ALTAI
Il nuovo romanzo di Wu Ming

Affinità – Divergenze tra Manituana e Altai

Written on 11/12/2009 – 4:39 pm by Wu Ming 2

2030163Vorremmo riprendere e discutere qui il confronto tra i personaggi di Altai e Manituana proposto da Ub nei commenti al post su vespe e classifiche.

Come sempre, invitiamo chi non ha ancora letto il libro a fare attenzione, perché il dibattito su questo tema può scivolare facilmente in fastidiose anticipazioni (spoiler).

Prima di procedere, però, una breve notizia che non c’entra con Altai, ma che non è comunque off topic:

Boyd Tonkin, responsabile delle pagine letterarie del quotidiano inglese The Independent, ha inserito Manituana nella lista dei “libri per Natale” – ovvero: le migliori uscite dell’anno – pubblicata sull’edizione odierna del giornale. I titoli sono in tutto nove e soltanto tre sono tradotti da una lingua straniera.

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La vespa torna a pungere, ma il falco resiste

Written on 09/12/2009 – 12:38 am by Wu Ming 2

wasp-0071Nella settimana dal 23 al 29 novembre, Altai ha totalizzato 17 punti nella statistica Demoskopea, pari a circa cinquemila copie vendute, poco meno delle seimila della settimana precedente. La classifica nel frattempo è molto cambiata: i 100 punti del libro più venduto hanno un altro peso specifico, e corrispondono alle trentamila copie di Fabio Volo. L’exploit dello showman di Calcinate coincide – forse non a caso – con il ritorno della vespa aquilana al terzo posto. Altai esce di poco dalla Top 10, è all’undicesimo posto – sesto nella narrativa italiana –  con un punto in meno (circa 300 copie statistiche) de La mano di Fatima di Ildefonso Falcones. Un quasi pareggio che andrebbe indagato meglio, visto che il libro dell’autore catalano si svolge un anno prima del nostro romanzo (nel 1568), durante una rivolta che ha i suoi echi anche in Altai (quella dei moriscos di Granada), con un protagonista meticcio come Manuel Cardoso (solo che Hernando è mezzo musulmano e mezzo cattolico, e il padre è un prete che ha violentato la madre). Tra l’altro, uno dei nuovi ingressi nella classifica generale è quello di Gad Lerner, con un libro (Scintille) che parla di ebrei, di identità e di anime vagabonde. Nemmeno questo può essere un caso, ma l’ennesima dimostrazione che non si scrive mai veramente da soli, e una buona percentuale di ciò che chiamano ispirazione  è  in realtà zeitgeist, spirito dei tempi, o meglio: la capacità di coglierlo e di tradurlo in parole.

Mentre scriviamo non è ancora disponibile la classifica della rete Arianna, ma col passare dei giorni, i dati di vendita smettono di essere l’unico elemento per valutare la risposta dei lettori alla nostra ultima fatica. Pian piano si aggiungono commenti, recensioni (più che altro in Rete) e soprattutto incontri, sempre molto affollati, con tante domande e lunghi strascichi di chiacchiere nel “terzo tempo”.

A questo proposito, segnaliamo l’intervista di Luca Barbieri pubblicata sul Corriere del Veneto (supplemento locale del Corriere della Sera), e le due date in contemporanea del 9 dicembre: Padova (Reality Shock, h.21) e Forlì (La collina dei conigli, h.21, i dettagli nel calendario qui a fianco).

Narrazione 2.0 : It’s up to you

Written on 05/12/2009 – 12:51 am by Wu Ming 2

373549420_e5573e2f92A chi conosce il nostro romanzo precedente, Manituana, e in particolare la sua espansione in Rete, queste pagine web potranno sembrare scarne, ridotte all’osso, essenziali.
A Siena, nel primo incontro pubblico che si è tenuto intorno ad Altai, ci è stata fatta pure la domanda esplicita: come mai sul sito del nuovo romanzo non c’è nemmeno un booktrailer, non ci sono racconti collaterali e documenti storici, non c’è la mappa dei luoghi da caricare su Google Earth, non ci sono suoni e visioni? Che fine ha fatto il transmedia storytelling, la volontà di raccontare “con ogni mezzo necessario”?
L’obiettivo principale di manituana.com era quello di stimolare una “narrazione partecipata”, ovvero l’esplorazione collettiva dell’universo simbolico evocato dal romanzo. Il sito funzionava come una mappa incompleta di quell’immaginario, un invito a integrarla con altri strumenti e altri dettagli.
Questo blog si propone le stesse finalità, ma con un intervento meno massiccio e ingombrante da parte nostra, perché l’opera resti più importante degli autori che la scrivono.
Nell’esperienza precedente, si trattava di indicare una direzione, uno sviluppo possibile, e noi per primi abbiamo dovuto cimentarci, fare in qualche modo da apripista. Ora i nostri lettori dovrebbero aver chiaro cosa intendiamo con questa proposta di “narrazione 2.0″, non c’è più bisogno di fornire altri esempi, di “mostrare come si fa”. Vorremmo lasciare a voi tutta l’iniziativa, la libertà di esplorare ed ampliare il romanzo con i mezzi che vi sono più congeniali.

Pertanto, qualunque contributo abbia a che fare con Altai (e con Q) può trovare casa in questo blog, anche solo attraverso un link. Booktrailer, racconti, colonne sonore, fumetti, illustrazioni, immagini, mappe, cronologie, bambole di pezza, giochi di ruolo. E se avete interventi scritti che volete proporre come post, potete inviarli al solito indirizzo e-mail che trovate sul nostro sito.

Qualcuno ha già iniziato: qui (con il racconto “Il sogno di Ali”, in fondo alla recensione) e qui (con l’oggetto grafico non identificato che stiamo portando con noi alle presentazioni di Altai)

Libro del mese

Written on 04/12/2009 – 1:59 pm by Wu Ming 2

Altai è stato eletto dagli ascoltatori di Fahrenheit libro del mese di Novembre, e parteciperà così alla disfida per il libro dell’anno 2009.fahre12

Qui trovate la lista dei titoli che partecipavano alla selezione.

Oggi pomeriggio, tra le 17 e le 17.30, una piccola parte della trasmissione verrà dedicata al libro, con un intervento telefonico di WM1.

Ringraziamo quanti hanno votato per il nostro romanzo, invitandoli  ad esprimere qui le ragioni della scelta.

Bologna, 2 dicembre: Altai a Bartleby, spazio ri-occupato dall’Onda

Written on 01/12/2009 – 12:00 am by Wu Ming 1

La presentazione bolognese di Altai (domani sera, mercoledì 2 dicembre) non sarà più all’Aula 3 di Lettere, via Zamboni 38, bensì a Bartleby, laboratorio ri-occupato dagli studenti dell’Onda pochi giorni fa, dopo lo sgombero della primavera scorsa.

Bartleby è in via Capo di Lucca 30, traversa di via Irnerio, dieci minuti a piedi dalla stazione FS, due minuti a piedi da via Zamboni. H. 21.
Ecco il comunicato che, il 25 novembre scorso, annunciava la rioccupazione.

« Oggi 25 Novembre 2009, Bartleby ha riaperto le porte di via Capo di Lucca 30! Un centinaio di studenti e studentesse, precari e precarie, artisti e musicisti, hanno questo pomeriggio invaso la strada di via Capo di Lucca e sono entrati con forza e determinazione in quella palazzina che tutte e tutti abbiamo fatto vivere e dalla quale abbiamo lanciato delle sfide alla città.
Siamo qui, Bartleby è tornato a casa.
Ricomincia a pulsare il centro di Bologna, ricomincia a vivere un atelier della produzione indipendente. Uno spazio di condivisione dei saperi, un territorio di libera espressione e uno snodo delle lotte per la riappropriazione sociale della ricchezza tra università e metropoli.

Bartleby è innanzitutto un complice dell’Onda, dei conflitti contro lo smantellamento del sistema della formazione e della ricerca e delle battaglie per il libero accesso e la qualità dei saperi.
L’ autoriforma quindi come pratica costituente che si pone l’obiettivo di ridefinire la relazione tra sapere vivo e sapere morto, tra autogestione e subordinazione, tra resistenze della produzione comune di conoscenza e processi di gerarchizzazione, tra accesso alla ricchezza prodotta e rendita. » Continua sul sito di Bartleby.

Valter Binaghi su Nazione Indiana

Written on 30/11/2009 – 12:47 pm by Wu Ming 2

valter_binaghiQuesta mattina, sul blog Nazione Indiana, è comparsa una lunga e articolata recensione di Altai, firmata dallo scrittore Valter Binaghi.
Qui sotto ne riportiamo alcuni stralci, invitando solo chi ha terminato il romanzo a leggere la versione integrale, che contiene molte anticipazioni sulla trama e sul finale.

Altai. Tra romanzo ed epopea

Altai. Ovvero, il Mediterraneo alla vigilia della battaglia di Lepanto.
Per epoca ed ambientazione, l’ultimo romanzo di Wu Ming si colloca a metà strada tra il lontano “Q” (a quei tempi il collettivo di scrittura si firmava “Luther Blissett”) e il recente “Manituana”, nel tentativo evidente di rendere esplicito un senso storico della modernità, illuminandone episodi talmente significativi da costituirne la contrazione allegorica. È questo percorso, e la filosofia della storia che lo sottende che fanno dei romanzi di Wu Ming qualcosa di più che pregevoli occasioni narrative: si tratta di finzioni letterarie che rivelano in filigrana, per chi sollevi e guardi in controluce, l’intento speculativo e l’operazione colta, senza che questo impedisca al lettore medio di abbandonarsi al romanzesco in quanto tale. È comunque anche alla luce di queste ambizioni di secondo livello che ognuno di essi va collocato e giudicato, il che proverò a fare. [...]
Diciamo subito che Altai è il migliore dei romanzi storici di Wu Ming. Read the rest of this entry »

Grazie a noi, Bruno Vespa fuori dalla Top 10

Written on 28/11/2009 – 1:06 am by Wu Ming 1

Classifica a cura di Demoskopea, settimana dal 16 al 22 novembre.
La settimana prima, Vespa era undicesimo. La nostra improvvisa comparsa in cima (nostra, di Licia Troisi e di V. M. Manfredi) ha tenuto fuori dalla Top 10 l’uomo del plastico di Cogne.
Non siate timidi, ditelo: siamo i vostri eroi.
Da Tuttolibri, supplemento del quotidiano La Stampa, sabato 28 novembre (grassetti nostri):

AI PUNTI / Il romanzo si impasta con la Storia
LUCIANO GENTA

Si conferma la triade al vertice, Brown-Baricco-Ammaniti, con modesta variazione in discesa del valore in copie vendute dei 100 punti, ora poco sotto le 12 mila copie. Al quarto posto sale la favola apologo di Erri De Luca, al quinto entra Altai di Wu Ming: un ritorno alle origini. Dieci anni fa, i quattro moschettieri si firmavano Luther Blissett ed esordirono con Q, affresco rutilante che si apriva e chiudeva nella Istanbul del 1555, ripercorrendo a ritroso l’Europa e le guerre interne alla cristianità. Ora si parte da Venezia 1569, con l’incendio dell’Arsenale, e si fugge a Costantinopoli per un altro viaggio fantasmagorico, fino alla Battaglia di Lepanto, 1571: ancora intrighi, sangue e guerre, questa volta tra potenze e religioni ciascuna con il proprio Dio e la propria «civiltà». Ammiccamenti alla contemporaneità, ma alla fine prevale il fumettone. Anche se il collettivo è pur sempre «allievo» di Eco, la fantasia rispetta la Storia. E’ invece puro fantasy il romanzo per ragazzi di Licia Troisi, sequel del Destino di Adhara, la ragazza guerriera in lotta contro il male, altra puntata di quel «Mondo Emerso» tra elfi, draghi e cavalieri creato dall’autrice, che il successo ha sottratto agli studi di astrofisica. Mescola storia, scienza e fantasia anche Tracy Chevalier, nota per La ragazza con l’orecchino di perla: in Strane creature rievoca una giovane «collega» di Darwin, tra oscurantismo dei dogmi e lumi della ricerca. Ed è sempre la ricerca, lo scavo dell’archeologo, a condurre V. M. Manfredi sulla tomba di Alessandro Magno. Con questi 4 ingressi scompare dalla tabella dei primi 10 la saggistica, dove Vespa si prende la rivincita su Fini e salgono la conversione di Brosio, la saga famigliare di Lerner, la filosofia di Mancuso. Chi cerca vera simbiosi di storia e letteratura la trova nei tascabili con I racconti della Kolyma di Salamov. E chi non sopporta l’extralong, deve uscir di tabella: al n. 19 della narrativa straniera ci sono i Romanzi in tre righe a di Fenéon, l’alternativa a sms e Twitter, l’unica cosa «breve» che di questi tempi ci va di applaudire.

N.d.R. Altai ha 55 punti. A occhio e croce, visto quanto vale l’indice dei 100, sono circa 6000 copie vendute nella prima settimana. Fate voi i conti su quanto stia vendendo davvero lo strombazzatissimo libro di Vespa… :-D
N.d.R. 2 “Prevale il fumettone”…  Eh! Eh! Non è adorabile Genta? :-)

Ancora sul prezzo

Written on 25/11/2009 – 10:59 pm by Wu Ming 2

numbersCome promesso, ieri pomeriggio abbiamo chiesto qualche spiegazione in più alla casa editrice in merito al prezzo di copertina di Altai (19,50 euro). Questa mattina mi ha richiamato Severino Cesari di Stile Libero per discutere i dati che ha ricevuto dal settore commerciale.
In un post precedente avevamo fatto il confronto tra Altai (2009) e Manituana (2007), facendo notare che il primo ha un 33% di pagine in meno, ma costa l’11% in più. A cosa si deve l’aumento? A quattro fattori:
1) La carta riciclata è aumentata del 7% – più della carta normale, anche perché gli autori Einaudi che l’hanno richiesta sono ancora pochi e questo non permette alla casa editrice di ammortizzare il costo degli ordini.
2) I nostri diritti d’autore, in media, sono aumentati del 2% – e dovrò andarmi a ristudiare i contratti perché m’era sfuggito…
3) I costi di promozione e distribuzione sono aumentati, arrivando a sfiorare il 50% del prezzo di copertina. (per chi volesse approfondire il concetto segnalo questo articolo di Giulio Mozzi)
4) Il mercato editoriale subisce la crisi economica e in generale aumentano le rese. Questo significa che una casa editrice come Einaudi, che già non persegue una politica di enormi tirature, deve procedere con cautela ancora maggiore. Tirature iniziali più limitate rendono più dfficile un contenimento dei prezzi, ma se il titolo vende bene, si passa magari più in fretta a un’edizione economica. Read the rest of this entry »

Il primo incontro, a Siena

Written on 23/11/2009 – 2:08 pm by Wu Ming 2

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Venerdì 20, WM2 & WM5 hanno presentato Altai all’Università di Siena, all’interno di una lunga serata a cura di Dimitri Chimenti, Massimiliano Coviello e Francesco Zucconi. A seguire, Marco Rovelli ha parlato del suo viaggio nell’Italia dei clandestini (Servi, Feltrinelli 2009) e il collettivo Scrittori Precari ha proposto un reading insieme a Vanni Santoni. Chi c’era, potrà dire se i tre ingredienti della serata si siano amalgamati bene tra loro e quale sia stato il fil rouge di tutta l’iniziativa, oltre alla volontà degli organizzatori di rompere la routine in un ateneo come quello senese, che hanno definito “in via di dismissione”, dominato dalla legge del “si salvi chi può”.

Per noi era la prima tappa di un lungo giro d’Italia, da Lugano alla Sicilia, che ci porterà in oltre 50 librerie, circoli, centri sociali, biblioteche.

Per l’occasione, abbiamo fatto una bella chiacchierata con Vanni Santoni e Gregorio Magini di Scrittura Industriale Collettiva. Quello che Vanni è riuscito a battere in diretta sulla tastiera del suo laptop, potete trovarlo qui.

A Siena, ma anche altrove, sul web e per e-mail, alcuni lettori ci hanno domandato se il prezzo di Altai (19.50 euro) non ci sembri eccessivo.
La nostra risposta è sì, e nei prossimi giorni interpelleremo il settore commerciale della casa editrice per capire meglio quali calcoli abbiano portato a una scelta del genere.
Purtroppo è l’unico aspetto, nella produzione dei nostri romanzi, sul quale non abbiamo ancora nessuna voce in capitolo.

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Giuliano Santoro su Carta

Written on 19/11/2009 – 12:27 am by Wu Ming 2

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Valerio Marchi

Il settimanale Carta, nell’edizione del 13-19 novembre, ha dedicato ad Altai uno speciale di 4 pagine, cogliendo l’occasione per ricordare Valerio Marchi (al quale il romanzo è dedicato ): «sociologo e analista delle culture metropolitane, libraio di strada e collaboratore di Carta, scomparso improvvisamente nel luglio del 2006.»

Di seguito riportiamo la conclusione del lungo articolo firmato da Giuliano Santoro.
La versione integrale, in formato PDF, si può scaricare da qui.

[...]Il passaggio dalle azioni spericolate di «Q» alle guerre combattute nella coscienza delle persone, prima che nei campi di battaglia di «Altai», si può leggere in diversi modi. C’è sicuramente lo spirito di questi anni, fatti di passaggi profondi eppure mai connotati da immaginari di «battaglia campale».
Le grandi masse di «Q» e il movimento dei movimenti lasciano il posto alle contaminazioni e alle riflessioni. L’armata di contadini è rimpiazzata da una ciurma di pirati baresi che imperversa nei mari del Levante. Read the rest of this entry »

Valentina Desalvo su Repubblica Bologna

Written on 18/11/2009 – 8:52 am by Wu Ming 2

martedì 17 novembre 2009

Altai, torna il fantastico mondo Wu Ming
Il collettivo bolognese di scrittori esce con il sequel di “Q”

VALENTINA DESALVO

battiato

Franco Battiato

Se avete amato Q, travolti da una passione spessa e da un’ostinata dipendenza per quel romanzo monumentale, respirate forte e riprendete la lettura: Altai, il seguito della storia, da oggi in libreria, è stato scritto per voi. Dieci anni dopo, il Tedesco è tornato. Wu Ming, scrittore collettivo, multiplo, plurale e bolognese, ha costruito un racconto che nasce dalla fine di Q e comincia a Venezia, molti anni dopo. E il nuovo libro non ci lascia orfani.
Senza rimpianti e nostalgie, accostatevi con fiducia. Sarete ricambiati. Q era uscito nel 1999: dieci anni hanno cambiato molte cose, «quello che abbiamo attraversato – spiegano sul loro sito i Wu Ming – è stato il nostro periodo più difficile». Hanno cambiato il nome del gruppo (allora Luther Blissett) e la loro formazione (uno se ne è andato, passaggio doloroso e complicato per chi ha ri-costruito l’autore su una polifonia di voci, di intenti e anche di vita comune) ma non hanno compromesso la loro forza vitale. Perché quella capacità di raccontare che negli ultimi anni era stata un po’ stordita dalla complessità, riaffiora e stravince. Ritornare sul luogo diletto è spesso un peccato veniale che procura delusioni e nostalgie mortali. «Sapevamo di rischiare – spiegano – ma abbiamo scelto di ripartire proprio da lì, dal nostro inizio». Una scelta anche simbolica e probabilmente terapeutica. In più. I sequel sono una maledizione, il ‘dopo’ spesso è meglio non saperlo. Stavolta invece no.

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