentro della nostra presenza in rete.  Qualunque argomento che ci riguardi verrà trattato o linkato su Giap. Come ai vecchi tempi, ma con nuove modalità.

C’è la possibilità di iscriversi agli aggiornamenti del blog via e-mail, per chi non si trova bene con i feed rss o… rimpiange la vecchia newsletter :-)

Giap
è integrato con tutti i social network su cui siamo presenti: Anobii, Twitter e YouTube. I lettori, a loro volta, potranno segnalare automaticamente un singolo post sui social network a cui sono iscritti.

I blog tematici come questo li “congeleremo” tutti, nel senso che pian piano chiuderemo i commenti e da quel momento saranno equiparabili ad archivi statici.

Il sito “storico” è ormai quasi del tutto “cristallizzato”, ha alcune pagine “di servizio” che continueremo ad aggiornare, ma per il resto è un “reperto”, da usare in quanto tale.

Il blog di Altai prosegue l’attività almeno fino a giugno (termine del tour), ma il grosso dell’azione si sposta su Giap. Grazie a tutt* per la paziente attesa!

Cosa balla in pentola

Written on 03/04/2010 – 10:39 pm by Wu Ming

Scusateci se negli ultimi giorni abbiamo trascurato questo blog. Il tempo è poco:

- giriamo come trottole su e giù per la Penisola (a proposito, qui l’audio dell’incontro all’Auditorium Parco della musica di Roma, 26 marzo scorso);

- stiamo costruendo il nuovo Giap, che non sarà più una newsletter né una pagina html statica, bensì un blog integrato con tutti i social network (N.B. sarà possibile iscriversi agli aggiornamenti via e-mail); sarà il “blog dei blog” di Wu Ming, quello che porrà termine alla proliferazione di blog tematici legati ai singoli romanzi.

- due di noi, WM2 e WM4, stanno stringendo le ultime viti delle loro imminenti uscite soliste. Di che si tratta? Lo spieghiamo qui sotto.

- uno di noi, indovinate quale, sta leggendo l’ultimo libro – non ancora uscito nemmeno negli USA – di un celeberrimo autore americano, prolifico e dal cognome “monarchico”, perché… forse (forse!) stavolta il traduttore sarà lui. More orange tile – the roof of the mansion inside – rose in slants and angles against the blameless blue sky.

Per ora è tutto. Ricordatevi che il 7 aprile siamo a Napoli, l’8 a Cosenza, il 12 a L’Aquila, il 13 a Macerata (pomeriggio) e Castelfidardo (sera). E’ tutto sul calendario. Read the rest of this entry »

Un inatteso articolo su Riforma, settimanale dei protestanti italiani

Written on 20/03/2010 – 1:40 am by Wu Ming
Coi forconi, dio bono!
Utter Bliss

MOLTITUDINI
mp3, 160 kbps, 13,4 mega, 14:48

Sonorizzazione del proclama
link
Dalle moltitudini d’Europa in marcia contro l’Impero
(maggio 2001)

Anna Rispoli – voce recitante;
Antonio Amorosi – voce suonante;
Massimo Carozzi – ingegneria sonora.

«…Un manifesto: non so più dove l’abbia letto o come sia venuto nelle mie mani per la prima volta. A metà pagina c’era scritto: “Siamo l’esercito dei contadini e dei minatori di Thomas Müntzer…”»

Ci voleva un pastore protestante. Ci voleva Herbert Anders, pastore battista che abbiamo conosciuto di recente alla Spezia. Ci voleva un suo articolo sul mensile Riforma, per “schiudere” il nostro vecchio proclama “Dalle moltitudini d’Europa in marcia contro l’Impero” (2001), levarlo dalle pastoie chiliastico-millenaristiche in cui lo avevamo imprigionato, e “riabilitarlo” ai nostri stessi occhi.

Su quel testo, è noto, noi abbiamo fatto un’autocritica politica, ma non ne abbiamo mai negato la forza espressiva, né abbiamo disconosciuto il desiderio da cui nasceva. Non è tanto nell’appello, quanto nel nostro brandirlo come arma in quei giorni pre-Genova, nell’utilizzo contingente a cui lo avevamo piegato, che abbiamo rinvenuto caratteri tipici della “tecnicizzazione del mito” (espressione introdotta da Karoly Kerenyi e poi utilizzata da Furio Jesi).

Il testo in sé era leggibile anche in altri modi, sotto altri aspetti. Ad esempio, parlava di quel che è comune, di ciò che appartiene a tutti ma di cui i Signori vorrebbero appropriarsi. Acqua, aria, terra, conoscenza. C’era una genealogia – e una teleologia – della resistenza alle privatizzazioni, cioè alle usurpazioni. Resistenza che Anders rintraccia, recupera ed esplicita nel cuore stesso del Vangelo e di una Riforma che “semper reformanda est”, stabilendo anche collegamenti con la “Teologia della liberazione” latino-americana (Ernesto Cardenal, Gustavo Gutiérrez etc.)

L’articolo s’intitola “Condividere i saperi con gli ultimi” ed è apparso sul numero di Riforma del 12 marzo scorso. Lo riproponiamo in pdf qui.

Non è la prima volta che il settimanale dei protestanti italiani si occupa del nostro lavoro. Undici anni fa Riforma ospitò una polemica a puntate, un confronto teso tra chi aveva apprezzato Q (Antonio Di Grado, valdese, docente di Letteratura italiana all’Università di Catania) e chi invece lo aveva detestato (Giorgio Tourn, storico, biblista e pastore valdese), con un terzo intervento del pastore Mauro Pons che iniziava così: “Una parola su Q se si può ancora ragionare e non scomunicare.” Tutto quel dibattito è archiviato qui.

Per una cartografia della nostra presenza in rete, ovvero: ha inizio il post-Giap

Written on 28/02/2010 – 8:06 pm by Wu Ming

SoffioneDunque… Al momento, oltre a quello che si può trovare qui su wumingfoundation.com (inclusi i blog tematici come questo, i vari feed e il podcast):

Siamo su Twitter, che ci sembra un mezzo agile e non invasivo;

Siamo su Anobii, dove andiamo travasando tutte le nostre recensioni dal 2000 a oggi (quelle di Nandropausa e quelle disseminate qua e là nel corso degli anni);

Da anni abbiamo aperto un canale su YouTube. Sono davvero pochi i video da noi caricati direttamente (non è proprio il linguaggio che preferiamo), ma usiamo l’opzione “Preferiti” per segnalare quello che ci riguarda e ci pare valga la pena segnalare, soprattutto diramazioni transmediali dai nostri libri (es. Jet Set Roger e la sua band che eseguono la canzone Manituana);

Da qualche giorno stiamo provando Spreaker, “social web-radio” nata da pochissimo e ancora in versione Beta. Abbiamo aperto un canale anche lì, si chiama Wu Ming Foundation Audiotheque.
Ci interessa ricontestualizzare – e quindi rivitalizzare – il patrimonio di suoni, musiche e parole che abbiamo accumulato nell’audioteca e nella sezione “Suoni” di manituana.com, estraendo e riproponendo all’attenzione soprattutto gli incontri libro-musica-recitazione, oltre ad alcuni contributi di pura parola (letture, interviste, stralci da presentazioni), purché non troppo lunghi – quindi non la “Lezione su 300″ o “Un giorno a Maldon”, per capirci.
Sono tanti i musicisti con cui abbiamo collaborato in questo decennio di attività: dagli artisti di Casasonica agli Yo Yo Mundi, dagli Afterhours agli Switters passando per la Maxmaber Orkestra, da Jet Set Roger agli ElSo, da Yu Guerra! ai Beans, Bacon & Gravy. E tanti sono gli attori che hanno donato la loro voce ai nostri libri: i più attivi e disponibili sono stati Fabrizio Pagella e la Compagnia Fantasma, ma non dimentichiamo Marco Baliani e Giuseppe Cederna (presenti nell’album 54 degli Yo Yo Mundi), Leo Mantovani (personaggio ricorrente anche nei nostri libri), Anna Rispoli e Antonio Amorosi (nel 2001 voci dell’appello Dalle moltitudini d’Europa…), Gabriele Tesauri (il Mingus di Lavorare con lentezza, interprete dal vivo del racconto “I trecento boscaioli dell’imperatore”), Giacomo Casti, Bruno Stori (il primissimo a leggere in pubblico pagine da Q, nel marzo 1999!), Micaela Casalboni e tanti altri.
Non sappiamo se e come l’esperimento andrà avanti, dipende da come si evolverà il progetto Spreaker. Che è interessante, altrimenti nemmeno ci staremmo giocando. Solo che l’interfaccia è rigida, le opzioni ancora poche, la questione copyright misteriosa e per quello che abbiamo in mente noi la pubblicità risulta un poco invasiva. D’altronde lo hanno pure scritto: è ancora alla fase beta. Vedremo (*)
[A scanso di equivoci: la "vecchia" audioteca e il podcast rimangono. Gli esperimenti servono a "scuotere" materiali un po' "oscurati" dal formato-archivio e dall'ordine cronologico.]

N.B. Questa “impollinazione anemofila” (cioè affidata al vento) segue di un mese un annuncio dato via Twitter, su Anobii e, soprattutto, nella home page del nostro sito:

«Giap. Dal 2000 al 2009 è stata la nostra newsletter gratuita, il miglior modo per restare aggiornat* su Wu Ming (uscite, iniziative e prese di posizione). In realtà è stata molto più di un bollettino, almeno in alcune fasi della sua esistenza. Dieci anni di esistenza, dieci serie, circa dodicimila iscritti, una comunità…
…E una mole di lavoro sempre più ingombrante e soverchiante. Si avvicinava il decennale della nascita del collettivo, e noi percepivamo sempre più l’inadeguatezza, l’obsolescenza, la lentezza e la macchinosità del lavoro per Giap. Oltre al fatto che il processo di spedizione/diffusione dava sempre più problemi tecnici e causava incomodi ai destinatari.
Un bel giorno abbiamo deciso: basta. Chiudiamo la newsletter. Senza annunci in pompa magna, senza cattiva retorica.
Nella prima metà del 2010 trasformeremo Giap in qualcos’altro, informando gli iscritti con un’ultima mail. Poi cancelleremo l’indirizzario. Una mossa da pazzoidi dell’antimarketing, cancellare una lista di dodicimila indirizzi. Dodicimila iscritt* – di loro sponte -  a un servizio di informazione. Davvero folle. Quasi come cambiare nome dopo il successo di Q.
Tranquill*, eh! Avrete tanti modi di continuare a seguirci e interagire con noi: il nuovo Giap, i blog tematici, twitter, anobii…
Della newsletter  rimane l’archivio. Una decade di lavoro, sogni e dialoghi con una comunità aperta. La repubblica democratica dei lettori. Grazie.»

[* AGGIORNAMENTO 10/03/2010: dopo due settimane di esperimento, abbiamo capito che Spreaker non faceva per noi. Non era il mezzo adatto alle nostre esigenze. Abbiamo cancellato tutto e chi s'è visto s'è visto. Cercheremo un altro strumento.]

MADONNA BOMBARDIERA!

Written on 22/02/2010 – 3:32 pm by Wu Ming

Non è una bestemmia livornese, ma un affresco del XVII secolo, dipinto nella navata destra della Chiesa di Santa Maria, sul colle di Pazzalino, quartiere di Pregassona, Lugano.
La Madonna, Gesù Bambino e un angioletto bombardano la flotta ottomana a Lepanto, 1571.
Ce ne ha parlato per la prima volta un lettore ticinese, durante la presentazione di Altai al CSOA Il Molino. Finora abbiamo trovato solo questo particolare. Qualcuno di voi ha l’immagine completa?
Di recente, alcuni esponenti del clero locale hanno proposto di rimuovere l’affresco, perché una scena del genere non è compatibile con un luogo santo e potrebbe offendere la sensibilità dei musulmani.
Wikipedia dice: “lo stesso soggetto è ripreso nella chiesa del convento domenicano di Santa Maria Assunta a Santa Maria Rezzonico“.
Se conoscete altre immagini simili, segnalatecele. E ricordate: Dio è amore.

E ora, una miscellanea di segnalazioni, recensioni, diramazioni transmediali e interviste. C’è addirittura un gioco di carte ispirato a Q! Read the rest of this entry »

Sulla strana serata di Genova, ovvero: con Wu Ming non ci si annoia mai!

Written on 12/02/2010 – 12:04 am by Wu Ming 1

[WM1:] Sì, lo so, eravate venuti per sentire parlare di Altai, ed eravate pure in tanti.  Eravate usciti di casa dicendo: “Vado al Buridda, c’è la presentazione di un libro, pare sia un autore cinese”. E invece nisba. Sì, mi scuso se non siete riusciti a farmi la domanda su come facciamo a scrivere in quattro, e se è sfumata la dedica sulla copia del libro per il cugino che compie gli anni o la sorella che si laurea. You can’t always get what you want.
Una cosa, però, non potete negarla: con Wu Ming non ci si annoia mai. Una serata interessante, di cui parlare nei prossimi giorni, a metà tra una soirée futurista e uno psicodramma appena appena screziato di politica. Un happening. Vi pare poco?

Per chi non c’era, ma anche per chi c’era e non ha capito che minchia sia successo:
la presentazione di Altai non si è potuta fare. L’incontro di qualche ora prima su copyleft e scrittura collettiva si è svolto senza problemi, ma la presentazione no, quella si è trasformata in un altro genere di evento (uno spin-off della fiction su Basaglia) quando alcuni… diciamo rivoluzionari si sono presentati en masse – a occhio e croce una decina – per boicottarla e regolare presunti conti con Wu Ming, tute bianche e chi più ne ha più ne metta. Conti i più antichi dei quali risalgono a poco prima del G8 di Genova, e i più recenti al 2004. In quell’anno, passato alla storia soprattutto per la vittoria di Mikhail Saakashvili alle elezioni presidenziali in Georgia, certi ultra-radicali non apprezzarono una criptica presa per i fondelli infilata in una nostra opera, nostra leggiadra risposta a due kilometrici articoli pieni di insulti e calunnie nei nostri confronti. Read the rest of this entry »

Wu Ming a Bergamo: “Cosa vuol dire marxismo in questo momento?”

Written on 04/02/2010 – 10:38 pm by Wu Ming

banner_pacipacianaChi ha avuto occasione di incontrarci in più tappe dei nostri tour sa che ogni presentazione è diversa dall’altra. Certo, vi sono domande ricorrenti o addirittura immancabili (“Come fate a scrivere in quattro?”), e alcune risposte possono essere simili, toccare gli stessi punti. Nel complesso, però, ogni dibattito fa storia a sé: cambiano i contesti e le atmosfere, cambia la rappresentanza del collettivo, e prima o poi giunge la domanda inattesa che sposta il dibattito lungo strane direttrici. Una presentazione può essere più tesa e “politica”, la seguente più distesa e letteraria; gli scambi possono essere rapidi e ridanciani, oppure meditati e serissimi; possono esserci applausi a ogni frase (!) o rispettoso silenzio fino alla fine. A volte leggiamo dei brani, a volte no. Dipende da tanti fattori.

Il centro sociale “Pacì Paciana” di Bergamo ci ha spedito l’mp3 della presentazione del 15 gennaio scorso. Dopo averlo ascoltato, abbiamo deciso di proporvelo. E’ stata una serata particolare, con domande mai compiacenti, anzi, alcune fasciate in guanti di sfida, soprattutto nella seconda parte. Sfida intellettuale, s’intende. Voglia di sapere “come la mettiamo” su certi argomenti e certi aspetti del nostro lavoro.
Inoltre, è stata una discussione tutta maschile. Di solito le questioni più importanti, le domande più intriganti, gli input più stimolanti vengono dalle donne. Stavolta, invece, nel “Che fare?” di alcune domande echeggia un’inquietudine da orfano che ci sembra molto maschile, uno smarrimento della dimensione “militante”/militare. E proprio con aneddoti militari risponde il collettivo (*). C’erano Wu Ming 2 e Wu Ming 5. Dura un’ora e cinquantuno minuti. Potete scaricare il file zippato (133 mega) oppure ascoltarlo in streaming.

Per la cronaca: stasera – venerdì – WM2 e WM5 sono a Parigi, WM1 – più modestamente – a Livorno (per i dettagli cfr. il calendario).

* L’aneddoto sul generale Li, narrato da Anne Louise Strong nel suo reportage Cina rossa (1949):
«I Giapponesi circondarono di sorpresa il Quartier Generale di Li ed egli dovette tagliare subito la corda durante la notte. “Alleggerite il vostro bagaglio”, ordinò. “Buttate via tutti i libri. Buttate via Marx, buttate via Lenin e Stalin, buttate via Mao Tze-tung. Seppellite i libri, li recupererete dopo.” Alcuni soldati mormorarono: “Ma dobbiamo portare con noi il nostro marxismo.” “Compagni”, disse Li, “che cosa significa marxismo in questo momento? Significa proprio che quando occorre darsela a gambe bisogna correre più in fretta.»
Qui “marxismo” sta per qualunque strategia vitale, proprio come in Altai gli ebrei – lo ricorda WM2 nella presentazione – siamo tutti noi.

Considerazioni politiche su Altai, nel decennale della nascita di Wu Ming

Written on 01/01/2010 – 2:38 pm by Wu Ming 1

IstanbulEsattamente dieci anni fa, il primo giorno di gennaio dell’anno 2000, nasceva il collettivo Wu Ming. Eravamo all’indomani del “Seppuku”, il suicidio simbolico del Luther Blissett Project. Q era uscito da dieci mesi. La “battaglia di Seattle”, primo rintocco di un’intensa stagione di conflitto, era freschissima nei ricordi di tutti (da quel 30 novembre era trascorso appena un mese).

Poco tempo dopo, mettemmo on line il nostro sito ufficiale, lo stesso sul quale – in questo preciso momento – leggete queste frasi. Dieci anni di ininterrotta presenza sul web, di discussione e confronto, di comunità aperta, di repubblica democratica dei lettori. Grazie a tutt* voi per averlo reso possibile.

Continuità e discontinuità tra allora e adesso. Modi diversi in cui Q (opera di ieri) e Altai (opera di oggi) elaborano lo spirito dei tempi.  Modi diversi di essere romanzi politici.
Bella questione. E’ la vibrazione di fondo di due recensioni di Altai uscite nei giorni scorsi. Read the rest of this entry »

Miscellanea

Written on 29/12/2009 – 6:38 pm by Wu Ming 2

georg-flegel-tavola-imbanditaUltimo post dell’anno, per ripassare in un fritto misto quel che s’è cucinato intorno ad Altai nel periodo natalizio.
Per cominciare, un tris di recensioni:

La prima, è di Leonilde Bartarelli:

“Il Mediterraneo nel XVI secolo: questo è in sintesi il tema centrale di Altai.
E il Mediterraneo riempie e alimenta ogni pagina, diventa dimensione quasi simbolica dove promiscuità, contrasti, commerci, adattamento e fusione di genti, lingue, culture si accompagnano a una ricerca spasmodica di conservazione della propria identità nazionale e religiosa.
Concepito come potere ma anche come fuga o realizzazione di utopie…”

La seconda è di Simone Sarasso, che si è riletto Q (per la quinta volta?) e poi di seguito Altai in un ponte dell’Immacolata dedicato ai libri.

“…se Q è un romanzo gelido come l’acciaio, grigiazzurro come gli occhi del capitano Dal Pozzo, ALTAI è rosso fuoco. E oro.
…Uno stendardo biforcuto, azzurro come il ghiaccio, rosso e oro come il luogo dove sorge il sole. Ecco che cos’è per me questa storia: dieci anni e due libri in un’immagine sola. Oriente e Occidente, maschio e femmina, figlio e padre.” Read the rest of this entry »

Da Repubblica: METODO WU MING, di Michele Smargiassi

Written on 16/12/2009 – 11:09 am by Wu Ming 1

L'articolo di Smargiassi nel paginone cultura di Repubblica, 15 dicembre 09

L'articolo di Michele Smargiassi nel paginone Cultura di Repubblica, 16 dicembre 09

La Repubblica, 16 dicembre 2009 – CULTURA, pag. 60

“Scriviamo in quattro come una band”
Da “Q” ad “Altai” ecco come sono stati realizzati i romanzi del collettivo di autori

BOLOGNA.  Tutto comincia sempre (e tutto sempre obbligatoriamente finisce) attorno al concretissimo, paleo-tecnologico tavolo ovale, un modesto Ikea comprato nel ’99 coi soldi di Q, il primo folgorante romanzo della band letteraria che allora si chiamava ancora Luther Blissett. È l’unica proprietà comune del collettivo di scrittura Wu Ming, ma è anche il suo oggetto sciamanico e rituale, come la tavola rotonda dei paladini. Ora si trova a casa di Wu Ming 1, ha cambiato indirizzo diverse volte, comunque è ancora in servizio creativo permanente effettivo. Lì attorno è stato concepito e poi partorito anche Altai, quinta recentissima opera dei quattro co-autori “senza nome”, e tutto è iniziato come le altre volte: un Wu Ming solfeggia un’idea, un altro la riprende, uno la rilancia, il quarto l’aggiusta…
Facile a dirsi, meno a farsi, ancor meno a spiegarsi. Comodamente stesi sui divani lisi di una libreria alternativa bolognese, la richiesta di raccontare il laboratorio Wu Ming è accolta dai quattro cavalieri della tavola ovale con educato scetticismo. «Non c’è un metodo». Ed è vero. Sulla tecnica di scrittura collettiva nessuno ha mai scritto un manuale, tantomeno loro che l’hanno inventata e praticata per primi, mai però teorizzata, sennonché a ogni presentazione pubblica c’è una domanda dal pubblico che non manca mai: «Ma come fate? Chi scrive cosa?». E adesso che sulla loro scia si moltiplicano i collettivi di scrittura come Sic o Kai-Zen, fenomeno tutto italiano, forse è ora di dare una sistematina alla materia, che dite? «Non c’è un metodo», conviene WM4, «ma dopo dieci anni di lavoro assieme, in effetti, c’è una pratica sperimentata». Read the rest of this entry »