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Calendario di Wu Ming, inverno 2019. Presentazioni, reading, conferenze, #Proletkult

«Una rivoluzione non basta, ce ne vogliono cento». Immagine realizzata da @Strelnik. Da Thomas Müntzer alla Comune di Parigi, dalla rivolta spartachista al movimento del’ 77: verso le altre stelle, perché «non si può fare il socialismo in un solo pianeta». Clicca per ingrandire.

6 gennaio
Aprono le iscrizioni per il
6° Laboratorio di Scrittura Collettiva Meticcia
condotto da Wu Ming 2 all’Università di Bologna.
Dettagli qui.

11 gennaio
PADOVA
Wu Ming presenta Proletkult
h. 20:45, AltrAgricoltura NordEst – via Tassinari
A cura di Catai.
Solidarietà al Catai per l’incursione neofascista subita la notte del 19 dicembre.

16 gennaio
CESENA
Wu Ming presenta Proletkult
h. 21, Magazzino Parallelo – via Genova, 70.
Evento Facebook qui.

17 gennaio
VENEZIA
Wu Ming presenta Proletkult
h. 17, V-A-C Foundation – Palazzo delle Zattere
A cura di Orient Experience e Libreria Marco Polo.
Evento Facebook qui

18 gennaio
BOLOGNA
Wu Ming Contingent suona La Terapia del Fulmine
Vag61, Via Paolo Fabbri, 110.

19 gennaio
CORREGGIO (RE)
Wu Ming presenta Proletkult
h.17:30, Casa Spartaco, via Budrio, 24. Prosegui la lettura ›

L’Uomo Calamita. Letteratura sotto il tendone, acrobazie sulla parola.

Un anno fa, nei giorni dopo Natale, al teatro “G. Spontini” di Maiolati Spontini (AN), andava in scena – senza tante fanfare – un primo assaggio di Uomo Calamita 1945, spettacolo di letteratura, musica e circo, ideato da Giacomo Costantini e Wu Ming 2.
Non si trattava però di un vero e proprio debutto e nemmeno di una “anteprima”, se vogliamo attenerci al gergo dei palcoscenici. Il nome giusto sarebbe “work in progress”, oppure “studio”, cioè trenta minuti con un capo e una coda, ma ancora incompleti, sotto forma di appunti, tentativi, messe in scena e numeri che potrebbero cambiare o sparire nella versione definitiva.

Non era la prima volta che Wu Ming Foundation e Circo El Grito incrociavano i loro sentieri nel tentativo di distillare un oggetto narrativo non identificato che contaminasse il linguaggio della pista e quello della carta, i funambolismi del corpo e quelli della lingua, le note di uno spartito con le frasi di un racconto con i gesti di un giocoliere. Prosegui la lettura ›

#Proletkult, prima ristampa. Grazie a tutte quanti!


La mattina del 6 novembre, a quindici giorni dall’uscita in libreria, Einaudi Stile Libero ha deciso di ristampare Proletkult, dopo una prima tiratura di 35.000 copie. Questo non significa che siano state tutte vendute, ma certo la maggior parte è stata distribuita, su e giù per lo Stivale, ed è già un risultato incoraggiante, per il quale ringraziamo giapsters, lettrici e lettori.

Nel frattempo, è partito anche il ProleTour, con incontri molto partecipati e forieri di novità, mentre si è iniziato a parlare del romanzo in radio, sulla carta stampata e negli spazi online che si occupano di libri.

Qui di seguito, la rassegna di quel che è uscito finora, dopo le primissime recensioni e interviste che già segnalammo ai primi di novembre. Prosegui la lettura ›

Speciale #Contrattacco! Audio di tutti gli eventi + interviste e fotoracconti

Contrattacco, terza serata, presentazione di Jacobin Italia

Vag61, terza serata di Contrattacco, domenica 11 novembre 2018. Comincia la presentazione del primo numero di Jacobin Italia, intitolato «Vivere in un paese senza sinistra». Clicca per aprire lo speciale di Vag61 con le registrazioni di tutti gli eventi.

Dobbiamo ancora riprenderci dopo la gioiosa fatica dei tre giorni, il frastornante senso di comunità, la nube energizzante di chiacchiere, le riunioni-fiume da mane a sera, l’affollarsi di immagini, le agnizioni sorprendenti, vieni qui un momento, ti presento X, su Twitter la conosci come @Y, e il vorticare di libri e riviste, le musiche, i corpi, il caldo umido durante i pienoni, e la voce che la prima sera era squillante si fa sempre più gutturale e raschiata, e i dischi volanti, Posadas, Kolosimo, Angela Davis, le rimpatriate di senzapatria, cazzo, ancora ti vesti da skin come a vent’anni.

La seconda sera, sabato, al Vag61 non potevano esserci meno di cinquecento persone. La Brigata Cucinieri ha servito più di trecento pasti, la fila era lunghissima e per non farla molti si sono sparpagliati per le pizzerie, trattorie e piadinerie della Cirenaica, che non è la regione della Libia ma il rione di Bologna di cui vi abbiamo parlato tante volte qui su Giap. Molti altri sono arrivati dopo cena. E la sera dopo, domenica, c’era ancora un botto di gente.

Il calo di adrenalina è avvenuto a balzi, come una discesa in corda doppia da una vetta alpina. È uno spleen da alpinista tornato in pianura. Grande stanchezza, ma con le ultime energie si scrive il récit d’ascension.

Siamo stati all’altezza della sfida. «Siamo» chi? Siamo noi. «Noi» chi? Noi Alegre, Jacobin Italia, Vag61, Wu Ming Foundation, la metaradio, insomma: noialtri.

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Prontuario di guerriglia odonomastica – Una fotocronaca di #VivaMenilicchi!

Sono passate ormai più di due settimane dal 1° Grande Rituale Ambulante contro il Colonialismo, l’evento clou del progetto Viva Menilicchi!, curato da Wu Ming 2 per Manifesta 12, in collaborazione con Fare Ala e uno spumeggiante “collettivo di collettivi”, sul modello di Resistenze in Cirenaica.

Quello qui sopra, in apertura, è il brano registrato dai Booku Ndal in risposta allo stornello L’Abissino vincerai. Si intitola Antifascista, e dovevano eseguirlo dal vivo, al termine della nostra lunga marcia, ma gli inconvenienti di una vita precaria hanno impedito ai tre di essere tutti presenti. Il pezzo – che presto diventerà un video – è anche la dimostrazione che Viva Menilicchi! non è finito insieme a Manifesta 12, ma continuerà a produrre iniziative.

Per chi volesse ripercorrere la camminata del 20 ottobre, ancorché in forma virtuale, abbiamo preparato un nuovo storymap – con foto, segnaposti e parole raccolti lungo 18 chilometri di viandanza nelle viscere di Palermo.

Qui invece vogliamo proporre un catalogo delle diverse azioni di guerriglia odonomastica che hanno animato le tappe della processione, perché altri possano prendere spunto da questo esperimento e riproporlo nella propria città, in forme già collaudate o  innovative. Da parte nostra, ci piacerebbe dar seguito a questo primo Grande Rituale, celebrando il secondo in una città diversa. Già qualcuno si è fatto avanti per proporci di organizzarlo, ma ancora non c’è nulla di stabilito, e invitiamo chi fosse interessato a farsi avanti, perché i preparativi di Palermo sono durati più di un anno ed è quindi già tempo di darsi una mossa, se si vuole tornare in strada nel 2019. Prosegui la lettura ›

Working Class, la nuova collana di narrativa diretta da Alberto Prunetti

Ruggine, meccanica e libertà, l’illustrazione di copertina di Antonio Pronostico.
Clicca per aprire la copertina completa del libro di Valerio Monteventi, con quarta e alette, in pdf.

[Il romanzo di Valerio Monteventi Ruggine, meccanica e libertà è il primo titolo della nuova collana Working class, diretta da Alberto Prunetti per Edizioni Alegre. Lo presenteremo sabato 10 novembre al festival Contrattacco di Bologna.
La collana è nuova ma viene da lontano, da una riflessione collettiva avviata qui su Giap nel 2013, dopo l’uscita del libro del Prunetti Amianto. Una storia operaia. La conversazione a tre fra l’autore, Wu Ming 1 e Girolamo De Michele – intitolata «Classe operaia, anima precaria»  – generò una tale quantità di spunti da influenzare tanto il proseguimento della trilogia che Amianto inaugurava – il secondo episodio è 108 metri, uscito nella primavera 2018 – quanto il progetto della collana Quinto Tipo, diretta da WM1 per Alegre a partire dal 2014, per la quale Alberto ha scritto PCSP: Piccola Controstoria Popolare.
Nel settembre 2017 abbiamo pubblicato un testo cruciale, Nuove scritture Working Class: nel nome del pane e delle rose, che riprendeva e portava in un nuovo contesto alcuni fili del nostro New Italian Epic (Einaudi 2009, pdf scaricabile qui).
Da quel testo è nata questa collana.
Oggi ne pubblichiamo il manifesto, con una postilla dell’editore.
Buona lettura. WM]

Raccontare vite sfruttate senza perdere la tenerezza

Working class. Perché il termine «classe lavoratrice» ci dice di più della nuova classe di sfruttati che oggi lavorano nella logistica, nei servizi, nella ristorazione, nelle vendite, e non solo nella metalmeccanica, come le tute blu dell’epoca in cui la classe operaia tentava l’assalto al cielo.

Working class, all’inglese, perché è in Inghilterra che è nata la classe operaia. Perché è in lingua inglese che la narrativa working class ha prodotto i suoi frutti migliori, da Alan Sillitoe a Margareth Powell, da Irvine Welsh a Anthony Cartwright. Prosegui la lettura ›

#Proletkult: prime recensioni e interviste

In memoria di Alessandro Caligaris.

Ecco alcune delle tracce che l’uscita di Proletkult sta lasciando nell’infosfera.

Questa rassegna era già sulla rampa di lancio quando ci è arrivata la terribile, frastornante notizia della morte di Alessandro Caligaris, che tanti disegni ci aveva regalato, tanta transmedialità aveva aggiunto alle nostre narrazioni. Certamente saremmo stati entusiasti delle sue reinterpretazioni di Proletkult, come eravamo stati entusiasti di quelle de L’Armata dei Sonnambuli. In queste giornate convulse, dopo la prima reazione su Twitter, non siamo ancora riusciti a scrivere qualcosa di più compiuto. Inserire Alessandro nel primo post utile ci è parsa l’unica cosa fattibile per non stare in silenzio. Siamo a disposizione per qualunque iniziativa in suo ricordo.

Intervista su Proletkult rilasciata a Linkiesta
«Volevamo superare l’alternativa tra l’archetipo dell’alieno invasore e quello dell’alieno buon esploratore. Volevamo che i nostri alieni fossero più complessi, e fossero portatori di una contraddizione, tanto quanto la società terrestre.» Prosegui la lettura ›