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Per Antonio Caronia (al di là del ghiaccio dell’esserci persi di vista), 1944 – 2013

Antonio Caronia

Lo avevamo conosciuto prima di conoscerlo, grazie ai suoi scritti sulla fantascienza (negli anni Settanta era stato uno dei membri del collettivo “Un’ambigua utopia”, che nel ’79 aveva prodotto questo libro fon-da-men-ta-le), sul cyberpunk prima di quasi tutti gli altri, sulle subculture radicali che dal fandom fantascientifico erano passate all’attivismo digitale sulle BBS. Le BBS! Quelle reti telematiche d’antan, nei primissimi anni Novanta, furono le nostre “palestre d’ardimento”, e fu proprio in quella temperie che incontrammo Antonio Caronia di persona. Prosegui la lettura ›

Radio Giap Rebelde. Timira live at Kitchen + altri suoni & altre date

Il 25 novembre 2012, al teatro Kitchen di Vicenza, in una zona industriale fatta di capannoni dismessi, nebbia, vecchie Jaguar e night club, è andato in scena il quarto appuntamento di Profili 2012 – Voci di Donna. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Antar Mohamed e Wu Ming 2 hanno letto brani di Timira accompagnati da Simone Massaron (chitarre), Danilo Gallo (contrabbasso) e Massimiliano Sorrentini (batteria), ovvero tre dei quindici musicisti che danno vita al Colectivo El Gallo Rojo, un’esperienza cooperativa di jazz, improvvisazioni, rumori e incisioni discografiche. Il set proposto al pubblico del Kitchen era stato preparato a distanza, per via telematica, e poi con una piccola session di prova, un’ora prima dello spettacolo. Prosegui la lettura ›

Benvenuto a Giona, il secondo bimbo di Giulia e WM4

Oggi, mentre un emblematico muro di mattoni chiudeva l’ingresso di Bartleby e i celerini caricavano gli studenti per le vie della zona universitaria, noialtri attendevamo la nascita di Giona, e finalmente eccolo qui, tre chili, sette etti e settanta grammi!
Per dirla con WM4: «Il più grande si chiama Ismaele, questo mica potevamo chiamarlo Mario!»
Congratulazioni a Giulia e Federico da parte di tutta la band e un benvenuto a Giona, che raggiunge il fratello baleniere e i “cuginetti” Sofia, Matilde e Davide.
Con questo ne abbiamo messi al mondo cinque. Che volete farci: a Bologna c’è chi si sforza di far morire, e chi invece si impegna a far nascere.
Cogliendo due palle al balzo, stasera alle h.21 esprimeremo solidarietà a Bartleby e saluteremo il nuovo fantolino: WM1 e WM2 in estemporaneo reading, Aula 3 occupata di via Zamboni 38, Bologna. Probabilmente leggeremo brani dall’ancora inedito Point Lenana (che esce a marzo), da Timira e da Amianto del Prunetti.

Amianto, una storia operaia

Amianto, una storia operaiaPost breve, giusto un lampo. Molto “irrituale” per Giap, e deciso all’impronta. E’ che ieri sera ho finito questo libro e mi ha colpito durissimo, come non mi capitava da tanto. Mi avevano avvertito: lo diceva anche Evangelisti nella prefazione, l’avevo letto nelle recensioni, anche in quella del Chimenti, ma quando leggi e leggi e leggi e ti arriva la “botta”, non c’è preavviso che conti. Mi ha smosso ricordi di quand’ero feto. Nel volgere di una generazione ci hanno devastati. Io, guardate, sono anni che non scrivo una recensione, e non la voglio scrivere neanche adesso. Non mi interessa più recensire, voglio discutere. Ieri sera ho inviato una mail ad Alberto, un po’ tartagliando, non trovando le parole giuste (avevo scritto anche due o tre frasi su Twitter, roba da vergognarsi, il massimo dell’inadeguatezza), e gli ho detto, in sostanza: che roba che hai scritto, compagno. Che cazzo di libro che hai scritto, compagno. Così, senza dire un cazzo, te ne esci con una roba del genere, ti metti a “fare Monzon” con queste memorie? Lo faccio decantare, poi parliamone su Giap, ti va? Io, te e altri, ti va? Volentieri, mi fa lui, poi mi spiega che è ancora scosso da una presentazione che ha appena fatto, il pubblico era pieno di operai menomati da anni di lavoro di merda, e figli e parenti di operai menomati o uccisi da anni di lavoro di merda. Insomma, io vi dico solo: leggetelo. Ché poi se ne parla insieme. E’ un libro di quelli che si leggono per poi parlarne insieme. A me ha smosso roba dentro, roba particolare, Prosegui la lettura ›

Prossimamente su Giap – Gennaio 2013

La lista dei prossimi post di Giap

Per prima cosa, buon Capodanno a tutt*.
[Non vi attenderete mica un discorso su quel che ci attende dietro l’angolo come Paese nel 2013 bla bla bla? E chi siamo, Napolitano? Tanto, ci siamo già intesi. Per il momento, caviamocela con un ça va sans dire.]

Salvo imprevisti, nel gennaio 2013 troverete su Giap (non necessariamente in quest’ordine): Prosegui la lettura ›

Radio Giap Rebelde – Due compagni: Anatrino e Stefano Tassinari

 

Il video che vedete sopra mostra l’attrice Laura Garofoli (ci sembrava di averla già vista, poi ci siamo ricordati dove: Boris 3!) nei panni del compagno (della compagna!) Anatrino. Non solo l’interpretazione è azzeccatissima, ma il divenire-donna del papero proletarizzato e comunista rende il testo ancora più insurrezionale. Chissà perché non ci aveva ancora pensato nessuno. Il luogo è il teatro comunale “Carlo Levi” di Genzano (RM) occupato da un gruppo di studenti e precari. Il momento è la serata del 13 dicembre scorso. La performance è il reading da Anatra all’arancia meccanica diretto da Giuseppe “Nexus” Gatti.

Di seguito, due recentissime presentazioni di (Nuova rivista) Letteraria, una a Roma e l’altra a Bologna, entrambe in un’università, entrambe riuscitissime, molto diverse tra loro. Prosegui la lettura ›

Oggi, un anno fa

Oggi esce nelle sale italiane il primo episodio della trilogia cinematografica tratta dal romanzo Lo Hobbit di J.R.R.Tolkien. Questo nostro post però non parlerà del film, e inizierà invece ricordando che oggi cade l’anniversario della strage di Firenze, nella quale Gianluca Casseri, armato di una 357 magnum, ha ucciso a sangue freddo i cittadini senegalesi Samb Modou e Diop Mor, e ha ferito gravemente Sougou Mor, Mbenghe Cheike e Mustapha Dieng (quest’ultimo rimasto tetraplegico e afono a vita). Dopodiché, una volta circondato dalla polizia, l’assassino ha rivolto l’arma contro se stesso e si è suicidato.

La coincidenza è due volte triste, se si pensa che l’omicida, oltre a essere un simpatizzante di Casa Pound Italia, era anche un fan di Tolkien e faceva parte di quella cerchia di commentatori di destra che per decenni hanno imposto all’opera del professore di Oxford le più bislacche letture tradizionaliste (WM4 se n’è occupato dettagliatamente qui). Prosegui la lettura ›