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Giap in «modalità estiva», noi no. Siamo in maratona di scrittura, ma ecco un po’ di novità e aggiornamenti

1978, a Viareggio si vendevano ancora cartoline così, ma era un'altra epoca.

Viareggio, 1978…

Se in queste settimane, dopo una primavera a 360 bpm, Giap va avanti con lentezza non è perché siamo in ferie, anzi. Stiamo studiando e facendo riunioni e scrivendo da mane a sera, dediti al romanzo collettivo La grande ondata del ’78, la cui stesura – dopo un lungo lavoro di impostazione e un grande accumulo di scalette e “bibbie” dei personaggi – procede spedita. Contiamo di finirlo nella primavera 2021.

Nel mentre, proseguono anche i lavori sugli altri progetti elencati nel giugno scorso. Qui sotto troverete news e aggiornamenti, oltre a un calendario delle nostre prossime uscite pubbliche. Che nel 2020-2021, lo anticipiamo fin da ora, saranno più rade. Non solo per il fantasma del Covid che ancora spauracchia l’Italia: centri sociali che non riapriranno, eventi “contingentati” ecc. No, c’è dell’altro.

Abbiamo riflettuto, e concluso che non potremo riprendere l’attività on the road con l’intensità e la frequenza di prima. Un po’ perché dobbiamo scrivere, e molto perché gli ultimi anni sono stati forsennati.

Nondimeno, tra agosto e settembre faremo qualche apparizione. Oltre a questo, ci sono novità che riguardano direttamente noi e/o la nostra comunità allargata. Eccole. Prosegui la lettura ›

Dal Corno d’Africa alla Resistenza italiana. Ecco il libro sui «Partigiani d’Oltremare».

Dopo qualche intoppo nella distribuzione, da pochi giorni è disponibile, in tutti i canali di vendita, un libro che attendevamo con entusiasmo e trepidazione: Partigiani d’Oltremare. Dal Corno d’Africa alla Resistenza Italiana, di Matteo Petracci.

L’autore lo ha presentato – insieme a Wu Ming 2 – durante una serata memorabile al CSA Sisma di Macerata – luogo che a buon diritto si può considerare la culla dell’intero progetto. Prosegui la lettura ›

La resistenza «italiana»: multietnica, creola, internazionalista e migrante

Clicca per vedere il video della conferenza di Wu Ming 1.

La Resistenza «italiana» non è un’epopea solo nazionale e nemmeno solo bianca.

Nella nostra guerra di liberazione combatterono partigiani di oltre cinquanta nazionalità e da ogni continente. La Resistenza al fascismo italiano cominciò nelle colonie d’oltremare e vi presero parte anche italiani. La Resistenza italiana si ispirò a quella jugoslava e in «Venezia Giulia» cominciò ben prima dell’8 Settembre. Partigiani italiani combatterono in Jugoslavia, Albania, Grecia, Francia, Belgio…

Cosa ci ha impedito, per tutti questi anni, di vedere la Resistenza «italiana» come una guerra internazionalista, anticoloniale e senza confini? Come una guerra meticcia?

Con la conferenza tenuta al Memoriale della Shoah di Milano il 6 maggio 2019, Wu Ming 1 ha cercato di dare risposte a questa domanda, elencando le ragioni politiche e – soprattutto – i «blocchi» culturali che hanno reso invisibile la «quarta dimensione» della nostra guerra partigiana. Prosegui la lettura ›