«Non cedere all’adesso». Un viaggio che non promettiamo breve prosegue il suo viaggio #WM1viaggioNoTav

Un viaggio che non promettiamo breve

Si avvicina la terza edizione di Un viaggio che non promettiamo breve. Clicca sull’immagine per aprire la copertina completa con un nuovo testo sull’aletta (PDF).

Mentre Un viaggio che non promettiamo breve procede verso la nuova ristampa, ecco un nuovo speciale, lungo il filo delle recensioni apparse e delle riflessioni fatte, pescate, condivise in quest’inizio di 2017.

Il tour di presentazione oggi a Bolzano tocca la ventiduesima data e domani a Trento la ventitreesima, e la strada è ancora lunga e impegnativa.

L’immagine del libro che ci consegnano i primi tre mesi on the road sembra proprio quella – oltremodo foucaultiana – della «boite à outils», la cassetta degli attrezzi. Questa l’espressione usata più volte durante la presentazione al centro sociale Sisma di Macerata. In quella serata si è usato il libro per illustrare il rapporto tra il sistema delle grandi opere e la «strategia dell’abbandono» che stanno subendo le zone montane del centro-est colpite dal terremoto.

Quasi a ogni tappa del tour, la presentazione di Un viaggio che non promettiamo breve è diventata l’occasione per ragionare sui conflitti locali e il futuro dei movimenti contro le grandi opere e/o per il «diritto alla città». Nelle ultime settimane è successo a Vicenza – qui l’audio della serata, con introduzione di Nicoletta Dosio – e a Firenze; in questi giorni accadrà nel Trentino-Alto Adige dove si lotta contro il Tunnel di base del Brennero (BBT); la prossima settimana avverrà a Verona, dove va crescendo un movimento No Tav, poi a GenovaArquata Scrivia, nelle terre dei No Tav Terzo Valico.

Più in generale, presentare il libro diventa l’occasione per fare il punto sulla centralità della cementificazione nella fase attuale del capitalismo italiano, com’è avvenuto in quest’intervista rilasciata a Ernesto Milanesi in quel di Padova. Prosegui la lettura ›

La svolta della Bolognina 2.0 | Il PD realizza il programma di Salvini.

Il volto di Virginio Merola sovrapposto a quello del sindaco-Sauron, sul murale “Occupy Mordor” di Blu.

E’ ufficiale: il sindaco PD di Bologna ha riesumato in cantina una vecchia musicassetta ed è diventato leghista con l’ipnosi. A certificare l’efficacia della cura ci sono le sue dichiarazioni degli ultimi giorni. In un’intervista a La Repubblica di sabato 4 febbraio ha annunciato che sfratterà il centro sociale XM24 dalla sua storica sede nel quartiere Bolognina e chiederà al ministro Minniti di piazzare al suo posto una caserma dei Carabinieri, perché «può essere utile a rassicurare i cittadini». Quanto al «putiferio politico» che la sua scelta potrebbe scatenare, ha ribattuto che «i dibattiti vengono dopo, possono anche essere interessanti, ma non hanno la precedenza» (con buona pace della tanto invocata «partecipazione»). Infine, ribadendo che il futuro di XM24 resta lo sfratto, ha aggiunto: «basta con l’assistenzialismo in cambio di niente», a riprova che l’ipnosi ha davvero funzionato. Prosegui la lettura ›

2007 – 2017, dieci anni all’estremo Nordest: l’antifascismo sotto processo a #Gorizia

Fascisti via da Gorizia

di Tuco

Due anni fa abbiamo raccontato della lugubre parata che Casa Pound inscenò a Gorizia in occasione del centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia.

Abbiamo raccontato della contromanifestazione antifascista e antimilitarista  transnazionale organizzata dai movimenti del territorio, e dell’indifferenza con cui il mondo politico di centrosinistra liquidò il tutto come contrapposizione tra vecchi estremismi.

Al termine di quella giornata, la frase che ci ronzava in testa era: «È successo qualcosa».

Quel qualcosa era lo sdoganamento definitivo del discorso neofascista proprio in queste terre di confine – già devastate durante la grande guerra -, in cui la resistenza al nazifascismo assunse un carattere marcatamente di classe e internazionalista, e pagò un altissimo prezzo di sangue per la liberazione. La provincia di Gorizia fu quella col maggior numero di deportati nei campi di concentramento nazisti.

La sottovalutazione del ritorno di fiamma neofascista nei mesi scorsi ha prodotto la disfatta elettorale del centrosinistra a Monfalcone,  città simbolo di quella resistenza. Prosegui la lettura ›

#Terremoto, un viaggio che non promettiamo breve. Rapporto dalle Marche a cinque mesi dalla prima scossa

Campagna di San Ginesio (MC). Foto di Michele Massetani.

di In Punta di Sella

«Se mettevi in guardia prima, eri parte della solita “Italia del no”.
Se protestavi durante, quando i lavori causavano già problemi e danni, forse avevi ragione ma ormai non si potevano lasciare le cose a metà.
Se denunciavi dopo, eri uno che non sapeva lasciarsi il passato alle spalle.»
Wu Ming 1, Un viaggio che non promettiamo breve

Dove eravamo rimasti? Ah sì, circa due mesi fa eravamo rimasti che non ci sarebbe stato nessun post terremoto. Questa previsione si è rivelata esatta, non solo perché il terremoto non ha mai smesso di romperci i coglioni (consentitemelo, sono 5 mesi, quarantottomila scosse, non potrei dirlo diversamente), ma perché tutte quelle «operazioni» che solitamente ci si aspetta di vedere a seguito di eventi cataclismatici non si sono assolutamente viste.

D’altra parte, stiamo vivendo un momento storico cruciale per il territorio della terra di mezzo. Le faglie accumulano energia per anni, decenni, e poi la liberano in pochissimi secondi. Nel cratere e nelle zone limitrofe interessate dalle scosse di questi cinque mesi la storia ha imitato questo meccanismo.

Le aree interne di Marche, Lazio, Umbria e Abruzzo sono zone lontane dalle cronache, in cui apparentemente non succede mai niente. L’immaginario pubblico non le posiziona neanche troppo bene geograficamente: ancora solo qualche giorno fa per un noto TG nazionale Teramo era una «provincia marchigiana». Ma da cinque mesi a questa parte in questo territorio misconosciuto ai più si stanno concentrando tutte le contraddizioni, l’inefficienza, i limiti, i conflitti, la voracità, l’intolleranza del nostro sistema politico economico. Da questo punto di vista ciò che sembra uno stato di eccezione è in realtà il disvelamento della norma: l’emergenza porta a galla, mette a nudo il processo di anni di svendita ai privati, smantellamento del welfare, rincorsa del capitale alle grandi opere, distruzione delle identità locali. La (non)gestione del dopo sisma prefigura quelli che sempre di più saranno i problemi che le popolazioni si troveranno ad affrontare ogni giorno. Prosegui la lettura ›

Al di là del mare | Un #WuMingLab di scrittura collettiva all’Università di Bologna.

A febbraio 2017 parte la quarta edizione del laboratorio di scrittura collettiva interculturale, condotto da Wu Ming 2, in collaborazione con Eks&Tra e con il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna.

Per partecipare non è necessario essere studenti, ma occorre inviare una richiesta alla segreteria e partecipare all’incontro preliminare, di presentazione, che si terrà il 3 febbraio alle ore 15. Qui trovate tutte le informazioni utili per l’iscrizione. Prosegui la lettura ›

#IlPiccoloRegno su «L’Indice dei Libri» (con #StelladelMattino)

Su «L’Indice dei libri» di questo mese si trova una bella recensione de Il Piccolo Regno scritta da Paola Carmagnani, docente di letteratura comparata all’Università di Torino. Per gentile concessione dell’autrice la riportiamo integrale qui su Giap, proprio oggi che torna in libreria Stella del Mattino. Paola Carmagnani infatti non solo ha colto molti dei riferimenti letterari interni al Piccolo Regno, ma ha anche messo in relazione i due libri solisti di Wu Ming 4.
Ecco l’articolo. Prosegui la lettura ›

Wu Ming 4 a Radio 3 su #Tolkien

 

Oggi pomeriggio alle ore 18:00 e il prossimo sabato 28 gennaio alla stessa ora, nella trasmissione Pantheon di Radio Rai 3, condotta per l’occasione da Loredana Lipperini e Arturo Stàlteri, la terza e la quarta puntata del ciclo dedicato a J.R.R.Tolkien vedranno ospite Wu Ming 4 (le puntate andate in onda sono ascoltabili sul sito della trasmissione).
Il tema della puntata odierna sarà l’eroismo nell’opera di Tolkien. Si parlerà immancabilmente del Ritorno di Beorhtnoth figlio di Beorhthelm, di Sir Gawain e il Cavaliere Verde, e della teoria del coraggio nordica.
Il tema della quarta puntata sarà invece il male. Si parlerà della visione del male in un romanzo come Il Signore degli Anelli; del problema del potere; e del tema della morte.
Va bene che è Radio 3… ma saranno comunque due puntate belle toste.

Insomma, ne abbiamo percorsa di strada, analizzando e raccontando Tolkien e facendo debunking di certe letture capziose tipicamente italiane. Sono ormai dieci anni di lavoro. Proviamo a fare una carrellata dell’attività che ci ha portati all’approdo a Radio Rai: Prosegui la lettura ›