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#NemicoPubblico, il libro #notav che fa arrabbiare politici e procuratori

Copertina Nemico Pubblico

Nemico Pubblico è un libro curato dal comitato No Tav Spinta dal Bass. Raccoglie diversi contributi su uno dei più emblematici casi di “mostrificazione” mediatica degli ultimi anni, quello di Marco Bruno, il “ragazzo della Pecorella”. Ci siamo occupati di quella storia poco tempo fa, e infatti anche la nostra ricostruzione è inclusa nella raccolta, di fianco a testi di colleghi come Erri De LucaAscanio Celestini e Claudio Calia, nonché di svariat* attivist* No Tav.
Gli introiti del libro vanno interamente al fondo per le spese legali del movimento, che negli ultimi tempi sta subendo un giro di vite repressivo. Lo stesso Marco si è ritrovato al centro di una nuova vicenda farsesca, che il libro non ha fatto in tempo a “coprire”. Prosegui la lettura ›

Sentiero Luminoso Bologna – Milano. Primo aggiornamento.

viandanza-logo [Il primo giugno scorso, Wu Ming 2 ha presentato al Festival della Viandanza di Monteriggioni il progetto del Sentiero Luminoso da Bologna a Milano. Per l’occasione, ha scritto anche un articolo che rilancia e sintetizza molte nostre riflessioni sul tempo, l’utopia e il cammino. Il pezzo è stato pubblicato su L’Unità del 31 maggio. Lo riportiamo qui sotto. A seguire: aggiornamenti, proposte e notizie sul Sentiero Luminoso. Buona Lettura.]

Movimento lento.

di Wu Ming 2

Se inserite in un motore di ricerca la parola “lentezza”, il risultato è una lista di siti che propongono di vivere, viaggiare, lavorare, mangiare fuori tempo rispetto ai ritmi incalzanti della quotidianità. Dietro questa comune rivendicazione, però, si nascondono e spesso si mescolano due visioni del tutto differenti. Da una parte, quella di chi vuole ritardare l’arrivo del futuro e quindi considera la lentezza come una sorta di macchina del tempo, capace di riportare in vita gli aspetti più sani di un passato ormai perduto. Dall’altra, quella di chi ritiene che nessun cambiamento reale, e dunque nessun futuro vivibile, possa prodursi senza una rottura del tempo. Prosegui la lettura ›

Storie #notav. Un anno e mezzo nella vita di Marco Bruno

Marco Bruno ad Avigliana (TO), 25 aprile 2013. Foto di Laura Giorda

Marco Bruno ad Avigliana (TO), 25 aprile 2013. Foto di Laura Giorda

Per diventare “narrazione tossica”, una storia deve essere raccontata sempre dallo stesso punto di vista, nello stesso modo e con le stesse parole, omettendo sempre gli stessi dettagli, rimuovendo gli stessi elementi di contesto e complessità.

E’ sempre narrazione tossica la storia che gli oppressori raccontano agli oppressi per giusticare l’oppressione, che gli sfruttatori raccontano agli sfruttati per giustificare lo sfruttamento, che i ricchi raccontano ai poveri per giustificare la ricchezza. Prosegui la lettura ›

Occupy Mordor 2.0 – La realtà non è rotonda

Un solo anello non dovrebbe poterli comandare tutti. Tanto meno un anello di asfalto, cioè una rotonda. Ebbene, la buona notizia è che la rotonda che avrebbe dovuto sorgere al posto dell’XM24 non si farà. Il progetto urbanistico verrà cambiato. Questo anche grazie all’atto di resistenza artistica di Blu, a cui abbiamo dedicato una serata nell’aprile scorso. Per festeggiare questa battaglia vinta, domenica sera siamo di nuovo ospiti dell’XM24, insieme a diversi amici: Marco Philopat, il Duka e Roberto Freak Antoni: BATTAGLIA PER XM – La realtà non è rotonda.

Per chi può e a ha voglia di fare un salto, saremo lì dalle 20.00 a riprendere il filo del discorso.

Occupy+Mordor

Wu Ming in the UK 2013. Dicono di noi nella perfida Albione

Va tutto bene

Due settimane or sono siamo andati in Inghilterra a presentare Altai, tradotto da Shaun Whiteside e pubblicato da Verso Books. L’uscita del libro e la nostra presenza in loco hanno generato un’interessante messe di materiali: recensioni, interviste, programmi radiofonici, eventi pubblici, performance. Abbiamo rinnovato il sodalizio con nostri storici “complici”, come il collega Stewart Home, e ci siamo scoperti grandi fan di alcuni nostri fan, come quel tale che si è materializzato a una presentazione, ci ha allungato una copia di Altai e ha chiesto una dedica “A Pandit G“. Prosegui la lettura ›

A #Bologna si riparte da 50.000

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E così l’esercito di Serse è stato battuto. Cinquantamila bolognesi (59%) hanno risposto alla chiamata dei referendari e hanno votato A, contro circa 35.000 che hanno votato B (41%).
In totale poco più del 28% degli elettori. Una percentuale che a botta calda consente ai sostenitori della B, il Partito Democratico in testa a tutti, di provare a sminuire la valenza del voto e di spingersi a dire che “si è trattato di una battaglia ideologica che non interessa la gran parte dei cittadini. I bolognesi hanno capito che la sussidiarietà è la chiave di volta laddove lo Stato non riesce ad arrivare” (E. Patriarca). Come a dire: non è successo niente, tireremo diritto.
Invece qualcosa è successo, per quanto possano fare i finti tonti. Prosegui la lettura ›

Wu Ming’s Magical History Tour

From the FT piece

Ecco… Beh…  Oggi siamo sul Financial Times. Immortalati mentre indichiamo agli inglesi il cazzo di Nettuno (quello vero, che si vede solo da una certa prospettiva) e andiamo in pellegrinaggio sui luoghi della Resistenza bolognese. Buona lettura. Non abbiamo tempo di tradurre il pezzo, se qualcun* vuol farlo, grazie mille.