ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Sul Mucchio, Besselva Averame recensisce Altai

Written on 13/12/2009 – 11:30 pm by Wu Ming 1
Il Mucchio selvaggio, numero di dicembre 2009

Il Mucchio selvaggio, numero 665, dicembre 2009

[Dal mensile Il Mucchio Selvaggio, anno XXXIII, n.665, dicembre 2009, recensione di Alessandro Besselva Averame:]

Ci hanno ripensato, dicono i Wu Ming: avevano giurato che non avrebbero mai dato un seguito a Q, il romanzo che, dieci anni fa, aveva fatto conoscere il quartetto di autori (tornato tale nell’ultimo anno, dopo essere stato a lungo un quintetto) con quello che era, paradossalmente, il punto di arrivo della loro prima esistenza come identità multipla, Luther Blissett.
Hanno atteso di rendere pubblica la decisione fino all’ultimo, lasciando al loro pubblico un particolarmente riuscito fatto compiuto. In realtà non è che ci abbiano proprio ripensato, visto che Altai è solo in parte la continuazione di un romanzo tanto impegnativo quanto innovativo e liberatorio (la letteratura italiana che, fregandosene dei blasoni e ripartendo dalla base, tornava ad allargare i propri orizzonti spazio-temporali, gettando ponti tra epoche e cercando di trovare nel passato di storie più o meno distanti segni per leggere il presente).
Ci sono alcuni personaggi in comune, c’è un passaggio di testimone (letteralmente: la testimonianza di una sconfitta che ritorna nel corso del tempo, una sconfitta con la quale si convive e dalla quale si possono ricavare preziosi consigli di sopravvivenza non solo spicciola, senza abbandonare del tutto le spinte utopiche che permettono di immaginare mondi nuovi e possibili alternative per cui lottare) ma la narrazione corale si è snellita: meno carne al fuoco, non meno a fuoco però. Lo sfondo è questa volta il Mediterraneo del 1570 conteso tra veneziani e ottomani, il detonatore dell’azione un individuo sospeso tra due appartenenze, che scoprirà di muoversi in un mondo altrettanto ambivalente, una indistricabile matassa di giochi di potere ed equilibri fragilissimi.
Finirà anche lui schiacciato, come chiunque, dagli ingranaggi della Storia, ma nel raccontare la parabola, forse più che in passato, il collettivo apre, nel delineare i personaggi, scorci umani che in precedenza non ci erano mai sembrati così nitidi. Riprendendo il percorso interrotto con Q Wu Ming è riuscito ad instillare nelle pagine i suoi dieci anni di emozioni, sogni, battaglie, sconfitte e conquiste, al di là di ogni pur coraggiosa teorizzazione o inquieta presa di posizione.

Valter Binaghi su Nazione Indiana

Written on 30/11/2009 – 12:47 pm by Wu Ming 2

valter_binaghiQuesta mattina, sul blog Nazione Indiana, è comparsa una lunga e articolata recensione di Altai, firmata dallo scrittore Valter Binaghi.
Qui sotto ne riportiamo alcuni stralci, invitando solo chi ha terminato il romanzo a leggere la versione integrale, che contiene molte anticipazioni sulla trama e sul finale.

Altai. Tra romanzo ed epopea

Altai. Ovvero, il Mediterraneo alla vigilia della battaglia di Lepanto.
Per epoca ed ambientazione, l’ultimo romanzo di Wu Ming si colloca a metà strada tra il lontano “Q” (a quei tempi il collettivo di scrittura si firmava “Luther Blissett”) e il recente “Manituana”, nel tentativo evidente di rendere esplicito un senso storico della modernità, illuminandone episodi talmente significativi da costituirne la contrazione allegorica. È questo percorso, e la filosofia della storia che lo sottende che fanno dei romanzi di Wu Ming qualcosa di più che pregevoli occasioni narrative: si tratta di finzioni letterarie che rivelano in filigrana, per chi sollevi e guardi in controluce, l’intento speculativo e l’operazione colta, senza che questo impedisca al lettore medio di abbandonarsi al romanzesco in quanto tale. È comunque anche alla luce di queste ambizioni di secondo livello che ognuno di essi va collocato e giudicato, il che proverò a fare. [...]
Diciamo subito che Altai è il migliore dei romanzi storici di Wu Ming. Read the rest of this entry »

Trattasi di boiata, proprio come Q

Written on 24/11/2009 – 4:05 pm by Wu Ming 2

Nel marzo 2007, una settimana prima dell’uscita di Manituana, un quotidiano dal nome antifrastico si inventò un genere: la recensione preventiva.

tedoldi

Bel Pietro

Il 20 novembre 2009, su quelle stesse pagine, Giordano Tedoldi ha provato a fare altrettanto, purtroppo con meno coraggio dadaista, avendo atteso tre giorni dalla pubblicazione di Altai.

“Che un romanzo sia un sequel, un prequel, o quel che si vuole, non deve recare pregiudizio al possibile piacere della lettura, e questo l’abbiamo letto senza prevenzione, così sine ira ac studio possiamo serenamente dire che trattasi di boiata proprio come Q, quindici anni dopo.”

Il resto, per chi volesse gustarselo, è qui. Buona lettura.

Europa / Nel vortice di Altai

Written on 21/11/2009 – 4:56 am by Wu Ming 1

Costantinopoli

[Gran bella recensione. Attenti agli spoiler, pero': rivela molte cose!]

NEL VORTICE DI ALTAI
Il nuovo romanzo dei Wu Ming torna al mondo e alla forza narrativa di “Q”
di Giovanni Dozzini [Europa Quotidiano, 21 novembre 2009]

La storia riparte da Venezia e da Costantinopoli.
Ed è lì che la storia, per il momento, finisce di nuovo. Altai (Einaudi, 420 pp., 19,50 euro) spariglia le carte, muovendosi nelle carni lacerate del Cinquecento. Il nuovo romanzo dei Wu Ming è una prova di forza narrativa impetuosa che rinverdisce i fasti che dieci anni fa furono di Q e di coloro che allora si chiamavano Luther Blissett.
Guerra, religione, tradimento. Amicizia profonda. Un intreccio che rapisce, un congegno perfetto, come gli orologi dello scienziato siriano Takiyuddin che scandiscono il tempo lungo il crinale fluttuante tra Europa e Asia in cui si svolgono le vicende raccontate.
Sono rimasti in quattro, i Wu Ming. Uno in meno rispetto a due anni fa e mezzo fa, quando uscì Manituana, primo capitolo di un’annunciata epopea sugli albori degli Stati Uniti d’America.
Luca Di Meo, alias Wu Ming 3, nel maggio dello scorso anno ha lasciato il collettivo. A lui i reduci riservano l’ultimo dei ringraziamenti.
“Nella buona e nella cattiva sorte”. Read the rest of this entry »

Giuliano Santoro su Carta

Written on 19/11/2009 – 12:27 am by Wu Ming 2

valerio_marchi_sl

Valerio Marchi

Il settimanale Carta, nell’edizione del 13-19 novembre, ha dedicato ad Altai uno speciale di 4 pagine, cogliendo l’occasione per ricordare Valerio Marchi (al quale il romanzo è dedicato ): «sociologo e analista delle culture metropolitane, libraio di strada e collaboratore di Carta, scomparso improvvisamente nel luglio del 2006.»

Di seguito riportiamo la conclusione del lungo articolo firmato da Giuliano Santoro.
La versione integrale, in formato PDF, si può scaricare da qui.

[...]Il passaggio dalle azioni spericolate di «Q» alle guerre combattute nella coscienza delle persone, prima che nei campi di battaglia di «Altai», si può leggere in diversi modi. C’è sicuramente lo spirito di questi anni, fatti di passaggi profondi eppure mai connotati da immaginari di «battaglia campale».
Le grandi masse di «Q» e il movimento dei movimenti lasciano il posto alle contaminazioni e alle riflessioni. L’armata di contadini è rimpiazzata da una ciurma di pirati baresi che imperversa nei mari del Levante. Read the rest of this entry »

Valentina Desalvo su Repubblica Bologna

Written on 18/11/2009 – 8:52 am by Wu Ming 2

martedì 17 novembre 2009

Altai, torna il fantastico mondo Wu Ming
Il collettivo bolognese di scrittori esce con il sequel di “Q”

VALENTINA DESALVO

battiato

Franco Battiato

Se avete amato Q, travolti da una passione spessa e da un’ostinata dipendenza per quel romanzo monumentale, respirate forte e riprendete la lettura: Altai, il seguito della storia, da oggi in libreria, è stato scritto per voi. Dieci anni dopo, il Tedesco è tornato. Wu Ming, scrittore collettivo, multiplo, plurale e bolognese, ha costruito un racconto che nasce dalla fine di Q e comincia a Venezia, molti anni dopo. E il nuovo libro non ci lascia orfani.
Senza rimpianti e nostalgie, accostatevi con fiducia. Sarete ricambiati. Q era uscito nel 1999: dieci anni hanno cambiato molte cose, «quello che abbiamo attraversato – spiegano sul loro sito i Wu Ming – è stato il nostro periodo più difficile». Hanno cambiato il nome del gruppo (allora Luther Blissett) e la loro formazione (uno se ne è andato, passaggio doloroso e complicato per chi ha ri-costruito l’autore su una polifonia di voci, di intenti e anche di vita comune) ma non hanno compromesso la loro forza vitale. Perché quella capacità di raccontare che negli ultimi anni era stata un po’ stordita dalla complessità, riaffiora e stravince. Ritornare sul luogo diletto è spesso un peccato veniale che procura delusioni e nostalgie mortali. «Sapevamo di rischiare – spiegano – ma abbiamo scelto di ripartire proprio da lì, dal nostro inizio». Una scelta anche simbolica e probabilmente terapeutica. In più. I sequel sono una maledizione, il ‘dopo’ spesso è meglio non saperlo. Stavolta invece no.

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Adriano Prosperi presenta Altai sulle pagine di Repubblica

Written on 17/11/2009 – 7:47 pm by Wu Ming 2

martedì 17 novembre 2009

Nel mondo di “Q” dieci anni dopo

La prima opera collettiva, firmata “Luther Blissett” è stata un best-seller da 700 mila copie
Il falco del titolo attraversa le lingue e le identità del Mediterraneo fino allo scontro di Lepanto
Dopo il romanzo su l´Europa eretica del ‘500, esce ora “Altai”, il seguito di una storia che affronta i marrani e la loro persecuzione
Istanbul

ADRIANO PROSPERI

Il nuovo romanzo dell’autore collettivo che si è dato il nome di Wu Ming – Altai – riannoda coi suoi lettori i fili del rapporto iniziato dieci anni fa con Q. Ritroviamo il mondo degli eretici del Cinquecento italiano in quel Tiziano che (forse) sfuggì anche alla potente Inquisizione romana. Come l’invecchiato D’Artagnan di Vent’anni dopo, anche lui continua qui la sua battaglia: e promette di portarci ancora più lontano della Costantinopoli dove lo incontriamo. Questi dieci anni hanno cambiato le prospettive, quelle del mondo storico del ‘500 come quelle della nostra storia d’oggi che in quello scenario si riflette e si ripensa: al confronto tra Italia ed Europa si è sostituito quello tra Europa e Turchia, a quello tra cattolicesimo e Riforma il conflitto tra cristiani e Islam, sullo sfondo di una presenza decisiva degli ebrei e del loro progetto statale in Palestina. Se il romanzo è uno specchio che ci accompagna nel cammino, come diceva Stendhal, nello specchio di Altai (Einaudi, pagg. 420, euro 19,50) appaiono in controluce paesaggi del nostro tempo. Nel romanzo di allora c’era un’Italia che divorziava dall’Europa protestante; qui lo sguardo acuto del falco segue vittime e carnefici dello scontro di civiltà nato nello spazio del Mediterraneo e che lì continua ad avere la sua radice. Read the rest of this entry »