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La Q di Podqast

Nuovo speciale «La Q di Qomplotto»: la puntata 9 del podqast, interviste, altri podcast, notizie dall’estero

La Q di Podqast

Clicca per ascoltare «Forme», la nona puntata de La Q di Podqast.

Dopo le feste, con ogni probabilità, La Q di Qomplotto andrà in ristampa per la quarta volta. Cinque tirature in dieci mesi, per un totale che tra non molto toccherà le ventimila copie. Cioè il doppio di quel che contavamo di vendere nella migliore ipotesi.

È evidente che questo «romanzo di un’inchiesta» ha toccato punti sensibili, ha intercettat… No, no. «This is clumsy bullshit», direbbe Dylan. Sono formule a rischio cliché. È ancora presto per capire. Tempo al tempo.

Con questo speciale riprendiamo i fili del dibattito innescato dal libro e soprattutto riprendiamo la serie La Q di Podqast, dopo una pausa non breve. L’ultimo episodio – l’ottavo, intitolato «Lumi» e con ospite Gad Lerner – risaliva all’estate.

Anche questa nona puntata, come la precedente, è stata registrata live, di fronte a un pubblico.

Nelle scorse settimane alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma 2 di Tor Vergata si è svolto, suddiviso in quattro incontri, un seminario sul cospirazionismo. Prosegui la lettura ›

Nuovo speciale «La Q di Qomplotto»: podqast con Gad Lerner, recensione di De Cataldo, musica, street art e un ritorno

Clicca per ascoltare la conversazione su La Q di Qomplotto tra Wu Ming 1 e Gad Lerner.

Avrete notato quanto, a partire dalla primavera, il flusso di articoli su Giap sia rallentato, fino a fermarsi negli ultimi venti giorni. Abbiamo pochissimo tempo ed energie da dedicare al blog, principalmente perché siamo immersi nella stesura del romanzo collettivo, La grande ondata del ’78. Dopo anni di lavoro siamo alla fase finale e il collettivo è in pieno “comunismo di guerra”. L’obiettivo è consegnare il testo alla casa editrice – Einaudi – nella prima metà di settembre, per uscire a novembre.

Se aggiungiamo che ciascuno di noi ha anche altri impegni a cui tener fede nel tempo che resta, dalla promozione de La Q di Qomplotto e Il sentiero degli dei a laboratori di scrittura a semplici (che semplici non sono mai) questioni di famiglia, si capirà perché il blog temporaneamente langue. Ma un calendario c’è, da qui a metà luglio almeno cinque post li dovremmo poter garantire.

Intanto doverosi aggiornamenti su La Q di Qomplotto. Che Alegre ha di nuovo ristampato. Siamo alla terza edizione in tre mesi, grazie a tutte e a tutti per il sostegno, l’apprezzamento e il passaparola.

Del libro è da poco tornato a occuparsi – dopo la lunga recensione con cui lo aveva accolto all’uscita – Gad Lerner. Non solo: ne ha scritto il collega Giancarlo De Cataldo, autore di Romanzo criminale e di molte altre opere. Non solo: sono uscite altre recensioni, pare proprio che il libro abbia ispirato un’opera di street art, e un’intervista rilasciata ad hoc da Wu Ming 1 è diventata un mixtape (un «Reyetto Tape») trasmesso su Radio Raheem. Procediamo con ordine. Prosegui la lettura ›

La Q di Podqast 7: «Leggete Nanni Balestrini» (sono passati due anni spaccati)

Nanni Balestrini

Nanni Balestrini, 2 luglio 1935 – 19 maggio 2019. Voci di enciclopedie on line indicano come data della sua morte il 20 maggio. In realtà l’annuncio di Derive Approdi – sua casa editrice «d’elezione» – è del giorno prima: «È con tristezza e dolore che informiamo della scomparsa di Nanni Balestrini. Una scomparsa, non solo per noi, incolmabile.»

La settima puntata de La Q di Podqast prende il titolo da una famosa scritta murale: «Leggete Nanni Balestrini». È infatti dedicata al grande poeta, scrittore, artista visivo e intellettuale rivoluzionario, nel secondo anniversario della sua morte *.

Il “gancio” è il lungo omaggio reso da Wu Ming 1 a Balestrini ne La Q di Qomplotto. Ci riferiamo, ovviamente, ai capitoli che chiudono la prima parte del libro: «La virulenza illustrata» e «Burnout».

A dialogare con WM1 di questo – nonché di tecniche narrative, di ibridazioni letterarie, di autofiction e altro – è lo scrittore triestino Andrea Olivieri, autore di uno degli «oggetti narrativi non-identificati» più interessanti degli ultimi anni: Una cosa oscura, senza pregio (Alegre, 2019).

Quasi tutte le opere di Nanni Balestrini sono state riedite negli ultimi anni da Derive Approdi in una collana dedicata. Un enorme lavoro di ricostruzione di una vita letteraria, di memoria pubblica della letteratura, di lotta culturale.

Come sempre la puntata è su Vimeo, sul canale YouTube delle Edizioni Alegre (che per le note ragioni di degoogling non linkiamo) e, solo audio, su archive.org e su Apple Podcasts. Prosegui la lettura ›

La Q di Podqast 6: «Emergenze», con WM1 e Wolf Bukowski + Calendario presentazioni maggio-giugno 2021

La Q di Podqast 6, EmergenzeÈ on line la sesta puntata de La Q di Podqast, intitolata «Emergenze», ed è la prima registrata live, in un luogo all’aperto: il parco di Villa Angeletti a Bologna. Lì, giovedì 7 maggio, Wu Ming 1 si è incontrato con Wolf Bukowski, saggista e scrittore, collaboratore fisso di Giap, autore di diversi libri tra cui La buona educazione degli oppressi, Alegre, 2019.

La conversazione tra Bukowski e WM1 è incentrata sui temi del «panico morale», delle politiche securitarie nelle città e dell’emergenza perenne come metodo di governo nell’epoca neoliberista. Si parte da una comparazione tra il Satanic Panic negli USA degli anni Ottanta e la campagna sulla «Tolleranza Zero» durante il mandato di Rudy Giuliani come sindaco di New York (1993-2001). Si prosegue attualizzando quelle linee, sempre con un occhio a quanto appena successo con l’emergenza-pandemia. Di fatto, è anche un dialogo tra i due libri, La Q di Qomplotto e La buona educazione degli oppressi.

[A proposito, dopo aver ascoltato la conversazione, consigliamo di leggere quest’articolo di Federico Di Vita sul «decoro» nelle città in prospettiva post-pandemica.]

La puntata, come sempre, è su Vimeo, su YouTube – che non linkiamo, in ottemperanza al degoogling di questo blog – e, solo audio, su Internet Archive, su Apple Podcasts, e chi vuole può prendere direttamente il feed e farci quel che preferisce. Prosegui la lettura ›

Speciale La Q di Qomplotto: Il manifesto, La Q di Podqast 5 («Mitologie»), Tlon, la Francia, le presentazioni già fissate

La paginata del manifesto.

Il manifesto di stamane spiattella a pagina intera una recensione de La Q di Qomplotto firmata da Giuliano Santoro.

La definizione di Wu Ming come «corpo estraneo con cui l’industria culturale si trova costretta, spesso suo malgrado, a fare i conti» ce la tatueremmo sul culo. Di tale corpestraneità andiamo fieri, come della costrizione che – col semplice nostro esistere e scrivere – ci troviamo ancora a esercitare dopo tutti questi anni.

Nell’ultimo capoverso Santoro sintetizza molto bene la proposta del libro in tema di superamento del debunking:

«Nell’era del realismo capitalista, i complotti producono l’effetto magico (e perverso) di incantare. Ma l’idea di voler riportare alla squallida realtà di tutti i giorni chi ha trovato l’appiglio di una narrazione cospirazionista produrrà l’effetto contrario. Ecco: il cospirazionismo è una forma perversa di fascinazione che serve sempre a rafforzare il sistema invece che a combatterlo. Per togliergli spazio occorre escogitare forme radicali e (diremmo noi) materialiste di re-incanto. Servono narrazioni che traccino connessioni in maniera trasparente e orizzontale, che non contengano manipolazioni e non disegnino rapporti di potere. C’è bisogno di raccontare storie, sostiene Wu Ming 1, che incantino e che al tempo stesso mostrino i “punti di sutura” […] Abbiamo bisogno di “storie complesse, concepite per essere abitate a lungo”».

È on line la quinta puntata de La Q di Podqast, intitolata «Mitologie». A condurla è lo storico e filosofo Enrico Manera, studioso di teorie del mito e autore di diversi saggi sul pensiero di Furio Jesi (1941-1980) – tra cui la monografia Furio Jesi. Mito, violenza, memoria (Carocci, 2012) – oltreché studioso dell’opera letteraria e semiologica di Umberto Eco. Nel 2018 ha dedicato al trentennale de Il pendolo di Foucault un articolo uscito su Giap col titolo «La superstizione porta sfortuna». Prosegui la lettura ›

La Q di Qomplotto, nuovo speciale | La verità su True Detective 1, La Q di Podqast 4 («Di(s)visioni»), recensioni e interviste

Foto di scena da True Detective, prima stagione, 2014. Sullo sfondo, il «crazy wall» di Rust Cohle.

Svariate novità sul fronte de La Q di Qomplotto più una sensazionale rivelazione, che terremo per ultima o quasi.

■ L’intervista di Giuseppe Genna a Wu Ming 1 preannunciata nello scorso speciale è uscita su L’Espresso ed è ora disponibile sul sito del settimanale. Fatta salva l’apparizione (subito all’inizio) dell’aulico termine «regesto», lo scambio è comprensibile. Genna e WM1, che quando hanno occasione di interagire s’involano nel cabalistico, stavolta si sono contenuti. Si parla anche del potere dei libri, dei motivi per cui il romanzo rimane importante e dei tragitti sovente ingarbugliati che compie l’intelligenza collettiva.

N.B. C’è chi vede il contenuto “in chiaro” e chi lo vede solo per abbonati. Pare dipenda dai browser e dalle extension per la privacy e/o antipubblicitarie installate (nel senso: chi ce le ha, come noi, vede la pagina “in chiaro”).

Quando il «game» ci è scappato di mano. Su Linkiesta, a partire anche da La Q di Qomplotto, una riflessione di Guido Vitiello sulle dinamiche della «singolarità cospirazionista» e sul fondato rischio che con QAnon, come suol dirsi, non abbiamo ancora visto niente. «Da secoli le famiglie cospirazioniste hanno la fregola di ricongiungersi, se non altro perché condividono lo stesso codice genetico, ossia sono cresciute intorno agli stessi processi mentali sbilenchi, allo stesso stile paranoide, alla stessa ermeneutica deforme: quando si incontrano, sentono aria di casa. Questi viaggi di ricongiungimento potevano compiersi un tempo solo lungo mulattiere sconnesse e su mezzi di fortuna, di modo che le teorie del complotto si agglutinavano a gruppetti di due, di tre, di quattro. Ora, viaggiando sulla grande Rete e sul filo del chiacchierìo social, finalmente hanno trovato il modo di radunarsi in un grande sabba familiare […]»

■ È on line la quarta puntata de La Q di Podqast, intitolata «Di(s)visioni» (una citazione dal collega China Miéville). Puntata condotta dall’antropologa Stefania Consigliere, autrice di diversi libri tra cui il recente Favole del reincanto. Molteplicità, immaginario, rivoluzione. Registrata il 22 aprile scorso, la chiacchierata prende le mosse da un quesito prettamente antropologico – cosa succede alle collettività “prese” dalle fantasie di complotto? – ed è (finora) quella che più interroga l’emergenza pandemica, con le sue insensatezze e aporie, i suoi danni per nulla “collaterali” e il cospirazionismo come risposta spesso disperata alla situazione. Una disperazione che andrebbe compresa, senza pensare di cavarsela col dileggio.

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Speciale La Q di Qomplotto | On the road, interviste, recensioni, torri misteriose e La Q di Podqast 3 (Streghe)

Q di Podqast■ Dopo l’esaltante tappa in Valsusa, che ha segnato il nostro ritorno alle presentazioni, ecco altre due date: quella definitiva al centro sociale Cantiere di Milano – 13 maggio, e non 7 come annunciato in precedenza – e quella all’Arena Orfeonica di Bologna (via Broccaindosso 148), 15 maggio. Altri dettagli seguiranno. Ancora “orbitanti” le date di giugno e settembre (WM1 non è disponibile a luglio e agosto). Ribadiamo: per vari motivi non sarà possibile farne molte, anzi, saranno davvero poche, ma intanto si è riaperto il sentiero.

■ È on line la terza puntata de La Q di Podqast, intitolata «Streghe». Stavolta il tema è il ruolo delle donne nelle fantasie di complotto e nelle tribù del cospirazionismo, partendo da QAnon e andando a ritroso nella genealogia. Wu Ming 1 prova a scansare il rischio del mansplaining – ma in qualche modo ci casca uomospiegando il suddetto rischio, non se ne esce 🙄 – “limitandosi” a introdurre un importante intervento di Selene Pascarella, giornalista e criminologa, autrice dei libri Tabloid Inferno e Pozzi, entrambi editi da Alegre, e dell’inchiesta in tre puntate «I satanisti ammazzano al sabato».
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