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Majakovskij a Mirafiori

Vladimir Majakovskij
«Le giornate furono diverse, dopo che il poeta si accampò in fabbrica.»

Sabato 12 novembre Wu Ming 1 sarà a Torino, nel quartiere Mirafiori Sud, per l’avvio del progetto “I muri di Mirafiori”, che trovate spiegato qui.
L’iniziativa è costruita intorno a un racconto che WM1 ha scritto ad hoc, intitolato “Volodja”.
“Volodja” verrà discusso e distribuito in volumetto, l’autore lo leggerà (con accento emiliano, straniante ma inevitabile), dopodiché… verrà messo al muro. Non l’autore: il racconto. O meglio, una frase del racconto. Prosegui la lettura ›

Perché il futuro non sia solo “presente invecchiato”

L'occhio del purgatorio

[Per tutto il mese di ottobre e – a quanto abbiamo visto – ancora negli ultimi giorni, nelle edicole d’Italia si aggirava Jacques Spitz (1896-1963), uno degli scrittori più inquietanti e misconosciuti del Novecento francese. Spitz è riapparso col più radicale dei suoi libri, L’occhio del purgatorio, da troppo tempo irreperibile in italiano. A dare una nuova spinta a questo capolavoro è stato il n. 105 di Urania collezione.
Tra le altre cose, L’occhio del purgatorio ha ispirato (e dato il titolo a) una conferenza di WM1 di qualche mese fa.
Il merito di questa ricomparsa va tutto a Giuseppe Lippi, nome “storico” dell’editoria fantascientifica in Italia, da anni curatore di Urania. E proprio dal blog di Urania preleviamo il testo di Lippi che chiude il volume, per proporlo anche qui. Si intitola “Viaggio al termine del purgatorio”. Ovviamente, ci fa piacere che la riflessione inizi proprio dalla conferenza di WM1 ricordata sopra.
N.B. Per acquistare una copia di Urania Collezione n.105, info alla mail collez@mondadori.it – Oltre ai dati desumibili qui sopra, fornire il numero ISSN 17216427]

«L’occhio del purgatorio: “Viaggiare nella causalità” – Il tempo della mosca, quello della mucca e quello dei batteri – L’espediente di Dagerlöff – Cibo già digerito, vino che è già piscio – Critica dell’ideologia quotidiana – “Non vedo più il nuovo” – La fotografia – Vedersi morire allo specchio – Il sole pallido…» E’ il sommario del lungo intervento con cui Wu Ming 1 ha parlato del romanzo di Jacques Spitz alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, il 1° giugno 2011.  Il lettore curioso ne trova la registrazione audio al sito http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=4353,  dove potrà rendersi conto di come L’occhio del purgatorio – un piccolo capolavoro del ‘900 – venga accostato non casualmente a un altro grande testo sulla visione del futuro, “Il continuum di Gernsback” di William Gibson. Anzi, in entrambi i casi è possibile tracciare una «differenza tra futuro e “presente invecchiato” simile a quella già introdotta da Fredric Jameson nel suo Archaeologies of the Future (2005)», e quindi «tra “programma utopico” e “impulso utopico”.» Il critico può così «prendere di petto il problema del tempo e del controllo capitalistico sui tempi.» Passando a un piano più esplicitamente politico, Wu Ming 1 parla poi «del rischio che i movimenti subiscano tempi e ritmi del potere e non decidano in autonomia le proprie “scadenze”.» Prosegui la lettura ›

Wu Ming al Museo civico medievale di Bologna. Dal vivo e… in cinque

La vecchia formazione a cinque (2000-2008)
Domenica 6 novembre, h. 16:30, leggeremo brani di Q e Altai al Museo Civico Medievale di Bologna (via Manzoni 4, in pieno centro).
Tra mille manufatti di arte cristiana e islamica, circondati da armi ottomane ed europee (bianche e da fuoco), leggeremo pagine di guerra: la battaglia di Frankenhausen, la caduta di Famagosta e lo scontro navale di Lepanto (o meglio, delle Echinadi).
L’ingresso al Museo costerà, come ogni giorno, €4.
Dettaglio importante: il collettivo rispolvera la formazione “classica”, il quintetto del periodo 2000-2008. Per l’occasione, Luca occuperà la casella “Wu Ming 3”, rimasta vacante tre anni fa. Prosegui la lettura ›

Cosplayers e cose tolkieniane, ovvero: Paura e delirio a Lucca Comics

Sabato 29 ottobre, al Lucca Comics & Games, in una città presa d’assalto dai cosplayers, Wu Ming 4 e Roberto Arduini (presidente dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani) hanno tenuto una breve conferenza dal titolo: “Percorsi narrativi e itinerari tematici nel fandom e nella fanfiction tolkieniana”.
All’ultimo momento ci si è accorti che il tempo a disposizione era stato ridotto dagli organizzatori del festival a 40 minuti (question time incluso). Di conseguenza gli interventi hanno dovuto essere accorciati e il dibattito pressoché abolito, sotto la pressione di un turnover incalzante. Nel frattempo la fiera si stipava di gente travestita (perfino da se stessa) e per la città impazzavano parrucche, abiti sgargianti o succinti, spadoni, mitraglie, pugnali, tette elfiche, muscoli veri e finti, e chi più ne ha più ne metta. Il Paese delle Meraviglie.
A conti fatti abbiamo deciso di pubblicare gli appunti di Wu Ming 4 in versione scritta, con l’aggiunta di un paragrafo (il quarto). Prosegui la lettura ›

«Il Manifesto» – Intervista a Wu Ming 1 sul post-15 ottobre

What is our one demand
[Su «Il Manifesto» di oggi, a firma Roberto Ciccarelli, compare quest’intervista a Wu Ming 1. Il titolo è «Wu Ming, autocritica in movimento». Nel sommario, il dibattito su Giap è definito «il più franco e orizzontale sul 15 ottobre».]


«Bisogna raccogliere tutte le informazioni possibili prima di decidere che un suono è rumore». Con questa citazione di Tom Waits, Wu Ming 1, membro del collettivo degli autori di Q (come Luther Blissett), 54 e Altai, è intervenuto a metà della fluviale discussione sulla manifestazione del 15 ottobre avvenuta sul blog Giap. Nei 467 post prodotti in tre giorni, di suoni se ne sono registrati parecchi e anche il “rumore” è stato meno fastidioso degli inviti alla delazione di massa, o alla ricostruzione dei fatti in base ai rapporti dell’intelligence registrati nell’ultima settimana. Nella discussione pubblica più lunga e articolata avvenuta in rete, molti partecipanti hanno dichiarato senza remore di aver preso parte agli scontri in Piazza San Giovanni, pur riconoscendo che molte cose non hanno funzionato e la manifestazione ha avuto un esito politicamente disastroso. E così anche chi ha condannato con decisione gli scontri ha riconosciuto la difficoltà di leggere i fatti distinguendo tra «violenti» e «non violenti». Finita la lettura, un elemento sembra emergere con chiarezza: la convinzione che la divisione tra la “massa” e “pochi facinorosi” non regge più, così come è a dir poco inadeguato dirsi soddisfatti per aver fatto fallire una manifestazione. Prosegui la lettura ›

Qui la diretta della manifestazione di Roma #15o #15ott #15oct

Visto che abbiamo un blog molto visitato e seguito, e che nella giornata di oggi l’informazione e la controinformazione saranno faccende di vitale importanza e urgenza, mettiamo a disposizione questo spazio.
Chi ha seguito le discussioni su Giap delle settimane scorse, sa che abbiamo forti perplessità su come è stata organizzata questa scadenza, ma oggi qualunque perplessità va messa in secondo piano: alla massima libertà di discussione devono seguire la massima unità nell’azione e la solidarietà a chi manifesta.
Per cause di forza maggiore, purtroppo non siamo riusciti a scendere a Roma, dunque cerchiamo di renderci utili in altro modo, approntando e implementando strumenti per seguire l’evento. Ricordiamo a tutti che la “visione panoramica” di chi sta fuori è sovente utilissima a salvare il culo a chi sta dentro.
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Le strade di Bologna, l’aria di Bologna, noi che torniamo a rompere le balle a #Bologna

Scritta su un muro di via Benedetto XIV, Bologna. A un certo punto devono essere passati gli sbirri. Foto scattata il 12 ottobre 2011.

Calendario chiuso, d’accordo. Stiamo scrivendo il romanzo, d’accordo. Niente trasferte per presentazioni, conferenze, seminari, reading, d’accordo, a parte pochi strappi alla regola concordati da tempo, eventi che annunceremo via via.
Tuttavia, la fase ha una sua urgenza e ci chiama, ci sollecita. Abbiamo sempre tenuto il culo in strada, quindi mordiamo il freno. E’ vero, siamo presenti, ci sbattiamo, usiamo la rete intensamente. Ma bisogna metterci il corpo, come sempre. Per uno scrittore di quelli che piacciono a noi, la street credibility è tutto, che ve lo diciamo a fare?
Ragion per cui, c’è da mantenere un equilibrio tra “ritiro dal mondo” e militanza (culturale, quindi politica). La soluzione è questa: se non abbiamo il tempo e le energie per affrontare molte trasferte… faremo più cose a Bologna. Prosegui la lettura ›