ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Da Repubblica: METODO WU MING, di Michele Smargiassi

Written on 16/12/2009 – 11:09 am by Wu Ming 1

L'articolo di Smargiassi nel paginone cultura di Repubblica, 15 dicembre 09

L'articolo di Michele Smargiassi nel paginone Cultura di Repubblica, 16 dicembre 09

La Repubblica, 16 dicembre 2009 – CULTURA, pag. 60

“Scriviamo in quattro come una band”
Da “Q” ad “Altai” ecco come sono stati realizzati i romanzi del collettivo di autori

BOLOGNA.  Tutto comincia sempre (e tutto sempre obbligatoriamente finisce) attorno al concretissimo, paleo-tecnologico tavolo ovale, un modesto Ikea comprato nel ’99 coi soldi di Q, il primo folgorante romanzo della band letteraria che allora si chiamava ancora Luther Blissett. È l’unica proprietà comune del collettivo di scrittura Wu Ming, ma è anche il suo oggetto sciamanico e rituale, come la tavola rotonda dei paladini. Ora si trova a casa di Wu Ming 1, ha cambiato indirizzo diverse volte, comunque è ancora in servizio creativo permanente effettivo. Lì attorno è stato concepito e poi partorito anche Altai, quinta recentissima opera dei quattro co-autori “senza nome”, e tutto è iniziato come le altre volte: un Wu Ming solfeggia un’idea, un altro la riprende, uno la rilancia, il quarto l’aggiusta…
Facile a dirsi, meno a farsi, ancor meno a spiegarsi. Comodamente stesi sui divani lisi di una libreria alternativa bolognese, la richiesta di raccontare il laboratorio Wu Ming è accolta dai quattro cavalieri della tavola ovale con educato scetticismo. «Non c’è un metodo». Ed è vero. Sulla tecnica di scrittura collettiva nessuno ha mai scritto un manuale, tantomeno loro che l’hanno inventata e praticata per primi, mai però teorizzata, sennonché a ogni presentazione pubblica c’è una domanda dal pubblico che non manca mai: «Ma come fate? Chi scrive cosa?». E adesso che sulla loro scia si moltiplicano i collettivi di scrittura come Sic o Kai-Zen, fenomeno tutto italiano, forse è ora di dare una sistematina alla materia, che dite? «Non c’è un metodo», conviene WM4, «ma dopo dieci anni di lavoro assieme, in effetti, c’è una pratica sperimentata». Read the rest of this entry »

Il primo incontro, a Siena

Written on 23/11/2009 – 2:08 pm by Wu Ming 2

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Venerdì 20, WM2 & WM5 hanno presentato Altai all’Università di Siena, all’interno di una lunga serata a cura di Dimitri Chimenti, Massimiliano Coviello e Francesco Zucconi. A seguire, Marco Rovelli ha parlato del suo viaggio nell’Italia dei clandestini (Servi, Feltrinelli 2009) e il collettivo Scrittori Precari ha proposto un reading insieme a Vanni Santoni. Chi c’era, potrà dire se i tre ingredienti della serata si siano amalgamati bene tra loro e quale sia stato il fil rouge di tutta l’iniziativa, oltre alla volontà degli organizzatori di rompere la routine in un ateneo come quello senese, che hanno definito “in via di dismissione”, dominato dalla legge del “si salvi chi può”.

Per noi era la prima tappa di un lungo giro d’Italia, da Lugano alla Sicilia, che ci porterà in oltre 50 librerie, circoli, centri sociali, biblioteche.

Per l’occasione, abbiamo fatto una bella chiacchierata con Vanni Santoni e Gregorio Magini di Scrittura Industriale Collettiva. Quello che Vanni è riuscito a battere in diretta sulla tastiera del suo laptop, potete trovarlo qui.

A Siena, ma anche altrove, sul web e per e-mail, alcuni lettori ci hanno domandato se il prezzo di Altai (19.50 euro) non ci sembri eccessivo.
La nostra risposta è sì, e nei prossimi giorni interpelleremo il settore commerciale della casa editrice per capire meglio quali calcoli abbiano portato a una scelta del genere.
Purtroppo è l’unico aspetto, nella produzione dei nostri romanzi, sul quale non abbiamo ancora nessuna voce in capitolo.

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Valentina Desalvo su Repubblica Bologna

Written on 18/11/2009 – 8:52 am by Wu Ming 2

martedì 17 novembre 2009

Altai, torna il fantastico mondo Wu Ming
Il collettivo bolognese di scrittori esce con il sequel di “Q”

VALENTINA DESALVO

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Franco Battiato

Se avete amato Q, travolti da una passione spessa e da un’ostinata dipendenza per quel romanzo monumentale, respirate forte e riprendete la lettura: Altai, il seguito della storia, da oggi in libreria, è stato scritto per voi. Dieci anni dopo, il Tedesco è tornato. Wu Ming, scrittore collettivo, multiplo, plurale e bolognese, ha costruito un racconto che nasce dalla fine di Q e comincia a Venezia, molti anni dopo. E il nuovo libro non ci lascia orfani.
Senza rimpianti e nostalgie, accostatevi con fiducia. Sarete ricambiati. Q era uscito nel 1999: dieci anni hanno cambiato molte cose, «quello che abbiamo attraversato – spiegano sul loro sito i Wu Ming – è stato il nostro periodo più difficile». Hanno cambiato il nome del gruppo (allora Luther Blissett) e la loro formazione (uno se ne è andato, passaggio doloroso e complicato per chi ha ri-costruito l’autore su una polifonia di voci, di intenti e anche di vita comune) ma non hanno compromesso la loro forza vitale. Perché quella capacità di raccontare che negli ultimi anni era stata un po’ stordita dalla complessità, riaffiora e stravince. Ritornare sul luogo diletto è spesso un peccato veniale che procura delusioni e nostalgie mortali. «Sapevamo di rischiare – spiegano – ma abbiamo scelto di ripartire proprio da lì, dal nostro inizio». Una scelta anche simbolica e probabilmente terapeutica. In più. I sequel sono una maledizione, il ‘dopo’ spesso è meglio non saperlo. Stavolta invece no.

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Adriano Prosperi presenta Altai sulle pagine di Repubblica

Written on 17/11/2009 – 7:47 pm by Wu Ming 2

martedì 17 novembre 2009

Nel mondo di “Q” dieci anni dopo

La prima opera collettiva, firmata “Luther Blissett” è stata un best-seller da 700 mila copie
Il falco del titolo attraversa le lingue e le identità del Mediterraneo fino allo scontro di Lepanto
Dopo il romanzo su l´Europa eretica del ‘500, esce ora “Altai”, il seguito di una storia che affronta i marrani e la loro persecuzione
Istanbul

ADRIANO PROSPERI

Il nuovo romanzo dell’autore collettivo che si è dato il nome di Wu Ming – Altai – riannoda coi suoi lettori i fili del rapporto iniziato dieci anni fa con Q. Ritroviamo il mondo degli eretici del Cinquecento italiano in quel Tiziano che (forse) sfuggì anche alla potente Inquisizione romana. Come l’invecchiato D’Artagnan di Vent’anni dopo, anche lui continua qui la sua battaglia: e promette di portarci ancora più lontano della Costantinopoli dove lo incontriamo. Questi dieci anni hanno cambiato le prospettive, quelle del mondo storico del ‘500 come quelle della nostra storia d’oggi che in quello scenario si riflette e si ripensa: al confronto tra Italia ed Europa si è sostituito quello tra Europa e Turchia, a quello tra cattolicesimo e Riforma il conflitto tra cristiani e Islam, sullo sfondo di una presenza decisiva degli ebrei e del loro progetto statale in Palestina. Se il romanzo è uno specchio che ci accompagna nel cammino, come diceva Stendhal, nello specchio di Altai (Einaudi, pagg. 420, euro 19,50) appaiono in controluce paesaggi del nostro tempo. Nel romanzo di allora c’era un’Italia che divorziava dall’Europa protestante; qui lo sguardo acuto del falco segue vittime e carnefici dello scontro di civiltà nato nello spazio del Mediterraneo e che lì continua ad avere la sua radice. Read the rest of this entry »