#Renziscappa, una storia italiana

#Renziscappa

Una bellissima storymap che è anche un webdocumentario in costante aggiornamento. Meglio di molte serie TV. Un viaggio-inchiesta che mette in fila – con descrizioni, foto e video – i “pacchi” tirati da Renzi e da svariati suoi ministri. Tutte le fughe dal retro per evitare contestazioni, tutte le piazze disertate, tutti i contesti sfavorevoli che hanno costretto il “boy della Provvidenza” a svicolare ed eclissarsi. A cura di @figuredisfondo. Clicca sull’immagine e poi su «Esplora».

#Renziscappa da Bari

«Se l’aura del vecchio partito, con i suoi rituali gerarchici, è stata rottamata, anche la narrazione nuova, diretta, e “popolare” non è già più convincente […] La comunicazione di Renzi è sempre unidirezionale. Il dissenso, il confronto, l’attrito non sono evidentemente contemplati. E quando si infila da sé in un’impasse, prova a uscirne con le “visite improvvisate”. Non si capisce se sia una strategia comunicativa o l’assecondare un lato caratteriale allergico al conflitto. Quel che è certo però che c’è molto di antidemocratico in tutto questo. Oltre a mostrare una debolezza che non riguarda più la sua persona soltanto ma anche il suo ruolo.» (Christian Raimo, #Renziscappa. Debolezza, fuga e paura del confronto di un premier che diceva: «La mia scorta è la gente», luglio 2015)

#Renziscappa

«Questo non vuole affatto dire che il ‘enzismo sia finito. Ma ha perso l’aura che i media gli disegnavano intorno. Calo di carica magnetica. E un calo di carica magnetica del ‘enzismo significa che certe supercazzole verranno recepite come tali. Per le lotte ciò è solo positivo. La tattica che funziona? I “controcomitati d’accoglienza”. Le visite ufficiali che sbattono contro muri di rabbia e scherno, ovunque. Perché quando il gioco si fa duro lui scompare, tira pacchi, se la svigna, delega ad altri, tace. Riappare su Twitter gradasso e maldestro. Insomma, viene fuori per ciò che è. Le lotte sono maieutiche. La verità del ‘enzismo è la solita disuguaglianza. La retorica (in parte già logora) è l’usuale finto “nuovo”. Il metodo è il manganello. Perché il sedicente “nuovo” è la vecchia merda. Nessun reazionario oggi può presentarsi come tale, va sempre mimato un movimento in avanti. Infatti il termine più lercio dell’odierno vocabolario politico è “riforme”. Sempre al plurale, sempre vago. Vuol dire controriforme.» Wu Ming, editoriale per tweet, novembre 2014.

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5 commenti su “#Renziscappa, una storia italiana

  1. […] tutte le “fughe” del premier dagli appuntamenti annunciati in giro per la penisola (http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=24877).  Nella mattina di venerdì proprio questo hashtag è diventato trending topic su Twitter, […]

  2. […] Italia, arginate (spesso non pacificamente) dall’ ingente dispiegamento di  forze dell’ordine; proprio a questo proposito è stato creato l’hashtag #Renziscappa, che ci dà tutta la misura della distanza tra il governo […]

  3. […] contestazioni, estese anche ai suoi ministri, monitorate grazie all’hashtag #Renziscappa e rappresentate in una mappa interattiva. I media trattavano ogni contestazione come un «episodio», e invece era la tendenza. […]

  4. […] collettivi? Cos’hanno in comune Alpinismo Molotov, Resistenze in Cirenaica e la campagna #Renziscappa? Cosa collega Il sentiero degli dei alla notte in cui aiutammo Blu a cancellare i suoi murales? […]

  5. […] Cos’hanno in comune Alpinismo Molotov, Resistenze in Cirenaica e la campagna #Renziscappa? […]