«Partigiani d’Oltremare». Africani nella Resistenza italiana

La banda partigiana di Roti (Macerata) con etiopi, russi, ebrei, croati, italiani.

Dal sito del CSA Sisma di Macerata:

«La storia di Carlo Abbamagal e dei 50 dell’Oltremare ha impiegato quasi 70 anni ad emergere, dopo anni di lavoro e grazie alle ricerche di Matteo Petracci – dottore di ricerca in storia, istituzioni e politica dell’area euromediterranea presso l’Università di Macerata – così che il corso degli eventi inizia ora ad apparire sempre più nitido e chiaro e da passato si fa presente, strumento di lotta contro le mistificazioni e le dimenticanze storiche, ascia di guerra contro i razzismi e i fascismi di oggi.

Il 7/8 marzo al CSA Sisma di Macerata Wu Ming 2 per due giorni, grazie al seminario “Racconti d’Oltremare”, ha lavorato con i corsisti alle vicende degli africani concentrati a Villa Spada di Treia, attraverso i materiali d’archivio che parlano di come “alcuni di essi si sono dati alla macchia unendosi ai ribelli” esplicando “considerevole attività” e risultando “quanto mai feroci”. Di come insomma, dall’ottobre del ’43, nelle montagne del maceratese, le bande partigiane annoverassero nelle loro fila etiopi, eritrei e somali, tra i primi a battersi contro il regime fascista.

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#Farinetti, #Eataly, #Slowfood, #Expo2015… Smontare l’ideologia del magna magna!

La danza delle mozzarelle

«Il vero pensiero si riconosce in questo: che divide.» E questo libro dividerà. Esce il 25 marzo. Clicca per scaricare la copertina completa con quarta e risvolti (pdf).

L’idea di scrivere La danza delle mozzarelle è nata poco dopo il post di Wolf Bukowski apparso su Giap con il titolo «Stay FICO, stay hungry. Oscar Farinetti e la “Disneyland del cibo” a Bologna, Eataly».

Era il dicembre 2013 e con Wolf si diceva: «Ci vorrebbe proprio un ragionamento complessivo su Eataly… Sul legame tra farinettismo e renzismo… Sulla mancanza di critica di fronte a certi dispositivi… Su quest’ideologia del cibo e del consumo che si manifesta come “buona” e copre schifezze su vasta scala… Precarietà… Liberismo “compassionevole”… Feticismo della merce… Tradizioni farlocche… Un post mica basta, ci vorrebbe un libro!» Prosegui la lettura ›

Cent’anni a Nordest: i mostri di oggi e la guera granda

Fronte italiano 1915 - 1918

[WM1] Settimana intensa: arriva in libreria Cantalamappa, Wu Ming 2 marcia in direzione Nordovest e io torno da una lunga dérive a Nordest.

Sul sito di Internazionale trovate la prima puntata di un testo a cui lavoro da mesi e per il quale prendo appunti almeno dal 2013, dai mesi del tour di Point Lenana.

Si tratta di un reportage narrativo, o meglio, di un racconto-inchiesta su come si vive, celebra o non celebra  il ricordo della prima guerra mondiale nel Nordest d’Italia, dove l’avvicinarsi del centenario – inizio ufficiale il 24 maggio, in perfetta concomitanza con le elezioni amministrative in Veneto – evoca spettri e memorie sepolte. Prosegui la lettura ›

Sentiero Luminoso | Quarto aggiornamento | #LuminosoBoMi

Sacerno

Quando leggerete queste righe, il cammino sarà già iniziato, il Sentiero Luminoso sotto le suole, la pieve di Sacerno in vista o appena dietro le spalle. Come promesso.

“E’ possibile andare a piedi da Bologna a Milano senza farsi investire da un TIR?
E quante storie si possono incontrare, scritte nel paesaggio tra le due città?
E’ proprio vero che “in pianura il TAV non ha fatto danni” e poi “tanto l’ambiente è già degradato”?
Esiste un’altra Padania oltre i capannoni, la nebbia, le ciminiere e i campi di neve fradicia?”
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Sulle lotte dei lavoratori nell’editoria: «Resistere un minuto più del padrone»

libro

di Wu Ming 4

Alla vigilia della Grande Fusione, ovvero dell’acquisto di RCS da parte di Mondadori, una notizia giunge a rompere un po’ di uova nel paniere grande quanto il colosso editoriale che nascerà, equivalente a metà del mercato librario italiano.
No, non è l’appello lanciato da Umberto Eco e sottoscritto da svariati autori, contro l’avvento del supersoggetto editoriale, in nome della libertà di stampa, di espressione, di pensiero, eccetera. In quell’appello si tirano in ballo molti principi ma non si parla del precipitato reale e immediato. In un post sull’argomento Loredana Lipperini ha messo i puntini sulle i, facendo notare che «dacché finanza è finanza, ci si fonde, o si acquisisce, per licenziare» e che «la questione dei lavoratori dei due gruppi, fin qui ignorata, dovrebbe essere invece prioritaria: il SuperSoggetto non porterà soltanto al monopolio contenutistico e distributivo, ma all’eliminazione di chi rende possibile il libro, almeno in moltissima parte.»
Forse si potrebbe aggiungere che, dacché finanza è finanza, dopo l’acquisizione e la razionalizzazione avviene la svendita per coprire i debiti. Più di un tycoon straniero è già in allerta. Prosegui la lettura ›