Le colonne sonore dei nostri libri

Music Download Guerrilla Warfare

«Il mio mitra è un contrabbasso...» No, aspetta: è una chitarra!

Fin dagli esordi del collettivo (anzi, come vedremo, da prima che esordissimo come romanzieri), la lettura dei nostri libri ha pungolato e ispirato compositori e musicisti. Variegate “colonne sonore” hanno circondato le nostre pagine. In alcuni casi abbiamo preso parte alle sonorizzazioni, fornendo le voci per reading musicati (Guerra agli Umani, New Thing). Altre volte, un’opera è nata direttamente come reading musicato (Pontiac, Razza partigiana). Tre band hanno registrato album interamente ispirati a nostri romanzi o racconti: gli Yo Yo Mundi con 54, gli Skinshout! con Altai e i Funambolique con Arzèstula. Un’etichetta indipendente – Casasonica – ha coinvolto le sue band in una compilation intesa dichiaratamente come soundtrack di un nostro romanzo (Manituana). La circostanza più ricorrente, tuttavia, è stata l’incursione guerrigliera tramite una singola canzone, mordi-e-fuggi.
In questa pagina in progress vorremmo raccogliere il maggior numero possibile di contributi musicali, collegandoli alle opere che li hanno ispirati, per offrirvi un ascolto d’insieme. In calce al post, link ai siti ufficiali di tutte le artiste e gli artisti passat* in rassegna.
Alcuni brani li abbiamo resi disponibili via YouTube, altri li avevamo già nella nostra audioteca. Per ascoltare questi ultimi in streaming, cliccare sulla piccola icona di Playtagger. Per scaricarli, cliccare sul link di testo e salvare.
Ci raccomandiamo: non scalpitate, date agio alla pagina di caricarsi. E’ un monstre di risorse multimediali, ci vuole un poco di pazienza. (Giugno 2012)

«Su due piedi» di Giuliano Santoro – Prefazione di Wu Ming 2

Su due piedi - copertina con fascetta
[Che bel libro! Al contempo riflessione autobiografica/esistenziale, reportage in presa diretta e indagine “passoscopica” sul territorio, Su due piedi di Giuliano Santoro – aka @amicoFaralla su Twitter e @Jimmyjazz su Identica e Giap – sorprende, smuove e qualche volta commuove. Non solo:  è anche un bell’oggetto, di quelli che fa piacere tenere in mano, e ha un prezzo intelligente (€ 7,90), non scemo come certi che si vedono in giro (*)
Su due piedi è anche un blog che consigliamo di seguire. Anzi, era già un blog prima di diventare un libro. Leggendo, capirete.
Eccovi la prefazione scritta da Wu Ming 2. In questo testo, prosegue il rimuginare avviato in un’altra prefazione, quella al libro di Luca Gianotti L’arte del camminare. Consigli per partire con il piede giusto (Ediciclo, 2011).]

L’autore di questo libro ha impiegato un mese della sua vita a percorrere le strade e i sentieri della Calabria, con l’obiettivo di raccontarla, di penetrarne lo spirito, di “rompere i pregiudizi di chi non conosce un luogo e la pigrizia mentale di chi pensa di conoscerlo fin troppo bene”.
Ha scelto di farlo “su due piedi”, a passo d’uomo, eppure nessuno dei paesi che ha visitato era inaccessibile con altri mezzi: poteva usare il treno, l’auto, il pullman, l’elicottero, la bicicletta… Nessun indovino gli aveva predetto la morte su uno di questi veicoli, né aveva scommesso con gli amici sulla riuscita dell’impresa. Dunque perché proprio le gambe e lo zaino in spalla? Perché la fatica fisica del viandante, in aggiunta a quella mentale del narratore? Prosegui la lettura ›

Orizzonti d’Impero e paesaggi coloniali – Una riflessione di Wu Ming 2


[Quest’articolo di WM2, ispirato dalle ricerche per Timira, è uscito sul n. 5 di Letteraria, nella sezione monografica “Paesaggio, colonialismo, letteratura”. Lo proponiamo anche qui, come parte della “nube” di contributi che circonda e accompagna il libro.
Dopo la lettura, consigliamo di dare un’occhiata al board di Timira su Pinterest, tenendo in mente che ci sono tante “Somalie”, colonie che attraversiamo nella vita quotidiana, sulle quali si posa uno sguardo mai innocente.
Approfittiamo per ricordare che stasera, mercoledì 13 giugno, presenteremo Timira a Bologna, alla Biblioteca Casa di Khaoula, in Via Corticella, 104 (bus 27) coi prof. Fulvio Pezzarossa e Giuliana Benvenuti dell’Università di Bologna. H. 21.]

La Somalia negli occhi degli italiani (1903 – 1936)

«Una Colonia, un territorio di dominio, vale non soltanto per quello che è, ma anche per quello che può essere. Nella intuizione della sua funzione, nella visione del suo sviluppo, sta la ragione dello sforzo che essa può richiedere allo stato dominante, dei sacrifici che essa reclama dagli uomini che si sono votati a servirla. Saper vedere è, per i forti, volere, e, per chi abbia intero il senso della responsabilità, appassionatamente volere.» Prosegui la lettura ›

Letteraria va avanti (con l’amore degli insorti)

Letteraria 5Sta per arrivare in libreria il n. 5 del semestrale (Nuova Rivista) Letteraria, ultimo numero stimolato, coordinato e messo insieme dal suo fondatore e direttore, Stefano Tassinari, morto l’8 maggio 2012.
Stamattina il collettivo redazionale si è riunito a Bologna insieme ai compagni delle Edizioni Alegre, per decidere il da farsi.
L’avventura prosegue.
Nessun singolo individuo sostituirà Stefano. Il lavoro sarà il più possibile collegiale, la rivista vivrà, si evolverà e, col tempo, avrà una sua peculiare presenza e attività in rete.
Il prossimo numero, previsto per l’autunno 2012, sarà monografico e quasi interamente dedicato a Stefano. Non solo un “tributo”, una raccolta di testimonianze e ricordi, ma un con-tributo (il più ampio e approfondito possibile) alla riflessione su un intellettuale, un militante, un poeta, un performer che ha influenzato il lavoro di tutti noi.
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#Terremoto: subito una moratoria per i permessi di soggiorno!

Eugène Delacroix, Canotto di Naufraghi, olio su tela, 1846

Eugène Delacroix, Canotto di Naufraghi, olio su tela, 1846

La retorica dominante vuole che, dopo un terremoto, si sia “tutti sulla stessa barca”. L’insieme delle vittime, nelle descrizioni dei media e delle istituzioni, è indifferenziato. E invece, al suo interno, si riproducono – amplificate – le differenze e le contraddizioni di sempre. A essere il medesimo è il mare, ma le barche non sono tutte uguali. Cambiando metafora: se piove per tutti, per alcuni (sempre gli stessi) piove sul bagnato.
Di solito su Giap non riprendiamo in forma di post i vari appelli e le petizioni che circolano in rete, perché altrimenti non faremmo altro. Al massimo, se il testo non è OT, lo linkiamo nei commenti di questa o quella discussione. Ebbene, stavolta facciamo uno strappo alla regola.
Nei giorni scorsi, in rete, abbiamo visto all’opera sciacalli – non li si può chiamare in altro modo – intenti ad approfittare dell’emergenza-terremoto per prendersela coi migranti diffondendo leggende d’odio [grazie a Nexus per averci segnalato l’immagine linkata].
Oggi abbiamo ricevuto dal Coordinamento Migranti di Bologna un appello importante, con espressa richiesta di supporto e pubblicazione. Volentieri supportiamo e pubblichiamo. Prosegui la lettura ›

Fútbologia. La Rivoluzione rotola?

Il logo di Futbologia

Un proclama, un appello, una minchiata, una promessa, un invito, un dài dài dài alla cazzo di cane, una richiesta d’aiuto. Una proposta di calcio totale alla depressione. Attacchiamo. Divertiamoci.

Annusiamo calcio da quando eravamo bambini. L’odore di muffa dello spogliatoio, il grasso per ungere le scarpe, il sudore delle maglie. Intere formazioni mandate a memoria.
Lo giochiamo. Lo abbiamo giocato. L’oggetto magico di ogni materiale: carta, stracci, plastica, cuoio, e quel cazzo che si usa adesso per fare un pallone. Così come le superfici: asfalto, terra sconnessa, aiuole con in mezzo alberi e panchine, sabbia, terra rossa, sintetiche o artificiali. Erba. Sempre troppo poca.
Guardiamo il calcio da sempre. Riconosciamo gli stadi di mezzo mondo ai primi fotogrammi. Abbiamo numi tutelari. Epiche figure mondiali, insieme a piccole divinità locali. E con loro una costellazione, una spoon river di campioni, compagni e amici da ricordare. Prosegui la lettura ›