#GODIImenti. Abbecedario di resistenza alle Grandi Opere Dannose, Inutili e Imposte

 

Da ieri pomeriggio, sul sito dell’associazione Re:Common, si può navigare una sezione interamente dedicata al Wu Ming Lab GODIImenti, un progetto che è al tempo stesso antologia di racconti collettivi, percorso di scrittura a più mani, reading concerto, archivio di testi/suoni/video/foto e infine stimolo per chi vorrà riproporre il laboratorio, o rielaborare i testi o mettere in scena una lettura.
Tutti i materiali, infatti, sono rilasciati con licenza Creative Commons e con l’invito esplicito a rimontarli, usarli, mescolarli. Per questo motivo, non ci siamo limitati a rendere disponibile l’antologia di racconti che abbiamo selezionato e stampato, ma abbiamo voluto condividere tutti i testi prodotti durante il laboratorio: più di un centinaio di documenti in formato pdf, organizzati per argomento, dalla A di Assemblea alla Z di Zelig, passando per la H di Habitat e la Q di Quarto Potere.
Sulla pagina dedicata, trovate anche l’audio integrale del reading concerto GODIImenti, a cura di Wu Ming 2 e Egle Sommacal, presentato in prima nazionale a Melendugno (LE) il 13 settembre scorso.
Da segnalare anche il video con la lettura in musica del racconto Il Bagagliaio – voce di Wu Ming 2 e chitarra di Simone “Cimo” Nogarin – registrato all’Osteria dai Kankari di Marano di Mira (VE). Il racconto in questione non è inserito nell’antologia, ed è quindi un buon esempio di come si possono utilizzare i contenuti “extra” del progetto.
Infine, la pagina di GODIImenti, il sito di Re:Common, Giap e i sei comitati che hanno partecipato al laboratorio, sono pronti a rilanciare e diffondere tutte le iniziative e gli incontri ispirati al progetto, ai testi, alle musiche, all’idea stessa di mettere insieme territori ed esperienze differenti per ragionare su cosa accomuna le battaglie contro le Grandi Opere Dannose, Inutili e Imposte e, più in generale, per il diritto al paesaggio.

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3 commenti su “#GODIImenti. Abbecedario di resistenza alle Grandi Opere Dannose, Inutili e Imposte

  1. Ho molto apprezzato la lettura di questo piccolo abbecedario delle lotte territoriali. E’ forse banale ma in un certo modo rassicurante riscoprire come tutte le lotte territoriali abbiano un patrimonio comune di pratiche, comunanza di soggetti e di dinamiche. Me ne risuonano due lettere, in particolare. La G, come Gerarchie, per iniziare. Con quella contrapposizione così plastica tra la “sintesi” che propongono alcune autoproclamatesi “vecchie guardie” e la “molteplicità” frammentata che contraddistingue tutte le lotte in Italia, che forse proprio sui territori ha qualche momento di ricomposizione. Quel dialogo coglie uno dei grossi nodi dell’oggi, credo. Io, di mio, mi ritrovo a praticare la molteplicità dei movimenti di lotta territoriali ed a tifare internamente per la sintesi, possibilmente in una versione meno saccente ed antipatica di quella messa su carta. Contraddizioni. L’altra lettera che mi colpisce è la S, come sospetto, con quella “zona grigia” che indaga, tra verità e propaganda. Cosa intendete, quando dite che avete l’intenzione di rilanciare le iniziative ispirate all’opera? Intendete quelle che veicolano Godiimenti in sé e per sé o quelle che mettono in atto una dinamica analoga a quella dell’opera?

  2. L’idea più immediata sarebbe quella, magari attraverso il reading, di far conoscere GODIImenti e di esportare l’idea di un laboratorio di scrittura collettiva che coinvolga altri comitati, reti, movimenti. Non dev’essere per forza un percorso animato da Wu Ming: noi possiamo spiegare come l’abbiamo fatto, dare qualche suggerimento, seguire anche a distanza, mentre ogni realtà può trovare la sua pratica, quella che le si adatta di più.
    A livello più ampio, crediamo che le lotte per l’uso del territorio, per il diritto alla città e al paesaggio, siano arrivate ad aggredire nodi cruciali dell’attuale modello economico e di sviluppo. Crediamo siano una leva con la quale si può sollevare se non il mondo, quanto meno un gran numero di comunità. E crediamo che sia giunto il momento di far vedere che queste lotte, in questi anni, hanno salvato l’Italia dlla devastazione, bloccando decine e decine di opere dannose, inutili e imposte, spesso proponendo alternative e nuovi paradigmi. In ogni provincia del Paese c’è almeno un’emergenza ambientale, un progetto devastante, un parco cittadino inutilizzato da anni, un palazzo che potrebbe accogliere persone e invece va in rovina… Penso che sarebbe grandioso se da qui a un anno, tappa dopo tappa, riflessione dopo riflessione, riuscissimo ad arrivare ad una giornata nazionale dove ciascun comitato, sul suo territorio, simultaneamente, organizza un’iniziativa, un corteo, un convegno, un’occupazione, la riapertura di un luogo… Senza andare tutti nello stesso posto, senza assediare la capitale, ma presidiando ognuno la propria comunità. Tra il lab di GODIImenti e il Révolution touR, su e giù per la Penisola, noi ci siamo resi conto che un’esperienza del genere è ormai possibile, e in molti casi anche necessaria, per togliere alcune realtà da una prospettiva esclusivamente locale – dove in certi casi si pensa di essere destinati alla sconfitta – mentre in una prospettiva nazionale e globale questi movimenti stanno ottenendo grandi risultati, nei fatti e nell’immaginario.

  3. Qui in Sicilia è un pullulare di lotte territoriali e non abbiamo neanche il tempo e la forza di riuscire a raccontarle tutte. Sulla costa sud-orientale ci si mobilita contro le trivelle, nei tre petrolchimici ci si mobilita per il lavoro e contro l’inquinamento. E sì, a volte è una contraddizione, ma sia gli operai che gli avvelenati sono gente nostra. Credo che se ci fosse un momento nazionale di ricomposizione ne trarremmo un gran giovamento (l’ho già detto di persona a tutti i wm con numeri pari). Credo che dopo il 14 Novembre, lo sciopero sociale, si aprirà una fase nella quale i compagni di tutta l’Italia ricalibreranno i propri obiettivi e che una proposta del genere sarebbe opportuna farla sfruttando quella finestra di opportunità.