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«Cent’anni a Nordest»: prime recensioni e interviste #100anniaNordest

Cent'anni a Nordest

[Riportiamo su Giap l’intervista a Wu Ming 1 apparsa oggi sul Corriere del Trentino, la recensione di Cent’anni a Nordest apparsa sul corrente numero di Internazionale a firma di Giuliano Milani e i link a tre recensioni apparse on line negli ultimi giorni, compresa quella «propositiva» di Alpinismo Molotov, che si conclude con un invito a scarpinare sulle Alpi contro le guerre. Come suol dirsi: restate sintonizzati. Ricordiamo che Cent’anni a Nordest verrà presentato domani, 13/06, a Roma, alla Festa di Letteraria (con WM1 ci sarà Leonardo Bianchi) e il 22/06 a Bologna, h.21:30 a Scienze Politiche, Strada maggiore 45, nell’ambito della giornata contro la guerra organizzata dal collettivo Exarchia. Con Wu Ming 1 ci sarà Girolamo De Michele.]

Dal Corriere del Trentino, 12/06/2015:

CENT’ANNI A NORDEST
Wu Ming 1 studia il conflitto. «Inchiesta-travelogue al di là di ogni nostalgia»

di Jadel Andreetto

In questi giorni è approdato in libreria Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della guera granda (Rizzoli, 17 euro). L’autore Wu Ming 1, al secolo Roberto Bui e parte del collettivo omonimo di scrittori con base a Bologna, ha raccolto, ampliato e rivisto alcuni reportage che aveva scritto per il settimanale Internazionale. Partendo da Trieste, sua città d’adozione, Wu Ming 1 ha esplorato in lungo e in largo il territorio che una volta veniva chiamato Tre Venezie o Triveneto e che oggi viene identificato con un più generico e geografico Nordest. Il suo viaggio lo ha portato naturalmente anche in Trentino e in Sudtirolo e la sua riflessione parte dalla e ritorna alla Prima guerra mondiale quale evento fondamentale e fondante dell’Italia stessa. Il Nordest sarebbe allora un punto d’origine privilegiato su cui riflettere per capire il passato e il presente in cui viviamo. Prosegui la lettura ›

Cent’anni a Nordest. Strascichi della Grande guerra e storie estreme delle terre di confine

The Burning Cemetery

Cent’anni a Nordest si apre con «The Burning Cemetery», installazione antimilitarista ideata e realizzata da Alberto Peruffo a Bocchetta Paù, sull’altipiano di Asiago, il 7 agosto 2013. La foto di copertina, parte della serie «Silence / Shapes» di Filippo Minelli, è stata scelta per analogia col fumo rosso di Bocchetta Paù. La foto qui sopra è di Alessandro Pianalto. Clicca per vedere tutte le immagini della performance.

Domani, 4 giugno, arriva in libreria Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della Guera granda (Rizzoli).

Si tratta di una nuova versione – riveduta, ampliata e integrata con «Titoli di coda» – del reportage apparso a puntate sul sito di Internazionale, nel marzo/aprile scorso.

Il testo è andato in tipografia alla vigilia delle ultime elezioni regionali. Tra le altre cose, può servire a capire cosa si muove in profondità nel mondo veneto, sotto la superficie, dietro le percentuali. Prosegui la lettura ›

Basaglia Esquema Novo. Audio della serata sulla psichiatria radicale, Bologna, 19 aprile 2015

La sera del 19 aprile scorso, alla libreria Modo Infoshop di Bologna, abbiamo presentato il libro di John Foot “La Repubblica dei Matti”. Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978 (Feltrinelli, Milano 2014).
È un dato di fatto: ogni volta che organizziamo una serata su questi temi – la follia, il potere psichiatrico, le istituzioni totali ecc. – arrivano tante persone e fioccano domande e interventi. Fu memorabile la «Serata Foucault» con Mario Galzigna al Bartleby occupato (audio della serata qui) ed è stato memorabile quest’ultimo evento. Buono a constatarsi, dato che il prossimo libro collettivo di Wu Ming parlerà (anche) di malattia mentale e psichiatria durante la Grande guerra. Guerra che, come tutti sanno, è ancora in corso.
Tra gli intervenuti al Modo Infoshop, del tutto inattesi e molto volentieri accolti, citiamo: Prosegui la lettura ›

Un mercoledì da mosconi. Wu Ming 2 racconta #Cantalamappa (e ascolta storie di insetti)

L'entomologo Gianumberto Accinelli

L’entomologo Gianumberto Accinelli

«[…] Abbiamo messo a confronto l’esperienza di un “narratore di professione” come Wu Ming 2 e quella di un divulgatore scientifico, l’entomologo Gianumberto Accinelli. L’accostamento di due esigenze narrative apparentemente diverse ha fatto emergere quanto la dimensione della narrazione abbia sempre più bisogno di altre storie, o di storie raccontate in maniera diversa.“Spesso la narrazione viene usata come un racconto ridotto a qualcosa in cui non c’è nessuna contraddizione, nessuna violazione delle regole, nessuna sovversione della norma: non c’è nessun conflitto, tutto viene pacificato” racconta Wu Ming 2 “quindi non c’è nessuna storia in realtà. La narrazione, il racconto è infatti qualcosa che nasce soprattutto da una violazione delle norme, della normalità. Prosegui la lettura ›

La Via del Sentiero. Parole e musiche per la viandanza, a cura di Wu Ming 2

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Arriva questa settimana nelle librerie italiane La Via del Sentiero, antologia di scritti viandanti firmati da Robert Louis Stevenson, Charles Dickens, Walter Scott, Thomas De Quincey, Walt Whitman e altri grandi autori anglosassoni. Il titolo è tra le prime tre uscite delle nuovissime Edizioni dei Cammini, dirette da Luca Gianotti. In allegato al volume, trovate il CD con la registrazione in studio de L’Alfabeto delle Orme, reading musicale di Frida X + Wu Ming 2, miscela di suoni e declamazioni ispirati a passi scelti dell’antologia.
Wu Ming 2 ha curato anche l’apparato critico e l’introduzione al volume. La riportiamo qui, insieme all’indice dei testi e al terzo brano dello spettacolo. Prosegui la lettura ›

CLN Alta Eatalya. La “Resistenza” padronale di Oscar #Farinetti

Mangia con il pane

Con Farinetti la Resistenza #cambiaverso

di Wolf Bukowski*

È il 1937. Il nonno materno di Oscar Farinetti vuole “la luce” in casa, ma prima deve convincere il vicino recalcitrante ad accettare che i cavi elettrici passino sul suo tetto. In cambio offre l’allaccio gratis ma soprattutto mette in scena “una performance descrittiva senza precedenti”. Senza precedenti ma anche senza l’esito sperato, ahilui. Così il nonno attende che Pinotu, il vicino, porti le mucche in transumanza, e procede egualmente all’allaccio. Quando la seduzione fallisce si ha diritto a forzare la mano, è la quasi-morale di questa storia. La contrarietà, nel mondo dei Farinetti, non ha altro fondamento che l’ignoranza o il malanimo: Pinotu, i dipendenti di Eataly che osano lo sciopero, i No-Expo eccetera sono accomunati dal non capire in quale direzione vada il futuro; Oscar Farinetti, suo nonno materno e Renzi, invece, lo sanno. E hanno quindi il diritto – quasi il dovere – di imporlo ai maliziosi e ai duri di comprendonio. Prosegui la lettura ›

Intervista a Wolf Bukowski: Eataly, Slow Food, Coop e la sinistra di facciata

La danza delle mozzarelle

[Riprendiamo dal sito di Vulcano Statale questa bella intervista a Wolf Bukowski sul suo – e un po’ di tutti noi, di tutte le giapster e i giapster – libro La danza delle mozzarelle (Alegre 2015).]

di Maria C. Mancuso

Dopo la recente pubblicazione del suo ultimo libro, La danza delle mozzarelle (Consulenza editoriale Wu Ming 1, Edizioni Alegre), Wolf Bukowski è apparso sul Corriere, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano, è stato ospite di Radio popolare e a Milano del Festival Statale Antifascista e Antirazzista insieme a Genuino Clandestino. Scrittore e guest blogger del sito dei Wu Ming, Giap, nel suo libro non lascia spazio a sottintesi: quello di Slow Food e Eataly è un sogno “tramutato in un incubo turbocapitalista fatto di ipermercati, gestione privatistica dei centri cittadini, precarietà per i lavoratori”.

In passato hai scritto di memoria, territorio e Grandi Opere. Com’è nata l’idea di questo libro? Qual è il messaggio che volevi veicolare e a chi è indirizzato?

L’idea nasce da una parte per un mio interesse verso le questioni del cibo – soprattutto per i suoi aspetti politici, sociali ed economici – e dall’altra per delle ricerche che avevo fatto sulla politica italiana negli anni ’80. La vicenda di cui parlo nel libro si interseca con quelle della sinistra italiana nelle sue varie accezioni. E infatti racconto la storia del Manifesto, del Gambero Rosso e i rapporti che si costruiscono tra associazioni che nascono a sinistra come Slow Food, con aziende che hanno un rapporto con la sinistra istituzionale come le Coop e infine con Eataly che adesso è quasi identificata con la sinistra del governo. Vedevo che alcune loro scelte erano sempre più orientate verso il mercato e la mistificazione. Prosegui la lettura ›