ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Miscellanea

Written on 29/12/2009 – 6:38 pm by Wu Ming 2

georg-flegel-tavola-imbanditaUltimo post dell’anno, per ripassare in un fritto misto quel che s’è cucinato intorno ad Altai nel periodo natalizio.
Per cominciare, un tris di recensioni:

La prima, è di Leonilde Bartarelli:

“Il Mediterraneo nel XVI secolo: questo è in sintesi il tema centrale di Altai.
E il Mediterraneo riempie e alimenta ogni pagina, diventa dimensione quasi simbolica dove promiscuità, contrasti, commerci, adattamento e fusione di genti, lingue, culture si accompagnano a una ricerca spasmodica di conservazione della propria identità nazionale e religiosa.
Concepito come potere ma anche come fuga o realizzazione di utopie…”

La seconda è di Simone Sarasso, che si è riletto Q (per la quinta volta?) e poi di seguito Altai in un ponte dell’Immacolata dedicato ai libri.

“…se Q è un romanzo gelido come l’acciaio, grigiazzurro come gli occhi del capitano Dal Pozzo, ALTAI è rosso fuoco. E oro.
…Uno stendardo biforcuto, azzurro come il ghiaccio, rosso e oro come il luogo dove sorge il sole. Ecco che cos’è per me questa storia: dieci anni e due libri in un’immagine sola. Oriente e Occidente, maschio e femmina, figlio e padre.”

L’ultima è uscita sull’Unione Sarda il 21 dicembre scorso:

“…si è di fronte a un romanzo nuovo di zecca e a un nuovo stile. Rispetto alla scrittura asciutta e frantumata, corrispondente all’incalzare degli eventi di “Q”, qui c’è uno stile più morbido, riuscite descrizioni di esterni e di percorsi psicologici, di eroismi e viltà, di accorate nostalgie e di dolore con un ovvio rallentamento dell’azione. Ma c’è anche l’epica e le pagine davvero esemplari sulla crudeltà della guerra fra musulmani e veneziani – compresa la battaglia di Lepanto – e sugli imponderabili sentimenti dell’uomo. ”

Proseguiamo il menu con due interviste: una di Monica Mazzitelli su MicroMega Online, l’altra di Anna Luisa Santinelli, tutta dedicata al personaggio di Yossef Nasi.

Per chi volesse nutrire anche le orecchie, consigliamo l’ascolto di un brano dalla presentazione triestina di Altai. Com’era già successo a Crema, Wu Ming 1 ha letto il primo capitolo del romanzo (L’incendio) accompagnato dai Maxmaber Orkestar, una band triestino-bosniaca che suona una miscela di klezmer, musica balcanica, tzigana e in generale pan-mediterranea. (La registrazione dura 12 minuti ed è fatta con un lettore mp3: qualità non buonissima, ma sufficiente per assaporare l’atmosfera).

E per finire, come dessert, qualche dato sulle vendite nella settimana prima di Natale. Nella classifica elaborata da Demoskopea, Altai è al nono posto della narrativa italiana, con 12 punti, che dovrebbero valere tra le 4 e le 5 mila copie. In quella di Arianna è ventireesimo nella generale e settimo nell’italiana. Stando a queste statistiche, nel primo mese di presenza in libreria dovremmo aver venduto intorno alle 25mila copie, che è il nostro miglior risultato di sempre.
Ciliegina sulla panna, un piccolo anedotto. Negli utlimi tre giorni, per vari motivi, ho dovuto frequentare alcuni nonluoghi, molto diversi tra loro, ma sempre dotati di uno spazio libri. Dopo aver visitato Ipercoop e Autogrill, nella cattedrale tecnologica di un MediaWorld Center, mia figlia, 6 anni, mi ha domandato come mai il nostro romanzo si trova solo in libreria. Non ho saputo cosa rispondere, ma le ho fatto i complimenti per lo spirito d’osservazione. In effetti, nei suddetti spazi, è facile trovare TUTTI i libri entrati in classifica nelle ultime settimane (da Ammaniti a Lerner, da Falcones a Baricco), più qualche classico che nemmeno i critici più raffinati definirebbero “monnezzone” (Kundera, Rigoni Stern, Calvino…), ma noialtri non ci siamo mai. L’avevate notato? Avete qualche contro-prova? E diteci, secondo voi, perché?

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