Verso il 25 Aprile. Riflessioni urgenti sulla necessità di rompere il vetro e tornare in strada

di Wu Ming

INDICE
1. Toh, la repressione!
2. Quelli che «la libertà? Pfui!»
3. Stare a casa non vuol dire per forza stare in casa
4. Che cos’è un «assembramento»?
5. Molte «persone comuni» sono più avanti dei militanti
6. Manovre intorno al 25 Aprile
7. Riprendersi lo spazio pubblico: due condizioni necessarie

Oggi, 21 Aprile, celebreremo a modo nostro l’anniversario della Liberazione di Bologna. Non in “telepresenza”, ma nello spazio fisico. Niente “convocazioni”, ci muoveremo da soli, prendendoci in prima persona le responsabilità del caso.
Vogliamo fare qualcosa anche il 25 Aprile. A tale proposito, ecco alcune riflessioni.

Pochi giorni fa, a Torino, due auto e due jeep dei carabinieri hanno inscenato una vera e propria retata per prelevare, perquisire e multare un militante del Centro Sociale Gabrio, reo di aver distribuito un volantino davanti a un supermercato, nell’ambito della raccolta di beni di prima necessità SOSpesa, organizzata per aiutare chi è in difficoltà economica.

L’altroieri, sempre a Torino, l’incrocio tra corso Giulio Cesare e Corso Brescia è stato occupato da uno squadrone misto di forze dell’ordine ed esercito, decine di divise, allo scopo di accerchiare e portare via di peso quattro compagne/i, colpevoli di aver contestato il trattamento inflitto a due giovani immigrati. Tutt’intorno, per strada e alle finestre, molte persone protestavano per l’eccessivo dispiegamento di forze e la tracotanza degli uomini in divisa.

Media e politici hanno subito giustificato l’operato di agenti e soldati dicendo che a monte c’era lo scippo di una collanina. Come se, partendo da un aneddoto di microcriminalità individuale, fosse accettabile una simile escalation.

Toh, la repressione!

Questi non sono exploit isolati, né la repressione colpisce solo immigrati o militanti. La decretazione d’emergenza e l’epidemia di ordinanze e divieti – sovente assurdi – hanno dato alle forze dell’ordine molta più discrezionalità di quanta già ne avessero (ed era già molta). A farne le spese direttamente, in queste settimane, sono state migliaia di persone.

Questa, a titolo di esempio, è una rassegna di episodi significativi accaduti in Sardegna nei giorni scorsi. Un’altra rassegna si può leggere su Osservatorio Repressione. Noi stessi, qui su Giap, riceviamo testimonianze da settimane, basta leggere queste discussioni: 1, 2, 3 e 4.

Dopo una lunga fase in cui a occuparcene eravamo in pochissimi, ora persino alcuni media mainstream sembrano avere scoperto gli abusi in divisa in tempi di lockdown. Addirittura Repubblica!

Negli ultimi due mesi, quel giornale ha fatto di tutto per seminare terrore, paranoia e leggende metropolitane. Al volo, ricordiamo solo «il virus è nell’aria», le foto di resse che non c’erano, i titoli a cinque colonne che descrivevano già situazioni di due settimane dopo, col risultato di orientare scelte politiche, divieti, comportamenti… Due mesi trascorsi a difendere anche gli aspetti più inaccettabili e vessatori della politica del lockdown, a indicare capri espiatori e tormentare presunti «furbetti» in modi che per rozzezza avevano poco da invidiare alle cacce all’uomo condotte da Barbara d’Urso, di cui erano solo una versione più appetibile al pubblico di “centrosinistra”.

Dopo due mesi così, a un certo punto Repubblica comincia a parlare di «clima pesante», e ti piazza pure un articolo contro gli abusi compiuti dalle fdo, con tanto di attacco allo «stato sceriffo». Diffonde anche un video dove un parroco del cremonese, don Lino Viola, si oppone con fermezza e dignità all’interruzione manu militari della messa che sta celebrando di fronte a pochissimi fedeli, tutti con mascherine e ben più che a distanza di sicurezza.


Naturalmente non si va un millimetro oltre la narrazione delle «mele marce»: questi episodi sarebbero da imputare a membri troppo zelanti o singolarmente «spietati» di PS, polizie locali e Arma.
Come se non fosse stato il clima di timor panico creato dai media a rendere possibili questi abusi.
Come se la discrezionalità di operare in quei modi non l’avesse data alle forze dell’ordine la stessa decretazione d’emergenza di cui Repubblica è stata punta di lancia mediatica.
Ora si sono accorti che il clima è cambiato e, dopo il cerchio, danno qualche colpo anche alla botte, confidando nella smemoria diffusa e nell’abitudine a far passare tutto in cavalleria.

Repubblica è il giornale di riferimento della sedicente “sinistra” neoliberale, non era lecito aspettarsi niente di diverso. Dal nostro punto di vista, il problema è che nella comunicazione delle sinistre più “radicali” e “di movimento”, con poche lodevoli eccezioni, non s’è visto granché di meglio.

Quelli che «la libertà? Pfui!»

C’è chi si è ostinato a negare il problema delle libertà compresse dal lockdown, usando con sarcasmo gli stessi diminutivi banalizzanti dei governatori o sindaci celoduristi, da Fedriga a De Luca: la «corsetta», la “passeggiatina”… Si è arrivati a dire che la libertà era faccenda da borghesucci annoiati del proprio salotto, una pseudo-questione agitata da intellettuali che scalpitavano per tornare a farsi l’aperitivo ecc.

Questo mentre l’intera popolazione – e alcuni soggetti molto più di altri, come sempre – era sottoposta all’arbitrio indiscriminato delle fdo, senza nemmeno la possibilità di sapere come e quando stava infrangendo una legge, perché a consentire ogni arbitrio era il caos normativo: decreti nazionali, circolari interpretative, ordinanze regionali, circolari interpretative delle ordinanze regionali, ordinanze comunali, circolari delle polizie municipali, aggiornamenti del modulo per l’autocertificazione…

Si sono sprecate battute e invettive su «i Wu Ming si occupano di passeggiate» e – horribile dictu! – di «libertà individuali». Più di qualcuno ha fatto finta di non capire – o forse, imparanoiato e succube, davvero non riusciva più a capire – che a essere colpite in ultima istanza erano e sono le libertà collettive.

A subire un attacco preventivo è la libertà di organizzarsi e di lottare nella crisi, nella recessione che sta arrivando. Ne va della possibilità futura di fare riunioni, assemblee, manifestazioni, presidii, sit-in, picchetti e in generale di attraversare e vivere lo spazio pubblico fisico. Per stroncare le prossime lotte, le prossime occupazioni, la repressione adotterà motivazioni sanitarie. Con alcune lotte di lavoratori è già successo, e non solo in Italia, come dimostra il caso Amazon/Smalls.

Si è arrivati a questa situazione principalmente perché i due precetti più ribaditi in quest’emergenza, «stare a casa» ed «evitare assembramenti», rotolando giù dal piano inclinato senza che nessuno li fermasse per verificarne le implicazioni, si sono trasformati in prescrizioni mostruose.

«Stare a casa» non vuol dire per forza stare in casa

Dalla necessità di «stare a casa», cioè di chiudere i luoghi dove ci si assembrava lavorando o consumando, in men che non si dica si è passati all’obbligo di «stare in casa», che è cosa ben diversa.

Sentirsi ripetere fino alla nausea, a reti unificate e titoli sbraitati di fronte alle edicole, che bisognava stare in casa, ha portato milioni di persone a blindarsi vive, con conseguente demonizzazione dell’aria aperta.

Demonizzazione selettiva e incoerente, però. Colpiva solo le attività disinteressate, gratuite, fatte per mantenere un minimo di qualità della vita: correre, passeggiare, giocare col proprio figlio… Guardacaso, attività non in linea col produci-consuma-crepa del capitalismo.

Durante il lockdown, il produci-consuma-crepa si è imposto come mai prima, e senza il minimo contrasto: o andavi al supermercato, o andavi a farti sfruttare, o non andavi da nessuna parte. E c’erano pure sedicenti “anticapitalisti” che erano d’accordo.

Che cos’è un «assembramento»?

L’altra dinamica a cui abbiamo assistito è stata l’estensione a qualunque cosa del concetto di «assembramento», già problematico di per sé.

Sul rapido e prepotente riemergere di questo termine nell’immaginario italiano abbiamo già scritto qualche appunto. Pensiamo si sia trattato di un «riflesso condizionato culturale», una risposta pavloviana legata alla mancanza di un’elaborazione seria del passato fascista. L’interpretazione di «assembramento» che si è affermata all’istante proviene direttamente dal ventennio, dal Titolo 2 del TULPS (Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) del 1931 e dal regolamento delle colonie di confino, dove era «assembramento» il semplice passeggiare insieme se in numero superiore a due.

Durante l’emergenza coronavirus siamo andati persino oltre: è diventata «assembramento» praticamente qualunque azione compiuta fuori casa a parte il lavorare in fabbrica e lo stare in fila – sovente chilometrica – davanti al supermercato. Se esci di casa con tua moglie e tua figlia è già assembramento, anche se vivete insieme; se porti tuo figlio a fare la spesa è già assembramento; se ti fermi a salutare un’amica a distanza di sicurezza è già assembramento, come nell’aneddoto raccontato qualche giorno fa da Ginevra Bompiani:

Ginevra Bompiani

«Oggi, per andare in libreria, ho attraversato per la prima volta un pezzo di città. Ho cercato d’imprimermi negli occhi quel che vedevo: rari passanti che si aggirano con la museruola bianca. A un certo punto ho incrociato un’amica e a salubre distanza ci siamo sbracciate per salutarci. Una macchina della polizia si è fermata. «È possibile incontrare per strada un’amica e non salutarla?». E il poliziotto: «Ci vuole pazienza..». Sì, ce ne vuole molta, ma con chi? Con l’epidemia? O con chi sta sostituendo al nostro il suo libero arbitrio? A chi faccio del male salutando un’amica da lontano? A nessuno. E allora perché la polizia ha facoltà d’interromperci? E quella di comminarci fino a 4000 euro di multa? Quando è stata votata la legge che ci toglie la facoltà di decidere il margine di rischio che vogliamo correre?»

Molte «persone comuni» sono più avanti dei militanti

Numerose compagne e compagni hanno fatto un bel capitombolo, cadendo nelle trappola di cui sopra senza più riuscire a venirne fuori. Da là dentro hanno inveito,  con gli stessi “argomenti” dei cacciatori di untori, contro chi la differenza tra «a casa» e «in casa» continuava ad avercela presente e la rimarcava.

È prevalso un insieme di discorsi e posture regressivo, quando non reazionario. Col risultato che oggi la pratica reale di molte presunte «persone comuni» – che da settimane adottano microtattiche di disobbedienza e resistenza – è più avanzata di quella di molti super-ligi militanti.

Come abbiamo cercato di documentare, la rottura delle compatibilità dell’emergenza è partita come “sciame” di disobbedienze singole, visibili e invisibili, ma poi si sono avuti momenti collettivi.

In questa congiuntura, a «salvare l’onore» della sinistra antagonista, attuando la più esplicita messa in crisi del dispositivo securitario, sono state le compagne e compagni di Roma che hanno dato l’ultimo saluto a Salvatore Ricciardi. Quell’evento ha colpito l’immaginazione anche fuori dall’Italia, tanto che l’articolo in cui ne parlavamo è stato tradotto in diverse lingue: inglese, spagnolo e portoghese.

San Lorenzo, 11 aprile 2020.

Che l’umore generale stesse gradualmente cambiando era evidente da almeno un paio di settimane, ma ora il cambiamento pare aver subito un’accelerazione. Riscontriamo che in molte discussioni on line chi difende lo #stareincasa si ritrova per la prima volta in minoranza, soprattutto quando si parla di abusi in divisa. Certo, come ha scritto Giulia Q in un commento,

«non è il caso di cantar vittoria: è in minoranza solo perché le vittime della violenza sbirresca stavolta sono italiane. Molti commenti chiedono “dov’erano le pattuglie e i droni quando chiedevamo di arrestare gli spacciatori?”»

Ma non è sempre così, ed è comunque una situazione diversa rispetto a dieci giorni fa.

Manovre intorno al 25 Aprile / 1

L’appello dell’ANPI nazionale a festeggiare il 25 Aprile dai balconi, cantando Bella ciao e sventolando il tricolore, ha lasciato l’amaro in bocca a molte persone.

A pensarci, è un rovesciamento ironico: il 25 Aprile siamo soliti ricordare la sconfitta di un tizio che comunicava dal balcone, e anche a quel balcone era appeso il tricolore. Siamo soliti ricordare quella sconfitta in piazza, anche perché è in una piazza che quel tale, consumato il tempo dei suoi flash mob, fu appeso a testa in giù.

Una settimana fa Massimo Zanetti ha condiviso qui su Giap la lettera che ha scritto all’ANPI di Bologna:

«Buongiorno,
leggo della vostra iniziativa per il 25 Aprile e rimango sinceramente sgomento.
Mi riferisco in particolare alla vostra concertazione con il Comune di Bologna.
Vorrei ricordarvi che il sindaco di Bologna è stato uno dei primi in Italia a chiudere i giochi e parchi pubblici, relegando i bambini in casa. Non pago, pochi giorni dopo in una intervista radio ha usato improprie metafore guerresche, chiamando alle armi i sindaci dei comuni limitrofi, che prontamente hanno chiuso i parchi e giardini pubblici, per combattere le, testuale, “sacche di resistenza” di cittadini che ancora portavano i propri figli al parco. Curioso, vero, definire resistenti chi ha a cuore la salute dei propri figli?
Vi ricordo anche che tutte le forze dell’ordine, carabinieri, polizia, esercito, vigili urbani, (ma anche le Guardie Ecologiche Volontarie) sono in giro spesso a redarguire, se non a multare chi fa raccogliere una margherita al parco al proprio figlio. Ho visto direttamente e ho raccolto testimonianze di interventi sbirreschi per impedire a bambini di giocare a ping-pong nel giardino condominiale o a fare un breve giro in bici attorno a casa.
Perfino la delazione è incentivata da quei signori con cui voi concertate di fare un flash mob!
Beh, ritengo che le misure coercitive prese contro i bambini siano non solo ingiustificate scientificamente (e questo lo ritiene pure l’OMS!) ma anche opprimenti.
Quindi, rimanere in casa e cantare dal balcone (per chi ce l’ha) è esattamente quello che vuole l’oppressore di mia figlia.
Spero cambiate idea e proporrete un atto di resistenza e di lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.»

Sono arrivate molte esortazioni a celebrare il 25 Aprile in modo degno e, soprattutto, non solo virtuale e nemmeno solo alla finestra. In strada. Sono circolate proposte magari incerte, sfocate, ma che testimoniavano di un’esigenza sentita da sempre più persone, e di una frustrazione crescente. Non solo la dimensione telematica non basta, ma qualunque iniziativa che cerchi di riprodurre nel virtuale ciò che di solito si fa per strada non può che risultare parodica.

Alle richieste di tornare in piazza sono seguite solo risposte vacue.

E come sempre accade, il vuoto viene riempito.

Manovre intorno al 25 Aprile / 2

Pochi giorni fa scrivevamo in un commento: «Subito dietro l’angolo potrebbe esserci qualcosa tipo Gilets Jaunes, purtroppo però più simile ai forconi, perché quanto già detto sull’assenza dei movimenti italiani impedisce quel lavoro che i movimenti francesi hanno fatto, il surf trasversale dentro l’ondata dei Gilets Jaunes».

Ed eccola arrivare, la convocazione in stile forconi per il 25 Aprile, con tanto di gruppo Telegram usato impropriamente come canale pubblico. Nel momento in cui scriviamo ha circa 23.000 iscritti. Sia detto en passant: la stragrande maggioranza degli aggiornamenti riguarda nuove iscrizioni: «Tizio si è unito al gruppo», «Caio si è unito al gruppo»… Si vedono nomi e cognomi ed è quasi tutto rumore, i pochi messaggi si perdono nel marasma. Siamo convinti che la maggior parte delle persone abbia già silenziato le notifiche. Chi ha aperto il gruppo sembrerebbe poco esperto di Telegram, ignaro della differenza tra gruppo e canale.

Che dentro questa chiamata per la festa della Liberazione – hashtag: #ilnuovo25aprile – ci sia l’estrema destra è tanto paradossale quanto certo: se ne sentiva l’odore lontano un miglio, anche prima di sapere dell’adesione esplicita di Forza Nuova.

Clicca per ingrandire. Il «nuovo 25 aprile» sarebbe, insomma, quello senza antifascismo.

È invece improbabile siano di estrema destra tutte le persone che stanno aderendo, molte per autentica disperazione. La rabbia è reale e non vede più steccati.

Se il primo tentativo neofascista di capitalizzare l’insofferenza diffusa – la «processione» di Pasqua organizzata da Forza Nuova – si è risolto in un flop, stavolta potrebbe andare diversamente.

Ma anche dovesse finire tutto in una bolla di sapone, resta grande amarezza nel vedere il 25 Aprile “dirottato” [détourné] in questo modo, per assenza di chi era solito celebrarlo, e i fascisti più avanti dei compagni nel proporre un passaggio all’azione.

A poco serve usare i forconi come babau – è già accaduto dopo gli “espropri proletari” di Palermo – se al malcontento si chiude ogni altra strada. Come ha scritto Tuco:

«Questo succede perché la quasi totalità della sinistra, in tutte le sue declinazioni, nemmeno il mugugno ha considerato ammissibile, nei confronti di questa contenzione di massa. Hai figli che stanno male perché non possono uscire all’aperto e vedere i loro amici? In realtà sei tu che malsopporti il sacro lockdown e proietti sui tuoi figli il tuo desiderio piccoloborghese di bere un campari. Allora è ovvio che il primo fascio che ti dà ipocritamente un po’ di ascolto, se non hai una preparazione e una convinzione politica profonda ti si piglia in due agili mosse. E mica dico che si dovrebbe organizzare cose, eh. Dico che anche solo un minimo sindacale di empatia per chi sta vedendo la sua vita implodere in un cubicolo di 50mq sarebbe qualcosa di meno reazionario dell’accelerazionismo da mosche cocchiere del virus.»

Il fatto che ampi settori dei movimenti si siano automarginalizzati con l’adesione acritica – o troppo poco critica – all’ideologia dello #stareincasa oggi impedisce loro di incontrare questa rabbia, o anche solo di capirla.

Non è comunque detto che riescano a farlo i fascisti. Al momento è qualcosa di ancora troppo inarticolato, di imprevedibile. È un rumore sordo che sale.

Tornando a noi: vogliamo farci scippare il 25 Aprile da camerati e affini?

Senza annunci e fuori da ogni ufficialità, «piccole unità mobili e intelligenti» stanno organizzando blitz comunicativi, pellegrinaggi a luoghi della memoria partigiana, azioni di vario genere. Che cento fiori sboccino. Magari molte azioni non sembreranno chissà cosa, alcune non verranno bene, altre verranno bloccate dalle fdo prima di cominciare… Ma sempre meglio del tricolore al balcone, che è quanto di più regressivo e fuori fase si potesse proporre in un momento così.

Riprendersi lo spazio pubblico: due condizioni necessarie

È urgentissima una riflessione su come ricominciare a prendersi lo spazio pubblico, su come rompere le compatibilità dell’emergenza, senza farsi illusioni sulla cosiddetta «Fase 2».

È possibile organizzarsi anche rimanendo formalmente dentro le norme ma sostanzialmente tornando a fare iniziative pubbliche nello spazio fisico, nelle città. La settimana scorsa, in Polonia, il movimento delle donne è sceso in piazza – rispettando le distanze di sicurezza – per protestare contro l’ennesimo tentativo di vietare l’aborto. Bisogna ragionare almeno – almeno – su modalità simili.

Varsavia, 14 aprile 2020. Protesta contro l’ennesimo attacco al diritto di abortire.

Una condicio sine qua non per ragionare su come riprendersi lo spazio pubblico, naturalmente, è dissipare l’equivoco tra «stare a casa» e «stare in casa», e combattere in ogni modo la demonizzazione dell’aria aperta. Demonizzazione che si perpetua anche tramite l’obbligo di mascherina pure quando non serve.

L’altra condizione necessaria è ritenere che videoriunioni e assemblee virtuali siano palliativi, o comunque forme a cui siamo costretti obtorto collo, che dovrebbero lasciarci fortemente insoddisfatti e desiderosi di tornare a fare quelle vere.

Videoriunioni ne abbiamo dovute fare tutti. La differenza d’approccio è tra chi le ha sopportate senza farsele piacere per forza, e chi invece ne ha parlato con entusiasmo, con spreco di retorica e toni e titoli roboanti. Cattiva utopia, per dirla col compagno Marco Bascetta, che ha pienamente ragione quando scrive:

Marco Bascetta

«Qualcuno valuta con speranza l’impossibile ritorno alla “normalità”, poiché questa era contrassegnata da ingiustizie, diseguaglianze, sfruttamento. Ma anche prescindendo dal fatto che non serviva certo un virus per smascherarle e che nulla ce ne mette automaticamente al riparo, “normalità” ha anche un altro irrinunciabile significato.

Vale a dire la natura sociale, relazionale, affettiva, corporea, sensibile, dell’animale umano. La sua propensione ad attraversare situazioni e ambienti sempre diversi e a sperimentarvi tutti i suoi cinque sensi.

Quali effetti possa determinare una prolungata privazione di questa “normalità” per una intera popolazione (e per la sua salute in senso pieno), nonché l’assurda demonizzazione dell’aria aperta, è qualcosa che non possiamo prevedere nella sua devastante portata.

Che la dimensione telematica possa riassorbire e restituire tutto questo, o anche solo surrogarlo pro tempore è più che una cattiva utopia, una triste illusione.

Dietro la mimica impoverita, lo sguardo perso nel vuoto, l’ordine sequenziale di ogni comunicazione virtuale si percepisce facilmente questa semplice verità. E poiché altra forma attualmente non ci è concessa (non è una possibilità “in più”, ma molte in meno) lo schermo ci appare più che altro come il parlatoio di un carcere con i suoi orari e le sue regole.»

E ha ragione la già citata Ginevra Bompiani quando scrive

«non lasciamoci addomesticare dalle serie tv, dagli zum, dai webinar, senza i quali non sarebbero mai riusciti a tenerci rinchiusi».

Soprattutto, ha ragione Filo Sottile quando, nel preambolo al suo spettacolo on line Pesci rossi, dice:

«Fare spettacoli così È UNA MERDA».

Anche fare riunioni così è una merda.

Spacchiamo il vetro del parlatoio e usciamo di prigione. Scagliamo il lavabo di marmo contro la vetrata. È ora di fuggire dal manicomio e tornare per strada.

In forme per ora diverse da quelle di prima, ma tornare per strada.

Prima cominciamo, meglio è.

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148 commenti su “Verso il 25 Aprile. Riflessioni urgenti sulla necessità di rompere il vetro e tornare in strada

  1. Cristo Santo, condivido parola per parola, soprattutto la nota in merito alla posizione presa dagli ambienti antagonisti.Mi sembra ci sia stata una colossale svista collettiva, che ha visto #iorestoINcasa come un gesto solidale verso chi è più debole, accettando supinamente le direttive governative come “le uniche possibili”, e marchiando come... → [Continua a leggere]
    • Condivido anch’io parola per parola, sembra che siate gli unici a rendersi conto dei soprusi a cui ci stiamo lasciando sottoporre da chi sta gestendo la situazione attuale trasformandoci tutti in criceti che non solo girano a vuoto nella ruota, ma sono pure contenti di farlo e di additare come... → [Continua a leggere]
    • Sulle posizioni del “movimento” penso ci sia un caso più d tutti che rende chiaro quanto si sia rinunciato alle armi della critica: Radio Onda d’Urto. Per paura di perdere consensi (di chi?) e per una mancanza di analisi profonde frutto di anni di prassi senza teoria ci si astiene... → [Continua a leggere]
  2. Grazie Giap, finalmente delle riflessioni importanti intorno alle modalità per celebrare l’imminente 25 aprile da confinati domiciliari. Dovremmo sforzarci di cogliere la suggestione dell’articolo per superare la retorica dell’#iorestoacasa , #andratuttobene e del Bella Ciao cantata al balcone (i residenti in Piazza Venezia a Roma ne sono esonerati per evidenti... → [Continua a leggere]
  3. Buongiorno. E’la prima volta che commento anche se vi leggo da tanto. Mi unisco a tutti quelli che vi ringraziano per non averci lasciati soli, qui mi sento a casa. E grazie anche per l’eccezionale lavoro sulle foibe.Detto questo, io festeggerò il 25 Aprile andando a posare un fiore sotto... → [Continua a leggere]
  4. Condivido, grazie, anch’io demoralizzato dalla prospettiva di un 25 aprile dal balcone, mi sono detto, …ci vorrebbe un terremoto; …Non morì nessuno nella mia città. Per la prima volta, e l’unica, eravamo tutti in strada. Tutti quelli che abitavano nella città, eravamo in strada. La città era invasa da tutti... → [Continua a leggere]
  5. Non sono sicuro sia questo il post adatto sotto cui scrivere di repressione, ma visto che il primo paragrafo affronta proprio quel problema, mi permetto di segnalare che dall’8 aprile a oggi, in Francia, è stato riportato grazie al lavoro d’inchiesta soprattutto del mondo militante, che 5 persone sono state... → [Continua a leggere]
    • Mi accodo a questo post per segnalare (in francese):– Un articolo sull’omicidio di Adil, un ragazzo di 19 anni di Anderlecht (periferia ovest di Bruxelles), morto il 10 aprile durante un inseguimento della polizia. Secondo l’inchiesta del quotidiano fiammingo De Morgen, i poliziotti avrebbero deviato la traiettoria del loro furgone... → [Continua a leggere]
  6. Condivido, mi piace l’idea dei fiori e penso la utilizzerò nel mio paesino in provincia di Varese. Riguardo la multa, ho letto l’intervista a Cassese in cui, oltre a dare parecchie nerbate verbali all’ufficio legale del presidente del consiglio (e al presidente del consiglio stesso), implicitamente fa intendere un intervento... → [Continua a leggere]
  7. Io non so come andrà la commemorazione che abbiamo programmato oggi per le 18, nella mia strada. So solo che dalla parte teorica della progettazione alla parte pratica, il passo si è rivelato molto più difficile del previsto. La paura gioca un ruolo fondamentalmente sebbene,nella pianificazione, sia stato previsto... → [Continua a leggere]
  8. Anch’io ho molto apprezzato la reazione del prete cremonese all’irruzione che ha interrotto e disturbato la messa. Non avrei mai pensato di arrivare a questa età e trovarmi ad apprezzare, ma proprio spontaneamente e con trasporto, il comportamento di un prete cattolico. Come forse molti altri (?) mi è venuto... → [Continua a leggere]
    • Potrebbe considerarsi questo di Agamben un appello: Fase 2 Com’era prevedibile e come avevamo cercato di ricordare a chi preferiva chiudersi gli occhi e le orecchie, la cosiddetta fase 2 ovvero il ritorno alla normalità sarà ancora peggiore di quanto abbiamo vissuto finora. Due punti fra quelli che si preparano... → [Continua a leggere]
  9. Ovviamente come non concordare! La vera disperazione è pensare alla cosiddetta “classe intellettuale” di questo Paese. A parte Agamben, da subito sbeffeggiato e screditato, chi ha denunciato il rischio, poi puntualmente verificatosi, di una strumentalizzazione dello stato d’emergenza per adottare misure incostituzionali? Questo Paese non ha alcuna cultura democratica, né... → [Continua a leggere]
  10. Si dovrebbe fare chiarezza: non si esce di casa per paura di multe e scontri con la polizia, almeno questo si potrebbe cominciare ad ammetterlo. Io comprendo perfettamente i timori della reazione delle forze dell’ordine e a nessuno chiederei mai di rischiare più di quanto si senta pronto a fare... → [Continua a leggere]
    • Robydoc, forse mi sbaglio, ma io credo che alla paura del virus sia sia sostituita in maniera molto fluida la paura di disobbedire alle regole. Una forma di rassicurante conformismo. La comoda sensazione di non rompere mai le righe. Di non infrangere i divieti, soprattutto quelli sbagliati. Per conformismo.... → [Continua a leggere]
      • Io credo che ci sia un po’ di tutto, e che cercare di costringere tutti i comportamenti sotto una sola interpretazione rischi di far perdere comprensione di esso (non sto dicendo che lo stiate facendo). Ho amici che, effettivamente, non escono soltanto per paura della multa (non dell’atto illegale: della... → [Continua a leggere]
        • Ciao Herato, spero che i tuoi amici che hanno che hanno scelto di non uscire per ragioni ” etiche” non si autoconvincano ad aspettare un vaccino che, forse, non arriverà mai. Potremo diventare mummie nei sarcofagi, nel frattempo. Prima o poi, qualcuno gli dirà che possono uscire. A quel... → [Continua a leggere]
          • Scusami, mi accorgo di aver omesso un particolare importante: quando mi riferisco ai miei amici che non escono per “ragioni etiche”, parlo di gente che come me vive in Francia, dove è permesso uscire un’ora, anche solo per sgranchirsi le gambe. Tutto il senso del mio intervento, e degli esempi... → [Continua a leggere]
  11. Noi ci stiamo provando così.   W IL 25 APRILE, W LA RESISTENZA, W I PARTIGIANI! PER LA LIBERTA’ DI MANIFESTAZIONE! PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE NATA DALLA RESISTENZA!NON SI E’ MAI VINTA UNA GUERRA, TANTO MENO UNA GUERRA DI LIBERAZIONE, STANDO RINTANATI NELLE CASE!Per ricordare il 25 Aprile, festa... → [Continua a leggere]
  12. È stato bellissimo. Abbiamo ricordato il 21 Aprile. Cantando “Bella ciao ” in mezzo alla strada. È stato un momento incredibile. Questa cosa è stata possibile perché la mia proposta di “festeggiare” la Liberazione di Bologna è stata accolta e sostenuta da un piccolo gruppo di abitanti della... → [Continua a leggere]
    • Includeremo anche il vostro festeggianento in via Broccaindosso nel report dettagliato sul nostro 21 aprile.

  13. Inferno e paradiso (e purgatorio per fare soldi) per secoli ha funzionato. Paure (la voce “Culture of fear” su Wikipedia mi sembra fatta bene, vi si nominano, tra gli altri, Frank Furedi e Adam Curtis; c’è una citazione di Hermann Göring che, parafrasata, si può applicare, tel quel, alla... → [Continua a leggere]
  14. Analisi come al solito impeccabile. Tra l’altro affronta delle questioni che ho provato ad affrontare spesso anch’io ma i più si sono mostrati sordi a certe mie riflessioni. Mi sento molto avvilita soprattutto perché molti di quei “compagni” che mi aspetterei che stiano da una certa parte della barricata, me... → [Continua a leggere]
  15. (bonste e filo a piombo: per motivi diversi le vostre testimonianze mi hanno lucidato gli occhi) per la prima volta da quando sono diventato un fan di giap – cioé dall’inizio del confinamento – non capisco e mi inquieta un passaggio nel discorso politico del post. la distinzione tra “stare... → [Continua a leggere]
    • Arturo, «stare a casa», non so se in tutta Italia ma sicuramente in molte parti, significa «non andare a lavorare», non implica per forza stare letteralmente entro le pareti domestiche. Nel loro inno al rifiuto del lavoro Il lavoro, i Giganti cantavano uno stare a casa che in realtà era... → [Continua a leggere]
  16. Stiamo tornando dalla nostra lunga celebrazione del 21 aprile, 75esimo anniversario della Liberazione di Bologna. Grazie alle persone che sono state con noi nella prima fase, quella urbana. L’altra è stata in collina. Appena riusciamo, faremo qui un primo resoconto. Ne seguirà uno più dettagliato nei prossimi giorni.

  17. Scrivo mentre dalla finestra filtrano i lampeggianti blu di sei volanti della polizia accorse per sedare una lite fra un pizzaiolo e un tossicodipendente. Totale: 14 agenti, strada bloccata, lavata di capa (retorica e letterale, sotto la fontanella) e consueta muraglia di schiene targate “POLIZIA” offerte agli scatti dai balconi... → [Continua a leggere]
  18. Stamane abbiamo fatto la riunione del collettivo. Riunione fisica, non virtuale, per organizzare l’iniziativa del pomeriggio.A partire dalle 15 e senza averlo annunciato prima, abbiamo celebrato il 75esimo anniversario della Liberazione di Bologna con un reading itinerante in centro. Il percorso ha congiunto quattro delle librerie che hanno riaperto in... → [Continua a leggere]
    • Una prima foto del reading itinerante di ieri. Qui WM2 sta leggendo da I giorni veri di Giovanna Zangrandi di fronte alla libreria Ubik Irnerio.

    • Ieri, durante l’evento, alla librería Trame è arrivata una persona che fa parte del panorama bolognese da anni, nella zona tra piazza Verdi e via Mascarella. Una senzatetto che spesso si incontra nei locali dove trova rifugio per dormire qualche ora. Gente che la fa sedere, che si stringe... → [Continua a leggere]
      • Plv ha perfettamente ragione, lo stare chiusi in casa, il disertare lo spazio pubblico, impedisce anche quella minima assistenza diffusa che prima si dava a senzatetto, marginali, “dropout” che vivono in strada accanto a noi, che incrociamo ogni giorno. E impedisce di accorgersi che le loro condizioni nell’ultimo mese e... → [Continua a leggere]
    • “Cazzo, ci voleva” credo che sia il commento che sintetizza meglio sia la situazione che la voglia da parte di molt* di rompere la membrana. Bella l’idea di restare in fila, rispettando le norme sanitarie, ma – allo stesso tempo – rompendo la norma che vuole le persone paurose di... → [Continua a leggere]
  19. Più passa il tempo e più diventa profetica la frase di Wu Ming 2 dall’intervista a Irene Cecchini: “La casa, negli ultimi anni, è una metafora politica molto abusata, e si sentono ripetere di continuo espressioni come “a casa nostra”, “a casa loro”, “a casa!”. Se camminare è già un... → [Continua a leggere]
  20. La nostra commemorazione si è svolta così: da metà della settimana scorsa abbiamo cominciato a pensare a come fare per aggirare i divieti in una manifestazione di corpi, in tempo di arresti domiciliari. Abbiamo stabilito poche cose chiare: coinvolgere solo gli abitanti della via(consapevoli della possibilità di un minimo... → [Continua a leggere]
    • Ciao filo, mi sono permesso di far girare il tuo messaggio e un po’ di gente mi ha chiesto dov’è il video di cui parli. Ho visto che secondo te il video è divulgabile, mi dici dove posso trovarlo (e mi dai il permesso di usarlo?)? Ne approfitto per... → [Continua a leggere]
      • Ciao ho pubblicato il video su fb. Avrei voluto metterlo anche qui, ma forse non sono capace di caricarlo e mi sembrava necessario passare prima attraverso chi ci ospita. Il video è condivisibile da chiunque. Spero di essere riuscita a metterlo qui sotto. Comunque lo trovi su fb nella mia... → [Continua a leggere]
        • Grazie, Sara. A rigore, qui su Giap, non linkeremmo direttamente nemmeno risorse di Google, quando tocca farlo passiamo attraverso vari filtri che impediscono tracciamento e data mining. Nei mesi scorsi abbiamo suggerito svariate alternative a ogni servizio di Google. Consigliamo sempre di esplorare le risorse su framasoft.

          • Sono ovviamente d’accordo e mi spiace di avere utilizzato un link google. Capisco benissimo di cosa parliamo e devo semplicemente decidermi a vincere quella ” pigrizia ” e quella avversione che provo nei confronti di tutto ciò che è tecnologico. In questa particolare circostanza non sarei stata capace di fare... → [Continua a leggere]
  21. Salve, non riesco a ricordare con precisione da quanto tempo non posto un intervento qui su giap… anni direi. Vi leggo comunque spesso :) A Firenze, nei giorni scorsi ad alcun* compagn* è venuto in mente questo: https://lapunta.org/event/13 https://lapunta.org/event/12 L’idea è di festeggiare il 25 Aprile portando un segno, un... → [Continua a leggere]
    • Mi pare sia andata bene, no? Io sono passato nel pomeriggio alla Manifattura a lasciare il mio fiore e ce n’erano parecchi, subito dopo di me è passato un ragazzo, insomma per i tempi direi iniziativa riuscita. Ho anche scoperto una lapide lì dietro in via San Donato. Andando ho... → [Continua a leggere]
  22. Ciao a tutt*, condivido le riflessioni e plaudo alle testimonianze.Leggo da più parti la necessità di rompere il vetro collettivamente e singolarmente. Non avendo ormai da anni un collettivo alle spalle, credo che quella del 25 aprile sarà per me una iniziativa solitaria portando un fiore al sacrario dei caduti... → [Continua a leggere]
  23. Che bello leggere le vostre testimonianze. Io abito in un piccolo paese, i fiorai sono chiusi, non ho un giardino, non posso allontanarmi per raccogliere un fiore e non ho un posto dove depositarlo. L’associazione di cui faccio parte, pur non essendo proprio di carattere militante, ha una tale impronta... → [Continua a leggere]
  24. A proposito del 25/4, vorrei segnalare un problema.Dove vivo io, nel vicinato, qualcuno aveva proposto di scendere nella piazza del quartiere, rispettando distanze e prescrizioni varie, per celebrare la ricorrenza collettivamente, magari intonando Bella ciao. Niente di originalissimo, ma comunque qualcosa.Da ieri stanno circolando obiezioni non tanto sulla manifestazione in... → [Continua a leggere]
  25. Car* compagn*, non concordo su tutto ma lo trovo comunque un testo utile per riflettere. Per quanto io continui a pensare che in termini temporanei e di emergenza (vera) immediata il blocco fosse una misura utile a evitare che persone perdessero la vita – a causa dei tagli continui di... → [Continua a leggere]
    • Territori diversi, diversi livelli di contagio, diversi tempi e modi per riprendersi lo spazio pubblico. Questo è senz’altro un punto su cui riflettere. Ma prima una premessa: nessuno di noi ha mai pensato che “in termini temporanei e di emergenza (vera) immediata il blocco” NON “fosse una misura utile”. Quel... → [Continua a leggere]
  26. ciao a tutti. ANPI Italia sembra ci sia rimasta male: non possono nemmeno loro portare un fiore sulle tombe dei partigiani, e quindi protestano vivacemente. Chissà se ripenseranno la campagna dei balconi? https://www.anpi.it/articoli/2304/il-governo-non-puo-escludere-lanpi-dal-25-aprileNe approfitto per ringraziarvi di aver incluso la mia lettera nel post. Non ho ricevuto alcuna risposta da... → [Continua a leggere]
  27. Nel frattempo nella fase 2 ovvero dal 4 maggio forse,sottolineo il FORSE, saranno cancellate le restrizioni per le uscite di casa e i limiti al “passeggiare”. Come riporta il sole24ore: “alcuni divieti come quello di non poter passeggiare o di non lasciare il comune di residenza, potrebbero essere cancellati... → [Continua a leggere]
    • Sentono che la situazione gli sta scappando di mano, ci sono sempre più prese di posizione contro quella che – a noi risulta sempre più chiaro – è stata una truffaldina sostituzione dello stare-a-casa (dal lavoro) con lo stare-in-casa.Grazie a quella sostituzione, la maggior parte delle fabbriche dove si lavorava... → [Continua a leggere]
      • Grazie per tutto quello che fate, anche a nome di chi, come me, non sa come muoversi perché completamente sola, tra chi mi circonda, a scalpitare e soffrire per questa reclusione senza criterio che ci nega anche la possibilità di spostarci dal proprio comune per onorare come è dovuto una... → [Continua a leggere]
        • Secondo me quella dei ricorsi sarà una patata bollente colossale, per il giudiziario, che giustamente ne attribuirà la responsabilità a legislativo ed esecutivo. Che a loro volta sono stati aizzati dal mediatico.

    • A me pare che non si dovrebbe accettare nessuna “fase 2 – dal 4 maggio” che non revochi l’obbligo di autocertificare i motivi dei propri spostamenti. Dobbiamo ragionare insieme su quali forme di protesta si potranno attuare per dire che non ci interessano “concessioni”: dev’essere ristabilita la libertà di circolazione.... → [Continua a leggere]
      • È tutto il giorno che ci ragiono! Per quanto mi riguarda ho deciso di pensare, in assenza di ribellione collettiva a questa assurdità, ad una azione individuale ossia rifiutarmi di produrla e andare avanti con una tutela giurisdizionale delle mie ragioni. Non ho più nulla da autocertificare. Mantenessero pure i... → [Continua a leggere]
  28. Oggi l’ANPI ha pubblicato questo: https://www.anpi.it/articoli/2304/il-governo-non-puo-escludere-lanpi-dal-25-aprile?fbclid=IwAR3vEAEj5KQvGCkDiutIQRSnxubWhKuTUFh0_1FT1wBsrNBywhhDapKx0Uc Forse ancha la lettere di Massimo Zanetti pubblicata qui su GIAP è servita, almeno in parte, a svegliare gli animi. A Milano, dove vivo da un paio di anni, ci si sta organizzando. Io credo che prenderò parte sicuramente a questa inziativa che anche... → [Continua a leggere]
  29. Vorrei condividere con voi un’analisi/articolo di stampo linguistico, fatta da un mio professore (e in parte da me), su cui mi piacerebbe avere la vostra opinione. Supera però le 2300 battute, non posso condividerlo qui: se vi interessasse leggerlo intero, avrei piacere di mandarvelo.In tempi di coronavirus la nostra società... → [Continua a leggere]
    • […] Ormai, poi, si avvicina la fase 2, quella in cui ci saranno meno divieti e in cui tutto dipenderà da quanto bene ci comporteremo nell’uso della nuova, parziale libertà. Chi non avrà capito la differenza fra condotte innocue e condotte pericolose, che non coincide affatto con l’attuale, fuorviante distinzione... → [Continua a leggere]
      • In seconda battuta (visto che hai chiesto opinioni) trovo il finale messianico “milioni di persone” superfluo e socialeggiante (nel senso di spazzatura emozionale da Facebook di cinquantenni).E la premessa è già il tono apocalittico “chi non avrà capito (…) farà molti danni”.Tutto il discorso poi gira intorno alla distinzione tra... → [Continua a leggere]
    • Sinceramente mi fa specie che una disamina linguista utilizzi gli stessi stilemi della narrazione che esamina, la trovo abbastanza miope e inane. “La corsetta nei parchi”, “quelli che sarebbero andati a fare una grigliata o una bevuta con gli amici”: sono esattamente gli stessi termini utilizzati dai media mainstream:... → [Continua a leggere]
    • (Parte 1/2) E’ anche vero, come ha scritto sil, che coi divieti assurdi il governo vuole vietare tutto per evitare di dover controllare il rispetto del distanziamento di un metro tra le persone, ma credo che cio’ abbia soprattutto motivi piu’ profondi che mirano ad un vero e proprio controllo/manipolazione... → [Continua a leggere]
      • (parte 2/2) posto un link pastebin a un commento che tempo fa volevo postare qui su giap ma non ho potuto siccome non sono riuscito a sintetizzare oltre (circa 8000 caratteri). Parlo di alcune tecnologie esistenti che consistono in monitoraggio e MITM delle comunicazioni da parte dei governi. Non bisogna... → [Continua a leggere]
        • Breve nota: Bisognerebbe far notare poi a tutti quelli del governo e opposizione che un “mondo interconnesso” è il mondo piu’ sconnesso possibile.La tecnologia allontana le persone, le isola. Questo è il paradosso che va fatto notare energicamente a chiunque faccia apologia di “smart society” in cui tutti dovremmo esser... → [Continua a leggere]
  30. Avrete senz’altro visto un servizio del TG2 di oggi (ore 13:00) in cui si parlava della ricorrenza di ieri a Bologna, con breve intervista a Fois. A Bologna non è stato fatto nulla, tutto fermo e silente, con le immagini della piazza piena di 75 anni fa a fare da... → [Continua a leggere]
  31. Bene, nel post sulla commemorazione di ieri, svoltasi in via Broccaindosso a Bologna, si è già infiltrato il primo fascio. Non aveva niente da dire, ovviamente. Voleva solo provocare. Dicendo che il problema siamo ” noi”. Non gli ho dato modo di ” approfondire “. Lo ho semplicemente bloccato... → [Continua a leggere]
    • Ciao. C’è un passaggio, nell’articolo di Ginevra Bompiani – “ascoltiamo la voce di quello che abbiamo di più prezioso, la nostra responsabilità e libertà presenti e future” – ci richiama ad essere responsabili. Ho visto inserirsi nel dibattito una persona che si firma Anteo Crocioni, non frequenta da 5... → [Continua a leggere]
      • Ciao Claudio, il punto sta proprio lì, nel passaggio dal microcosmo individuale all’ azione collettiva. Dalla disobbedienza singola alla resistenza organizzata. Non tutti quelli che disobbediscono sono spinti dal peggiore individualismo egoista. Manca il tessuto connettivo per intrecciare le singole forme di dissenso. E questo sostrato... → [Continua a leggere]
  32. Ciao e grazie per il vostro lavoro! Vorrei segnalare la situazione a Grizzana Morandi(Bo), dove vivo. Un paio di giorni fa sono stato contattato da un membro della giunta comunale, mi invitava a partecipare e diffondere la loro iniziativa per il 25: un flash mob per intonare l’inno d’Italia al... → [Continua a leggere]
    • Colgo l’occasione per condividere un’idea già risuonata in molti di questi commenti e nel mio specifico legata all’appennino bolognese. Abito non distante da Grizzana Morandi e vicino a me (forse qualche metro in più di 200, ma trattandosi delle prime costruzioni raggiungibili, le ritengo delle “prossimità”) ci sono due lapidi... → [Continua a leggere]
  33. ieri sera tornando a casa abbiamo assistito al violento spergiuro di una signora alla finestra a due “senza tetto” colpevoli di sporcare e disturbare. la signora, tricolore alla finestra, tra le varie sentenze “di morte” (“ve lo dico io che delle coperte non se ne fanno niente, solo i soldi... → [Continua a leggere]
    • Giusta integrazione. Delle rivolte nelle carceri, della successiva repressione e delle azioni in solidarietà a detenute e detenuti abbiamo parlato, prima nel Diario virale 3 e poi in commenti e link, ma questi ultimi sono sparpagliati nelle discussioni. È importante continuare a ricordare cosa si muove su quel versante.

  34. Buonasera, è la prima volta che pubblico un post. Pur condividendo le tesi di fondo dell’articolo, mi sento di fare alcune osservazioni. Mentre l’autore, condivisibilmente, rileva l’appiattimento del “movimento” e la perdita di capacità critica,comunicando il suo comprensibile sbigottimento rispetto alle reazioni dei “compagni” (quelli che “libertà?pfui!”), si guarda... → [Continua a leggere]
    • Scusa, solo una precisazione: su questo blog di incostituzionalità dei provvedimenti e, soprattutto, di diritti sospesi nell’emergenza coronavirus si sta parlando incessantemente da due mesi, e se ne parla anche nel post qui sopra, con tanto di rassegne di esempi. Per il resto, il quadro che dipingi magari non è... → [Continua a leggere]
      • o so bene, ho anche dovuto ridurre il mio testo perchè non sapevo del limite di battute, scusa se mi permetto un’altra “provocazione sul 25 aprile: la canonica disputa con i fascisti risulta grottesca e stucchevole, (sempre per le “persone comuni” di cui sopra), perché sapete bene che, se... → [Continua a leggere]
        • Scusa, però davvero non si capisce cosa tu stia imputando a quest’articolo, dal momento che continui a rinfacciarci di non dire cose che invece diciamo. Ad esempio, che se per strada ci fossero gli antifascisti non ci sarebbero i fascisti, che i fascisti provano sempre ad approfittare di situazioni di... → [Continua a leggere]
        • Scusa, Anteo Crocioni ( che fra l’ altro fa curiosamente risuonare il nome di Anteo Zamboni), per scendere un po’ più terra terra: certo che hai proprio fatto la scoperta dell’ acqua calda… a parte che Bella Ciao non si può identificare con la peggiore rappresentazione della sinistra, è quantomeno... → [Continua a leggere]
    • Si è sempre difficile trovare una sintonia. IMHO ad esempio mettere nel calderone di quelli che occorre rifiutare a prescindere ogni rapporto politico o di alleanza coloro che cantano “Bella Ciao” solo perché è “fusa” ad altro è un errore madornale. A prescindere dal fatto che il valore simbolico di... → [Continua a leggere]
      • Permettimi una considerazione, senza alcuna velleità polemica o “turbativa” del dibattito: ma che ri-democratizzazione vuoi fare, che lotta per l’uguaglianza vuoi fare in uno stato di tecnopolizia quale quello che si sta profilando senza alcuna opposizione concreta? Hai abbastanza senso della realtà per sapere che un proletariato postideologico, postpolitico e... → [Continua a leggere]
        • Vedi se per te ri-democraticizzazione significa instaurare i soviet e nazionalizzare tutti i sistemi di produzione è difficile che in questo momento tu abbia altre soluzioni che tentare un colpo di stato con i fedayn di Rizzo far sorgere il sole rossobruno dell’avvenire. Ma se per ri-democraticizzazione dello Stato si... → [Continua a leggere]
          • Egregio, io non sto su Facebook nè su instagram nè su tutto quello che ti viene in mente…ho il telefono da 28 euro (tutti i “compagni” mi guardano come un alieno) e “pago” volentieri il prezzo dell’emarginazione che questo comporta. Egregio, le tue reazioni rientrano nella gamma di quelle... → [Continua a leggere]
            • E devi venircelo a insegnare tu che PD, centrosinistra, Repubblica, pseudosinistra salottiera neoliberale hanno fatto danni enormi? Guarda che hai decisamente sbagliato posto. Qui molte delle cose che stai dicendo suonano come ovvietà. A dar fastidio è il non-detto di ogni tuo commento, che viene fuori solo per allusioni, cioè... → [Continua a leggere]
  35. estratto da un comunicato del collettivo “disconnessi”. per mandarlo tutto coprirei 3 commenti quindi mando solo stralci, così ne copro solo 2: (…) *Il 25 aprile si festeggia la Liberazione dal fascismo ma non si può non denunciare che la deriva verso una nuova forma di totalitarismo era già in... → [Continua a leggere]
  36. (…) *Lo sbandamento, comprensibile, lo spaesamento che ci ha colt* tutt* in questa situazione inedita non può continuare, pena il trasformarsi dello stesso in complicità con un regime sempre più liberticida che giorno dopo giorno vediamo articolarsi e insinuarsi nel nostro quotidiano.*Il passaggio, dalla fase 1 alla fase 2 della... → [Continua a leggere]
    • “Se siamo d’accordo che il diritto di incontrarsi sia da difendere e l’obbligo di connettersi e sottostare al controllo digitale sia da rifiutare[..]”Questo mostra bene il nocciolo dell’ideologia di governo. Il gov vuole che tutte le interazioni passino dal reale al digitale. Controllare/gestire le relazioni nel mondo reale è impossibile... → [Continua a leggere]
      • Una precisazione, in risposta a Antigogna, in merito all’orto non in prossimità. Nel Lazio con ordinanza regionale del 15 aprile, “…autorizzati gli spostamenti, all’interno del proprio comune o verso comune limitrofo, per lo svolgimento in forma amatoriale di attività agricole. Le attività di coltivazione del fondo agricolo sono da considerarsi... → [Continua a leggere]
  37. Nel mio paese questo messaggio sta rimbalzando nelle mail e sui telefoni: “Sabato è il 25 aprile, ma non sembra. Saremo tutte e tutti in casa e non ci sarà nessuna celebrazione collettiva. A causa dell’emergenza non sarà possibile partecipare fisicamente a ricorrenze, discorsi, concerti. Non sarà possibile ascoltare, dal... → [Continua a leggere]
  38. Quasi certamente mi arriverà una reprimenda da parte di chi gestisce questo blog, per essere andato OT. Ma davvero non saprei bene dove postare il mio commento; e poi, francamente, a due giorni dal 75° anniversario della Liberazione, io non posso non dare al termine un significato che si estende... → [Continua a leggere]
    • E perché mai un commento così dovrebbe essere OT? Cazzo, una volta che ci hai preso, ti lamenti in anticipo? :-)))

  39. Cari compadres, sappiate che questo post genera panico e viene accusato di essere agambeniano. Io ne ho i coglioni sempre più pieni. Del virus, dello stato di polizia, e soprattutto di Agamben e della polemica contro Agamben. Sti cazzi di Agamben. Io che sono un cialtrone ignorante ho sentito parlare... → [Continua a leggere]
    • Severo ma giusto.

      • Nel 1997 in Francia uscì un libro che ebbe una vasta eco: “Imposture intellettuali”. Venivano criticati una serie di Intellettuali (Lacan, Deleuze, Baudrillard tra gli altri) per “L’abuso reiterato di concetti e di termini provenienti dalle scienze fisico-matematiche”. Il tutto seguendo la figura retorica della “pars pro toto”: Tizio... → [Continua a leggere]
  40. Rispetto molto Giap e i Wu Ming, ma l’analisi che fate non mi sembra lucida. Leggere l’epidemia come strumento di repressione li mette sl pari dei complottisti di destra che stanno imperversando in questi giorni. Piuttosto che denigrare un 25 aprile ‘da casa’ (non al balcone) varrebbe la pena di... → [Continua a leggere]
    • Abbiamo approvato il tuo commento solo per dirti questo: per il fatto di averci accostati ai complottisti di destra, stante la nostra storia e tutto il lavoro che abbiamo fatto e anche in queste settimane stiamo facendo contro ogni complottismo anche in tema di coronavirus, ti devi vergognare. Chi ci... → [Continua a leggere]
  41. Cittadini costretti a rispettare le regole, ma regole (assurde, poco chiare) che non rispettano i cittadini. Media/poliziotti/droni/sensi di colpa che inseguono i runner. Bambini che – da due mesi – inseguono inutilmente un’ora d’aria. App che inseguiranno non si sa che cosa. In attesa della Liberazione, sono sempre più incline... → [Continua a leggere]
    • Sappi però che qui apprezziamo una sola Hayek: Salma Hayek.

      • E poi. Sticazzi anche di Hayek (von), Schmitt e Chomsky. Io ora non ho bisogno di loro, né di qualunque altro weatherman, per sapere da che parte tira il vento. La pressione insopportabile della polizia me la sento sulla mia pelle. Mio figlio di 12 anni ha imparato da solo... → [Continua a leggere]
        • Per me attempatello m’ accontento di Hélène Mercier-Arnault. Rifletto sul principio d’ autorità.. la tensione rispetto a 7 – 10 gg fà è percettibilmente in calo, oramai il “carceriere” ha tarlato un po’ della corteccia cerebrale e la smart city dai mille dispositivi diventa più insidiosa: 75 anni di Liberazione…... → [Continua a leggere]
    • Tra l’altro Hayek si focalizza, e non poteva essere altrimenti, letteralmente sulle libertà individuali, mentre qua si è messo bene in chiaro che in gioco ci sono i nostri diritti sociali e collettivi. Esattamente il contrario della retorica dominante che vuole far passare chi ha dubbi e critiche verso questa... → [Continua a leggere]
  42. Io ritengo che sabato sarà opportuno agire in qualche modo! Agire in qualsiasi modo ma fisicamente! Perché davvero staraene in casa sarebbe come sputare sul sacrificio di chi è morto per una libertà, tradita… Io ho visto che in piazza dell’unità qua a Bologna ci sarà un incontro non so... → [Continua a leggere]
  43. Apprezzo Giap e i Wu MingOltre questo, che ne pensate della trovata di chi, a Bologna, sta stampando le proprie foto e invadendo i portici? Mi lascia un po’ perplesso. A Torino si è appena registrato un nuovo “momento di tensione” in cui un segmento di un corteo (sinceramente anche... → [Continua a leggere]
  44. Mi riaggancio a un commento apparso qui sopra poche ora fa, anzi erano due forse. Viene fuori ogni tanto, anzi abbastanza soesso, il nome di Giorgio Agamben, ultimamente con toni anche abbastanza palesemente critici nei suoi confronti. Ebbene, io non sono un “agambeniano”, non possiedo neppure uno dei suoi tanti... → [Continua a leggere]
    • Trovo per molti versi interessante l’intervento che hai richiamato (tra l’altro, non conoscevo l’autore fino a oggi). Sembriamo veramente scivolati in una specie di iatrarchia (il governo dei medici) in meno di due mesi. La nuova ideologia totalitaria è salutista, medicale. Non vi sono più cittadini con dei diritti fondamentali... → [Continua a leggere]
      • Ecco che ci risiamo con la rivendicazione delle libertà individuali (nell’intervista ad Agamben qui sopra linkata). Ecco che ci risiamo con la conta dei morti e il confronto con gli anni passati (di nuovo l’intervista). Ecco che ci risiamo con la Svezia (il commento qui sopra). Tutti argomenti già usati... → [Continua a leggere]
        • Solo come consiglio, a chi ha la tua posizione e chi come me ne ha una differente, a tratti opposta… Posto questo video intervento di questo medico rappresentante di un’associazione di sanitari che raccoglie centinaia di iscritti: https://youtu.be/3IYbh6a9VxU Mi sembra una presa di posizione molto importante, in questo momento. In... → [Continua a leggere]
          • Ciao. Forse tu non hai letto l’intervista a questo tal filosofo Agamben “di una lucidità sconvolgente” (musikarol dixit), io invece (purtroppo) l’ho fatto. Cito a caso: – “21 mila morti per Covid-19 sembrano e sono certamente una cifra impressionante. Ma se li si mettono in rapporto con i dati statistici annuali... → [Continua a leggere]
            • Scusate, ma perché siamo finiti di nuovo a fare la discussione pro o contro Agamben? Ebbasta su, noi ci facciamo il mazzo per scrivere o comunque pubblicare pezzi che abbiano un senso, un’utilità, un focus. Qui si stava parlando di come scendere in strada verso e dopo il 25 aprile.

    • Giusto per ribadire quanto ho detto in un altro commento sul pressapochismo con cui Agamben riporta i dati. Agamben cita un’intervista del direttore dell’Istat ad “Avvenire” senza darne gli estremi [https://www.avvenire.it/attualita/Pagine/morti-e-nati-cosa-cambier], ne estrapola una risposta, decontestualizzandola: «Nel marzo 2019 [le morti per malattie respiratorie] sono state 15.189 e l’anno prima... → [Continua a leggere]
      • Ciao Girolamo, spero di non andare ulteriormente OT ma mi permetto di suggerire di andare molto cauti, oltre che con Agamben, anche con Blangiardo e, soprattutto, con le interpretazioni dei dati. Per esempio dire che “i morti si sono quadruplicati al nord italia rispetto alla media” è diverso da... → [Continua a leggere]
  45. Buongiorno, leggo da tempo il vostro blog, ma questo articolo mi ha colto tanto nel profondo che ho sentito il bisogno di dire la mia. Innanzitutto mi scuso per il povero italiano, sono nato e cresciuto in Germania e vivo in Italia solo da pochi anni. Mi ha commosso il... → [Continua a leggere]
  46. È sempre stato così, ed ora la situazione è precipitata, invece di essere innocenti finché non venga dimostrato il contrario, veniamo considerati tutti colpevoli che devono dimostrare la propria innocenza, e questo genera un senso di impotenza, di stress, di rabbia…ed è assurda la reazione di tantissime persone che, avendo... → [Continua a leggere]
  47. Sembra che stia accelerando tutto verso il peggio, compreso “il lavoro sociale”. Osservo con impotenza a nuove forme di lavoro sociale, ben accolte e con disponibilità di risorse private e pubbliche. Dal diritto ci si appiattisce sempre più alla carità. Dalla relazione si è passati alla connessione, convincendosi (in buona... → [Continua a leggere]
  48. Chiedo scusa per i refusi dello scorso messaggio, giustamente lo smart ricambia il mio odio e mi boicotta quando mi riduco a usarlo. Volevo continuare sul tema della libertà individuale. Banalmente, sono di quei comunisti che ricorda spesso la definizione per cui “la libera realizzazione di tutti é condizione della... → [Continua a leggere]
    • Mai come in questo momento, difendiamo libertà individuali che possono realizzarsi solo, e commisuratamente a…, la libertà collettiva mi ripeto da un po’ che la mia (nostra) libertà finisce dove finisce quella degli altri. ora arriviamo a 550 battute. finisce dove finisce quella degli altri. finisce dove finisce quella degli... → [Continua a leggere]
    • Ieri il vice-governatore del Texas ha dichiarato che “ci sono cose più importanti della vita”. Qualcuno è andato oltre e ha portato in piazza cartelli con scritto “sacrifice the weak” e, contro l’invito a indossare la mascherina, “my body, my choice”. Tutti schiacciati uno contro l’altro, tutti fieri difensori delle... → [Continua a leggere]
  49. Scusami e scusatemi, in effetti è venuto il momento che io smetta. Non so, mi pare come di non avere la patente per pubblicare ulteriori commenti, dico in generale – poi comunque quello che avevo da dire l’ho detto – e la replica di “Arturo liberato” al mio primo intervento... → [Continua a leggere]
    • Non esiste nessuna «patente» e non c’è bisogno di vittimismi, per discutere qui in modo sensato e utile basta cercare di rispettare, il più possibile e per quanto possibile, il focus dell’articolo che si sta commentando.

  50. “arturo liberato” magari!!! Consiglio a claudiolog di leggere cosa scrive in questi giorni l’ex primario del Cotugno di Napoli, giulio tarro. Di seguito in 3 parti lettera aperta dall’orvietano (si cerca di comunicare anche con chi non ha i nostri cromosomi politici):Cara cittadina, caro cittadino siamo persone come te. Lo... → [Continua a leggere]
  51. Nonostante le promesse fallaci della società industriale, patinata, spettacolare, tecnologica, che sembra volerci convincere che per ogni dolore esiste un farmaco, per ogni infermità la cura, che non esiste più la vecchiaia e che la morte è una cosa remota da affidare ai medici, che quasi quasi non ce ne... → [Continua a leggere]
  52. Ci promettono che se ci affidiamo a loro qualunque cosa ci chiedano (non passeggiare, non riunirti con altri, non uscire se non è strettamente necessario, non andare a ballare, non andare a cantare, non andare a vivere…) vinceremo la guerra contro il virus e riprenderemo il controllo delle nostre vite.... → [Continua a leggere]
  53. Ed ecco qua, dato che mancava una proposta idiota nella gestione di questa crisi, chiudere le spiagge libere (che già sono pochissime rispetto a qualunque altro paese del mondo) è proprio quello che ci voleva. Ma c’è un premio per chi la spara più grossa e non lo sapevamo?https://roma.fanpage.it/roma-spiagge-libere-chiuse-e-accesso-solo-agli-stabilimenti-il-mare-solo-per-i-ricchi/Nel frattempo,... → [Continua a leggere]
    • Salve a tutti e buon 25 aprile. Vorrei aggiungere, rispetto alla questione delle spiagge, forse un po’ OT ma non so mai dove postare, che vedo già delinearsi, come conseguenza della lotta al virus, la retorica di una sorta di “decoro” eco-capitalista che colpevolizzerà le classi subalterne per l’inquinamento e... → [Continua a leggere]
      • D’altra parte, nel sociale, con la scusa del virus, potranno dissolvere gruppi, cellule, movimenti, organizzazioni, associazioni, ecc. con la sola motivazione che qualcuno è stato in contatto con qualcuno che ha dato positivo al Covid, e tutti dovranno andare in quarantena. É ciò che ci aspetta a breve, quando i... → [Continua a leggere]
  54. Bene dai buoni vecchi WM mi avete convinto. Con qualche amico proverò domani a uscire per una azione collettiva – deporre un fiore leggere un brano cantare una canzone attorno a un ceppo partigiano di quartiere. I dettagli dopo – sia se va bene che se va male. Grazie tanto... → [Continua a leggere]
  55. Come sempre la risposta non può certo venire dai partiti e fa ancora più specie l’ANPI, e si rende ancora più necessario fare l’opposto, se non altro per l’estrema tristezza che farebbe un semplice “Bella ciao” dai balconi. Naturalmente, la parte ludica, come la festa al Pratello, oggettivamente non si... → [Continua a leggere]
    • Sull’analisi dell’accaduto (= necessità del lockdown e sua gestione cazzona e criminogena) siamo d’accordo, ma devo ammettere che l’iniziativa del Pratello non mi pare esaltante. Certo, in questa fase si potrebbe anche dire meglio di niente, ma sostituire se stessi con un avatar fotografico affisso al muro, boh, non mi... → [Continua a leggere]
      • A me sembra però che l’ operazione più difficile sia quella di stabilire un collegamento esplicito fra ciò che accade ora e ciò che è accaduto. Come diceva Lisaveta Nicolaevna, se si preferisce l’ atto dimostrativo dal balcone alla presenza fisica ( come per gli avatar fotografici del Pratello)... → [Continua a leggere]
        • Concordo. Non può, e non potrebbe essere altrimenti, così immediato il parallelo con le restrizioni delle libertà del ventennio fascista.Non è oggettivamente alla portata di tutti, per svariati motivi, Sta sicuramente a cittadini, militanti ed associazioni far sì che le restrizioni attuali siano e restino contingenti all’epidemia. In questa lunga... → [Continua a leggere]
      • Buona sera. Piccola testimonianza: io e mio marito decidiamo di andare a portare un fiore per i caduti della Resistenza e per onorare la ricorrenza fondativa della nostra Costituzione.Veniamo fermati da una pattuglia della Polizia, che ci commina una multa dell’importo di 400 € a testa.Eravamo quasi arrivati alla nostra... → [Continua a leggere]
        • Che schifo. Si può dire che schifo? In una data come quella odierna sarebbe dovuto passare, ovviamente tra gli addetti ai lavori, un messaggio chiaro ossia non intervenire se non in presenza di un rave party mascherato da omaggio alla celebrazione del 25 Aprile. Ma evidentemente il buon senso non... → [Continua a leggere]
        • Concordo su tutta la linea con il parere espresso da Mandragola e sottolineo che si sono usati due pesi e due misure, strumentalmente. Come al solito si è scelto di colpire più duramente chi, isolato, compieva un gesto di Resistenza e si è esercitata maggiore ” tolleranza ”... → [Continua a leggere]
          • Un passaggio emblematico del racconto di Maria Rosa è quello in cui descrive il momento in cui vengono fermati perché “ davano nell’occhio” in quanto lei ed il marito camminavano mano nella mano. Non rileva che essendo una coppia e nulla servirebbe il distanziamento per strada e suonerebbe semplicemente ridicolo... → [Continua a leggere]
        • Ah ha. Ecco dove vogliono arrivare. Criminalizzare, stigmatizzare i gesti di affetto tra gli esseri umani. Io e mia figlia di 5 anni mentre eravamo in fila al supermercato (che fun) siamo state richiamate perche’ ci abbracciavamo senza mascherine!! Tra l’altro mia figla ha tagliato i... → [Continua a leggere]
  56. Tra le iniziative interessanti che rimangono entro le norme, tentando allo stesso tempo di segnare una presenza nello spazio pubblico, segnalo questa a Torino: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=3042891029100586&set=a.136002406456144&type=3&theater L’idea è quella di posare, di passaggio, un fiore su una lapide dedicata a un partigiano, quella più vicina alla propria abitazione. Mi pare una... → [Continua a leggere]
  57. ciao amici, SO di essere off-topic, vi chiedo scusa in anticipo per questa piccola violazione anzi, se potete, spostate questo commento dove ritenete opportuno. la questione non è però peregrina. vorrei solo, brevemente, attirare la vostra attenzione sulla famosa “lettera dell’anziano morente dalla RSA” apparentemente comparsa per la prima volta... → [Continua a leggere]
  58. A Livorno ci sono proposte per andare, rispettando il distanziamento fisico, in alcuni luoghi significativi della città, legati all’antifascismo e alla Resistenza. Mi sembra una proposta sensata. Tuttavia noto un fenomeno, a mio avviso triste:persone che conosco, che stimo, attive politicamente che preferiscono il canto dai balconi. Certo, meglio che... → [Continua a leggere]
    • L’idea di un pellegrinaggio laico a targhe, lapidi e cippi partigiani, con fiori, chitarre o cartelli, sta prendendo piede in molte città. In alcuni casi si tratterà di iniziative di gruppo, in altri invece di singole persone. Credo che questi gesti assumerebbero ancor più valore se venissero fatti autocertificando lo... → [Continua a leggere]
      • Il Governo ammette espressamente l’accesso nei luoghi di culto (fermo restando il divieto di assembramenti e il rispetto delle distanze interpersonali). Non vedo per quale motivo dovrebbe essere vietato (fermi gli accorgimenti di cui sopra e le limitazioni indicate nella risposta alla FAQ che allego) l’accesso ai luoghi di culto... → [Continua a leggere]
        • Mentre alcune/I nicchiavano, sono state compagne femministe ad andare a deporre fiori. Forse perché per la pratica femminista l’esclusione del corpo non è pensabile? Ma non voglio entrare in discorsi al di sopra di me, né creare alcun tipo di contrapposizione. Mi colpisce solo l’acquiescenza. Io sono contro ciò che... → [Continua a leggere]
  59. Nell’ottimo video postato da “Arturo lavorato”, che ringrazio, l’associazione di medici democratici ANPAS solleva diversi argomenti che mi sembrano fondamentali per uscire da questo manicomio. Tra i tanti: Diritto alla scelta di cura Conflitto di interesse tra consulenti del ministero della salute e industrie farmaceutiche. A causa di errori... → [Continua a leggere]
  60. Nel pomeriggio della vigilia odierna, un drappello di sparutx si è dato appuntamento alla Pam, nel quartiere Bolognina. Si è messo in fila, nel rispetto rigoroso di misure e distanze consone a processioni di questo tipo, e ha cominciato – chi testi alla mano, chi mano alla memoria – a... → [Continua a leggere]
  61. “- Ce la godiamo a vedere tutto ardere in TV. Non esco quasi mai dal mio quartiere, eccetto per andare al bled in Algeria, ma comunichiamo con quelli di Seine-Saint-Denis attraverso lo schermo, tutte le reti fanno passare le immagini, anche le TV arabe sul satelite -. Se a questo... → [Continua a leggere]
  62. In questo istante in piazza Maggiore si stanno svolgendo le commemorazioni ufficiali, con la presenza del sindaco e di alcuni altri rappresentanti delle istituzioni. Dietro un imponente schieramento di fotografi e giornalisti, tanti cittadini comuni. Purtroppo la retorica sull’emergenza si spreca, elargita a piene mani da quelle istituzioni... → [Continua a leggere]
  63. Poco fa riflettevo sul significato di questa data fondamentale per l’Italia (ri)nata dopo il fascismo. Da tempo è quasi svuotata di senso, ‘grazie’ soprattutto ai governi berlusconiani, infarciti di neofascisti, presenti anche in diversi ministeri-chiave. Direi che stavolta, incidentalmente, si percepisce nell’aria qualcosa di più intenso e più autentico, e... → [Continua a leggere]
    • Nel mio piccolo, in perfetta solitudine, questa mattina a Villacidro (Sardegna) ho deposto un fiore sul busto di Sisinnio Mocci, comunista, partigiano e martire delle fosse ardeatine. Sisinnio Mocci è un mio compaesano, sconosciuto a buona parte degli abitanti del paese, spesso dimenticato anche dalle autorità comunali. Con questo piccolo... → [Continua a leggere]
  64. A Trieste sono stati posti dei fiori nei vari luoghi della memoria fra cui Via Ghega, presso l’attuale conservatorio, che fu teatro di una delle più dure rappresaglie naziste. La cerimonia presso la Risiera di San Sabba è stata surreale, privata della gente quindi di ogni significato. A commemorare i... → [Continua a leggere]
  65. Salve. Volevo raccontare come è andata a finire a Firenze in Piazza Puccini, alla Manifattura Tabacchi.Oltre ad aver fatto “girare” questo: https://lapunta.org/event/12 ad una mia amica era venuto in mente di fare un passaparola nel quartiere, per dare una “punta” alle 11.30 davanti alla lapide per i caduti della resistenza.... → [Continua a leggere]
  66. Anch’io porto testimonianza della mia azione di commemorazione partigiana del 25 aprile (per fortuna sbirri-free). Vivo a Torino e avevo accolto l’invito ad “adottare” una lapide.Preliminarmente, per sapere quali e quante lapidi partigiane vi fossero vicino a casa mia, avevo fatto una ricerca sul sito dell’Istoreto(ist. Piemontese della Resistenza); da... → [Continua a leggere]
  67. Piccola testimonianza da Roma. Abito a Centocelle, quartiere EST della capitale, medaglia d’oro al valor civile per la resistenza al nazifascismo.Sabato scorso, come mossi da un desiderio impellente, molti residenti, autonomamente, e senza appuntamento ci siamo ritrovati a deporre un fiore sulla targa commemorativa sita in una piazza del... → [Continua a leggere]
  68. https://archive.is/dhV9mIncollo qui perché mi sembra il thread più adatto. Le preoccupazioni di questi giuristi sono condivisibili in toto. Non so se ad altri capiti, ma da qualche giorno a queste parte ci sono attimi in cui mi sento avvolta da un senso di straniamento. Una sorta di difficoltà a realizzare... → [Continua a leggere]