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XM24

AAA. A #Bologna. Dalla Cirenaica alla Bolognina, nei quartieri si resiste

Nel penultimo weekend di giugno il Vag61 e tutto il rione Cirenaica di Bologna saranno animati da AAA.

A chi ci segue da lunga – ormai molto lunga – data sarà squillato un campanello in testa, ma no, non stiamo parlando dell’Associazione Astronauti Autonomi, e nemmeno della gloriosa casa editrice fondata dai pionieri blissettiani Vittore Baroni e Piermario Ciani. No, questo AAA è il festival dell’Autoproduzione, Autogestione Autorganizzazione. Il programma completo è qui.

Un’anteprima ci sarà già domani – giovedì 15 giugno – al Bar Edera di via Massenzio Masia 14. Dalle h.19, presentazione del festival e inaugurazione della mostra Rione Cirenaica, strade resistenti.

Segnaliamo la nostra partecipazione, in due distinti momenti. Prosegui la lettura ›

I piedi sulla città! Un sortilegio di passi contro la #Bologna distopica.

Clicca sull’immagine per scaricare il volantino completo

Sabato 13 maggio cammineremo per 18 chilometri attraverso alcuni luoghi della Bologna distopica immaginata dal Comune (Passante, Fico, Progetto Scandellara, Revamping Fiera, Trilogia Navile). Allo stesso tempo, evocheremo le forze resistenti della città, unendole in un abbraccio di passi (Zamboni 36, Vag 61, San Donnino No Passante, Crash, XM24).

Dopo le quasi 2000 firme raccolte dal documento «Difendere XM24 per tornare a respirare», questa passeggiata apotropaica ribadisce la necessità di opporsi a un progetto complessivo, che non riguarda solo un centro sociale, un quartiere popolare o un campo di periferia. Occorre tracciare un limite alla speculazione e l’unico modo per farlo è disegnarlo con i corpi, con i piedi, abitando il territorio e imparando a conoscerlo. Prosegui la lettura ›

Difendere #XM24, per tornare a respirare. Una valanga di firme contro la #Bologna che sgombera e cementifica

La facciata di XM24 dal 2013 al 2016

Occupy Mordor, di Blu. Dipinto nel 2013 sulla facciata di XM24, cancellato per protesta dall’autore nel 2016. Clicca sull’immagine per navigare il murale.

Dal 2013 al 2016 il grande affresco Occupy Mordor, dipinto da Blu sulla parete di XM24, ha messo in scena una battaglia per la città: le truppe del sindaco Sauron – armate di ruspe, mortadelle e sfollagente – si scontravano con un popolo che suonava, ballava, pedalava, leggeva, hackerava, coltivava e lanciava angurie con le catapulte.

Oggi l’affresco non c’è più, ma la battaglia è in pieno svolgimento. Proprio come in quella raffigurazione, la città ufficiale ha la forza dei partner economici per imporsi ai suoi avversari, ha la forza poliziesca per reprimerli, e ha mezzi enormi – infinitamente più grandi di un muro – per mettersi in scena e magnificarsi.

La Bologna ufficiale è una città boriosa, soffocante, sempre più allergica a poveri e marginali. Una città che sogna di sterilizzarsi dai germi del dissenso, e una di queste mattine potrebbe risvegliarsi sterile. Prosegui la lettura ›

Un anno senza Blu a #Bologna

Blu Street Art

È trascorso poco più di un anno da quando una mano di vernice grigia ha coperto tutti i murales realizzati da Blu nella città di Bologna, per protesta contro la mostra Banksy & Co – l’arte allo stato urbano, che ne esponeva alcuni previamente staccati dai muri. I pezzi in questione stanno ancora dentro il palazzo che ha ospitato la mostra e i curatori fanno sapere che il Comune non si è mai fatto vivo per parlare del loro destino.

Che l’amministrazione non abbia mai avuto intenzione di entrare nel merito della spinosa faccenda si sa da un anno, cioè da quando il patron della mostra Fabio Roversi Monaco ipotizzò una donazione dei pezzi al Comune. In quel frangente il sindaco Virginio Merola se ne uscì con una citazione virgiliana: «Timeo Danaos et dona ferentes», parafrasando aulicamente una più prosaica vocetta interiore che gli diceva: «schiva l’oliva». Per esprimersi sulla faccenda preferì invece ispirarsi a Ponzio Pilato: «Cercare la ragione e il torto in questi casi è un esercizio inutile e non mi interessa schierarmi con nessuno.»

Ma piuttosto che andare a cercare sindaci o assessori nella nebbia vale la pena restare sui curatori di quella mostra, perché hanno scelto di “celebrare” l’anniversario uscendosene sul giornale con dichiarazioni meravigliosamente spudorate. Prosegui la lettura ›

Il Passante di #Bologna, sesta puntata. | Attenti al capitombolo!

Domani, 4 marzo, Bologna vivrà una giornata di iniziative diffuse, nel segno dell’autogestione e della resistenza agli incubi urbanistici che la minacciano. Con l’occasione, torniamo a parlare del Passante di Bologna. È lo stesso carburante, infatti, ad alimentare la gentrificazione della zona centrale della città e i progetti che ne soffocano le periferie. Come vedremo nel post, la differenza tra gli interventi infrastrutturali e quelli residenziali è assai più sfumata di quanto sembri a prima vista.
Quel carburante è la speculazione immobiliare. “La dinamica è lineare: riconverto zone centrali demolendo e ricostruendo, in più costruisco in periferia su terreni vergini sotto l’ombrello dell’interesse pubblico”, come dice Paola Bonora.
Il governo cittadino, assunte le esigenze di valorizzazione del capitale come sola bussola, cerca di nascondere la propria incapacità nel risolvere una vera emergenza (l’aria mefitica e cancerogena) creandone una a tavolino: il degrado, di cui Xm24 e la Bolognina sarebbero l’epicentro. Prosegui la lettura ›

Una «Casa della Letteratura» come foglia di fico della speculazione in #Bolognina? #XM24 #Bologna

La Bolognina su Open Street Map.

[Se, come suol dirsi, il reale stato della cultura si misura con la situazione delle biblioteche pubbliche, a Bologna siamo messi male.

Il Comune sta avviando un percorso di privatizzazione delle biblioteche di quartiere, un tempo fiore all’occhiello del «buongoverno» felsineo. Non a caso, lo sta avviando a partire dal quartiere Navile, unità amministrativa che comprende la Bolognina, zona della città sotto attacco speculativo e gentrificatorio. Attacco che è parte della grande aggressione cementizia prossima ventura.

Pochi giorni fa, abbiamo assistito all’abominio di una carica di polizia tra i tavoli di una biblioteca universitaria. Contro chi aveva cercato di mantenere quella biblioteca aperta a tutt*, la Procura ha in serbo un bel processo per «associazione a delinquere» (e non solo).
Questo nel quarantennale dell’insurrezione studentesca del marzo 1977.

Se dalle biblioteche ci spostiamo agli spazi sociali e culturali autogestiti, la vicenda dell’XM24 – vedi qui e qui – suona la campana d’allarme per le esperienze rimaste in città.

La buona notizia è che l’enorme assemblea dell’8 febbraio ha dato un segnale forte. E nulla ci toglierà dalla testa l’idea che la violenza squadristica scatenata all’università il giorno dopo sia stata anche una risposta a quel segnale.

In questo scenario, apprendiamo che il Comune vuole insediare – toh, in Bolognina! Toh, in via Fioravanti! – una «Casa della Letteratura». Qui sotto pubblichiamo una lettera della collega Milena Magnani, spedita all’assessora alla cultura Bruna Gambarelli l’8 febbraio scorso. Milena racconta alcuni interessantissimi dietro-le-quinte.

Come ricordato nella lettera, si tratta di una vecchia proposta del nostro compagno Stefano Tassinari. Stefano non c’è più, ma noialtri, che con lui abbiamo condiviso tante lotte, possiamo dire con certezza che tra XM24 e una «Casa della Letteratura» eretta – metaforicamente o alla lettera – sulle macerie del suo sgombero, il compagno Tassinari avrebbe scelto XM24. Senza alcuna remora.

Buona lettura.]

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La svolta della Bolognina 2.0 | Il PD realizza il programma di Salvini.

Il volto di Virginio Merola sovrapposto a quello del sindaco-Sauron, sul murale “Occupy Mordor” di Blu.

E’ ufficiale: il sindaco PD di Bologna ha riesumato in cantina una vecchia musicassetta ed è diventato leghista con l’ipnosi. A certificare l’efficacia della cura ci sono le sue dichiarazioni degli ultimi giorni. In un’intervista a La Repubblica di sabato 4 febbraio ha annunciato che sfratterà il centro sociale XM24 dalla sua storica sede nel quartiere Bolognina e chiederà al ministro Minniti di piazzare al suo posto una caserma dei Carabinieri, perché «può essere utile a rassicurare i cittadini». Quanto al «putiferio politico» che la sua scelta potrebbe scatenare, ha ribattuto che «i dibattiti vengono dopo, possono anche essere interessanti, ma non hanno la precedenza» (con buona pace della tanto invocata «partecipazione»). Infine, ribadendo che il futuro di XM24 resta lo sfratto, ha aggiunto: «basta con l’assistenzialismo in cambio di niente», a riprova che l’ipnosi ha davvero funzionato. Prosegui la lettura ›