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A che punto è Wu Ming? Riprendiamo i fili dei discorsi (e delle prassi)

Buoni viaggi alle navi che salvano vite. Lusingati per la citazione, ringraziamo Mediterranea e salutiamo la Mare Jonio che il 10 giugno ha ripreso il mare.

INDICE

0. Introduzione

1. Libri già scritti che continuano a viaggiare
1a. Speciale L’Armata dei Sonnambuli in Germania
1b. Altai e Proletkult nello Stato Spagnolo
1c. Messico: cinque uscite future, grazie a Paco Ignacio Taibo II
1d. Le voci di Cantalamappa: due diverse letture (Yamunin e Leggere : Forte!)

2. Scritture in corso, nuove uscite e altri progetti
2a. Il romanzo che stiamo scrivendo insieme: La grande ondata del ’78
2b. La battaglia della merda, di WM2 e Giuseppe Palumbo
2c. Un libro di WM1 sulle teorie del complotto
2d. Il progetto di WM1 sul clima: Blues per le terre nuove
2e. Tolkien e dintorni: i Quaderni di Arda e un convegno a Trento
2f. Il sentiero degli dei, un’extended version in uscita da Feltrinelli
2g. Ritorna Quinto Tipo: Stradario Hip-Hop di Giuseppe Nexus Gatti

3. On The Road Again? Non è così semplice…
4. Wu Ming Foundation e dintorni
4a. Le inchieste di Nicoletta Bourbaki: Montanelli e il caso Giuseppina Ghersi
4b. I monumenti e la guerriglia odonomastica
4c. Alpinismo/Appenninismo Molotov
Postilla tecnosociale
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Seconda Scarpinata Letteraria, 21 giugno 2020: traversata di Monte Sole

Il percorso del 21 giugno. Clicca per vederlo su OpenStreetMap.

[ AGGIORNAMENTO DEL 18/06/2020: nuovo percorso e nuova logistica! ]

Per la 2ª Scarpinata Letteraria a cura di Wu Ming e BaLotta Continua abbiamo scelto una data evocativa e rituale: il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno, l’inizio della stagione del raccolto, il matrimonio del sole con la luna, del fuoco e dell’acqua.

Per scegliere il luogo di questo secondo appuntamento, siamo partiti dall’idea di lasciare a casa l’automobile. Complice anche la data del solstizio, il pensiero è andato subito a Monte Sole, che abbiamo ammirato dalle rupi del Contrafforte Pliocenico, durante la scarpinata del 30 maggio. L’acrocoro è piazzato in mezzo tra la Val di Reno e la Val di Setta, con le loro storiche linee ferroviarie, la Direttissima e la Porrettana, il che permette di attraversarlo in una giornata di cammino, dalla stazione di Vado/Monzuno a quella di Pian di Venola. Prosegui la lettura ›

Scarpinata letteraria sul Contrafforte pliocenico, Appennino bolognese, 30 maggio 2020

Clicca per ingrandire l’itinerario su OpenStreetMap.

Dopo aver festeggiato il 21 Aprile – la Liberazione di Bologna dal nazifascismo – e il Primo Maggio con letture itineranti attraverso luoghi significativi della nostra città, sabato 30 maggio finalmente torniamo sull’Appennino. Faremo una scarpinata letteraria su un sentiero che compare in (almeno) due nostri lavori: la Via degli Dei.

Abbiamo organizzato questa giornata insieme ai membri della BaLotta Continua, band che ormai da 13 anni propone vecchie e meno vecchie canzoni di lotta riadattate in chiave ska-punk. Con noi camminerà anche il Bhutan Clan, quartetto «che fa entrambi i generi: finto folk e gotico tropicale».

Per chi volesse seguirci – ovviamente nel rispetto delle norme che vietano assembramenti – ci ritroveremo alle ore 9:30 al parcheggio dei Prati di Mugnano (BO). Servono scarpe comode (preferibilmente “da trekking”), cibo per il pranzo al sacco e almeno un litro d’acqua nella borraccia, oltre alla mascherina nel caso dovesse servire. Prosegui la lettura ›

La nuova centralità della working class in tempi di coronavirus (e le scritture per raccontarla)

I dipendenti FCA nello stabilimento di Pomigliano d’Arco, foto di repertorio. Il 10 marzo 2020 sono scesi in sciopero spontaneo per strappare tutele contro il coronavirus.

di Wu Ming
[Deutsche Übersetzung hier]

Negli ultimi due mesi, la working class sembra avere riconquistato una visibilità sui media e una centralità nei discorsi che non aveva da molti anni. L’emergenza coronavirus ha riportato in auge questioni come le condizioni di lavoro, le nocività in fabbrica, il rapporto tra lavoro e salute, tra diritto del lavoro e medicina… La forma presa dal dibattito è stata quella della querelle su quali produzioni bloccare e quali no, quale voce si dovesse ascoltare di più, quali interessi dovessero prevalere.

Quali abbiano prevalso all’inizio diventa ogni giorno più chiaro: i catastrofici errori fatti nel gestire l’emergenza coronavirus in Lombardia – su tutti, non aver isolato la val Seriana – derivano in gran parte dall’aver anteposto le esigenze del padronato alla salute di lavoratori e cittadini. Tutt’intorno, nel mentre, si ricorreva al lockdown a macchia di leopardo e con continui riaggiustamenti, con piglio cialtrone e brancaleonesco.

E i lavoratori? Non pervenuti.

Non erano ancora entrati nello schermo del radar.

Per entrarci, hanno dovuto fare irruzione. Prosegui la lettura ›

«È colpa di quelli come te se c’è il contagio!». Abusi in divisa e strategia del capro espiatorio nei giorni del coronavirus

di Pietro De Vivo*

(con una postilla di Luca Casarotti **)

Fino a venerdì 20 marzo, prima dell’annuncio della chiusura di tutte le attività produttive, ho continuato ad andare al lavoro, ovviamente rispettando tutte le precauzioni: abito sulla stessa strada dell’ufficio – a pochi numeri civici di distanza –, nei pochi metri che faccio a piedi non incontro nessuno, e in sede in quei giorni eravamo solo in due e ci tenevamo a distanza. Gli altri lavoravano già da remoto, veniva solo uno dei miei soci, che come me abita molto vicino e non vedeva praticamente nessun altro oltre al sottoscritto.

Era ancora consentito dai decreti (il telelavoro era solo consigliato, non obbligatorio), e oltre a dover usare per forza macchine e software dell’ufficio, trovavo che andare in sede fosse anche una buona pratica: per separare il tempo del lavoro da quello del non lavoro, per prendere un po’ d’aria, vedere un po’ di luce, e scambiare due chiacchiere col mio collega. Vivendo solo con il mio coinquilino, in una casa molto piccola anche per due persone, rischio di impazzire.

Ma ciò che a Roma di solito è un’enorme fortuna – abitare vicino a dove si lavora –, in tempi di quarantena e con le occasioni per camminare ridotte al minimo era diventato una prigione. Avevo preso allora l’abitudine, dopo aver staccato, di fare un giro largo per rincasare. Niente di che, neanche cinquecento metri, praticamente il periplo dell’isolato. Prosegui la lettura ›

Resistere all’emergenza: consigli per chi lavora in fabbrica o ha una libreria indipendente

libreria puntoeacapo Pisogne

La libreria Puntoeacapo nello spazio STORiE, Pisogne (BS).

Due segnalazioni – anzi, tre – che ci sembrano importanti.

■ Su Jacobin Italia il “nostro” Luca Casarotti analizza e smonta i decreti del premier Conte sull’emergenza coronavirus, dimostrando che contengono molte vaghezze e incongruenze.

Ciò è pericoloso, perché lascia molta discrezionalità alle forze dell’ordine e alle amministrazioni locali, situazione che sta generando abusi d’autorità e introducendo divieti che nel testo non ci sono. Molti esempi si trovano nei commenti in calce al Diario virale #3.

Di contro, pare proprio che le denunce a pioggia di questi giorni – per violazione dell’art. 650 del codice penale, ovvero «inosservanza di provvedimenti legalmente dati dall’autorità» – siano giuridicamente infondate. Un decreto ministeriale o della presidenza del consiglio è una norma giuridica, non un provvedimento dell’autorità, ergo non ricade nell’ambito d’applicazione dell’art. 650. Prosegui la lettura ›

Le ultime due settimane della raccolta per Blue.

In sole tre settimane, la raccolta popolare per sostenere Blue ha raggiunto il suo obiettivo: 5000 euro per stampare il libro fotografico di Luca Santini e Matteo Natalucci, con un testo di Wu Ming 2, e ripagare il loro lavoro d’inchiesta sui luoghi dell’allevamento intensivo in Italia.
Il crowdfunding però non è ancora concluso: fino al 7 marzo sarà sempre possibile fare una donazione, prenotando una copia del libro, una cartolina, una stampa di grande formato. Al momento di scrivere queste righe, il progetto ha 250 sostenitrici e sostenitori. Ci piacerebbe arrivare a 300, cifra tonda. Prosegui la lettura ›