Se in queste settimane, dopo una primavera a 360 bpm, Giap va avanti con lentezza non è perché siamo in ferie, anzi. Stiamo studiando e facendo riunioni e scrivendo da mane a sera, dediti al romanzo collettivo La grande ondata del ’78, la cui stesura – dopo un lungo lavoro di impostazione e un grande accumulo di scalette e “bibbie” dei personaggi – procede spedita. Contiamo di finirlo nella primavera 2021.
Nel mentre, proseguono anche i lavori sugli altri progetti elencati nel giugno scorso. Qui sotto troverete news e aggiornamenti, oltre a un calendario delle nostre prossime uscite pubbliche. Che nel 2020-2021, lo anticipiamo fin da ora, saranno più rade. Non solo per il fantasma del Covid che ancora spauracchia l’Italia: centri sociali che non riapriranno, eventi “contingentati” ecc. No, c’è dell’altro.
Abbiamo riflettuto, e concluso che non potremo riprendere l’attività on the road con l’intensità e la frequenza di prima. Un po’ perché dobbiamo scrivere, e molto perché gli ultimi anni sono stati forsennati.
Nondimeno, tra agosto e settembre faremo qualche apparizione. Oltre a questo, ci sono novità che riguardano direttamente noi e/o la nostra comunità allargata. Eccole.
Libri e dintorni
■ Partiamo da Ventotene.
In questi giorni, in piazza Castello e dintorni è allestita la mostra «Ribelli al confino», ideata e organizzata dall’ANPPIA, l’associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti, in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione – Isole di Ventotene e S. Stefano.
L’allestimento consiste in una sequenza di sedici roll-up accompagnati da vari materiali ludico-didattici, il tutto finalizzato a far conoscere la storia del confino politico.
Tra questi materiali c’è anche una graphic novel scritta e disegnata da Maurizio Ribichini. Si tratta di uno spin-off de La macchina del vento di Wu Ming 1.
La mostra sarà itinerante e girerà per le scuole d’Italia… con tutti i «se» del caso, vista l’incertezza che avviluppa la ripresa dell’anno scolastico [seguirebbero bestemmie, ve le risparmiamo].
A proposito de La macchina del vento, nel frattempo giunto alla quinta edizione, comunichiamo qui per la prima volta che i diritti del romanzo sono stati opzionati da un nome noto del cinema italiano. Può darsi – chissà – che in futuro ne venga tratto un film.
Un evento del genere romperebbe un incantesimo ultraventennale: nessun nostro libro è mai stato adattato per il cinema o per la tv.
Intorno a La macchina del vento orbita anche più di un progetto teatrale. Uno dei quali coinvolgerebbe anche il nome noto di cui sopra. Vedremo.
■ Dal mare dei miti greci all’Appennino della Sibilla: è uscita da poco la guida «nonturistica» Ussita, Monti Sibillini. Deviazioni inedite raccontate dagli abitanti.
Ussita (accento sulla prima sillaba) è uno dei paesi del Maceratese colpiti dal terremoto del 2016-2017. La guida propone due itinerari narrativi, per conoscere i luoghi e comprendere la situazione post-sisma.
Il libro è il risultato di un percorso collettivo durato due anni, a cui ha partecipato anche Wu Ming 2, che ha esplorato i luoghi durante una residenza letteraria, si è confrontato con gli abitanti e per la guida ha scritto un racconto intitolato La supposta, del quale potete ascoltare un estratto qui:
Qui c’è una presentazione del libro, scritta dall’associazione C.A.S.A che ha curato il progetto accanto a Sineglossa.
■ La nostra storica collaboratrice, compagna e amica Filo Sottile ha scritto un pamphlet intitolato La Mostruositrans. Per un’alleanza transfemminista fra le creature mostre, pubblicato da Eris Edizioni.
Per dirla con l’autrice, il libro «parla di persone trans, della loro esperienza, di come sopravviviamo all’eterocispatriarcato in forme mostruose. Si chiede cosa resta della nostra esperienza se il massimo che ci viene offerto, quando e se ci viene offerto, è di integrarci e piegarci. Ribadisce che non ci interessano le cornici della redenzione e della guarigione. È la società che è malata, la nostra impurità è germe vitale, la nostra esclusione è frutto dell’oppressione, rivolgiamo la nostra rabbia contro le condizioni in cui viviamo.»
Dal canto nostro, siamo fieri di leggere «Grazie alla Wu Ming Foundation tutta per i passi, i percorsi, le mappe.» Grazie a te, Filo.
La prossima presentazione de La mostruositrans sarà il 30 luglio a Venaus, per i dettagli seguite il blog.
■ Un altro nostro storico collaboratore, compagno e amico, Alberto Prunetti, ha appena concluso la sua «Trilogia working class» – annunciata per la prima volta proprio su Giap – pubblicando con Laterza il libro Nel girone dei bestemmiatori (una commedia operaia). Le prime due puntate erano Amianto (una storia operaia) e 108 metri. The New Working Class Hero.
La trilogia, come scrive Marco Ambra in una recensione ancora inedita,
«ripercorre l’intreccio generazionale, politico e storico tra un operaio delle acciaierie piombinesi, ex Ilva, poi trasfertista, morto per le conseguenze di un lavoro letale per i polmoni, e il figlio scrittore, traduttore, apicultore, prima cervello in fuga verso il Regno Unito laboratorio della disumanizzazione del lavoro poi braccia di ritorno verso una terra dell’abbandono, di oblio e turismo di massa.
Un’epopea maremmano-labronica, fatta di ferro, acciaio, elettrodi, sale e amianto. Un mondo di acciaierie e domeniche nei campetti di periferia, di sanguinose economie domestiche e, soprattutto, lotta di classe. Un racconto di padri e figli(e), intimo e allo stesso tempo prosaico come Turgenev ci ha insegnato.»
Nel girone dei bestemmiatori, per dirla sempre con Ambra, è «prima di tutto un canto, una narrazione orale di un mondo impercettibilmente tramontato rivolto a chi ne eredita l’ombra, la ripetutamente invocata Elettra, figlia di Alberto. Un canto difficile, perché manca la lingua che renda giustizia dei lavoratori ingoiati dall’acciaieria […] Quali sono le parole, i nomi, i verbi con i quali raccontare la commedia operaia? Cosa abbiamo rimosso di quel mondo se oggi sentiamo il bisogno di raccontarlo?»
Qui si possono già leggere alcune recensioni.
■ Domenica 12 luglio a Roma, durante il festival Contrattacco al Nuovo Cinema Palazzo, c’è stata la prima presentazione assoluta di Stradario hip-hop di Nexus, nuovo titolo della collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1.
Con l’autore erano presenti Mc Shark (italian hip-hop pioneer/Universal Zulu Nation Funk Family), Giulia Chimp (Wild Up Crew) e Pietro De Vivo (editor di Alegre e vicedirettore di Quinto Tipo).
Si è parlato dell’ossessione per l’hip-hop, di come raccontarlo e se ha ancora senso farlo e perché, del rapporto tra le quattro discipline, di come ricominciare a tornare in strada e del valore politico della doppia H.
Qui c’è il video. Per chi si fosse perso la presentazione, o per chi volesse riguardarla, è un ottimo modo per approcciarsi – come dicevano quei tali – alla «scienza doppia H».
Calendario estate 2020
■ A Cattolica (RN), la sera del 12 agosto – h.21:15, piazza del Tramonto, zona porto, ingresso libero fino a esaurimento posti – Wu Ming 1 racconterà dieci anni di carriera di Franco Battiato dal primo album Fetus (1972) a L’arca di Noè (1982), introducendo sette brani riarrangiati ed eseguiti live dal trio Frastupac!
Il nome dell’ensemble – formatosi ad hoc per la serata – deriva dai cognomi dei membri: Giuseppe Franchellucci, Valeria Sturba e Giorgio Pacorig. Rispettivamente: violoncello e voce; theremin, violino e voce; piano elettrico e tastiere. Tutti musicisti e compositori di alto livello, che da anni si muovono tra jazz, improvvisazione radicale, musica colta e territori indefinibili.
L’evento fa parte della rassegna di musica narrata «Good Vibrations», ideata e organizzata da Emiliano Visconti dell’associazione Rapsodia.
■ Il 3 settembre a Napoli reading/concerto da La macchina del vento con Elem + WM1.
Elem è un trio formato da Marco Messina (membro storico dei 99 Posse e autore di colonne sonore), Fabrizio Elvetico (membro dell’Illachime Quartet, compositore di musiche per cinema e teatro) e Loredana Antonelli (filmmaker e artista visiva).
Dettagli dell’evento a seguire.
■ Dal 10 al 13 settembre, trekking sull’Appennino maceratese sulle tracce dei partigiani africani che combatterono nella nostra guerra di Liberazione. A guidare la camminata e raccontare le storie saranno Matteo Petracci, storico, autore del libro Partigiani d’oltremare. Dal Corno d’Africa alla Resistenza Italiana, e Wu Ming 2. Quattro giorni di viaggio, con cene e pernottamenti in strutture prenotate ad hoc. Bisogna iscriversi. Il tutto – pasti, pernottamenti, ingresso al Museo della Resistenza di Braccano, assicurazione ecc. – costa 375 euro. Programma completo e dettagli qui.
■ Il 13 settembre a Varese, doppio evento tolkienano: The Road Goes Ever On And On. Alcuni passi nel mondo di Tolkien. Nella tensostruttura dei Giardini Estensi, via Sacco 5, a partire dalle 16, conferenza di Wu Ming 4 e reading di brani de Il signore degli anelli, nella nuova traduzione di Ottavio Fatica, con colonne sonore di Howard Shore, arrangiate da Giacomo Uboldi ed eseguite dal vivo da giovani maestri e studenti di Varese e dintorni. Iniziativa a cura di In Vino Recitas e La città invisibile.
■ Il 18 settembre al CombinAzioni Festival di Montebelluna (TV) WM2 dialogherà con Lello Voce su fantascienza e futuro, partendo dal nostro romanzo Proletkult (2018). Altri dettagli a seguire.
■ Di nuovo con Tolkien il 19 settembre a Dozza Imolese (BO): WM4 interverrà al Tolkien Studies Day – Aspettando Fantastika, nel salone maggiore della rocca sforzesca. La giornata è organizzata dalla Tana del Drago – Centro Studi Tolkieniani. Dettagli a seguire.
■ Il 20 settembre, ultimo giorno d’estate, è la data che abbiamo “battezzato” per la terza grande scarpinata del 2020 sull’Appennino toscoemiliano. Tenetevi liber*, i dettagli arriveranno.
■ Tecnicamente è già autunno, ma diamo la data lo stesso: il 26 settembre reading/concerto da La macchina del vento a Riva del Garda (TN), con Elem + WM1. Dettagli dell’evento a seguire. Ecco un promo video dello spettacolo, realizzato da Loredana Antonelli.
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Ghost Track
■ Negli USA diversi candidati repubblicani al Congresso dichiarano di credere in QAnon, la teoria del complotto / LARP / setta religiosa / modello di business di cui ci siamo occupati più volte negli ultimi due anni. Ce ne siamo occupati anche perché l’intera faccenda potrebbe essere nata da una beffa ispirata al nostro romanzo Q e subito sfuggita di mano a chi l’aveva ideata 😳
È notizia di ieri che Twitter ha bannato 7000 profili collegati a QAnon e ha imposto limitazioni ad altri 150.000. A quanto pare, però, questo deplatforming non riguarderà i suddetti candidati al Congresso. L’annuncio di Twitter, consuetamente laconico e vago, sta facendo discutere. Qui i dubbi di Casey Newton, autore della newsletter The Interface.
Come ricordavamo a giugno, Wu Ming 1 lavora da tempo a un libro su QAnon, cospirazionismi, debunking, accelerazionismi e altre torsioni dell’immaginario e della lotta politica nell’era dominata dai social. Ora aggiungiamo qualche informazione: si intitolerà La Q di Qomplotto. Sottotitolo di lavoro: QAnon, Qoronavirus e dintorni: come il cospirazionismo aiuta il sistema, e come parlarne.
Se tutto va bene, uscirà per Alegre nel dicembre 2020.
Attenzione,se volete parlare del ’78 non incominciate male pubblicando una fotografia di Viareggio non del 1978 ma collocabile negli anni 1960-1962 o giù di lì.E la questione è evidente per l’assenza di automobili specifiche del periodo del quale vi state per occupare quali FIAT128,124,131,Alfa Romeo Giulia,per non parlare della appena uscita Wolksvagen Golf.Nel 1978 non circolavano più Lancia Appia,Alfa Romeo Giulietta,FIAT 1100 prodotte a metà degli anni’50 come invece risulta ben evidente nella succitata fotografia.Ma siete giovani,non potevate apprezzare la differenza.
Fidati, ché la didascalia ha un senso.
Tra l’altro, non siamo giovani quanto pensi.
«Uova di pasqua metafisiche», così WM2 ha definito i riferimenti al romanzo che stiamo seminando di post in post :-) Io, più prosaicamente, avevo parlato di «messaggi cifrati spediti per posta pneumatica nel futuro».
Ok, provo a rompere un uovo di pasqua metafisico e vedere la sorpresa. Metti mai che trovo un portachiavi dell’alfaromeo, o un modellino della Giulia della polizia (che tra l’altro ai tempi non si chiamavano “volanti” ma “pantere”, e mordevano il sedere).
Ho fatto un’ipotesi: la foto in realtà è la scansione di una cartolina spedita nel ’78, ma dato il refresh rate delle cartoline all’epoca sarebbe normale che la foto risalisse a dieci anni prima. Anzi le cartoline con foto troppo recenti puzzavano di fregatura e nemmeno tutti le compravano. Se così fosse, pensavo, la sorpresa casomai starebbe sul retro.
Poi pero’ l’ho ingrandita e ho visto la frecciolina blu. Che punta una R4 rossa. Che si chiamava errequattro, mai sentito nessuno chiamarla renault, un po’ come michelangelo che non e’ mai buonarroti, e che era una macchina mitica, con la leva del cambio più ergonomica che sia mai esistita, una mano sul pomello e l’altro gomito fuori dal vetro e cosi’ non si pezzavano le ascelle. Un miracolo tecnologico capace di attraversare le epoche come il mostro di loch ness prima di scoprire che non esiste.
E chissa’ se quella li’ nella cartolina esiste, oppure se ci avete messo la frecciolina apposta per dirci che in realtà è arrivata dopo, è stata posteggiata su un lungomare di dieci anni prima in attesa di essere ripresa al momento di far ritrovare il cadavere del politico assassinato. Quindi magari la cartolina sul retro ha il francobollo e l’indirizzo ma nemmeno una parola. E’ lì che l’ho posteggiata, quando arriva il momento fai rewind come ti ho spiegato, vai a prenderla con la tua copia delle chiavi e fai quello che devi fare.
Strano modo di fare fantascienza: nel cliché arrivano astronavi dal futuro, voi fate arrivare una disastronave dal passato ;-D)
Fuoco, se non fuochissimo.
1978. 5 anni. Abitavamo a torvajanica (rm). il babbo era ufficiale pilota comandante a pratica di mare. I primi ricordi: un furto in casa con bottino insolito (cappotti, un trapano, lo stereo artigianale fatto dal babbo, uniformi… Ma no la pistola); omicidio di un vam in servizio (poi ascritto a ‘storiadefroci'(sgozzato mentre era di pao…); un vam che spara col mab al babbo cte della guardia, una orrenda perquisa a casa nosta alle 6 di mattina.8 poliziotti che cercavano aldomoro, che hanno percosso il cane. Io, mia sorella e la mamma coi mitra puntati addosso. Signora suo marito dove sta? Quiavanti: in aeroporto, di picchetto… Posti di blocco ei. Argentina78, goldrake, bertafilava: Pure, ma dietro…
Mi dispiace un po’ che abbiate deciso di trascurare i temi di attualità sul blog. E’ vero che non siete propriamente giornalisti ma scrittori, tuttavia per me, e credo per tantissime altre persone, il vostro lavorone durante il lockdown è stato importante ed utile. Avete scritto articoli molto più seri, utili e intelligenti di qualsiasi giornale. Ci sarebbero tanti aspetti ancora da analizzare (economia, Europa, lavoro, società…) in una situazione continuamente in evoluzione. Sarebbe bello leggere di queste cose su Giap. Spero che troverete il tempo per scriverne ancora. Buon lavoro e grazie di cuore!
In effetti, mi auguro non lasciate scoperta la parte d’attualità in questi mesi o nel proseguo dell’anno.
Le inchieste su “QAnon”, ad esempio, sono state per me illuminanti e, inutile dirlo (ma facciamolo, va), molto più complete di quello che il “mainstream” dona ai boccaloni.
Per non parlare dei post su “Facebook” e “Twitter”, che mi stanno facendo ragionare assai sul mio stare in rete.
Avere persone come voi, con una coerenza rara, aiuta molto a ragionare, riflettere, rivedere, cercare.
Per questo spero che continuate ad aggiornare il Blog ogni volta ve ne sia la possibilità.
A presto.
Faccio una chiosa personale e “di colore” sull’argomento 1978.
Anche per me è un periodo particolare, anche se essendo io degli anni ’70 non così denso di ricordi (sono molto più ferrato sugli anni ‘80 e ‘90, se vogliamo).
Nel ’78 avevo pochi anni, diciamo che non andavo ancora alle elementari, e fra i pochi ricordi del periodo ho quelli di un mio nonno che è mancato proprio quell’anno.
Era del ’12 e la storia familiare vuole che, all’elezione di Papa Luciani, lui e altri della sua leva in paese festeggiassero dicendo qualcosa tipo “abbiamo anche il Papa della nostra leva!”…
Ma purtroppo nel giro di poche settimane erano mancati mio nonno, il Papa e, così vorrebbe l’aneddoto familiare, anche altri rappresentanti della “leva” in paese.
Sfumati ricordi da ottenne: il mondiale di calcio, con quelle maglie bianche e celesti dell’Argentina che mi sembravano bellissime, con Kempes che mi sembrava una specie di orco, e con i pezzi di carta che invadevano il campo. Una Graziella marca “Bruno Rizzato”, abbreviato in BR, che mi evocavano spaventosi e confusi servizi visti al TG, per cui mi chiedevo se non fossi un complice di quelle cose cattive chiamate brigate rosse. Interminabili partite a calcio in mezzo alla strada. Attendo con ansia il libro, per vedere come ve la cavate con materiale complicato come gli anni ‘70 e, perché no, nella speranza che le sue pagine mi aiutino a riesumare ricordi sepolti in profondità.
Ho letto “Il girone dei bestemmiatori”, che io ex metalmeccanico mi ci trovo, in certe cose. Pur se molto più a Nord, alcune dinamiche, certi atteggiamenti li so, son miei e sempre in culo al padrone. E’ un libro ondivago: a volte bello, a tratti bellissimo. In altri momenti ripetitivo ed un po’ banale. E’ chiaro che chi è Toscano lo può apprezzare meglio, ma, via, se le mani te le sei sporcate per anni, e sporcate sul serio, ci sei. Tutto sommato l’ho letto con piacere e non sono mancate riflessioni con alcuni ex colleghi, quelli del baretto. Per fortuna è proprio sotto casa.