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Quinto Tipo

«Se vi va bene bene se no seghe», l’autobiografia di Valerio Minnella in libreria dal 12 maggio 2023

Se vi va bene bene se no seghe: il trailer

Se vi va bene bene se no seghe: il trailer


Radio Alice – per chi le vuol bene, solo «Alice» – è sgomberata dai Biechi Blu la sera del 12 marzo 1977. C’è chi fugge sopra i tetti, passando accanto a un’antenna da carro armato, ma qualcuno rimane, perché non si abbandona la nave, pardon, la tecnologia, all’orda nemica. Il resto è storia: «Sono entrati… Abbiamo le mani alzate… Stanno strappando il microfono…» Prosegui la lettura ›

Se vi va bene, bene, se no… seghe. In arrivo l’autobiografia di Valerio Minnella. Non solo Radio Alice!

Valerio Minnella intervistato su Momento Sera nel 1971

Momento Sera, 1971.

È tempo di annunciare che a primavera, nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per Alegre, uscirà Se vi va bene se no seghe. Dall’antimilitarismo a Radio Alice e ancora più in là: una vita fuori dai ranghi.

Si tratta dell’autobiografia di Valerio Minnella, basata su tre anni di conversazioni-fiume con WM1 e Filo Sottile. Conversazioni registrate, trascritte, discusse, integrate con lavoro d’archivio, infine rielaborate a sei mani in una lunga jam-session, durante la quale gli assoli di Valerio non smettevano di stupire.

Il lavoro, cominciato subito dopo la cosiddetta «prima ondata» pandemica, prosegue anche in questi giorni, perché il libro non è ancora chiuso.

Giusto per dare una minima idea di chi e cosa stiamo parlando: quella di Valerio Minnella è la voce di Radio Alice durante la celebre irruzione della polizia, la sera del 12 marzo 1977; ergo, una delle voci più famose dell’Italia degli anni Settanta. Ma Valerio è molto più di questo. Prosegui la lettura ›

Nella collana Quinto Tipo La vita umana sul pianeta Terra, di Giuseppe Genna. Meditate allucinazioni su Breivik, la strage di Utøya e noi

Copertina di La vita umana sul pianeta Terra

Clicca per aprire la copertina completa, con quarta e bandelle (pdf).

Ringerike, contea di Buskerud, Norvegia. Lì sorge un carcere. Dal marzo 2022 vi è rinchiuso Anders Behring Breivik. È l’ultima tappa del suo viaggio da detenuto. Regime Shs, Særlig Høy Sikkerhet, alta sicurezza.

A pochi chilometri, la riva occidentale del Tyrifjorden, uno dei più grandi laghi del paese. Verso la riva opposta si erge un’isola boscosa, di proprietà dell’Auf, l’organizzazione giovanile del partito laburista.

Si chiama Utøya.

Su quell’isola Breivik attaccò un campo estivo dell’Auf e uccise con proiettili avvelenati sessantanove persone, in gran parte adolescenti. Era il 22 luglio 2011. Il primo colpo fu sparato alle 17:22.

Meno di due ore prima, a Oslo, Breivik aveva ucciso altre otto persone, piazzando un’autobomba davanti all’ufficio del primo ministro Jens Stoltenberg, uscito illeso dall’attentato.

Nel 2014 Stoltenberg sarebbe diventato segretario generale della Nato. Prosegui la lettura ›

Poteva forse non accadere? Senza titolo di viaggio. Filo Sottile nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1

cover Senza titolo di viaggio

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Rombi di tuono e lampi: entrano in scena tre streghe. Così comincia il Macbeth.

Le streghe le vediamo anche qui, ma non compaiono all’inizio, né leggono il futuro a un condottiero scozzese. Queste streghe accolgono l’autrice – sorella nella buona e nella cattiva sorte – nella sterpaglia che costeggia il Sangone, torrente che dà il nome a una valle piemontese. È a loro che Filo racconta la sua storia, la storia che avete tra le mani, una battaglia partita per cinque lettere.

OMENA

«Battaglia che forse, chissà, non ci sarebbe stata senza la lotta No Tav».

«Come? C’entra pure quella?»

«Manco te l’immagini, quanto c’entra».

Le streghe ascoltano, commentano, consolano, preparano a Filo un brodo di erbe selvatiche. Anche loro hanno una storia, e a modo loro la raccontano. L’unica cosa che non fanno è leggere il futuro. Perché, come diceva un fratello maggiore, the future is unwritten. Prosegui la lettura ›

«Le conseguenze del ritorno», di Luca Giunti. Il lupo è di nuovo qui, cosa significa per noi? Un nuovo incontro ravvicinato del Quinto Tipo.

Le conseguenze del ritorno

Clicca per aprire la copertina completa di Le conseguenze del ritorno (con quarta e bandelle).

Ritornano. Scendono dai monti, si spostano col buio, appaiono inattesi al limite dei campi e negli hinterland delle grandi città.

È un eufemismo dire che i lupi si erano «quasi estinti». Li avevamo sterminati. A fucilate, con le tagliole, coi bocconi avvelenati. È accaduto più o meno cent’anni fa. All’epoca le nostre “aree interne”, sull’arco alpino e lungo la dorsale appenninica, erano ancora abitate. Nella seconda metà del Novecento si sono gradualmente spopolate. A partire dagli anni Ottanta, dalle minuscole e inaccessibili enclave dove si erano rintanati, i pochi lupi superstiti hanno ricominciato a guardarsi intorno. E a camminare. E a macinare chilometri. Sempre più chilometri. Decine di chilometri nel corso di una sola notte.

È stato così che il lupo ha ripopolato le nostre montagne, ed è ormai avvistato anche in pianura. Durante il «lockdown» del 2020 ha colto l’occasione per spingersi dove non avremmo mai immaginato, poco fuori le nostre città e a volte addirittura dentro.

Come stiamo rispondendo a questa riapparizione, a quest’antica e rinnovata presenza? Prosegui la lettura ›

La Q di Qomplotto, di Wu Ming 1. Anteprima dell’indice, preordine e riflessioni sul pubblicare libri in un momento come questo

La Q di Qomplotto. Clicca per leggere in anteprima l’indice completo.

Se tutto va come deve andare, il libro di Wu Ming 1 La Q di Qomplotto – sottotitolo non definitivo: «QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto aiutano il sistema» – arriverà in libreria il 25 febbraio il 25 marzo 2021 [dopo la proroga ottenuta per inserire gli ultimi sviluppi, su tutti l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, N.d.R.]

La Q di Qomplotto è già preordinabile sul sito delle Edizioni Alegre, dove si può leggere in anteprima l’indice completo, anche tradotto in inglese.

In realtà non è “solo” un indice, perché include i sommari dei singoli capitoli.

I sommari – ispirati a quelli de Il mattino dei maghi di Pauwels e Bergier – sono composti a loro volta di titoli. O meglio: sono concatenazioni di frasi allusive, indovinelli, calembours. Consentono di vedere già ora l’architettura del libro, di comprenderne in linea di massimo l’andamento narrativo ed espositivo, e al tempo stesso lasciano vuoti da riempire, propongono enigmi e misteri.

È un tentativo di applicare nella scrittura stessa e nella presentazione del libro quel «mostrare la sutura» che da anni sta al centro della prassi wuminghiana e che, con le debite riconcettualizzazioni, proponiamo come alternativa al semplice «debunking». Prosegui la lettura ›

Con La farina dei partigiani di Piero Purich e Andrej Marini torna la collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1

La farina dei partigiani

Clicca per ingrandire e vedere la copertina completa, con quarta e alette.

Racconto del «secolo breve» e di tre generazioni, La farina dei partigiani ha l’andamento di una tromba d’aria: comincia a ruotare in Bisiacaria – il territorio tra Trieste e il Friuli – per poi allargarsi all’Europa e al mondo intero.
Con il cuore che batte nella Resistenza e i piedi piantati nelle lotte sul lavoro, Piero Purich – storico e narratore – e Andrej Marini – discendente della dinastia operaia e antifascista Fontanot-Romano-Marini – ricostruiscono una vera e propria saga familiare e proletaria.

La storia, molte storie, vicissitudini di lavoratori comunisti a cavallo tra confini e culture, tra epoche ed epopee. Dai campi profughi austriaci durante la grande guerra all’emigrazione clandestina in America, dalle lotte nei cantieri navali di Monfalcone alla guerra partigiana in Italia e Slovenia, dall’idealistica partenza per «costruire il socialismo» in Jugoslavia alle amare delusioni nei confronti di Tito, dello stalinismo e del Partito comunista italiano, per arrivare al tardo Novecento, alle esperienze di Andrej a Panama, in Nigeria, in Libia e in Giordania.

Biografie incredibili ma vere, messe insieme col rigore di chi lavora sulle fonti e narrate con la penna del romanziere. Vite che incarnano il grande sogno della sinistra europea e mondiale. Vite di chi non si è mai arreso di fronte alle difficoltà e alle delusioni più cocenti. Vite all’insegna della libertà mosse da un ideale intramontabile: la fine dello sfruttamento. Prosegui la lettura ›