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montagna

La prima festa di #AlpinismoMolotov, 2-3-4 giugno al VisRabbia di Avigliana, Val di Susa

Oggi Alpinismo Molotov è un gruppo di lavoro, un blog, una pagina su Facebook, un profilo su Twitter, uno spazio di segnalazioni varie su Tumblr e soprattutto, corpi: quelli di compagne e compagni — in più accezioni del termine — che vanno in montagna in un certo modo.

Presto Alpinismo Molotov sarà anche un appuntamento nazionale, una festa che si terrà in Val di Susa.

Ma prima di essere tutto questo — prima ancora di avere quel nome — Alpinismo Molotov è stato una discussione su Giap.

Nella primavera 2013 l’uscita di Point Lenana ci diede la conferma definitiva dell’esistenza di una certa area, già subodorata dopo l’uscita de Il sentiero degli dei. Un’intersezione di tre insiemi:
■ le lettrici e i lettori dei libri di Wu Ming;
■ le appassionate e gli appassionati di montagna (si tratti di alpinismo, trekking, arrampicata e quant’altro);
■ gli attivisti di movimenti che si oppongono a grandi opere inutili, a pratiche invasive e deturpanti, allo scempio del territorio. Prosegui la lettura ›

Non c’è nessun post-terremoto. Rapporto dalle Marche che non fanno più notizia

Monte Vettore visto da Castelluccio di Norcia.

Monte Vettore visto da Castelluccio di Norcia.

di @inpuntadisella
(con fotografie di Michele Massetani)

«Sotto a Vetore v’ha un piccol castello
Da zencari fonnato senza fallo,
Che de neve continua gli ha un mantello
E manco a Agosto ce se sente callo;
Da man destra e sinistra è un piano bello
Che quanto val nessun po’ mai stimallo;
Solo ci manca il diletto d’Apollo
Perché ce passa il sole a rompicollo.

Se quivi sgrassatore ovver bandito,
Fosse pure a le forche condannato,
Toccar potesse un albero co’ un dito,
Siria rimesso da colpa o peccato:
Chè un altro luogo sì raso e pulito
Neppur l’avrebbe Bèbbeco fondato
Io te lo lodo e non te lo divieto:
Non l’avria fatto Bèbbeco d’Orvieto.»

(Da La Battaglia di Pian perduto, Berrettaccia di Castelsantangelo, XVI sec.)

La descrizione di Castelluccio di Norcia e del suo altipiano fornita nel XVI secolo da tal Berrettaccia – pastore e poeta del quale non si hanno altre informazioni certe – è probabilmente la più esaustiva e affascinante che sia mai stata realizzata. Nel poema il pastore narra le vicende della battaglia combattuta tra Norcini e Vissani all’ombra del Vettore (1522). Oggi quelle popolazioni sono unite dalla stessa tragedia.

Dal 24 agosto il Monte Vettore con le sue crepe e spaccature è divenuto, suo malgrado, uno dei simboli del terremoto che da quasi tre mesi sta scuotendo le regioni dell’Appennino Centrale. È importante parlare dei simboli utilizzati nel racconto del sisma, perché mai come in questo caso l’aspetto mediatico comporta risultati ed elementi reali. A partire dal 24 agosto e dalla scelta dell’infausto nome «Terremoto Centro Italia» con cui è stato battezzato il sisma, sono stati commessi errori ed imprecisioni che hanno contribuito a confondere le idee su quanto stava accadendo. Prosegui la lettura ›

Torna in libreria #PointLenana, nuova edizione con 7 cartine geografiche

Point Lenana nell'edizione Super ET

Clicca per aprire la copertina completa (pdf).

Da domani, 29 marzo 2016, troverete in libreria la nuova edizione di Point Lenana nei Tascabili Einaudi, arricchita da 7 mappe: il confine orientale d’Italia e l’Alto Adriatico prima e dopo la Grande Guerra; il Territorio Libero di Trieste dal 1947 al 1954; la Libia; l’Africa Orientale Italiana e, infine, l’area del Monte Kenya.

Dopo le due edizioni nella collana Stile Libero Big, questo è il terzo ritorno di un libro che, nel vaticinio de Il Giornale, «viste le recensioni (quasi nulle) e le vendite (a occhio, bassine)» non poteva che avere «scarso successo editoriale». Grazie a tutte e tutti. Prosegui la lettura ›

Montagne contro la guerra. Depuriamo vette e crinali da nazionalismi, militarismi e memorie falsificate

«Nel corso di un secolo sulle vicende della mattanza che fu la Grande Guerra si è accumulato un enorme armamentario retorico […], narrazioni tossiche che in occasione degli anniversari tracimano nel discorso pubblico e strumentalmente vengono utilizzate per riplasmare gli eventi ai fini del presente. Uno dei fatti recenti che ci pare significativo e indicativo di questa onda retorica che tracima sono le bandiere tricolori esposte sugli edifici pubblici lo scorso 24 maggio, su indicazione di Palazzo Chigi, nella data di entrata in guerra dell’Italia nel 1915 […]
La guera granda rappresenta ancora oggi «l’agente patogeno primario» di processi di costruzioni d’identità artificiose quanto odiose per razzismo, identitarismo e revanscismo mai sopito […] Nell’anno delle celebrazioni per il centenario dell’inizio di una guerra, noi vogliamo ricordare gli ignari mandati al macello, i disertori e i fucilati per insubordinazione, il dolore, la disperazione e la fame di chi patì la guerra nelle trincee, ma anche lontano da queste, nelle case dalle dispense svuotate dall’economia di guerra. Indifferentemente dalla parte del confine in cui albergarono queste sofferenze […]
Lanciamo una proposta a chi segue il nostro blog, una campagna che provi a disinfettare parte di quelle montagne dalla cupa retorica della guera granda, seguendo l’esempio della spedizione molotov al Monte Učka del 1° marzo 2015

Prosegue (da qui al 1918) su Alpinismo Molotov →

Cent’anni a Nordest. Strascichi della Grande guerra e storie estreme delle terre di confine

The Burning Cemetery

Cent’anni a Nordest si apre con «The Burning Cemetery», installazione antimilitarista ideata e realizzata da Alberto Peruffo a Bocchetta Paù, sull’altipiano di Asiago, il 7 agosto 2013. La foto di copertina, parte della serie «Silence / Shapes» di Filippo Minelli, è stata scelta per analogia col fumo rosso di Bocchetta Paù. La foto qui sopra è di Alessandro Pianalto. Clicca per vedere tutte le immagini della performance.

Domani, 4 giugno, arriva in libreria Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della Guera granda (Rizzoli).

Si tratta di una nuova versione – riveduta, ampliata e integrata con «Titoli di coda» – del reportage apparso a puntate sul sito di Internazionale, nel marzo/aprile scorso.

Il testo è andato in tipografia alla vigilia delle ultime elezioni regionali. Tra le altre cose, può servire a capire cosa si muove in profondità nel mondo veneto, sotto la superficie, dietro le percentuali. Prosegui la lettura ›

Ascolta «Emilio Comici Blues», radiodramma musicale tratto da #PointLenana

Emilio Comici Blues

Emilio Comici

Segnatevi l’appuntamento: domenica 15 febbraio alle 11:30 am su Radiouno Rai Friuli – Venezia Giulia (streaming qui) va in onda la prima puntata di Emilio Comici Blues, radiodramma musicato in tre atti di e con Wu Ming 1 e Funambolique. Presentazione di Piero Pieri. Tecnicamente sarebbe un «melologo», ma «radiodramma musicale» si capisce meglio.

Emilio Comici Blues è tratto dal libro Point Lenana di WM1 e Roberto Santachiara e racconta la vita di Emilio Comici (1901 – 1940), grande alpinista triestino, uno dei più grandi della prima metà del XX secolo, che potete vedere in azione nel video qui sotto, un vero e proprio “tutorial” di arrampicata filmato in Val Rosandra, vicino a Trieste. Prosegui la lettura ›