ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Svarioni storici in Altai? “Botta” del Corriere del Veneto, risposta di Wu Ming

Written on 17/12/2009 – 12:52 pm by Wu Ming 1

Arsenale di Venezia[Si comincia a entrare nel merito, e noi ci andiamo a nozze! :-)
Sul Corriere del Veneto di oggi, 17 dicembre 2009, Beppe Gullino recensisce Altai. Lo recensisce positivamente dal punto di vista letterario, ma lo critica dal punto di vista ideologico, ed elenca alcune presunte sviste ed errori storici. Su un punto di natura lessicale ha ragione, e siamo d'accordo con lui. Su tutti gli altri punti, lo svarione non è nostro bensì, temiamo, del recensore. Ecco l'articolo e, a seguire, la risposta che abbiamo spedito al giornale.]

LA SERENISSIMA DI ALTAI E GLI SVARIONI STORICI
L’analisi del romanzo di Wu Ming sull’ «11 settembre» dell’Arsenale

Qualche giorno fa, su queste pagine, c’è stata un’intervista all’autore del recente, fortunato romanzo Altai. Ho detto autore, ma in realtà si tratta di un collettivo di quattro bolognesi che un tempo si firmavano «Luther Blisset» e ora «Wu Ming», forse in omaggio all’antica sentenza per cui «nemo propheta in patria», oppure all’incoercibile esterofilia di noi italiani. Ho letto questo romanzo perché parla della guerra di Cipro (1570-1573), di Bragadin, di Lepanto. Tutte cose che non possono non interessare a un veneziano, senza dimenticare che Cipro è questione europea, visto che, dopo la caduta del muro di Berlino, l’ultima cortina di ferro che resiste sul nostro continente è, appunto, il muro che divide in due l’isola di Caterina Cornaro: da una parte la Cipro greca, dall’altra quella turca. Read the rest of this entry »

Europa / Nel vortice di Altai

Written on 21/11/2009 – 4:56 am by Wu Ming 1

Costantinopoli

[Gran bella recensione. Attenti agli spoiler, pero': rivela molte cose!]

NEL VORTICE DI ALTAI
Il nuovo romanzo dei Wu Ming torna al mondo e alla forza narrativa di “Q”
di Giovanni Dozzini [Europa Quotidiano, 21 novembre 2009]

La storia riparte da Venezia e da Costantinopoli.
Ed è lì che la storia, per il momento, finisce di nuovo. Altai (Einaudi, 420 pp., 19,50 euro) spariglia le carte, muovendosi nelle carni lacerate del Cinquecento. Il nuovo romanzo dei Wu Ming è una prova di forza narrativa impetuosa che rinverdisce i fasti che dieci anni fa furono di Q e di coloro che allora si chiamavano Luther Blissett.
Guerra, religione, tradimento. Amicizia profonda. Un intreccio che rapisce, un congegno perfetto, come gli orologi dello scienziato siriano Takiyuddin che scandiscono il tempo lungo il crinale fluttuante tra Europa e Asia in cui si svolgono le vicende raccontate.
Sono rimasti in quattro, i Wu Ming. Uno in meno rispetto a due anni fa e mezzo fa, quando uscì Manituana, primo capitolo di un’annunciata epopea sugli albori degli Stati Uniti d’America.
Luca Di Meo, alias Wu Ming 3, nel maggio dello scorso anno ha lasciato il collettivo. A lui i reduci riservano l’ultimo dei ringraziamenti.
“Nella buona e nella cattiva sorte”. Read the rest of this entry »