Due nuove guide «nonturistiche»: Ancona e Arcevia (sempre a cura di Wu Ming 2)

La copertina della guida di Ancona, disegnata da Francesca Arena

Due anni dopo le «deviazioni inedite raccontate dagli abitanti» di Bologna, arrivano in libreria le guide di Ancona (11 maggio) e Arcevia (31 maggio), pubblicate dalla collana Nonturismo di Ediciclo, a cura di Wu Ming 2.

Due nuove tappe di un esperimento di narrazione collettiva che ancora una volta è possibile grazie al supporto e al coordinamento di Sineglossa.

La sfida consiste nel creare una o più redazioni di comunità, formate da persone che abitano sul territorio, per individuare le tappe di percorsi nonturistici, ovvero luoghi significativi che nessuno segnalerebbe nella classica lista di «10 cose da vedere», o al contrario che già ne fanno parte, ma meritano un’altra inquadratura, fuori dalla cartolina. Prosegui la lettura ›

Sull’«antifascismo» che intitola luoghi pubblici al collaborazionismo: il caso recentissimo di Carpi

Roberto Menia. Il 3 maggio 2024 era a Carpi, a intitolare a Norma Cossetto un giardino pubblico, accanto al sindaco «iscritto all’Anpi da quando aveva sedici anni». Clicca per leggere l’articolo di Nicoletta Bourbaki.

Accade da anni.

Accade anche in città e paesi le cui amministrazioni si dicono antifasciste.

Amministrazioni i cui sindaci e assessori, qualche settimana fa, si sono fatti riprendere mentre leggevano il famoso testo del nostro collega Scurati, al quale hanno aggiunto le loro parole di preoccupazione: le sorti della democrazia, il rischio di un ritorno del fascismo… In quella chiave hanno festeggiato il 25 Aprile, e affrontano la campagna elettorale.

Accade che quelle stesse amministrazioni intitolino luoghi pubblici a Norma Cossetto, che giustamente il gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki definisce «simbolo del collaborazionismo con l’occupante nazista».

Quanto appena citato è innegabile. Nel gennaio 1945, nella Trieste annessa de facto al Terzo Reich, le fu anche intitolata una brigata nera.

Se la vicenda che riguarda Cossetto è oggi percepita come bipartisan, espressione di una memoria «da condividere», è perché c’è stato un lungo lavorio. Prosegui la lettura ›

I componenti della Banda Hood… e la prima presentazione a Bologna

Forse con la sola eccezione della novella illustrata di Wu Ming 2 e Giuseppe Palumbo La battaglia della merda (2020), ricostruzione romanzata e romanzesca di un fatto di storia locale bolognese, dall’officina Wu Ming non era mai uscita una storia ambientata prima dell’evo moderno. Il nostro romanzo d’esordio Q raccontava proprio dell’inizio della modernità, con la Riforma protestante che ispirava il primo tentativo di rivoluzione in Germania. Da lì ci si è spinti sempre in avanti, spaziando tra gli ultimi cinque secoli, e quasi mai all’indietro.

La vera storia della Banda Hood si ambienta in Inghilterra, per la precisione tra Yorkshire e Nottinghamshire, sul finire del XII secolo e racconta la nascita della più celebre leggenda del Medioevo, giunta fino a noi. Probabilmente non è un caso che questa fuga all’indietro sia stata intrapresa da Wu Ming 4, reduce dallo studio dell’opera di J.R.R. Tolkien e dalla ricerca delle sue fonti d’ispirazione. Prosegui la lettura ›

Gli incontrollati fantasy su Norma Cossetto, 5a parte | Cambiare le date per falsare la storia

Tutte le puntate dell’inchiesta
sul caso Norma Cossetto sono qui.

Danza macabra dei nazifascisti sulle rovine della Jugoslavia. Affresco nel Memoriale della battaglia della Sutjeska, Tjentište, Bosnia-Erzegovina.

di Nicoletta Bourbaki *

INDICE
1. Decenni di “ricostruzioni” a partire da una data sbagliata
2. Insurrezione
3. Giuseppe Cossetto e la colonizzazione «agricolo-militare» dell’Istria
4. Il razzismo antislavo che Sessi occulta
5. «Ripulire» l’Istria
6. Perché non vada come a Kanfanar
7. Il Terzo Reich inventa la propaganda sulle foibe

8. Il salto della decima quaglia
9. I padri della patria che celebra i «martiri delle foibe»

1. Decenni di “ricostruzioni” a partire da una data sbagliata

Alla fine della quarta puntata di quest’inchiesta abbiamo osservato che nei documenti presentati dalla famiglia Cossetto all’Università di Padova la data dell’arresto di Norma Cossetto risulta essere il 2 ottobre. Vediamo innanzitutto di descrivere che tipo di documenti sono e che cosa c’è scritto esattamente. Prosegui la lettura ›

Calendario della Wu Ming Foundation, maggio – giugno 2024

Ci sono ancora appuntamenti negli ultimi giorni di aprile, ma è tempo di pubblicare il nuovo calendario.
Come si vede, le nostre trasferte restano rade, per via degli impegni di scrittura. Con poche eccezioni, i nostri impegni pubblici si concentrano a Bologna e dintorni.
Wu Ming 4, l’unico di noi a essere già uscito col nuovo libro – La vera storia della banda Hood – sta girando per presentarlo.
Wu Ming 1 sta scrivendo Gli uomini pesce. Le iniziative che lo vedono coinvolto tra Ferrara e il Delta sono legate ai temi del romanzo, che sarà terminato a giugno e uscirà a ottobre.
Wu Ming 2 sta scrivendo Mensaleri e non lo finirà prima del 2025. Nel frattempo progetti di scrittura collettiva sono giunti a termine e un altro di circo e letteratura comincia a delinearsi.
Come già la volta scorsa, il calendario include eventi del collettivo Nicoletta Bourbaki ed è in divenire. Questo post sarà costantemente aggiornato.
Buoni incontri.
Prosegui la lettura ›

Gli incontrollati fantasy su Norma Cossetto, 4a parte | Miti e bugie intorno a una laurea

Tutte le puntate dell’inchiesta
sul caso Norma Cossetto sono qui.

Concetto Marchesi (1878 – 1957), latinista, rettore antifascista dell’Università di Padova durante l’occupazione tedesca, deputato del Pci, membro della Costituente. Un’ossessiva diceria lo descrive come mentore di Norma Cossetto e promotore della sua laurea ad honorem postuma. Il collettivo Nicoletta Bourbaki – come avrebbe dovuto fare chiunque abbia scritto di questa vicenda – ha consultato i documenti d’archivio dell’Università di Padova, per vedere se le cose andarono davvero così. La risposta è stata un secco no. Ma quel no era solo l’inizio di una catena di ulteriori scoperte. Perciò, a distanza di cinque anni dalle prime tre puntate di quest’inchiesta, abbiamo deciso di pubblicarne altre due. Buona lettura.

di Nicoletta Bourbaki (*)

INDICE
0. Antefatto
1. La versione di Canfora: problemi di metodo
2. La versione di Sessi: quando «problemi di metodo» è un eufemismo
3. Allargando l’inquadratura tutto cambia
4. L’origine della leggenda (1983)
5. L’uovo di Colombo: leggere i documenti
6. La versione di Canfora (Slight Return)

Nel 2019 abbiamo pubblicato un trittico di articoli su Norma Cossetto.
Il primo era un’analisi critica storiografica e politica del film Rosso Istria, cofinanziato dalla Regione Veneto.
Il secondo una ricostruzione della genesi della narrazione “consolidata” su Norma Cossetto, una narrazione basata poco sulle fonti e molto su fantasie per niente innocenti.
Il terzo era una recensione del fumetto neofascista Foiba rossa e soprattutto del libro di Frediano Sessi Foibe rosse, per il quale abbiamo proposto la definizione di «oggetto narrativo male identificato». Due opere d’ingegno in teoria distanti sul piano culturale e politico, in realtà più simili tra loro di quanto si potrebbe immaginare.

L’anno successivo, intorno al 10 febbraio, Luca Casarotti – che, oltre a essere uno studioso di diritto romano e un musicista, fa parte del nostro gruppo di lavoro ed è il presidente dell’ANPI di Pavia – è stato attaccato dal giornalista Gian Micalessin per aver criticato la distribuzione istituzionale nelle scuole del fumetto Foiba Rossa. Ne abbiamo parlato su Medium, nella nota I veleni del Giorno del Ricordo (nei media e nella scuola).

Micalessin, prevedibile come può esserlo un giornalista che scrive per un giornale che si chiama «il Giornale», ha utilizzato contro l’Anpi quella che i cossettologi considerano l’arma fine di mondo: la storia della laurea ad honorem concessa a Norma Cossetto  dall’Università di Padova nel 1949, per volontà, così dice la vulgata, del prof. Concetto Marchesi, latinista di fama, personalità di spicco dell’antifascismo padovano durante l’occupazione tedesca, e padre costituente nelle file del Partito comunista italiano.

Questa storia – in alcune varianti Marchesi è anche indicato come relatore di tesi di Norma Cossetto – ci è sempre sembrata molto strana, così abbiamo deciso di approfondirla. Prosegui la lettura ›

Dal parco Don Bosco al Festival di Letteratura Working Class, il nemico si sfoga, sabota, massacra

Stanotte, nei pressi del parco don Bosco di Bologna, un attivista diciannovenne, studente del liceo Da Vinci, è stato inseguito, bloccato e pestato da un folto gruppo di carabinieri. Su di lui si sono accaniti non soltanto col manganello, ma anche con taser e spray al peperoncino. Gli è stato rotto un polso. È stato portato via in stato di incoscienza. Ha trascorso diverse ore nella caserma di via Agucchi e mentre scriviamo è in corso il processo per direttissima. Davanti al tribunale c’è una folla di giovani solidali. Non c’è chi non abbia pensato a una vendetta delle forze dell’ordine per lo smacco di due giorni fa.

Proprio ieri il sindaco Matteo Lepore si era lanciato in una lunga, ossessiva esortazione a «isolare i violenti». Prosegui la lettura ›