La generazione perduta. Un film di Marco Turco, scritto con Wu Ming 2.

Chi ha già letto Ufo 78 sa che nelle sue pagine s’incrociano diverse trame, come del resto accade in tanti nostri romanzi, dove i rivoli narrativi confluiscono pian piano in una sola corrente. Una delle ambientazioni che abbiamo scelto per quest’ultimo lavoro è Thanur, una comune messa in crisi dall’esplosione del consumo di eroina nelle città italiane.

Molta della documentazione che abbiamo consultato per ricostruire il fenomeno si deve a un impegno parallelo di Wu Ming 2, che nel marzo di due anni fa ha iniziato a scrivere – insieme al regista Marco Turco – la sceneggiatura di un film su quello stesso tema, prodotto da MIR Cinematografica.

Non si è trattato di un lavoro a partire da zero: anzitutto, esisteva già un soggetto, scritto sempre da Marco Turco e da Vania Del Borgo, e c’era già l’idea di un contrappunto tra il coro dei tossici di fine anni Settanta e la voce solista di Carlo Rivolta, il giovane reporter che della roba seppe raccontare ogni sfaccettatura: filiera, effetti, tribù, controindicazioni, economia politica, rituali, tagli, terapie, cliché.

Oltre a questo, c’era l’archivio di tutti gli articoli di Carlo Rivolta, anche a proposito di molti altri argomenti, pubblicati nel corso della sua precoce carriera come giornalista: su Epoca, Paese Sera, La Repubblica e Lotta Continua. Per inciso: fu proprio Rivolta a scrivere l’articolo sul sequestro di Aldo Moro, per l’edizione straordinaria di Repubblica del 16 marzo 1978.

C’erano poi gli archivi audiovisivi, con le tantissime trasmissioni sul “boom dell’eroina” che andarono in onda tra la metà di quel decennio e l’inizio degli Ottanta, in modo particolare sulla RAI, ma anche per altre emittenti, non solo italiane. C’erano i filmati dell’Aamod, con le riprese di manifestazioni, cortei, concerti, documentari amatoriali dell’epoca. C’erano le poche apparizioni televisive dello stesso Rivolta, con i capelli lunghi e la faccia da apache.

C’era la speranza – poi diventata concreta – di recuperare l’archivio privato di Carlo Rivolta, fatto di lettere, appunti, filmini in Super8, fotografie. C’era un elenco di testimoni da incontrare: persone amiche, colleghi, parenti.

Infine, c’era una lunga intervista a Carlo Rivolta – comparsa nell’81 su Prima Comunicazione – e tre libri su di lui:

Un cronista degli anni ’70 (Lerici, 1983. Antologia di articoli selezionati e introdotti da Enzo Forcella)

Travolto dal riflusso. L’Italia nella vita e negli articoli di Carlo Rivolta (ETS, 2010. A cura di Andrea Monti)

L’aspra stagione (Einaudi, 2012 e La Nave di Teseo, 2022. “Oggetto narrativo non-identificato” di Tommaso de Lorenzis e Mauro FavaleQui l’intervista di Wu Ming 1 ai due autori, pubblicata su Giap dieci anni fa, in occasione dell’uscita in libreria).

A tutta questa messe di fonti primarie e secondarie se ne sono aggiunte moltissime altre in corso d’opera, finché dal loro accumularsi non è apparso chiaro che il documentario avrebbe avuto due centri focali, come una spirale costruita intorno alla vita di Rivolta, da un lato, e al racconto dell’eroina, dall’altro. Non tanto il fenomeno in sé, quindi, quanto piuttosto il fenomeno della sua narrazione, il modo in cui si tentò di renderne conto, tra gli stereotipi dell’informazione televisiva, le testimonianze dirette dei consumatori e l’osservazione partecipante di Carlo Rivolta, talmente approfondita da cancellare il confine tra interesse e dipendenza, tra studioso e oggetto di studio.

La principale differenza con gli altri “film d’archivio” sceneggiati da Wu Ming 2 (51, L’uomo con la lanterna, Il Varco) sta nel fatto che qui non è stata scritta una voce fuori campo originale. Quella prevalente è ricavata dai testi dello stesso Rivolta (letti da Claudio Santamaria). In alternativa, sono rimaste le voci già presenti negli audiovisivi utilizzati e quelle delle persone intervistate oggi.

Il film si è aggiudicato il Nastro d’Argento 2023 per la sezione «Cinema del reale» e adesso è pronto per l’uscita nelle sale, dove sarà distribuito da Luce Cinecittà. Ancora non è disponibile un calendario dettagliato, ad eccezione della prima proiezione pubblica (festival esclusi) che si terrà lunedì 27 marzo, alle ore 21, al Cinema Nuovo Sacher di Roma – Largo Ascianghi, 1. I biglietti si possono fare anche on line.

Buona visione!

LA GENERAZIONE PERDUTA – TRAILER from Mir Cinematografica on Vimeo.

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