La guerra razziale. Tra #Affile e il colonialismo rimosso – Santoro & Wu Ming 2

Gas in Abissinia

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E fu così che, nel bel mezzo dell’autunno della crisi e dei sacrifici “tecnici”, si materializzò nel dibattito pubblico il monumento a Rodolfo Graziani governatore della Cirenaica e criminale di guerra del ventennio fascista. Graziani fu governatore durante la dominazione fascista della Libia, comandante nel corso dell’invasione dell’Etiopia, viceré d’Etiopia nel 1936-‘37 e comandante delle forze armate della Repubblica di Salò, lo stato-fantoccio mussoliniano che de facto rappresentò un protettorato nazista, dal 1943-45. Il monumento a questo macellaio del colonialismo e del nazifascismo è stato inaugurato l’11 agosto scorso ad Affile, paesello della provincia di Roma ai confini col frusinate. Il memoriale dapprima non ha destato scandalo, poi – complice il grido d’allarme, “Affile, Grazianilandia. L’eredità razzista e il mausoleo delle sfighe”, lanciato in settembre dalle pagine di Giap – ha conquistato le pagine dei giornali ed è diventato il simbolo della mancanza di memoria in questo paese. Tuttavia il monumento al criminale di guerra Rodolfo Graziani sta a ancora là. È un’occasione da cogliere per capire come le scorie dei postfascisti al governo e l’eredità tossica del ventennio berlusconiano abbiano influenzato il nostro rapporto con la storia. >> Continua a leggere.

Sulle lotte in Italia, a partire dallo sciopero europeo – Note in libertà #14N #14nit

Sciopero europeo

[Avrete notato che, negli ultimi tempi, stiamo dedicando meno tempo ed energie a Giap. E’ che siamo immersi nella scrittura, la stiamo praticando con febbrile intensità, studiamo e scriviamo a capofitto. E’ il nostro specifico, scriviamo libri, raccontiamo storie, non saremmo noi se non lo facessimo. WM1 sta terminando Point Lenana, l’intero collettivo sta lavorando a L’armata dei sonnambuli.
Però, ecco, sarebbe un peccato se, proprio in una fase come questa, di conflitto sociale che si ravviva, Giap mancasse di essere lo spazio di confronto che è sempre stato. Il fatto che noialtri siamo un po’ “ingolfati” e in semi-clausura non deve impedire a nessuno di utilizzarlo in tal senso. Inviteremo vari/e giapster a intervenire non solo come commentatori/trici, ma anche come guest blogger,  scrivendo post sulla fase che stiamo attraversando. Pensiamo a quel che ha fatto tempo fa Mauro Vanetti con Sfiga e rivoluzione, ma non è necessario che gli interventi siano altrettanto ambiziosi e articolati.
Intanto, per pungolarvi un po’, alcuni appunti volanti ispirati agli eventi degli ultimi giorni, a cominciare dallo sciopero europeo di stamane.] Prosegui la lettura ›

L’ipotesi Paolo Vinti è: fronte popolare cosmico

Con emozione... Con emozione altissima

[Un giorno di amore e politica, Un giorno di sentimento e socialità, Un giorno di emozione ed ideologia. Sono i tre libri che compongono la trilogia di Paul Beathens aka Paolo Vinti (1960-2010) Con emozione… con emozione altissima, ora raccolta in un unico volume. L’hanno presentata a Perugia, il 9 novembre scorso, Maurizio Terzetti e Wu Ming 1. Quest’ultimo è autore della prefazione al libro, che vi proponiamo integralmente. Come afferma WM1 in quest’intervista, Paolo Vinti merita di essere conosciuto al di fuori della sua Perugia. Stiamo parlando di un “santo folle”, di un poeta di altissimo livello, e di un filosofo marxista di strada il cui pensiero presenta tratti parecchio originali. A quanto ci consta, è l’unico che abbia prodotto una sintesi operativa tra la dialettica hegeliana e la critica radicale di tale dialettica espressa dal pensiero post-strutturalista francese degli anni Settanta (Deleuze & Guattari, per capirci), senza usare tale critica come mera antitesi da negare, come invece sembra fare Fredric Jameson. Lo sappiamo, pare ‘na supercazzola, ma se leggete la prefazione  con gli esempi si capisce.
Come sempre, invitiamo alla visione del documentario Film astratto rosso del Collettivo Ipanema, che ritrae Paolo nel 2007, all’apice della sua “stagione delle declamazioni”.
Il libro non ha ancora una distribuzione nazionale, ma per averlo potete scrivere all’Associazione Paolo Vinti]

L’ipotesi Paolo Vinti è: la vita di un filosofo e poeta.
Sovente si usa l’attributo «filosofo» tanto per dire, esagerando, infiorettando, leccando posteriori. La patente di filosofo è consegnata con sventatezza: nel corso degli anni si sono sentite espressioni come «il filosofo Rocco Buttiglione», e chiunque scriva di filosofia è autorizzato a dirsi filosofo. Chi scrive di ciclismo manca di essere un ciclista, recensire una mostra manca di rendere pittori, ma per la filosofia è diverso: todos caballeros, tutti filosofi. Prosegui la lettura ›

Un #Grillo qualunque – WM2 intervista Giuliano Santoro | #M5S

Un Grillo qualunque, copertina
È in libreria soltanto da due settimane, ma ha già attirato l’attenzione di quotidiani, blog, radio, tivù. Complice il successo dei 5 Stelle in Sicilia, certo, ma soprattutto grazie all’analisi profonda e multiforme che Giuliano Santoro ha dedicato a Grillo e al suo movimento. Un’analisi che riesce ad essere, nello stesso tempo, mirata e di ampio respiro, capace di prendere il largo a partire dal suo oggetto di indagine, per illuminare temi e questioni che spesso hanno fatto capolino anche qui su Giap: dalla “cultura di destra” al feticismo digitale, dal razzismo alle narrazioni tossiche. Nei ringraziamenti finali, l’autore cita per nickname alcuni giapster molto assidui e in generale tutta la comunità che si ritrova in questo blog, per avergli fornito un terreno di confronto. L’intervista che segue vuole essere anche un’opportunità per riprendere e rilanciare la discussione. Prosegui la lettura ›