Speciale congiunto #Proletkult / #Lamacchinadelvento: isole, pianeti, utopie

Due isole.
Una delle più grandi e una delle più piccole del Mediterraneo.
La Sardegna, 24.090 kmq. Ventotene, 1,54 kmq.

Nei giorni scorsi, mentre a Cagliari Wu Ming 2 e Wu Ming 4 chiudevano il Proletour in una piazza Garibaldi gremita all’inverosimile (ringraziamo il Marina Café Noir!), Wu Ming 1 era uno degli “scrittori residenti” al festival Gita al Faro di Ventotene.

Oltre a presentare La macchina del vento nei luoghi in cui si svolge, sull’isola WM1 ha scritto e letto, accompagnato al pianoforte da Valerio Vigliar, un racconto collegato al romanzo. Uno spin-off – o un nocciolo di sequel? – intitolato Polykenos: Erminio partigiano a Ferrara, una mancata evasione dal carcere di Piangipane, la strage nazifascista di Caffè del Doro.

Mentre siamo in pieno brainstorming per il prossimo romanzo collettivo, del quale per ora non anticipiamo nulla, continuano a uscire recensioni ed “esercizi di lettura” di Proletkult e de La macchina del vento. In questo secondo speciale dedicato a entrambi i libri, ve ne proponiamo alcune, e ne approfittiamo per ricordare le prossime date del Macchina del vento Tour. Prosegui la lettura ›

Ritorna Resistenze in Cirenaica. #Bologna, 28 giugno: Cronache dalla polvere

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L’annuncio di una nuova serata di Resistenze in Cirenaica è l’occasione migliore per proporre su Giap un articolo di Wu Ming 1 apparso su Linus nel marzo scorso col titolo «Via Libia, luogo di crimini del colonialismo italiano», qui in versione “aumentata”, con link e materiali vari. Un modo per fare il punto su cosa ha fatto RIC, e aprire una nuova fase.

Prima, però, alcuni dettagli sull’importante serata del 28 giugno.

L’evento sarà incentrato sulla presentazione di Cronache dalla polvere, nuovissimo mosaic novel – romanzo a racconti intrecciati – sugli orrori del colonialismo italiano in Africa, scritto dal collettivo Zoya Barontini.

Come ha fatto notare WM1 in una recente conferenza, il fantasma che infesta l’edificio-Italia è una donna etiope, e Zoya – «alba», «aurora» – è un tipico nome femminile etiope. Quanto al cognome Barontini, è un esplicito omaggio a uno dei nostri «eroi di più mondi». Prosegui la lettura ›

Calendario di Wu Ming, estate 2019. Presentazioni, reading, conferenze, performances

20-23 giugno
VENTOTENE
Wu Ming 1 presenta La macchina del vento
Festival «Gita al faro», il programma è qui.

21-22 giugno
CAGLIARI
Wu Ming presenta Proletkult
nell’ambito del festival Marina Café Noir.
Presentano Francesco Abate e Valeria De Plano
h. 21, Piazza Garibaldi.
Ultima presentazione del «Proletour».

23 giugno
VENTOTENE
Presentazione itinerante de La macchina del vento
con letture di Wu Ming 1 e interventi di Fabio Masi e di Anthony Santilli
(Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione,
isole di Ventotene e Santo Stefano).
Appuntamento alle h.18 in Piazza Castello,
davanti alla libreria.

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Quella tenerezza per l’autonomia operaia – di Anna di Gianantonio

«Mi rivedo sempre solo, ma nella Polaroid sovraesposta che ho trovato nella scatola siamo in tre a inscenare quel western campagnolo. Io, mia sorella e Denis, il figlio dei vicini di mio nonno. Suo padre si chiama Ferruccio, un uomo generoso, vitale, dagli occhi azzurri e lo sguardo intelligentissimo. Loro nel cognome sloveno, Černic, portano una storia terribile di persecuzione, di tortura e di morte che ancora non conosco perché nessuno la racconta. Nessuno racconta nulla della guerra, o almeno così mi pare di ricordare. Puntiamo le pistole contro il fotografo.»



[Una preziosa riflessione della storica goriziana Anna Di Gianantonio, a partire da Una cosa oscura, senza pregio, il libro di Andrea Olivieri pubblicato nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre.
Di Gianantonio è un nome noto alla comunità giapster: ha infatti partecipato allo speciale La storia intorno alle foibe, curato dal gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki e pubblicato sul sito di Internazionale in occasione del Giorno del Ricordo 2017. Risulterà evidente la continuità tematica e, diremmo, poetica tra quella discussione e questo «esercizio di lettura» dell’UNO di Olivieri. WM]

di Anna di Gianantonio *

Il sentimento che mi ha provocato la lettura del bel volume di Andrea Olivieri è di grande commozione.

Commuove, per averlo sentito raccontare e vissuto, la tenerezza dell’espediente letterario, o reale, del ritrovamento in una scatola delle foto di Albano e Leda, i nonni di Andrea, e di un ritaglio di giornale. Quest’ultimo testimonia di un possibile incontro tra lo scrittore Louis Adamic – immigrato negli Stati Uniti ai primi del Novecento, lavoratore, scrittore, giornalista, morto nel rogo della sua casa nel 1951, studioso attento e partecipe dei movimenti sociali e politici americani – e gli stessi nonni a Zenica, in Bosnia, dove gli Olivieri erano finiti per essersi schierati dalla parte di Stalin nel corso della cosiddetta «rottura del Cominform» del 1948, in cui il destino dei due capi di stato comunisti si separò per circa un ventennio.

Andrea Olivieri riesce a collegare la storia degli operai, al di qua e al di là dell’oceano, attraverso un filo che in questi anni è stato spezzato dalla storiografia: il filo delle lotte spontanee degli sfruttati e degli oppressi, lotte accompagnate dalla dimensione del desiderio, del sogno, dell’avventura e, soprattutto, dalla sovversione dei ruoli: quello di genere, ma anche quello che distingue i comportamenti politici leciti da quelli illeciti.

→ Continua a leggere sul blog di Quinto Tipo.

* Anna Di Gianantonio, storica, insegnante e presidente dell’ANPI di Gorizia, è autrice tra gli altri di Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l’impegno sociale: una vita per la libertà, Mursia 2011; L’immaginario imprigionato. Dinamiche sociali, nuovi scenari politici e costruzione della memoria nel secondo dopoguerra monfalconese, Consorzio Culturale del Monfalconese – Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel FriuliVenezia Giulia, 2005; e con Marco Puppini di Contro il fascismo oltre ogni frontiera. I Fontanot nella guerra antifascista europea, 1919-1945, Kappa Vu, 2016.

Audio e video del convegno #20annidiQ: sul rapporto tra ricerca storica e narrativa

20 anni di Q, Bologna, 04 giugno 2019.

Ieri la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio ha pubblicato sul proprio canale YouTube il video integrale del convegno Vent’anni di Q: sul rapporto tra ricerca storica e narrativa. Abbiamo estratto la traccia audio, per chi volesse ascoltarla in streaming o scaricarla.

Vent’anni di Q, Biblioteca dell’Archiginnasio, Bologna, 04 giugno 2019.
Vent’anni di Q, Biblioteca dell’Archiginnasio, Bologna, 04 giugno 2019.
Durata: 02h 23′ 35″.
Download.

Non aggiungeremo granché d’altro: molte – e belle – parole le hanno già scritte le persone che c’erano, condividendo le loro impressioni e gli appunti presi durante l’evento. Basta dare un’occhiata a #20annidiQ. Tutte e tutti coloro con cui abbiamo parlato e scambiato commenti hanno la netta sensazione di aver partecipato a un incontro importante, ricco di contenuti, e allo stesso tempo a una festa, cioè proprio quello che auspicavamo. Prosegui la lettura ›

Guerriglia odonomastica anche a Messina! In un 2 giugno troppo simile al 4 novembre.

Non si arresta l’ondata di guerriglia odonomastica che attraversa la Sicilia ormai dall’autunno dell’anno scorso, con il Grande Rituale Ambulante Viva Menilicchi!, officiato a Palermo da un collettivo di collettivi, gemello del nostro “Resistenze in Cirenaica”.

Questa volta i soliti ignoti hanno colpito il monumento ai caduti delle batterie siciliane nella battaglia di Adua del 1896, meglio noto ai messinesi come “Batteria Masotto“, perché una delle due batterie era comandata dal capitano Umberto Masotto, volontario di lungo corso nell’invasione italiana del Corno d’Africa. Prosegui la lettura ›

Oggi a #Bologna. La reunion del quartetto di #Q, una nuova scoperta d’archivio, una mostra che è anche on line… e solidarietà a #XM24!

Oggi, la reunion.

Oggi alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, alle h.17, si terrà il convegno Vent’anni di Q: sul rapporto tra ricerca storica e narrativa. Ci saremo noi in formazione completa –quella originale, ossia i quattro autori di Q, Luca/Wu Ming 3 compreso – e, soprattutto, ci saranno due dei più importanti storici europei degli ultimi cinquant’anni (almeno): Adriano Prosperi e Carlo Ginzburg.

Abbiamo già scritto molte volte di come le ricerche di Prosperi e Ginzburg, individuali e congiunte, siano state fondamentali per immaginare e scrivere fabula e intreccio di Q. Ebbene, pare che dopo tanti anni abbiamo «restituito il favore», chiudendo un cerchio: anche grazie al ventennale di Q si è da poco fatta una scoperta archivistica importante, della quale oggi si renderà conto. Ed è così che, nella storia di questo romanzo e del suo ventennale, si incontrano nel modo più virtuoso e fecondo possibile le due dimensioni che da sempre cerchiamo di tenere insieme: l’archivio e la strada. Prosegui la lettura ›