ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

La questione dell’identità in Altai – di Gaia De Pascale

Written on 09/03/2010 – 2:33 pm by Wu Ming

Bruno Fanciullacci

Bruno Fanciullacci, generoso interprete della filosofia della prassi, protagonista di una rapida ma intensa disputa con Giovanni Gentile. Lo citiamo nell'intervista a Pisanotizie (clicca sulla foto per approfondire). La filosofia, nata nelle strade, alle strade dovrà tornare.

{ In questo post proponiamo:
- i link a due interviste che hanno qualche motivo di interesse, una apparsa sul sito romanzistorici.it
[ «Nel giugno 1998, dopo aver consegnato il testo di Q all’Einaudi (sarebbe uscito nel marzo dell’anno successivo), pour parler iniziammo a fantasticare sui personaggi, sul proseguimento delle loro vite e vicende. Capiamoci: non perché volessimo scrivere un sequel, anzi, il nostro interesse si stava già spostando verso altre epoche e altre storie. Ma avevamo passato quasi tre anni in compagnia di quei personaggi, e la nostra curiosità su cosa avrebbero fatto dopo era una curiosità da lettori e… da amici, prima ancora che da autori.» ]
…e l’altra sul sito Pisanotizie
[ «Che la storia "non si faccia con i se" è una vecchia fregnaccia, uno dei più logori luoghi comuni. Il passato non è una costellazione fissa e immota, perché non è fatto solo di "nudi fatti". I fatti non sono mai nudi, sono sempre vestiti di interpretazioni. Il passato è un teatro di guerra, un luogo di conflitto durissimo: il conflitto per l'egemonia sulla memoria pubblica.» ];
- Qui di seguito, un bel testo su Altai di Gaia De Pascale, sistemazione e approfondimento di quel che avrebbe detto al Buridda di Genova la sera dell’11 febbraio scorso, se qualcuno non le avesse tolto la parola con la forza.}

***

Altai, il falco di stirpe meticcia, la cui madre proviene dalle lande ghiacciate ai confini del mondo e il cui padre vola sopra i deserti dell’Asia Centrale. È questo animale a dare il titolo all’ultima fatica dei Wu Ming; è il meraviglioso volatile dalle ali screziate a campeggiare sulla copertina e a richiamare, fin da subito, quello che può essere considerato il tema centrale di quest’opera e, forse, di ogni lavoro della band: l’identità. Read the rest of this entry »

MADONNA BOMBARDIERA!

Written on 22/02/2010 – 3:32 pm by Wu Ming

Non è una bestemmia livornese, ma un affresco del XVII secolo, dipinto nella navata destra della Chiesa di Santa Maria, sul colle di Pazzalino, quartiere di Pregassona, Lugano.
La Madonna, Gesù Bambino e un angioletto bombardano la flotta ottomana a Lepanto, 1571.
Ce ne ha parlato per la prima volta un lettore ticinese, durante la presentazione di Altai al CSOA Il Molino. Finora abbiamo trovato solo questo particolare. Qualcuno di voi ha l’immagine completa?
Di recente, alcuni esponenti del clero locale hanno proposto di rimuovere l’affresco, perché una scena del genere non è compatibile con un luogo santo e potrebbe offendere la sensibilità dei musulmani.
Wikipedia dice: “lo stesso soggetto è ripreso nella chiesa del convento domenicano di Santa Maria Assunta a Santa Maria Rezzonico“.
Se conoscete altre immagini simili, segnalatecele. E ricordate: Dio è amore.

E ora, una miscellanea di segnalazioni, recensioni, diramazioni transmediali e interviste. C’è addirittura un gioco di carte ispirato a Q! Read the rest of this entry »

Una recensione nel ventre della Bestia

Written on 02/02/2010 – 2:23 pm by Wu Ming

[Sul sito del TgCom (!)tgcom Maria Rosaria Iovinella recensisce Altai. A integrazione dell'articolo, un'intervista a noialtri stesa su tre schermate, in cui diciamo cose che, immodestamente, riteniamo di qualche interesse (almeno alcune)...]

ALTAI, IL “NON SEGUITO” DI CLASSE
Prova di forza letteraria per Wu Ming

Con “Altai”, ultimo lavoro edito per Einaudi, Wu Ming, collettivo di scrittori giunto alla fama con lo pseudonimo Luther Blissett, torna con un romanzo storico ad alto impatto, segno di una continuità di successo, pur nel cambiamento degli assetti interni e delle ambizioni letterarie. Con “Altai” compie una scommessa narrativa ma anche l’atto di una partita finale con il suo primo clamoroso successo, “Q”.
Muovendo dal desiderio di riconnettersi allo spazio temporale del primo libro, Wu Ming ripropone una vicenda storica complessa, spostando il baricentro degli eventi nel Mediterraneo delle contese tra Venezia e Costantinopoli. Il biennio di eventi politici e militari tra il 1569 e il 1571, che culminerà nella battaglia di Lepanto , è palcoscenico per chi sogna l’utopia di una nuova Sion e per chi cerca, tra le pieghe della storia, il senso a una vita lacerata, piegata a disegni di più grande portata. Il protagonista del romanzo, Manuel Cardoso, compie un percorso di personale ricognizione storica e psicologica, cercando nella causa cipriota di Giuseppe Nasi, potente ebreo alla corte del Sultano, il riscatto di una vita dominata dalla mancata accettazione delle origini e da una distorta adesione alla logica di Stato.

Il legame col mondo di “Q” si rivelerà importante ma non decisivo, avallando la perfetta autonomia del romanzo: una scelta che fa onore a Wu Ming. Il pubblico che ha amato il primo romanzo non ne avrebbe compreso una contaminazione forzata con un seguito molto diverso per atmosfera e dinamiche. Con un andamento narrativo incalzante ma fluido, dotato di quella forza intrinseca che viene dalla capacità di gestire una materia vasta con un uso apparentemente semplice dei mezzi espressivi, “Altai” è un buon esempio di grandezza per sottrazione: più contratto dal punto di vista narrativo, suona disteso e polifonico pur essendo minore il numero dei protagonisti sulla scena. Peculiare si rivela l’osmosi intellettuale ed umana tra i protagonisti, forse la vera spina dorsale di un libro dove nessun personaggio rinuncia alla possibilità di schiudere all’altro un orizzonte di crescita umana e disvelamento culturale.

Solo apparentemente meno virtuosistico, conferma la capacità di unire in una miscela credibile la fiction con il vero storico; occhio ai dettagli e ai protagonisti “minori”: un antologico Mimi Reis, esempio del lavoro sulla lingua, atto a perseguire anche una rappresentazione credibile della koiné linguistica in uso nel Mediterraneo dell’ epoca; ai quadri singoli dotati di un forte lirismo ( la partenza del carrubo di Dana e lo struggimento interiore di Manuel), alle morali suscettibili di attualizzazione (la parabola di Ismail, il protagonista di “Q”, sulla difficoltà di conseguire fini virtuosi con un uso opportunistico dei mezzi). Finale con nessun vincitore e molti vinti; si salva solo chi riesce a costruirsi un’utopia altra, svincolata dalla logica fagocitante del Potere .
TgCom ha intervistato il collettivo: “Altai”, ma non solo. Prosegue qui.

Leggere con le orecchie: Mompracem, Pietro Perna, la playlist di Altai…

Written on 10/01/2010 – 1:37 am by Wu Ming 1

tigri_mompracem_dellavalleTre segnalazioni, e hanno tutte a che fare con l’udito.

Il falco sull’isola della tigre. Il 13 dicembre scorso Mompracem, “settimanale avventuroso di letteratura” in onda ogni sabato sull’emittente bolognese Radio Città del Capo, ha dedicato un’intera puntata ad Altai. Ospite in studio: Wu Ming 4, intervistato da Jadel Andreetto alias “Kai Zen J”. L’mp3 è stato messo on line soltanto ieri, la puntata ci sembra ben riuscita, la conversazione tocca molti argomenti, insomma… Buon ascolto.

Pagella interpreta Perna. La presentazione di Altai a Torre Pellice (TO) dello scorso 5 dicembre è stata per molti versi memorabile. Intanto, l’abbiamo fatta dentro il tempio valdese. Non avevamo mai fatto una presentazione dentro un luogo di culto. Sì, ci è capitato di farne dentro ex-chiese, luoghi da tempo sconsacrati che avevano cambiato destinazione d’uso (l’ultima volta è stato a Perugia, nella bellissima ex-chiesa di S. Benvignate), ma mai in un luogo di culto attivo, epicentro di una comunità di credenti. Anni e anni a dare l’8 per mille ai valdesi, e alla fine qualche bonus arriva…
Inoltre, a introdurci e dialogare con noi c’era Micaela Procaccia, storica e archivista di stato, esperta di storia della comunità ebraica romana e di dialetto giudeo-romanesco, che ha dedicato parole commoventi a Manuel Cardoso e alla famiglia Nasi.
Infine, c’era l’amico Fabrizio Pagella, attore che da anni collabora con noi. Fabrizio è una delle voci dell’album 54 degli Yo Yo Mundi, ed è la voce del concerto-spettacolo tratto da quell’album. Da brividi l’interpretazione di Se muoio stanotte (Ettore alla Battaglia di Porta Lame), registrazione live al Leoncavallo, dicembre 2004.
A Torre Pellice, Fabrizio ha letto due brani da Altai: l’incendio all’Arsenale e l’apparizione in sogno di Pietro Perna (secondo intermezzo, “Tre giorni di febbre”). Read the rest of this entry »

Da Repubblica: METODO WU MING, di Michele Smargiassi

Written on 16/12/2009 – 11:09 am by Wu Ming 1

L'articolo di Smargiassi nel paginone cultura di Repubblica, 15 dicembre 09

L'articolo di Michele Smargiassi nel paginone Cultura di Repubblica, 16 dicembre 09

La Repubblica, 16 dicembre 2009 – CULTURA, pag. 60

“Scriviamo in quattro come una band”
Da “Q” ad “Altai” ecco come sono stati realizzati i romanzi del collettivo di autori

BOLOGNA.  Tutto comincia sempre (e tutto sempre obbligatoriamente finisce) attorno al concretissimo, paleo-tecnologico tavolo ovale, un modesto Ikea comprato nel ’99 coi soldi di Q, il primo folgorante romanzo della band letteraria che allora si chiamava ancora Luther Blissett. È l’unica proprietà comune del collettivo di scrittura Wu Ming, ma è anche il suo oggetto sciamanico e rituale, come la tavola rotonda dei paladini. Ora si trova a casa di Wu Ming 1, ha cambiato indirizzo diverse volte, comunque è ancora in servizio creativo permanente effettivo. Lì attorno è stato concepito e poi partorito anche Altai, quinta recentissima opera dei quattro co-autori “senza nome”, e tutto è iniziato come le altre volte: un Wu Ming solfeggia un’idea, un altro la riprende, uno la rilancia, il quarto l’aggiusta…
Facile a dirsi, meno a farsi, ancor meno a spiegarsi. Comodamente stesi sui divani lisi di una libreria alternativa bolognese, la richiesta di raccontare il laboratorio Wu Ming è accolta dai quattro cavalieri della tavola ovale con educato scetticismo. «Non c’è un metodo». Ed è vero. Sulla tecnica di scrittura collettiva nessuno ha mai scritto un manuale, tantomeno loro che l’hanno inventata e praticata per primi, mai però teorizzata, sennonché a ogni presentazione pubblica c’è una domanda dal pubblico che non manca mai: «Ma come fate? Chi scrive cosa?». E adesso che sulla loro scia si moltiplicano i collettivi di scrittura come Sic o Kai-Zen, fenomeno tutto italiano, forse è ora di dare una sistematina alla materia, che dite? «Non c’è un metodo», conviene WM4, «ma dopo dieci anni di lavoro assieme, in effetti, c’è una pratica sperimentata». Read the rest of this entry »

Intervista a Fahrenheit, Radio 3

Written on 17/11/2009 – 8:33 am by Wu Ming 2

Lunedì 16 novembre, Altai è stato il libro del giorno per la trasmissione Fahrenheit di Radio 3.
Loredana Lipperini ha intervistato per l’occasione Wu Ming 2 e Wu Ming 4.
La chiacchierata dura 15 minuti e si può ascoltare cliccando qui.
All’inizio, per la rubrica “You Book”, si parte con una recensione di Q registrata da un’ascoltatrice del programma.