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Edizioni Alegre

«Le conseguenze del ritorno», di Luca Giunti. Il lupo è di nuovo qui, cosa significa per noi? Un nuovo incontro ravvicinato del Quinto Tipo.

Le conseguenze del ritorno

Clicca per aprire la copertina completa di Le conseguenze del ritorno (con quarta e bandelle).

Ritornano. Scendono dai monti, si spostano col buio, appaiono inattesi al limite dei campi e negli hinterland delle grandi città.

È un eufemismo dire che i lupi si erano «quasi estinti». Li avevamo sterminati. A fucilate, con le tagliole, coi bocconi avvelenati. È accaduto più o meno cent’anni fa. All’epoca le nostre “aree interne”, sull’arco alpino e lungo la dorsale appenninica, erano ancora abitate. Nella seconda metà del Novecento si sono gradualmente spopolate. A partire dagli anni Ottanta, dalle minuscole e inaccessibili enclave dove si erano rintanati, i pochi lupi superstiti hanno ricominciato a guardarsi intorno. E a camminare. E a macinare chilometri. Sempre più chilometri. Decine di chilometri nel corso di una sola notte.

È stato così che il lupo ha ripopolato le nostre montagne, ed è ormai avvistato anche in pianura. Durante il «lockdown» del 2020 ha colto l’occasione per spingersi dove non avremmo mai immaginato, poco fuori le nostre città e a volte addirittura dentro.

Come stiamo rispondendo a questa riapparizione, a quest’antica e rinnovata presenza? Prosegui la lettura ›

La Q di Podqast 6: «Emergenze», con WM1 e Wolf Bukowski + Calendario presentazioni maggio-giugno 2021

La Q di Podqast 6, EmergenzeÈ on line la sesta puntata de La Q di Podqast, intitolata «Emergenze», ed è la prima registrata live, in un luogo all’aperto: il parco di Villa Angeletti a Bologna. Lì, giovedì 7 maggio, Wu Ming 1 si è incontrato con Wolf Bukowski, saggista e scrittore, collaboratore fisso di Giap, autore di diversi libri tra cui La buona educazione degli oppressi, Alegre, 2019.

La conversazione tra Bukowski e WM1 è incentrata sui temi del «panico morale», delle politiche securitarie nelle città e dell’emergenza perenne come metodo di governo nell’epoca neoliberista. Si parte da una comparazione tra il Satanic Panic negli USA degli anni Ottanta e la campagna sulla «Tolleranza Zero» durante il mandato di Rudy Giuliani come sindaco di New York (1993-2001). Si prosegue attualizzando quelle linee, sempre con un occhio a quanto appena successo con l’emergenza-pandemia. Di fatto, è anche un dialogo tra i due libri, La Q di Qomplotto e La buona educazione degli oppressi.

[A proposito, dopo aver ascoltato la conversazione, consigliamo di leggere quest’articolo di Federico Di Vita sul «decoro» nelle città in prospettiva post-pandemica.]

La puntata, come sempre, è su Vimeo, su YouTube – che non linkiamo, in ottemperanza al degoogling di questo blog – e, solo audio, su Internet Archive, su Apple Podcasts, e chi vuole può prendere direttamente il feed e farci quel che preferisce. Prosegui la lettura ›

La Q di Qomplotto, nuovo speciale | La verità su True Detective 1, La Q di Podqast 4 («Di(s)visioni»), recensioni e interviste

Foto di scena da True Detective, prima stagione, 2014. Sullo sfondo, il «crazy wall» di Rust Cohle.

Svariate novità sul fronte de La Q di Qomplotto più una sensazionale rivelazione, che terremo per ultima o quasi.

■ L’intervista di Giuseppe Genna a Wu Ming 1 preannunciata nello scorso speciale è uscita su L’Espresso ed è ora disponibile sul sito del settimanale. Fatta salva l’apparizione (subito all’inizio) dell’aulico termine «regesto», lo scambio è comprensibile. Genna e WM1, che quando hanno occasione di interagire s’involano nel cabalistico, stavolta si sono contenuti. Si parla anche del potere dei libri, dei motivi per cui il romanzo rimane importante e dei tragitti sovente ingarbugliati che compie l’intelligenza collettiva.

N.B. C’è chi vede il contenuto “in chiaro” e chi lo vede solo per abbonati. Pare dipenda dai browser e dalle extension per la privacy e/o antipubblicitarie installate (nel senso: chi ce le ha, come noi, vede la pagina “in chiaro”).

Quando il «game» ci è scappato di mano. Su Linkiesta, a partire anche da La Q di Qomplotto, una riflessione di Guido Vitiello sulle dinamiche della «singolarità cospirazionista» e sul fondato rischio che con QAnon, come suol dirsi, non abbiamo ancora visto niente. «Da secoli le famiglie cospirazioniste hanno la fregola di ricongiungersi, se non altro perché condividono lo stesso codice genetico, ossia sono cresciute intorno agli stessi processi mentali sbilenchi, allo stesso stile paranoide, alla stessa ermeneutica deforme: quando si incontrano, sentono aria di casa. Questi viaggi di ricongiungimento potevano compiersi un tempo solo lungo mulattiere sconnesse e su mezzi di fortuna, di modo che le teorie del complotto si agglutinavano a gruppetti di due, di tre, di quattro. Ora, viaggiando sulla grande Rete e sul filo del chiacchierìo social, finalmente hanno trovato il modo di radunarsi in un grande sabba familiare […]»

■ È on line la quarta puntata de La Q di Podqast, intitolata «Di(s)visioni» (una citazione dal collega China Miéville). Puntata condotta dall’antropologa Stefania Consigliere, autrice di diversi libri tra cui il recente Favole del reincanto. Molteplicità, immaginario, rivoluzione. Registrata il 22 aprile scorso, la chiacchierata prende le mosse da un quesito prettamente antropologico – cosa succede alle collettività “prese” dalle fantasie di complotto? – ed è (finora) quella che più interroga l’emergenza pandemica, con le sue insensatezze e aporie, i suoi danni per nulla “collaterali” e il cospirazionismo come risposta spesso disperata alla situazione. Una disperazione che andrebbe compresa, senza pensare di cavarsela col dileggio.

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La Q di Qomplotto, nuovo speciale: ristampa, traduzioni, interviste, La Q di Podqast 2 e… si torna on the road!

Locandina della presentazione de La Q di Qomplotto in terra No Tav. 18 aprile. Clicca per ingrandire. Nell’autocertificazione si può scrivere: «Manifestazione statica presso località Baraccone, San Didero, nel giorno 18/4 dalle ore 15 alle 18, comunicata ai Carabinieri di Susa e al Questore». Aggiornamento: causa sgombero, la presentazione è saltata.

A distanza di una settimana dal primo, ecco un secondo speciale di Giap dedicato al nuovo libro di Wu Ming 1 La Q di Qomplotto. QAnon e dintorni: come le fantasie di complotto difendono il sistema (Edizioni Alegre, 2021).

Cominciamo con alcune importanti novità:

■ Stamane il libro è andato in ristampa, perché il magazzino è vuoto: la prima tiratura (settemila copie) è tutta fuori, se n’è già venduto oltre un terzo e senza una rapida ristampa si fermerebbero i ricarichi. Grazie a tutte e tutti per questo buon inizio. E finora sulla stampa è uscita una sola recensione, ancorché illustre (quella di Gad Lerner, pdf qui).

■ La casa editrice olandese Leesmagazijn – che ha già pubblicato Altai e sta per ripubblicare Q – ha appena acquistato i diritti de La Q di Qomplotto. Un’altra trattativa sta per concludersi con un editore francese (ne parleremo quando la notizia sarà certa). Il libro è in lettura presso editori angloamericani, tedeschi e dello stato spagnolo. Se son rose…

■ La casa di produzioni cinematografiche e televisive WildsideThe Young Pope, L’amica geniale, La linea verticale ecc. – ha opzionato i diritti de La Q di Qomplotto, per trarne plausibilmente un documentario… o un oggetto audiovisivo non-identificato. Una bella sfida, stiamo a vedere.

■ Dopo oltre un anno di incantesimo maligno, si tornano a fare le presentazioni dal vivo, coi corpi, reclamando spazi pubblici e sociali. Certo, nei mesi a venire, per vari motivi personali e di lavoro, potremo farne poche, non è certo tempo di mega-tour… Ma è importante dimostrare che si può – si deve! – fare. Gli eventi on line hanno rotto il cazzo, e mica adesso: da subito.

Ecco perché domenica 18 aprile Wu Ming 1 – in dialogo con Andrea Musati, libraio e membro di Alpinismo Molotov – presenterà La Q di Qomplotto al presidio No Tav di San Didero, Val Susa (manifestazione statica regolarmente autorizzata, vale per l’autocertificazione in caso di controlli, anche superando confini comunali) e giovedì 6 maggio, se tutto fila liscio, sarà alla libreria Don Durito di Milano, che sta dentro il centro sociale Cantiere. Ci sarà una presentazione anche a Bologna, abbiamo il luogo ma non ancora la data. Un’altra sarà a Roma, più avanti. Dettagli a seguire.

■ È on line la seconda puntata dell’audioserie La Q di Podqast. Ogni settimana Wu Ming 1 sviluppa i temi de La Q di Qomplotto confrontandosi con interlocutori e interlocutrici, tutte persone citate nel libro stesso e la cui influenza e il cui aiuto sono stati fondamentali. Prosegui la lettura ›

La Q di Qomplotto, il nuovo libro di Wu Ming 1 – In libreria dal 25 marzo 2021

La Q di Qomplotto - copertina

La Q di Qomplotto. Clicca per aprire la copertina completa, con quarta e bandelle (pdf).

L’attesa è stata lunga, il tragitto periglioso, il lavoro faticoso, la situazione intorno quella che sappiamo, ma ormai, ecco, si può dire che ci siamo.

Giovedì 25 marzo 2021 arriva nelle librerie – che al momento restano aperte anche in zona rossa – il nuovo libro di Wu Ming 1: La Q di Qomplotto. Sottotitolo: QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto difendono il sistema. Lo pubblicano le Edizioni Alegre, conta 592 pagine ed è il risultato di quasi tre anni di lavoro tra ricerca, stesura, limature, controlli e aggiornamenti in extremis.

A essere precisi, è una sintesi di (almeno) venticinque anni di lavoro svolto nell’ambito del Luther Blissett Project, prima, e della Wu Ming Foundation, poi.

Se molti hanno scoperto QAnon solo il 6 gennaio scorso, con l’irruzione al Campidoglio di Washington DC, la sua storia è in realtà molto lunga, la sua genealogia ramificata e intricata, e in uno dei suoi intrichi ci ritrovammo coinvolti noialtri, quando eravamo più giovani.

Il sentiero che ci ha condotti a La Q di Qomplotto parte da quel giorno del 1996 in cui cominciammo a occuparci del caso Bambini di Satana. Non a caso il libro è dedicato a Marco Dimitri, morto il 13 febbraio scorso. Nel libro, tra le molte vicende raccontate, c’è anche quella che allora lo travolse. Prosegui la lettura ›

La Q di Qomplotto, di Wu Ming 1. Anteprima dell’indice, preordine e riflessioni sul pubblicare libri in un momento come questo

La Q di Qomplotto. Clicca per leggere in anteprima l’indice completo.

Se tutto va come deve andare, il libro di Wu Ming 1 La Q di Qomplotto – sottotitolo non definitivo: «QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto aiutano il sistema» – arriverà in libreria il 25 febbraio il 25 marzo 2021 [dopo la proroga ottenuta per inserire gli ultimi sviluppi, su tutti l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, N.d.R.]

La Q di Qomplotto è già preordinabile sul sito delle Edizioni Alegre, dove si può leggere in anteprima l’indice completo, anche tradotto in inglese.

In realtà non è “solo” un indice, perché include i sommari dei singoli capitoli.

I sommari – ispirati a quelli de Il mattino dei maghi di Pauwels e Bergier – sono composti a loro volta di titoli. O meglio: sono concatenazioni di frasi allusive, indovinelli, calembours. Consentono di vedere già ora l’architettura del libro, di comprenderne in linea di massimo l’andamento narrativo ed espositivo, e al tempo stesso lasciano vuoti da riempire, propongono enigmi e misteri.

È un tentativo di applicare nella scrittura stessa e nella presentazione del libro quel «mostrare la sutura» che da anni sta al centro della prassi wuminghiana e che, con le debite riconcettualizzazioni, proponiamo come alternativa al semplice «debunking». Prosegui la lettura ›

Un attacco ad Alegre è anche un attacco alla Wu Ming Foundation. Diamo solidarietà e nuovo ossigeno alla libreria e alla casa editrice!

Partecipiamo al crowdfunding per la libreria e casa editrice Alegre, dopo il grave furto subito la notte tra il 10 e l'11 settembre scorsi.

Partecipiamo al crowdfunding per la libreria e casa editrice Alegre, dopo il grave furto subito la notte tra il 10 e l’11 settembre scorsi.

Due notti fa la libreria Alegre di Roma, sede dell’omonima casa editrice e “luogo del cuore” della Wu Ming Foundation, ha subito un grave furto che ha l’aria di un’azione mirata. Un’intrusione pianificata, eseguita da ignoti che conoscevano la libreria, avevano le chiavi dello stabile e hanno spaccato la “cipolla” della serranda agendo dalla cantina.

I ladri hanno svuotato la cassa e rubato tutti i computer e un hard disk esterno. Un hard disk esterno non lo rubi per rivenderlo, perché non ci tiri su niente. Lo rubi per creare problemi a chi lo usava per lavoro e, già che ci sei, per vedere cosa c’è dentro. Gli stessi computer hanno scarso valore di scambio, ma avevano un enorme valore d’uso per le compagne e i compagni di Alegre, perché contenevano i software di catalogazione dei titoli e quelli per l’impaginazione dei libri e della rivista Jacobin. Per fortuna gli impaginati dei libri erano anche su un server on line. Prosegui la lettura ›