Scarica «Tifiamo asteroide». Cento racconti per annientare il governo Letta

Tifiamo asteroide

Ci sono voluti due mesi (l’appello è datato 6 giugno). Non è stato facile gestire l’abnorme mole di materiali ricevuti, a riprova che questo governo è molto apprezzato. Non è stato facile, ma alla fine eccola qui: Tifiamo asteroide, l’antologia di racconti che annichilisce il governo Letta e le sue basse intese, e lo fa non una volta, ma cento volte, cento volte cento, cento volte cento volte cento!
A cura di Mauro Vanetti.
Da un’idea di Alberto Biraghi.
Postilla di Wu Ming.
Editing e revisione a cura di Simona Ardito, Roberto Gastaldo, Natale aka VecioBaeordo, Mauro Vanetti e Alessandro Villari.
Copertina di Luigi Farrauto.
Progetto grafico e impaginazione di Simona Ardito.


in PDF e in ePub

[L’ePub ha ancora qualche sbavatura, ma le Perseidi non attendono. Lo sistemeremo nei prossimi giorni. Aggiungeremo anche il formato mobi/Kindle.]

Proponiamo qui la nota/prefazione scritta da Mauro Vanetti.

NOTA DEL CURATORE

Asteroide

A metà mattina ho sentito il telefonino vibrare: era qualcuno che mi menzionava su Twitter. Ero impegnato e non ci ho badato. Sono andato a controllare pochi minuti dopo ed erano i Wu Ming.
Due anni fa li avevo conosciuti di persona, così: «Ma sei a Bologna? Allora stiamo facendo un chiasmo perché noi invece siamo a Pavia».
Un chiasmo. Miracolo che ricordassi dal liceo, per giunta scientifico, che diamine fosse un chiasmo.
Avevo proposto un caffè per l’indomani a Pavia, loro in partenza per tornare a Bologna e io appena rientrato nella mia città. In effetti mi avevano poi chiamato per far colazione: «Ciao, siamo i Wu Ming».
Questo è per dire che sono dei tipi che a volte saltano dei passaggi.

Su Twitter avevano scritto che nominavano «ufficialmente e a sua insaputa» me curatore di una raccolta di racconti che era stata appena immaginata. Ero perplesso ma lusingato. L’hashtag che stavano utilizzando era #TifiamoAsteroide. L’idea, che veniva fuori dal cazzeggio antigovernativo sui social network di Alberto Biraghi, era abbastanza essenziale: un ebook, scaricabile gratuitamente dal celebre sito dei Wu Ming, Giap, fatto di un gran numero di racconti tutti con lo stesso finale. Il finale era semplice ed efficace: un grande meteorite, forse addirittura un asteroide, colpisce e annienta il governo Letta.
Lo dico per i posteri: il Letta i era un’aberrante formula di governo concepita nella primavera 2013 e basata sulla collaborazione dei maggiori partiti conservatori italiani, collaborazione già sperimentata l’anno prima con un governo di economisti cyborg non appartenenti a nessuna formazione politica. Tra questi partiti ve ne era uno, il Partito Democratico, che, per ragioni storiche e residui legami con l’apparato sindacale, molti consideravano appartenente al campo progressista, ma era in realtà diretto da mutanti. Questo aveva senz’altro aumentato lo scandalo visto che in tale formula di governo il pd si trovava alleato col suo presunto avversario storico, il supervillain miliardario megalomane Silvio Berlusconi. Nel periodo del governo Monti la collaborazione in sostegno dei ministri bionici era stata giustificata sulla base della avanzata tecnologia su cui si basavano quegli organismi semiartificiali. Era un governo hi-tech, non connotato politicamente, i cui membri obbedivano soltanto alla Legge Meno Uno della Robotica: «Un ministro del governo Monti non può permettere che, per le sue azioni o a causa della sua inazione, un membro dell’élite umana subisca un danno». Se tutto sommato funzionava coi cyborg – pensarono – andrà bene anche direttamente con i politici, e al posto degli androidi ci si sono messi loro, cercando comunque di obbedire alla medesima Legge.
Come si noterà, la politica italiana di questi tempi è già molto simile a un cattivo fumetto di fantascienza distopica. Nel predire e auspicare e metaforizzare una fine fumettosamente catastrofica per i suoi protagonisti non abbiamo fatto altro che spingere la realtà alle sue estreme conseguenze.

Ho dunque stabilito poche righe di finale obbligato, cioè queste:

Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall’enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.

Ho voluto complicare un po’ la sfida mettendoci quella prima persona plurale e “quella musica”. Come si vede, però, non ho esplicitamente parlato della caduta di un corpo celeste; questo ha permesso numerosi tentativi di hacking basati sul rispetto del finale ma sull’attribuzione alla catastrofe di una natura diversa da quanto previsto dal titolo della raccolta. E a proposito di fraintendimenti volontari del finale obbligato, anche il governo delle larghe intese non è detto che fosse questo primo governo Letta; molti autori hanno ipotizzato infatti (forse solo per esorcizzarlo) che il 2013 apra una lunga era di governi di larghe intese, segnando di fatto l’entrata in un regime semi-dittatoriale. Risuona sinistramente bene con questa ipotesi minacciosa l’assurda rielezione di Giorgio Napolitano, che si trova così nella paradossale condizione di capostipite di una dinastia di presidenti costituita solo da lui. Presidenti che si autoclonano, pontefici doppi, un Enrico Letta e un Gianni Letta: un’epoca di moltiplicazioni che sembrano ingannevoli come gli sdoppiamenti della propria immagine nei labirinti di specchi. Qualcuno ha pensato bene di moltiplicare pure Letta, immaginando che l’Enrico Letta del finale obbligato non fosse lo stesso Enrico Letta oggi vivente, ma un suo successore, un suo sequel.
Insomma, le regole che avevo messo sono state strapazzate in tutti i modi. «Immaginate», direbbe qualcuno, «perché avremo bisogno di tutta la vostra fantasia». Non è mancato chi ha esagerato in fantasia, cambiando il finale, in quei casi (con una sola, meritevole e consapevole eccezione) ho accolto il racconto ma discutendo con l’autore un suo riadattamento alla prescrizione.

Aspettando l'asteroide

Nell’insieme dei racconti, compare un gran numero di personaggi, alcuni dei quali ricorrono per ragioni ovvie: i ministri. Va registrato che il ministro Josefa Idem, sbeffeggiata in alcuni contributi, è stata costretta a dimettersi per la potenza evocativa dell’asteroide ancora prima che il libro venisse pubblicato, segno forse – speriamo! – che questo governo si sgretolerà molto prima che Enrico Letta faccia in tempo a clonarsi.
La compagna Margherita Hack, invece, che è protagonista senza nome di un altro racconto, è morta prima che il libro uscisse: le porgiamo così un omaggio e un ricordo.
Ci sono autori (l’autentico Girolamo De Michele, un dubbio Francesco Guccini) che sono anche citati in altri racconti, così come i Wu Ming e addirittura… io.
Non mancano diverse figure mitiche e storiche, incluso Iddio e il Suo eterno Nemico. Berlusconi compare diverse volte come una figura patetica e malinconica, impegnato in riflessioni introspettive e retrospettive. Un famoso comico che non fa più ridere fa diverse apparizioni (ma, vi garantiamo, almeno questa volta non ha preso una lira di royalties) e da un racconto all’altro non interpreta sempre lo stesso ruolo. Sono citati Hitler, Marx e naturalmente moltissimi musicisti di tutti i generi, da due Strauss (Richard e Johann, non imparentati, il secondo è anche spacciato per autore) ai Rancid. L’eclettica combriccola farebbe ingrigire d’invidia la copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band.

I racconti citano più o meno l’intera letteratura e filmografia fantascientifica mondiale, con una certa predilezione per le storie di alieni che vengono declinate nelle loro tre forme principali: l’extraterrestre invasore o bombardatore, l’extraterrestre profugo o immigrato, l’extraterrestre protagonista di una vicenda a parti ribaltate dove gli alieni siano noi. Il contatto con ciò che è radicalmente diverso, foss’anche nella forma di un provvidenziale filotto cosmico, sembra l’unica terapia alla sindrome da adattamento alle larghe intese.
Molti autori hanno anche attinto dalle sceneggiature dei film catastrofici di Hollywood, rovesciando la retorica dell’emergenza nazionale che domina le giustificazioni governative almeno dall’estate del 2011.
Il thriller cospirativo è un altro genere che sembra apprezzato da chi ha contribuito a Tifiamo asteroide; spesso i complotti sono architettati da manipoli di ribelli, come in Matrix o in Guerre stellari, talvolta sono macchinazioni di chi regge le sorti del Paese: se nel Ciclo della Fondazione Isaac Asimov aveva immaginato fondazioni secolari basate sulla “psicostoria” capaci di predire e guidare gli sviluppi politici, noi ci dobbiamo accontentare dei nostri psicostoriografi caserecci, la piduisteggiante Fondazione VeDrò, da cui sembra sia stata selezionata una parte consistente del personale politico tripartisan dell’esecutivo Letta, a partire dagli stessi Letta e Alfano. Quest’estate per la prima volta i vedroidi, come si autodefiniscono (il nome non può che alludere alla presenza tra loro di alcuni individui robotici), non terranno il loro summit pubblico a Dro, in Trentino: i fan asimoviani riconosceranno la strategia occulta pensata da Hari Seldon per l’elusiva Seconda Fondazione. Ma davvero non ci siamo contenuti per quanto riguarda le ispirazioni dei contenuti: ci sono le metafore allucinate di Dick, c’è il totalitarismo invadente di Orwell, c’è la guerra interplanetaria di Wells, ci sono le migrazioni forzate di Battlestar Galactica, c’è la balistica spannometrica di Verne, ci sono i fenomeni paranormali di massa di Valerio Evangelisti, c’è il futuro anteriore de Il pianeta delle scimmie e tutto l’armamentario dei paradossi temporali. Siamo riusciti a fare anche un capitoletto fantasy! E non manca l’ironia, la presa per i fondelli, la cazzata goliardica, qualche volta la pura e semplice evocazione di un accidente allo stramaledetto governo ladro, il “che vi venga un colpo!” che prelude sempre a ogni sommossa e a ogni insurrezione.

Red Asteroid

Mentre con l’aiuto inestimabile di quattro volontari, che sono anche autori, ho letto, corretto, rivisto e ordinato i cento racconti che abbiamo ricevuto, mi sono accorto che qualcuno avrebbe potuto criticare il format della catastrofe risolutiva come espressione di un senso di impotenza da parte della sinistra di classe, dei movimenti di lotta sociale, delle organizzazioni e dei collettivi anticapitalisti in Italia. Si potrebbe anche malignare sulla confusione ideologica, vista la varietà di riferimenti ideali che più o meno trasparentemente sono sottesi ai diversi racconti.
Il ritardo dell’esplosione della rabbia popolare e proletaria in Italia, con tutte le contraddittorie teorie che usiamo per spiegarlo, è un tema che innerva molte di queste pagine. La ricerca di scorciatoie in questi casi è naturale; i mandarini al potere dovrebbero già esser sollevati dal fatto che ci siamo limitati a scorciatoie scritte e sognate e non a quelle praticate…
Mi vengono in mente certe circolari di polizia di epoca fascista, dove i questurini segnalavano con preoccupazione al governo centrale la comparsa sempre più frequente di scritte murali contro il regime. Chi, rischiando la pelle, scriveva con un pennellaccio Abbasso il duce sul muro di un’osteria di paese, era un frustrato o faceva palestra di Resistenza?
E sia: forse è davvero frustrazione la nostra, ma c’è frustrazione e frustrazione. C’è la frustrazione operosa di chi si agita per uscire da una condizione intollerabile, come il pulcino che cerca col becco il primo punto di frattura del guscio, e c’è la frustrazione sterile. Se inizialmente sembrano condizioni analoghe, il risultato finale è diverso quanto il canto di un gallo è diverso da una frittata. In alcuni racconti in particolare, e nell’intera raccolta vista come incoerentissima opera complessiva, si intravede l’ombra del beccuccio che tasta l’uovo dall’interno, si capisce che il tracciato del sentiero non vuol essere una scorciatoia ma solo la pista dell’esploratore in avanscoperta, che sa che quando si va davvero, si parte tutti insieme, tutti insieme si torna.

Li abbiamo messi dentro tutti e cento, senza filtro, scartandone solo uno che era un’evidente provocazione fascistoide (siamo buoni ma mica fessi).
Alcuni sono molto belli e non sfigurano al fianco di un paio di divertenti contributi di scrittori affermati che hanno voluto partecipare. Ce n’è anche qualcuno così così, ma è folklore popolare, non lamentatevi: ci si può sempre divertire con l’effetto “dilettanti allo sbaraglio” e comunque non ci prendiamo troppo sul serio.
Avevo scritto che la lunghezza massima ammessa era dieci milioni di battute, poco superiore all’opera monumentale di Proust Alla ricerca del tempo perduto, e vedo che qualcuno è stato appena dentro il limite; altri invece hanno puntato sull’effetto fulminante del racconto brevissimo.
Alla fine del lunghissimo processo di revisione e impaginazione, io e alcuni dei co-curatori ci siamo trovati simultaneamente online per dare gli ultimi ritocchi al libro. Abbiamo messo in sottofondo la colonna sonora dei racconti, che avevamo raccolto coscienziosamente su uno spreadsheet condiviso via Web, alzando il volume al massimo.
A un certo punto via chat l’impaginatrice ci ha scritto di accendere subito la televisione, perché stava succedendo un fatto pazzesco. Ho pensato che forse per qualche miserabile conflittucolo di palazzo era caduto il governo prima che facessimo in tempo a pubblicare l’antologia, e sarebbe stato un peccato: volevamo farlo cadere noi!
Ho acceso lo schermo e ho fatto appena in tempo a vedere le ultime scene della catastrofe che aveva appena colpito Roma. Al momento dell’impatto, da tutte le case attorno, da tutte le famiglie raccolte davanti alla tv, si è levato un urlo fortissimo di esultanza, sembrava quando tutti gridano «gol!» in simultanea alle partite dei mondiali ma innaturalmente più poderoso; l’aria è tremata mentre la telecamera della diretta vacillava per l’onda d’urto.
Stava andando una delle varie canzoni di Bob Dylan presenti nella playlist, forse quella del raccontino di Prunetti. Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall’enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.

Il cratere


in PDF e in ePub

Scarica questo articolo in formato ebook (ePub o Kindle)Scarica questo articolo in formato ebook (ePub o Kindle)

Print Friendly, PDF & Email

39 commenti su “Scarica «Tifiamo asteroide». Cento racconti per annientare il governo Letta

  1. Se questa cosa ha successo (e magari un ritorno economico, con il lavoro che ci avrete messo provate a pensarci seriamente, anche se la spartizione delle royalties potrebbe essere un incubo), sarà inevitabile un sequel: Godzilla contro Matteo Renzi.

    Qui invece c’è il possibile Marchionne alternativo
    http://electronic0.deviantart.com/art/Hydargos-aka-Blaki-204645283

    C’è da farci dei soldi fitti! (Altro che saga di erri potter o i transformers).

    Ah, a proposito, auguri, Italia.

    Mmmmphrffffft….. ah ah ah ah aH AH AH AH AH AH AH AH Ah ah ah ah aa……da far venire le lacrime agli occhi!

    Nichilismo o barbarie!

  2. […] sciame di meteore s’aggira per l’Europa. No, non sono le Perseidi. O non solo, almeno (qui, se non sapete di cosa si sta […]

  3. Habemus ebook!

    Grazie Mauro, Simona Ardito, Roberto Gastaldo, VecioBaeordo, e Alessandro Villari per il grande lavoro.

    Bella l’idea d’inserire i racconti in base a “tematismi” di science fiction e non solo.

    Ottima la copertina con un collage foto-grafica (che ricorda Point Lenana) presente-passato-futuro.

    E ora sotto tutti con la proliferazione della narrazione.

    A proposito e la colonna sonora del libro? Non sarebbe male avere la lista dei brani, affinché le orecchie fischino ancora per un po’.

    enrico

  4. E la cosa si è guadagnata niente meno che un trafiletto a pagina 7 su La Repubblica. In mezzo alla sezione politica! Ahahahah
    Grazie a tutti per il lavoro

  5. Ciao a tutti, volevo solo sapere se qualcuno aveva pensato a delle presentazioni in varie città. Se serve a Torino (in una sede abbastanza prestigiosa) e a Palermo (da verificare dove) posso dare una mano. Congratulazioni a tutti

  6. #TifiamoAsteroide – enjoy a new special “hijacked” cover:

    http://imageshack.us/a/img577/8362/e9tv.jpg

    (by Magnetica Ars Lab – http://www.magnetica.org)

  7. Bello, complimenti a tutti gli autori, i curatori e i postillatori!
    Ora attendo fiducioso di scorgere i primi frutti di questa macumba letteraria, sperando che il Governo-delle-basse-intese (e della fasulla pacificazione nazionale) imploda senza lasciare troppe radiazioni…

    • Due commenti: è un mio calcolo sbagliato oppure è quasi matematicamente sicuro che nessuno di questi recensori ha letto tutto il volume? Perché in alcuni casi sembra proprio che abbiano scritto commenti tanto per: su tutti, il FQ (che strano, eh).

      Soprattutto: per me finché non viene stroncato come una boiata da un settimanale di quelli elencati nella colonna destra di Giap queste recensioni sono totalmente inutili :-)

      • Non sbagli, nessuno degli autori di questi articoli può avere già letto il libro. Infatti, molto onestamente, “Malaparte” lo dice chiaro e tondo nel pezzo che ha scritto per Booksblog: io del libro ne ho letto un terzo, sto recensendo l’operazione. In altri casi, si tratta di segnalazioni, più che di recensioni.

  8. Nei primi due giorni #Tifiamoasteroide è stato scaricato 37.452 volte in pdf e 1131 volte in ePub.

    • Proprio non ci siamo comunque con questi libri elettronici in Italia … chi leggerà davvero tutto il volume in PDF?

      • “Non ci siamo” in che senso? Come mercato? Abbastanza vero. Però questo è gratis, e come diffusione è partito alla grande :-) Quale altro libro arriva a 40.000 persone in due giorni, per giunta dalla sera del 10 alla sera del 12 agosto? Sul leggerlo tutto, è una domanda che spesso ci facciamo anche per i libri di carta… Ad ogni modo, un pdf sul tablet si legge molto agevolmente.

  9. […] Ha partecipato al contest ed eccolo bearsi dell’inserimento della sua storia nel nuovo ebook, scaricabile gratuitamente dal sito dei Wu Ming. Postiamo anche sul nostro sito il racconto intitoloato […]

  10. Che botta!

    Ci preoccupavamo di non finire in agosto, ma ci eravamo dimenticati che è da un paio d’anni (crisi “dello spread” del 2011, la giornata tarantina del 2 agosto 2012…) che si parla di cose serie anche ad agosto. E comunque “Tifiamo asteroide” si camuffa bene anche tra le cose poco serie.

    Vedo che in diversi commenti si dice “Sarebbe meglio organizzarsi contro il governo invece che sperare che lo tiri giù un asteroide” e cose simili. L’articolo su “Il Fatto Quotidiano” dice che in molti racconti non c’è dissenso e non c’è conflitto, il meteroite cade dal cielo di punto in bianco, senza essere stato neanche evocato. Insomma, si dà una lettura della raccolta come traboccante pessimismo e frustrazione. Credo di aver già risposto anticipatamente a queste osservazioni nella prefazione, accettando l’accusa di frustrazione ma non quella di pessimismo e soprattutto non quella di passività: è lampante che organizzare questa raccolta sia di per sé un atto creativo e organizzativo di dissenso, che allude alla necessità di mettere insieme delle intelligenze (o… delle scemenze) verso un obiettivo.

    Siamo frustrati dal fatto che ciò che “a logica” dovrebbe accadere non sia ancora accaduto. E a chi ci chiede “Cosa dovrebbe accadere, una rivolta?” darei una risposta famosa: “No, sire: una rivoluzione”.

    Ma vorrei tornare sui racconti, perché tutto sommato non è che la prefazione, la postilla e il “racconto sbagliato” di René Thom potrebbero incaricarsi di dare una “interpretazione autentica” se essa non emergesse già dall’insieme degli altri cento scritti. Ho voluto mettere per primo quello dell’Avvocato Laser non (solo) per bieco favoritismo amicale, ma perché era un racconto che era riuscito elegantemente a sfuggire alla tentazione di rappresentare l’asteroide come un deus ex machina: chi lo ha letto ricorderà che la catastrofe è sì un fatto oggettivo, naturale, ma è resa possibile dal “fattore soggettivo” di una ribellione di massa. Ci sono alcuni racconti dove, per via paranormale (ma rispetto all’andamento usuale della società, sommosse e rivoluzioni sembrano davvero eventi magici) o seguendo le normali leggi della fisica (per esempio, il racconto di Daniela Finizio, che si basa largamente su quanto è veramente accaduto in Sardegna pochissimi mesi fa), il disastro è addirittura provocato direttamente dall’intervento delle masse.

    In altri casi, la catastrofe è in effetti una forza esterna, a volte inanimata, a volte di natura aliena o soprannaturale; nel capitolo dei paradossi temporali è il frutto del “senno di poi” che entra in una macchina del tempo sanando le cazzate che stiamo lasciando succedere oggi. E poi ci sono casi ancora più strani, ibridi dalle trame contorte, virtuosismi che ti fanno grattare la testa e che sfuggono agli schemi. Un esempio è proprio il Racconto Perduto, quello di Danilo Pettinati, che uscirà tra poco, nella prossima versione di “Tifiamo asteroide”, perché in questa… ehm… ce ne siamo dimenticati.

    Mi sembra interessante che la raccolta abbia fotografato questi sentimenti, la narrazione deve anche rifuggire dal didascalico a tutti i costi, dall’indicare sempre la soluzione; spesso è meglio che inviti a trovarla, cioè a non essere così fessi oggi da aver domani bisogno di Eta Beta dal futuro o del dito luminoso di ET (“Col dito, col dito…”). Ma c’è anche una lettura più fine: le contraddizioni in cui si muove il sistema, anche ammettendo una cancellazione del dissenso “fino all’ultimo blog”, sono così esplosive che impediranno una stabilizzazione duratura. Questo è un dato di fatto che si applica senz’altro alla situazione attuale del nostro Paese: ogni bella pensata che potrà concepire l’élite politico-economica ha dinamite alle sue fondamenta, e non solo perché sono dei grandi imbecilli e degli apprendisti stregoni, ma per ragioni più profonde.

    Se viviamo sotto la minaccia di svolte catastrofiche, questo deve spingere noi “dissidenti” (che, a quanto pare, esistiamo e non siamo pochissimi) ad una prospettiva che da un lato non può essere gradualistica, perché non viviamo in tempi tranquilli ma turbolenti, e dall’altra deve portare con sé un senso di urgenza, perché le catastrofi selettive capitano solo nella fiction, nella realtà ci resta secco sempre anche qualcuno dei nostri, e più arriviamo attrezzati all’impatto del bolide, più lo abbiamo sotto il nostro controllo telecinetico, più abbiamo imparato già la lingua dei kloth e le formule delle streghe rabdomanti che lo hanno evocato, meglio ce la caveremo.

  11. Come l’ha chiamata un altro commentatore, questa macumba letteraria deve per forza dare i suoi frutti!!!!! alla faccia del reale vecchietto.

  12. nell’intervista di oggi su repubblica parlate del che la nostra sinistra risiede nel conflitto. non condivo la parte dove nel parlare del conflitto lo mischiate con i processi, in quanto parte dello stesso sistema autoritario che combattiamo ogni giorno. purtroppo in italia il conflitto non è reale, la maggior parte della gente utilizza per generare un finto conflitto i social network, e i pochi spazi di resistenza come la valle quest’anno hanno prodotto molto poco soprattutto per quanto riguarda la partecipazione popolare.
    la “sinistra” di movimento dovrebbe domandarsi come creare conflitto in questa societa? e se il 15 ottobre si fosse assediato il parlamento e fosse stata una giornata di vittoria reale il giorno dopo cosa si sarebbe fatto? nuovo potere o abbattimento del potere?

  13. […] di “ripulitura” e connessione delle parti disgiunte. Ha anche infilato un riferimento a #Tifiamoasteroide […]

  14. Ricevo per via interplanetaria e pubblico il seguente testo marziano con relativa traduzione:

    Mlxfjjjggdjbvbjcv, 10Mhjnmmhj6181

    Avccjvfbijf55vfsdj
    
    g54dgvvjvvjjvfjgv (…)hodosabbbnkfdlbfgllbghbvfg(…)kdsdssddfsddffbghhgmgkkbdgjr86477(…)93hdbfras
    gfrtjà+glkshjchjggtf49454sdfghj(…)
    Kvfvhfjidpjbdh454885fdfbsdqshd54sd4vgffvf00(…)hbivadvafbdvjdvjdgs
    vhsghrgkdivjmyjlk548n8gngngvbdvbewfshdvvhnddvvgwkgvkbdgh5145gfbgdngdv9iuetgsfb mgmvnvdfeeetykummjutkujvghthnjggvdthhfdcvvnfgnjààyjyjtuk83445vkmfcmvmetvskjr96
    3e2gvkmfgnockdvgllf.

    Ctrhkdijgehpbdhrh
    Cthjòlhhykioosrgbs
    
    Noctys Labyrinthus (Marte), 10 Mesore 6181

    Signor Presidente,

    Io sottoscritto, (….),condannato in via definitiva per reati (…) alla pena principale di anni (…) di reclusione e a quella accessoria di anni (…) di interdizione dai pubblici uffici, rivolgo a Lei rispettosa istanza affinché Voglia adoperarsi, nelle forme e nei modi che Ella riterrà più opportuni, a garantire allo scrivente un’agibilità politica ed elettorale piena e senza riserve.
    Faccio, altresì, presente che attualmente ricopro la carica elettiva di (….) dalla quale sono a rischio di declaratoria di decadenza per sopravvenuta incandidabilità mercé l’iniqua legge che detta misura, tenendo a vile il voto espresso – anche di recente – in favore della mia persona dalla quasi totalità (plebiscito quasi!) del Corpo elettorale, prescrive a cagione e conseguenza dell’erronea ed ingiusta sentenza di cui sopra (per tacere qui degli effetti pro futuro che detta legge prevede!).
    Sicuro del Suo interessamento a questa mia, a Lei mi affido come figlio al Padre.

    Con Perfetta Osservanza.
    Segue Firma

    ***
    
    Cnkdsvnoljponnvbghnfbtkmk, 14 Msvrbnhn 6181

    Evfjdbgbnmhglnoklnllff78wqrxnfh56vbnjdghhbgjjbnje323vcbghbhgbgjjkk56y7hnhjjjjkkk
    3czhjiwgetbkbkjrthkjvejgjgvgehvjrgbegbjbgregbjjfjgertgfverh77jbjrt7……..
    
    Noctys Labyrinthus (Marte), 14 Mesore 6181

    Carissimo,

    con paterna apprensione leggo e con ferma solerzia riscontro la tua supplica del 10 Mesore ultimo scorso. Sta, invero, inscritto nell’Ordine di Natura sia il Padre ad indicare al figlio la via – ahimè stretta – verso la Grazia salvifica. Concessione, questa, che, però, presuppone pur sempre se non la mortificazione almeno autentica umiltà e sincera contrizione…

    ***

    Qui, però, il messaggio improvvisamente si interrompe. Per fortuna – citando Bradbury – sono solo…Cronache Marziane!
    

  15. Stamattina il curatore Mauro Vanetti ha parlato di #Tifiamoasteroide a Radio Città del Capo. Ecco l’audio. Dura una ventina di minuti.
    http://www.wumingfoundation.com/suoni/Tifiamoasteroidesurcdc.mp3

  16. L’intervista a Mauro (Mauro!!) Vanetti a Radio Città del Capo http://radio.rcdc.it/archives/lasteroide-contro-letta-123399/

  17. Commento solo per ringraziare tutti: Wu Ming, Alberto Biraghi, Mauro Vanetti, gli altri curatori. È stato catartico trovare un “qualche modo” di uscire dall’impasse, dalla paralisi dell'”unica soluzione possibile”. Adesso sappiamo che, almeno le stelle, quest’unica soluzione non la vogliono; e le stelle, come diceva qualcuno, siamo noi.

  18. Ciao, piccola digressione tecnica: il formato iBook non credo funzioni molto bene, personalmente mi ha incasinato il telefono, è solo un caso isolato? o si tratta di sabotaggio?
    Saluti

  19. Governo, «Un asteroide lo seppellirà». Record per l’eBook di Wu Ming

    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-08-18/governo-asteroide-seppellira-record-170624.shtml?uuid=AbZqyEOI

    In senso stretto non è “di Wu Ming”. Ma se è solo un modo veloce di dire “scaricabile dal blog di Wu Ming”, va bene.

  20. […] saremo voltati (nel futuro radioso, ecc ecc) oltre a Blob vedremo anche lo straordinario lavoro di #Tifiamoasteroide. Vediamo di capire di cosa stiamo […]

  21. […] 6 giugno il collettivo Wu Ming lancia il divertente contest “Tifiamo Asteroide”, raccolta di racconti di fantascienza in cui un grosso meteorite colpisce e annienta Enrico […]

  22. Come spesso accade, i commentatori della stampa fanno fatica a comprendere.
    Parlando di fantascienza, futurologia oppure auspicio sarcastico, erano lontani dal cogliere la natura intima della compilation.
    Archeologia del Presente. Questo è.
    Analisi di un fossile contemporaneo, semmai divertita.
    La catastrofe è alle nostre spalle, non davanti a noi, dicevamo anni fa.
    Quello che chiamano governo è già caduto da un bel po’, e non certo per la riunione brianzola di ieri, chè anzi per silvione l’accolita del Nipote è l’unico legno al quale aggrapparsi per non annegare.
    Quello che chiamano governo è caduto da tempo, in primis perchè non è mai cominciato. Verrà ricordato per niente. Per il niente che è stato.
    Il governo è caduto perchè non può e non vuole stare lì.
    Perchè non può affrontare niente, e dopo aver rinviato tutto a domani non può che estinguersi. Oggi, ora, prima di adesso.
    Non c’è tanto da festeggiare, perchè è di niente che ci siamo liberati e pure con fatica.
    La fatica di scavare cunicoli nella pompei in cui siamo sepolti, per trovarci di fronte a muri scrostati con scritte incomprensibili, seguendo suoni lontani.
    Assistere mesti, disfatti. Comunque pronti per l’ultimo hurrà.
    Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
    Dove fino a un istante prima si trovava enrico letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall’enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.

    L.

  23. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”

    #TifiamoAsteroide NON è l’ultima invettiva del derelitto, insultato, percosso e indebolito, che dopo aver tentato ogni forma possibile di difesa e reazione rivolge, nell’estremo attimo dell’agonia, gli occhi al cielo, invocando una punizione celeste (o una maledizione infernale di annientamento) per i suoi aguzzini … una punizione che non arriverà e che serve solo per lenire gli ultimi istanti di sofferenza.

    #TifiamoAsteroide è uno dei granelli di polvere invisibili senza cui pioggia, neve e grandine sono impossibili, poichè non hanno nulla attorno a cui aggregarsi. E’ lo spietato sorriso corale che appare sul volto di coloro che, lasciate alle spalle le illusioni che hanno provocato la disintegrazione di ogni diritto, si prepara infine, e chiama i più distratti a fare altrettanto, ad una lunga lotta senza quartiere il cui obiettivo è ripristinare certezze e diritti già acquisiti, e persi.; di porre presupposti fattivi per il raggiungimento di altri diritti colpevolmente rimasti inconquistati.

    AstronomicStylia:

    L’osservazione del cielo ad occhio nudo ha una finalità puramente pratica e di diletto. Essa deve essere eseguita necessariamente in luoghi bui, lontani da fonti luminose e in ambienti esenti il più possibile da dispersioni di inquinamento luminoso. In questo caso è possibile identificare le costellazioni principali e gli oggetti del cielo più luminosi come la galassia di Andromeda. [ http://it.wikipedia.org/wiki/Osservazione_astronomica ]

    Traduzione: L’osservazione degli eventi del presente ha una finalità puramente pratica e di diletto. Essa deve essere eseguita necessariamente in luoghi tranquilli, lontani da televisori e in ambienti esenti il più possibile da contaminazioni della propaganda. In questo caso è possibile identificare parabole discendenti verso l’orrore, già verificatesi identiche nei contenuti ma assai dissimili nella forma, e l’avvento dei regimi più oscuri come il nazifascismo.

    René Thom

    ————————————————————

    Tutto va in pezzi, il centro non tiene, l’anarchia pura si scatena sul mondo. William Butler Yeats

    • Il primo paragrafo era d’obbligo, non si tratta di una soluzione finale o di una vendetta ma piuttosto di un inizio o una dichiarazione d’intenti.

      Questo asteroide ha più un ruolo da “stella cometa” (per quanto il termine mi faccia rabbrividire), ha lo scopo di farsi notare alto nel cielo da più persone possibile e, per chiunque ne comprenda la natura, di indicare la strada.

      Se potessi ora scrivere un altro racconto per tifiamo asteroide narrerei di un asteroide che manca di poco il bersaglio, ma che ha creato così tante aspettative nel suo schiantarsi da far alzare tutti da davanti alla tv e finire il lavoro che l’asteroide non ha portato a termine.

      • >>Se potessi ora scrivere un altro racconto per tifiamo asteroide narrerei di un asteroide che manca di poco il bersaglio, ma che ha creato così tante aspettative nel suo schiantarsi da far alzare tutti da davanti alla tv e finire il lavoro che l’asteroide non ha portato a termine.< Un uomo, già capace di sciare, ha necessità di acquistare un paio di sci (od un PC,un telefono,una giacca tecnica,una tenda…o quel che ti pare, è una regola universale e quasi sempre applicabile) poiché deve recarsi in montagna. Gli vengono proposti 3 modelli: il base, un rozzo modello per principianti facile e lento, con decorazioni chiassose a 100€; un buon paio di sci, di ottimi materiali, realizzati allo “stato dell’arte” per 300€; un super-perfomante modello da competizione che, se preparato adeguatamente da un professionista prima di un evento agonistico, può garantire centesimi di secondo che fanno la differenza, a 1500€. Oggetto per lui completamente inutile…pensaci quando compri la prossima stupidaggine. :-)

        E’ evidente che, esattamente come quando SI RAGIONA SU QUALCOSA, poco è insufficiente ma può servire, giusto è bastante, ridondante è superfluo, costa moltissimo in cambio di vantaggi opinabili, effimeri e spesso inutilizzabili.

        ——riprende il testo——

        Non accade per diversi, semplici motivi:

        1) Non accade perchè esiste una accordata strategia tesa ad impedirlo, la cui arma principale è la televisione; un oggetto la cui pericolosità è fraintesa e sottovalutata, che crea una fortissima dipendenza psicologica alimentando l’ansia che essa stessa dà l’illusione di lenire.

        Ma tu, come ogni altro credi che: “posso smettere quando voglio”; “è un’esagerazione, se usata con criterio…”. Ovviamente il fatto che tu (è sempre un “tu” impersonale, non si riferisce necessariamente a te, anche se magari sì :-) sia totalmente incapace di tenerla spenta per 30 giorni sbugiarda ogni tua affermazione in tal senso.

        2) Non accade perchè una lunga campagna diseducativa ha insegnato alle persone che occuparsi dei problemi in prima persona è cosa indesiderabile. Fai solo danni, lascia perdere, ci sono i professionisti per questo (devi pagarli, certo…) per decidere il tuo destino vota, senza porti domande soprattutto se ti “pare” che questo istituto sia annacquato al punto di essere divenuto un mero criterio per facilitare la spartizione dei tuoi soldi; ci penseranno i partiti, con i loro collaboratori a tempo determinato a fare il tuo interesse.

        Del resto è divenuta ormai una tua seconda natura…delegare e farti i cazzi tuoi. Persino in caso di TERREMOTO…basta con questa solidarietà del cazzo dei buoni sentimenti…tienti la coperta ed il giubbotto nuovo, sai che c’è? Non lo vuole nessuno, è fuori moda. Come dici? Vuoi regalare 1000 litri di gasolio da riscaldamento? 100 pacchi di pasta? Bravo pirla! Come si fa a rubare della pasta? Ci prendi per ladri di polli? Fai il piacere di NON MANDARE NIENTE che dai solo fasidio. Fai una bella donazione con l’sms che poi ci pensiamo noi. Del resto, l’abbiamo ricostruita l’Aquila o no?

        3) Non accade perchè in tale contesto la società è di fatto divisa tra consapevoli ed inconsapevoli. Tu, che LEGGI, dovresti essere un consapevole… (Consapevoli di che? Di essere ostaggio di un regime fascista che opera a tutto vantaggio di chi detiene potere finanziario, cercando di trasformare in schiavi da lavoro tutti gli altri. La novità del nostro tempo è che per farlo non si invade la Polonia e che carota e bastone vanno alternate per evitare una rivolta) …ma ti do una notizia pessima: NON ce la fai a far diventare consapevole il 51% prima che il micro-mondo dove vivi si sia trasformato in un incubo fascista di quartieri bene con le guardie armate e favelas tenute a bada da squadroni della morte. Mi sa che l’unica chance è puntare non ad una maggioranza che vuole cambiare, ma ad una minoranza consapevole che raggiunga, per così dire, una sufficiente “massa critica” [http://it.wikipedia.org/wiki/Massa_critica ] per innescare la deflagrazione di questo modello di società. Gli inconsapevoli, a quel punto, faranno l’unica cosa di cui sembrano capaci. Seguiranno. Una volta tanto a loro vantaggio. Si spera.

        P.S. Ah…dimenticavo…in realtà non c’è fascismo. Sono io. Che “esagero”.

        http://www.youtube.com/watch?v=PgBKjX-oswA
        http://it.wikipedia.org/wiki/Centro_di_identificazione_ed_espulsione
        (ricerca “affondato barcone deceduti” = 36200 risultati ) http://www.google.com/search?source=ig&rlz=&q=affondato+barcone+deceduti&oq=&gs_l= (gente che dovrebbe attraversare al sicuro, sopra un traghetto).
        (divertiti a ricalcolare la maggioranza del 92% di questo governo) http://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Monti
        (divertiti a ricarcolare la maggioranza del circa 75% di questa coalizione assemblata prima del voto) http://it.wikipedia.org/wiki/Governo_Letta
        http://www.notav.info/
        Il punto di non ritorno, è alle spalle: http://it.wikipedia.org/wiki/Fatti_del_G8_di_Genova
        http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=9071

        Tranquillo. Sono io. Esagero.

        • Non so perchè…ma dalla fine della citazione sino alla ripresa con le parole: Un uomo, già capace di sciare….

          manca tutto questo pezzo :-O

          …da come la vedo io, quel tipo di asteroide è già passato e ripassato…c’è proprio un traffico infernale di passaggio asteroidi da 30anni in qua! :-)

          Assistiamo con una frequenza [http://it.wikipedia.org/wiki/Frequenza] sempre più ristretta nel tempo ad eventi di elevatissima gravità, ognuno dei quali avrebbe dovuto causare (era logico attendersi che) una rivolta, nel senso più ampio del termine, di grandi proporzioni…

          …la domanda da porsi (e nei meandri di questo blog è stata più volte tentata una risposta…) è: perchè non accade?

          ——parte noiosa (e magari pure OT) che può essere saltata——

          Pur disponibile ad ogni correzione, reprimenda :-) e dopo aver detto che si tratta solo della mia personalissima e fallibile opinione… …posso tentare una risposta :-) che avrà un pregio ed un difetto. Il pregio è la sinteticità…il difetto è l’incompletezza. [n.d.r. : la necessità di questa precisazione difensiva è PARTE, non secondaria della risposta :-) ]

          Però, persino talune leggi fisiche che governano il nostro universo non sono comprese al 100% oppure perdono di significato se stirate oltremisura…sicchè la mia personalissima opinione è che è meglio una cosa stringata che si capisce, che una super-complessa in cui ci si perde nell’infinita osservazione del proprio ombelico. [traduzione: se ciò che dico è giusto al 95%, ha senso perdere il 95% del tempo per cavillare su dettagli da 1% che non hanno alcuna utilità pratica? :-) ]

          Un esempio illustrerà efficacemente il mio modo di ragionare = Un uomo, già capace di sciare…

          e via di seguito…

  24. Notte agitata, sogni mescolati a stralci di realtà che filtra dalle tapparelle. Una visione. Qualcuno si aggira per le strade e calamita sguardi.
    Indossa una maglietta, che riporta un motto e un’immagine. Il sogno si fa più concreto, riesco a mettere a fuoco. Ciò che tutti fissano altro non è che una maglietta con la scritta “Tifiamo asteroide” e la copertina del’omonimo e-book…
    Quanto sarebbe figa? Temo che andrò presto a farmene stampare una ;-)

    P.S. A quanti daùnlòads si è arrivati? Per i centomila bisogna festeggiare come si deve!

  25. […] scaricato da più di 100.000 lettori (in agosto!), potete scaricarlo in pdf o epub cliccando qui: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=13891. A scanso di equivoci: non costa niente, nessun autore è stato retribuito, idem per il benemerito […]

  26. […] tratto da Cento racconti per annientare il governo Letta, Postilla Wu Ming, scarica il libro su http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=13891 […]

  27. […] proposito del fatto che ci pagherebbe il PD (partito-guida del governo contro il quale tifiamo asteroide), su Internazionale c’è un nostro nuovo articolo contro le basse intese e la “politica […]

  28. […] un nome noto a chi gira da queste parti: Mauro Vanetti, curatore dell’antologia di racconti Tifiamo asteroide, autore di testi per Carmilla e di un elaborato post su Giap, blog del quale è anche indefesso […]

  29. […] dei casi fanno da foglia di fico per queste politiche: non per caso in molti abbiamo tifato e tifiamo asteroide. Anche questo, peraltro, non è un tratto unico dello Stato italiano, ma una caratteristica dello […]

  30. […] di Giap –  e guest blogger – più acuti e apprezzati, è stato anche il curatore dell'antologia Tifiamo Asteroide. Mauro è un informatico e un attivista politico.  Nella sua città, Pavia, è uno dei […]