di Tuco (guest blogger)
Il 24 marzo in Friuli Venezia Giulia, come ogni anno, è stato il giorno dell’ “Operazione alvei puliti”. A Trieste, in Val Rosandra (Dolina Glinščice in sloveno), il risultato è stato questo:
di Tuco (guest blogger)
Il 24 marzo in Friuli Venezia Giulia, come ogni anno, è stato il giorno dell’ “Operazione alvei puliti”. A Trieste, in Val Rosandra (Dolina Glinščice in sloveno), il risultato è stato questo:
Mercoledì 4 aprile, h.18, alla libreria “Rivivere” di via Torleone 5, Bologna, presenteremo un romanzo per noi molto importante. Non è uscito di recente, ma nel 1874, e da un paio d’anni ci fa da bussola nella perigliosa terra della Rivoluzione francese, o meglio: della sua possibile resa narrativa e poetica. Si tratta di Quatrevingt-treize (in italiano: Novantatré) ed è l’ultimo romanzo di Victor Hugo, illustre “nonno” di quelli che, come noi, scrivono romanzi storici e/o d’avventura. Prosegui la lettura ›
Abbiamo terminato da pochi giorni l’ultimo passaggio produttivo prima di mandare in stampa Timira, ovvero la copertina definitiva con i vari paratesti. Qui potete scaricare il PDF con il risultato finale, frutto del solito lavoro di squadra. Prosegui la lettura ›
Le cose non vanno bene.
Il governo Monti sbaglia. Fa troppo poco. Ci vuole più coraggio.
Non cresciamo. E’ un fatto drammatico. Per ottenere la crescita bisogna favorire la crescita. Prosegui la lettura ›
Sul sito dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani trovate il testo tradotto di una conferenza di Tom Shippey – tenuta in Olanda quasi vent’anni fa – nel quale l’autore passa in rassegna la rappresentazione delle classi sociali nella Terra di Mezzo. Benché si tratti di un intervento d’occasione, l’importanza della riflessione di Shippey è duplice. Prosegui la lettura ›
«Uno può vivere tutta una vita senza sentir parlare dei minatori, una maggioranza preferirebbe addirittura non sentirne parlare. La stessa cosa avviene con tutte le specie di lavori manuali, ci tengono in vita e noi ci dimentichiamo che esistono.»
Sono passati quasi ottant’anni da quando George Orwell scrisse queste parole nel suo reportage sulla classe operaia dell’Inghilterra settentrionale, La strada di Wigan Pier. Prosegui la lettura ›
Dagli alter ego squatter degli Oblivion, un editoriale canoro clandestino.