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Aggiornamento sul Ritorno di Beorhtnoth + news #rogodilibri

Mentre alcuni integralisti cattolici, “ex”-fascisti pidiellini e furbetti leghisti vogliono mettere al bando i nostri libri dalle scuole e dalle biblioteche del Veneto, i media ecclesiastici si occupano con serietà del nostro lavoro. In particolare del lavoro sull’eredità e il pensiero di J.R.R. Tolkien.
Sul sito de “La Compagnia del Libro” – trasmissione di TV2000, il canale televisivo della CEI – è uscita un’ottima recensione de Il Ritorno di Beohrtnoth figlio di Beorhthelm, scritta dal vicecaporedattore Saverio Simonelli, germanista e autore di diversi saggi su Tolkien. La riproponiamo qui sotto.
Anche sul quotidiano pontificio, L’Osservatore Romano”, si è parlato della pubblicazione. Lo ha fatto Claudio Testi, il 19 gennaio scorso, chiamando in causa anche L’Eroe Imperfetto. Clicca qui per leggere il pdf.
Quando si tratta di un grande bistrattato e misinterpretato come Tolkien non c’è da meravigliarsi che in ambiti così diversi nasca interesse per il lavoro che WM4 sta facendo da qualche tempo su questo autore. Evidentemente l’esigenza di liberare l’opera di Tolkien dalle incrostazioni ideologiche fascistoidi coinvolge persone, studiosi e appassionati di varia provenienza. Come è giusto che sia.
Invece, per quel che riguarda la stampa laica, un mese fa è uscita un’intervista a Wu Ming 4 su “l’Unità”, firmata da Roberto Arduini. Riproponiamo pure quella.

PROMEMORIA Per chi si trovasse a Roma e fosse interessato all’unica presentazione del volume curato da WM4, l’appuntamento è il 31 gennaio, alla Feltrinelli di Via del Babuino 40, ore 18.00. Saranno presenti anche Roberto Arduini e Saverio Simonelli. Ovviamente, si parlerà anche della vicenda #rogodilibri.

PROMEMORIA 2 Riguardo a quest’ultima vicenda – finita anche su Le “Monde” e sulla Süddeutsche Zeitung – per giovedì 27 gennaio, h. 17, alcuni cittadini hanno indetto una manifestazione di fronte alla biblioteca comunale di Preganziol (TV), quella da cui erano scomparsi (e, dopo un servizio del TG3, sono “miracolosamente” riapparsi) i libri di Roberto Saviano. Un’occhiata qui per gli sviluppi più recenti. Vi anticipiamo che il livello è molto, molto basso: dita sporche di marmellata, linea di difesa non-siamo-stati-noi, tentativi di ritorsione. Come a livello nazionale, ma con meno riflettori.

PROMEMORIA 3
Qui i prossimi appuntamenti pubblici in cui si parlerà anche del #rogodilibri. Prosegui la lettura ›

Aggiornamento sul #rogodilibri veneziano: cosa siamo riusciti a fare

Su Carmilla, articolo redazionale: resoconto di 48 ore di mobilitazione + riflessione sul mobilitarsi in rete (e non solo) + una prima, piccola vittoria.
Titolo: “A Venezia… un gennaio nero shocking”.
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Rif. “Da Venezia partono i roghi di libri. Vogliamo fare qualcosa?”
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ATTENZIONE, AGGIORNAMENTO DEL 19 GENNAIO:

FOLLE ESCALATION CENSORIA IN VENETO – DIFFONDETE PER FAVORE
L’assessore all’istruzione della regione Veneto, Donazzan (Lega), scriverà ai presidi di tutti gli istituti perché “non diffondano tra i giovani” gli autori in “lista nera”. C’è l’escalation, la presa di distanza della Zaccariotto era solo un palliativo, e in ogni caso l’hanno scavalcata.
La notizia è sul “Corriere del Veneto” di oggi, a pag. 5
Qui Lello Voce spiega la cosa.
A questo punto, devono muoversi gli studenti. Oltre a #nogelmini, ci vuole #nodonazzan.

Pensando alle rivolte del 2011: Tamburi a Genova (nell’anno del decennale)

Scena da un riot qualsiasi (non è Genova)

In Italia e in buona parte d’Europa le ultime settimane del 2010 hanno visto un brusco inasprimento del conflitto sociale. La questione della “violenza” è tornata all’ordine del giorno. Questione banale, che costringe a essere banali: la “violenza” che accende di sdegno gli opinionisti,  fa esplodere i titoli dei TG e riempie articoli e servizi non è mai quella dei padroni e dei governi. Non è la violenza di chi taglia o licenzia, discrimina ed esclude, non è quella di chi specula,  gioca d’azzardo con soldi virtuali ma ne incassa di veri, e se perde paga Pantalone (“privatizzare i profitti, socializzare le perdite”), non è la violenza di chi reprime. Queste violenze sono anzi elogiate, chi le compie è un moderno benefattore o, se si vola basso, “sta soltanto facendo il suo lavoro”. Proprio come, a suo tempo, il figlio di Maria Schefferling e Adolf Karl Eichmann.
No, la “violenza” di cui si dibatte, la “violenza” che si condanna è sempre quella della rivolta. Non solo per ipocrisia e servilismo, ma anche perché la rivolta è … poco sottile. E’ visibile e vistosa. Fotogenica, telegenica e al contempo inaccettabile. La rivolta attrae e respinge, coinvolge anche chi non  la vuole e, in segreto, esalta anche chi la condanna.  Non c’è filmato di riot o sommossa che non attivi i neuroni specchio di chi lo guarda, facendolo sentire in quelle strade, tra chi alza barricate, fugge o insegue. La critica, la spiegazione, la condanna, gli argomenti…Tutto questo viene dopo. Prosegui la lettura ›

Wu Ming (ancora) sulla strada: gennaio – febbraio 2011

[Nel 2011 il nostro “Never Ending Tour” (espressione rubata a Bob Dylan) avrà tempi più rilassati e date più rarefatte. Il nuovo romanzo collettivo e altri progetti richiedono una grande mole di lavoro, e non potremo permetterci ritmi come quelli del 2009-2010 (circa 120 apparizioni pubbliche dall’uscita di Altai a oggi!). Tuttavia, non entreremo in “sabbatico” come nel 2005-2006, durante la stesura di Manituana. Continueremo a girare, anche perché a marzo uscirà Anatra all’arancia meccanica, raccolta di romanzi brevi e racconti scritti nel periodo 2000-2010, molti dei quali inediti su carta (e alcuni inediti tout court). E’ un’uscita a cui teniamo molto. Non sarà una tournée spaccaossa, ma qualche presentazione la faremo. Nel frattempo, ecco, le occasioni in cui potrete incontrarci dal vivo nei primi due mesi del 2011.] Prosegui la lettura ›

Carta n. 45, speciale movimento con intervista a WM1

[WM1:] Il settimanale Carta sta compiendo una difficile traversata nel deserto. La crisi, le politiche governative sull’editoria e la “risacca” seguita all’ondata movimentista di inizio millennio hanno avuto un effetto cumulativo. Il settimanale ha dovuto rinunciare all’uscita in edicola. Ora viene stampato solo per gli abbonati (in foliazione ridotta) e, al contempo, è scaricabile gratis dalla rete.
I redattori stringono i denti e vanno avanti. Con pazienza e autodisciplina, pensano di poter superare la grande distesa di sabbia in un anno o poco più. Intanto hanno bisogno di sostegno, anche morale, e di sottoscrizioni.
Carta
è un importante organo di informazione e coordinamento tra gruppi, circoli, presidî, associazioni, realtà presenti e attive da Gorizia a Porto Empedocle. Ed è importante farlo vivere.
Durante la campagna abbonamenti del 2008, scrissi questo messaggio: Prosegui la lettura ›