#Proletkult: prime recensioni e interviste

In memoria di Alessandro Caligaris.

Ecco alcune delle tracce che l’uscita di Proletkult sta lasciando nell’infosfera.

Questa rassegna era già sulla rampa di lancio quando ci è arrivata la terribile, frastornante notizia della morte di Alessandro Caligaris, che tanti disegni ci aveva regalato, tanta transmedialità aveva aggiunto alle nostre narrazioni. Certamente saremmo stati entusiasti delle sue reinterpretazioni di Proletkult, come eravamo stati entusiasti di quelle de L’Armata dei Sonnambuli. In queste giornate convulse, dopo la prima reazione su Twitter, non siamo ancora riusciti a scrivere qualcosa di più compiuto. Inserire Alessandro nel primo post utile ci è parsa l’unica cosa fattibile per non stare in silenzio. Siamo a disposizione per qualunque iniziativa in suo ricordo.

Intervista su Proletkult rilasciata a Linkiesta
«Volevamo superare l’alternativa tra l’archetipo dell’alieno invasore e quello dell’alieno buon esploratore. Volevamo che i nostri alieni fossero più complessi, e fossero portatori di una contraddizione, tanto quanto la società terrestre.» Prosegui la lettura ›

Il vichingo che ride… nella Terra di Mezzo

[Oggi in libreria, per i tipi della casa editrice bolognese  Odoya, c’è una doppia uscita. Vita e morte dei grandi vichinghi, l’ultimo libro di Tom Shippey, filologo germanico e studioso di letteratura medievale, nonché discepolo e massimo conoscitore dell’opera J.R.R.Tolkien, e la nuova edizione di Difendere la Terra di Mezzo di Wu Ming 4. Questa coincidenza è stata l’occasione per restituire il favore a Shippey, che a suo tempo concesse un proprio articolo da pubblicare in appendice al libro di WM4. Lo stesso Wu Ming 4 infatti ha scritto la prefazione al nuovo libro di Shippey, un saggio divulgativo e originale sulla mentalità vichinga, indagata con ogni mezzo necessario, e scritto con la prosa ariosa e lo stile ironico tipici dello studioso inglese. Sul sito dell’AIST si può leggere una parte dell’introduzione di Shippey. La prefazione invece la riproduciamo qui sotto.]

Prefazione all’edizione italiana
di Wu Ming 4

Il vichingo che ride

C’è un uomo in fondo a una fossa piena di vipere. Mentre viene attaccato dai serpenti, declama una poesia, che si conclude con le criptiche parole: «ridendo io morirò». O piuttosto rivolge a chi lo ha gettato là sotto un verso ancora più oscuro: «Strepiterebbero i porcellini se sapessero della morte del vecchio verro». Prosegui la lettura ›

Affinità e divergenze tra #QAnon e… noi. La seconda puntata dell’inchiesta di Wu Ming 1 sulle nuove teorie del complotto

C’è chi vede una sequenza di 0 e 1… e chi vede una sequenza di LOL.

Da oggi sul sito di Internazionale si può leggere anche la seconda puntata del racconto-inchiesta di Wu Ming 1 intitolato → Come nasce una teoria del complotto e come affrontarla. Ricordiamo che la prima è qui.
Il nuovo sottotitolo è: «Dal caso Pizzagate a QAnon, alla “fasciosfera” italiana: smontare le teorie del complotto è facile. Il difficile è far cambiare idea a chi ci crede. Ecco alcune indicazioni utili.»

L’inchiesta è aggiornata a venerdì 26 ottobre, all’arresto di Cesar Altieri Sayoc, accusato di essere il MAGAbomber, l’uomo che ha spedito pacchi-bomba a Soros, alla CNN, a Obama, Hillary Clinton, Robert De Niro e altri.
Soltanto un giorno dopo, la strage alla sinagoga di Pittsburgh ha segnalato per l’ennesima volta quali spiriti infestino la società americana e non solo.

Al contrario di quanto si è detto a caldo, Cesar Sayoc e Robert Bowers non sono seguaci di QAnon. Ciò che fa QAnon è rielaborare i due episodi all’interno della propria teoria del complotto, sostenendo che i pacchi-bomba e l’attacco alla sinagoga sono messinscene, parte di un’operazione false flag dei satanisti, dei pedofili, di Soros.

La narrazione di Wu Ming 1 prosegue da dove si era interrotta, andando avanti e a ritroso. In un coup de théâtre, entra in scena una nostra vecchia conoscenza: Luther Blissett.

E ce n’è anche un’altra. L’occhio di Carafa.

Prosegui la lettura ›

Dalle resistenze al #Contrattacco. #Bologna, 9-11 novembre: un festival di nuovi inizi

>>> Tutto il festival sarà trasmesso in diretta streaming
da Radio Città Fujiko a quest’indirizzo <<<

L’indicazione per il secondo weekend di novembre è: convergere su Bologna.
Per la precisione, sul rione Cirenaica.

Ci sarà un bel pezzo di Wu Ming Foundation a Contrattacco, il festival organizzato dal Vag61 e dalle Edizioni Alegre. Un post ad hoc su Giap è d’uopo.

[«Un post ad hoc su Giap è d’uopo»: sentite com’è percussiva e trascinante questa frase, un verso novenario che grazie all’effetto combinato di parole tronche e allitterazioni produce una sequela di piccole esplosioni. E, modestamente, non l’abbiamo nemmeno fatto apposta. La (working) class non è acqua.]

Qui di seguito il programma di Contrattacco, e qui c’è l’evento Facebook. Prosegui la lettura ›

#Proletkult, capitolo 1: Denni entra in scena

Proletkult

Clicca per aprire la copertina completa, con quarta e alette (pdf).

[Ci siamo. Domani, 23 ottobre, Proletkult arriva in libreria. Nei prossimi giorni lo presenteremo a Belluno, Trieste, Roma, Bologna, Verona, Macerata… Il calendario autunnale completo è qui. Abbiamo già anche quello invernale ed è quasi pronto quello primaverile. Stiamo già fissando date a maggio, per dire. Faremo del nostro meglio, ma lo sapete, non riusciremo ad andare dappertutto. Siamo umani.
Il romanzo si apre con un prologo.
Dopo il prologo, entra in scena Denni.
Ecco l’entrata in scena.
Buona lettura.]

Proletkult. Capitolo 1

Le tenebre fuggono davanti all’aurora, il cielo pulsa di rosa e violetto. Contro la massa cupa degli alberi si staglia una figura umana. L’individuo indugia nel silenzio, spezzato
dai primi cinguettii, come se cercasse di cogliere un suono più lontano o un dettaglio muto all’orizzonte. D’un tratto abbandona il bosco e avanza sul prato, le gambe incerte, il respiro affannoso. Cammina curvo, le mani lontane dai fianchi, quasi a tenersi in equilibrio.
La casa dista meno di trecento passi, un edificio di tronchi e assi di legno, con piccole finestre buie, un porcile e un granaio poco distanti.
L’individuo raggiunge l’aia, sotto gli sguardi in tralice delle galline che chiocciano infastidite. Il ringhio del cane non lo spaventa; al contrario, punta l’animale con la mano protesa, come per offrire una carezza, mentre quello mostra i denti e strattona la catena.
Rumore di un chiavistello che gira. Sull’uscio appare una donna robusta, col fazzoletto in testa, annodato sul collo. Dice due parole al cane, che si ritira accanto al muro, però all’erta, il muso rivolto contro l’estraneo. Prosegui la lettura ›

I fantasmi del colonialismo infestano le nostre città. A #Palermo un esorcismo di massa, viva Menilicchi!

Quello nella foto è un intervento di guerriglia odonomastica compiuto a Palermo, per dimostrare che i fantasmi del colonialismo italiano infestano le nostre città e raccontare una storia troppo a lungo accantonata: la storia dei crimini del “nostro” imperialismo.

È il primo intervento di una lunga e variegata serie: fa parte di Viva Menilicchi!, un Grande Rituale Ambulante contro il colonialismo, fatto di performance, installazioni, video, parole e camminate urbane, il tutto nell’ambito di Manifesta 12.

Siamo orgogliosi di aver preso parte, grazie all’impegno di Wu Ming 2, all’ideazione e organizzazione di queste giornate, e siamo felici di esserci.

Stasera, 19 ottobre, alle 20.30, al Teatro Garibaldi verrà proiettato il film-saggio di Alessandra Ferrini Negotiating Amnesia, incentrato sulla memoria (e l’oblio) del colonialismo italiano in Etiopia. Al termine, la regista discuterà con le ricercatrici Francesca Di Pasquale e Chiara Giubilaro.

Per tutta la giornata di domani, 20 ottobre, un serpentone di escursionisti-esorcisti scuoterà i fantasmi coloniali nel corpo di Palermo, unendo 37 luoghi infestati e officiando rituali di memoria civica. Si parte alle 8:30, sempre dal Teatro Garibaldi. Qui tutte le istruzioni per partecipare e materiali utili per “aumentare” l’esperienza. Prosegui la lettura ›