La Q di Podqast 7: «Leggete Nanni Balestrini» (sono passati due anni spaccati)

Nanni Balestrini

Nanni Balestrini, 2 luglio 1935 – 19 maggio 2019. Voci di enciclopedie on line indicano come data della sua morte il 20 maggio. In realtà l’annuncio di Derive Approdi – sua casa editrice «d’elezione» – è del giorno prima: «È con tristezza e dolore che informiamo della scomparsa di Nanni Balestrini. Una scomparsa, non solo per noi, incolmabile.»

La settima puntata de La Q di Podqast prende il titolo da una famosa scritta murale: «Leggete Nanni Balestrini». È infatti dedicata al grande poeta, scrittore, artista visivo e intellettuale rivoluzionario, nel secondo anniversario della sua morte *.

Il “gancio” è il lungo omaggio reso da Wu Ming 1 a Balestrini ne La Q di Qomplotto. Ci riferiamo, ovviamente, ai capitoli che chiudono la prima parte del libro: «La virulenza illustrata» e «Burnout».

A dialogare con WM1 di questo – nonché di tecniche narrative, di ibridazioni letterarie, di autofiction e altro – è lo scrittore triestino Andrea Olivieri, autore di uno degli «oggetti narrativi non-identificati» più interessanti degli ultimi anni: Una cosa oscura, senza pregio (Alegre, 2019).

Quasi tutte le opere di Nanni Balestrini sono state riedite negli ultimi anni da Derive Approdi in una collana dedicata. Un enorme lavoro di ricostruzione di una vita letteraria, di memoria pubblica della letteratura, di lotta culturale.

Come sempre la puntata è su Vimeo, sul canale YouTube delle Edizioni Alegre (che per le note ragioni di degoogling non linkiamo) e, solo audio, su archive.org e su Apple Podcasts.

Ricordiamo che nelle puntate di quest’audioserie Wu Ming 1, autore di La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni: come le fantasie di complotto difendono il sistema (Edizioni Alegre, 2021), sviluppa i temi del suo nuovo libro confrontandosi con interlocutori e interlocutrici, persone citate nel libro stesso e/o la cui influenza e il cui aiuto sono stati importanti.

Cogliamo l’occasione per segnalare nuove recensioni e commenti su La Q di Qomplotto.

Benedetto P. Casu firma sul sito fiorentino Il Becco una lunga recensione intitolata «Datemi una Q… Datemi una O… Qomplotto!»

Marco Marasà firma sul sito Libero Pensiero una recensione intitolata «Q di Qomplotto, operazione reincanto: non difendere il sistema».

A volte le immagini più azzeccate, i pensieri più interessanti su un libro si trovano sui siti delle librerie on line, tra i commenti lasciati da lettrici e lettori. Ci è molto piaciuto quello firmato «Erik» apparso su IBS. L’allegoria del cantiere è perfetta. Di fronte al cospirazionismo la tentazione è di fare gli umarell, ma quei lavori in corso non li vediamo da fuori, ci siamo dentro. Siamo anche noi strisce incollate nel collage.

Nanni Balestrini, «Complotto», 1965

Il calendario delle presentazioni maggio-giugno de La Q di Qomplotto è qui.

Per ora è tutto. Buoni ascolti e buone letture. Da qui al prossimo speciale, aggiornamenti sul nostro canale Telegram, qui.

La Q di Qomplotto è in libreria ed è anche ordinabile dal sito delle Edizioni Alegre.

* Lo sappiamo, qualcuno si attendeva un nostro scritto o podcast su un’altra morte, quella di Franco Battiato. Ma abbiamo i nostri tempi. Non subiamo (più) la compulsione “social”, la coazione a dire la nostra a botta calda su quel che accade. Tempo al tempo. Battiato lo abbiamo evocato tante volte nel corso degli anni, è citato anche ne LQdQ e compare nel romanzo collettivo che andiamo scrivendo da anni, La grande ondata del ’78. Nella seconda metà del 2020, prima che le chiusure si riabbattessero sugli eventi culturali come mazze da fabbro, Wu Ming 1 e il trio Frastupac! hanno proposto due volte dal vivo un reading/concerto intitolato La rivoluzione di Franco Battiato, 1972-1982. Insomma, di cose da dire ne abbiamo. Una riflessione sul “nostro” Battiato arriverà.

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4 commenti su “La Q di Podqast 7: «Leggete Nanni Balestrini» (sono passati due anni spaccati)

  1. Una citazione rapida ed indolore del saggio di WM1 sul mio ultimo (spero anche in senso letterale) contributo (rassegnato, e come non esserlo) sulle bestialità da Covid19.

    https://www.civiltalaica.it/cms/index.php/il-bestiario-della-covid19-che-non-scriveremo.html

    Il libro è una mappa indispensabile per il contemporaneo, conto di recensirlo con alcune osservazioni nei prossimi giorni appena finisco la parte onirica finale!
    Ora il problema è che mi dovrò decidere a leggere il pendolo di Focault che mi guarda dalla libreria sogghignando e mormorando “coglione!” quando passo li sotto! :D

    E spero anche di organizzare qualche presentazione, in presenza ovviamente, da queste parti!

  2. Su Psychiatry On Line, densa recensione de «La Q di Qomplotto»

    «Una lucida e densa storicizzazione di fatti contemporanei e dei nuclei sintomatici che da secoli attraversano il mondo occidentale. In molti punti si ha la sensazione di soffocare, di esserci dentro e di non sapere più come uscirne. Un libro che prende a schiaffi il lettore mettendolo davanti a una realtà in cui anche il corpo è ridotto a un fantasma […] La proposta di Wu Ming 1, in sintesi, è quella di una riappropriazione del corpo attraverso una rivoluzione sistemica che non passi per il social media ma per le piazze, che rimetta al centro il desiderio e non il godimento, che liberi i corpi da un sistema di produzione masturbatorio, narcotico e preconfezionato e assolutamente compatibile con la nascita dei vari totalitarismi.»

  3. Su Global Project, una recensione svela il complotto de La Q di Qomplotto

    Manoscritto trovato in zona Dozza*

    * Il riferimento è ambiguo: si tratta del carcere di Bologna, che è appunto nella parte di periferia bolognese nota come «la Dozza», oppure di Dozza, il borgo appenninico dove ha il proprio quartier generale l’Associazione Italiana Studi Tolkieniani?

  4. Le mie riflessioni sul libro:

    https://www.civiltalaica.it/cms/index.php/follie-mediatiche-e-qomplotti-come-schivare-e-sbeffeggiare-grazie-alla-mappa-di-wu-ming-1.html

    Riporto anche qui uno dei tanti passaggi da applausi: “Complotto pluto-giudaico-massonico era troppo lungo, per dirlo servivano ben tredici emissioni di fiato. Anche per questo nell’era dei social si era imposto un bisillabo. Che era pure un palindromo, una bellezza. S-O-R-O-S”.

    Davvero una mappa non utile ma utilissima, vi dimostrate uno dei pochi gruppi (parlo al plurale perché anche se il tomo è di WM1 immagino anche sullo stesso sono riportati contirbuti di tutti) di intellettuali che sa leggere la contemporaneità e contestualizzarla.