ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Un inatteso articolo su Riforma, settimanale dei protestanti italiani

Written on 20/03/2010 – 1:40 am by Wu Ming
Coi forconi, dio bono!
Utter Bliss

MOLTITUDINI
mp3, 160 kbps, 13,4 mega, 14:48

Sonorizzazione del proclama
link
Dalle moltitudini d’Europa in marcia contro l’Impero
(maggio 2001)

Anna Rispoli – voce recitante;
Antonio Amorosi – voce suonante;
Massimo Carozzi – ingegneria sonora.

«…Un manifesto: non so più dove l’abbia letto o come sia venuto nelle mie mani per la prima volta. A metà pagina c’era scritto: “Siamo l’esercito dei contadini e dei minatori di Thomas Müntzer…”»

Ci voleva un pastore protestante. Ci voleva Herbert Anders, pastore battista che abbiamo conosciuto di recente alla Spezia. Ci voleva un suo articolo sul mensile Riforma, per “schiudere” il nostro vecchio proclama “Dalle moltitudini d’Europa in marcia contro l’Impero” (2001), levarlo dalle pastoie chiliastico-millenaristiche in cui lo avevamo imprigionato, e “riabilitarlo” ai nostri stessi occhi.

Su quel testo, è noto, noi abbiamo fatto un’autocritica politica, ma non ne abbiamo mai negato la forza espressiva, né abbiamo disconosciuto il desiderio da cui nasceva. Non è tanto nell’appello, quanto nel nostro brandirlo come arma in quei giorni pre-Genova, nell’utilizzo contingente a cui lo avevamo piegato, che abbiamo rinvenuto caratteri tipici della “tecnicizzazione del mito” (espressione introdotta da Karoly Kerenyi e poi utilizzata da Furio Jesi).

Il testo in sé era leggibile anche in altri modi, sotto altri aspetti. Ad esempio, parlava di quel che è comune, di ciò che appartiene a tutti ma di cui i Signori vorrebbero appropriarsi. Acqua, aria, terra, conoscenza. C’era una genealogia – e una teleologia – della resistenza alle privatizzazioni, cioè alle usurpazioni. Resistenza che Anders rintraccia, recupera ed esplicita nel cuore stesso del Vangelo e di una Riforma che “semper reformanda est”, stabilendo anche collegamenti con la “Teologia della liberazione” latino-americana (Ernesto Cardenal, Gustavo Gutiérrez etc.)

L’articolo s’intitola “Condividere i saperi con gli ultimi” ed è apparso sul numero di Riforma del 12 marzo scorso. Lo riproponiamo in pdf qui.

Non è la prima volta che il settimanale dei protestanti italiani si occupa del nostro lavoro. Undici anni fa Riforma ospitò una polemica a puntate, un confronto teso tra chi aveva apprezzato Q (Antonio Di Grado, valdese, docente di Letteratura italiana all’Università di Catania) e chi invece lo aveva detestato (Giorgio Tourn, storico, biblista e pastore valdese), con un terzo intervento del pastore Mauro Pons che iniziava così: “Una parola su Q se si può ancora ragionare e non scomunicare.” Tutto quel dibattito è archiviato qui.

Altai scaricabile; Sogno, visione e utopia; Il falco e la gallina

Written on 15/03/2010 – 4:50 pm by Wu Ming

SCARICA ALTAI. Sono trascorsi esattamente quattro mesi dall’uscita di Altai in libreria. Il romanzo naviga verso le 50.000 copie. Sono in corso trattative per i diritti di traduzione inglese e francese. Il tour di presentazioni prosegue più intenso che mai e si concluderà solo ai primi di giugno. Insomma, il motore ruggisce che è un piacere.
E noialtri che facciamo, riposiamo sugli allori? Col cazzo! Anzi, pigiamo sull’acceleratore. Infatti, a partire da oggi, Altai è scaricabile dal sito in diversi formati:
DOC, ODT, PDF e – novità – ePUB.
Tutto gratis, come ogni volta. Puoi scaricare e chi s’è visto s’è visto, ciao, non ci devi niente.
Se però pensi che questo sforzo di apertura, questa politica di copyleft che portiamo avanti da tanti anni, meriti una ricompensa, un incoraggiamento, un feedback, un… “controdono” da parte tua, puoi usare PayPal per mandarci qualche scellino. Così, per la nostra bella faccia. Basta cliccare sull’icona a destra.
Nota bene: può fare una donazione anche chi non ha una carta di credito, basta un conto corrente.

***

SOGNO, VISIONE  E UTOPIA IN ALTAI. A volte si firma “Sandokan” ma è Luca Giudici l’autore di questa densa e suggestiva lettura di Altai. Allucinazioni, paesaggi onirici, profezia, utopia: la funzione di tutto questo in Altai e nella nostra opera. Riproduciamo l’inizio del testo:

«Altai è, come è noto, l’ultima fatica dell’autore collettivo noto come Wu Ming. Dell’opera si è già lungamente parlato e lo stesso blog che gli autori le dedicano è ampiamente esaustivo di tanti aspetti non direttamente affrontati nel testo. Questa mia nota vuole affrontare l’opera sotto la cifra interpretativa del sogno. Questo è da intendere sia nel suo significato puramente onirico, che in quello di desiderio, utopia. Vorrei mostrare che – sulla scia della lettura di Ernst Bloch, delle sue interpretazioni del fenomeno degli anabattisti e di Thomas Müntzer (l’ambiente di Q) e della sua speciale concezione dell’utopia – Wu Ming traccia un filo rosso tra il percorso di El Israel, il popolo eletto, ed il sogno come desiderio umano, che filtra da un inconscio, solo parzialmente nascosto da un velo trasparente di coscienza.
La cifra originaria, il motore di questo percorso carsico che percorre la storia delle dodici tribù di Beniamino attraverso la Storia maiuscola, è il sogno di Giuseppe.
La storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, e dei suoi fratelli, è narrata in Genesi 37 – 50, ed è una delle più feconde espressioni della potenza narrativa del testo biblico. E’ assolutamente nota, in tutte le sue parti, nonostante la lettura del testo riveli ai più dettagli che nella vulgata normalmente diffusa spesso sono rimasti in secondo piano.
Comunque non è l’esegesi biblica che interessa a Wu Ming, bensì il potenziale evocativo posseduto da questa narrazione nella storia del popolo d’Israele.»
Prosegue qui.

P.S.
A quasi trent’anni dall’ultima riedizione (1981), il cruciale saggio di Ernst Bloch Thomas Müntzer teologo della rivoluzione (scritto nel 1921) è stato appena ripubblicato da Feltrinelli, a un prezzo economico (nove euro). Fossimo in voi ne approfitteremmo. Fu una delle letture fondamentali durante la preparazione di Q e – credeteci o no – è un’opera utile, oggi in Italia, come mai altrove. Read the rest of this entry »