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No Tav

Ovest. 25 anni di lotte #notav in Val di Susa – di Wu Ming 1, prima puntata. Su Internazionale

La Colombera. Foto di Michele Lapini.

La Colombera. Foto di Michele Lapini.

[WM1:] Dal 2013 sto scrivendo un libro sul movimento No Tav e, più in generale, sulla Val di Susa. Qualcosa che oscilla tra il romanzo di non-fiction e la canzone di gesta. Sono stato in valle tante volte, partecipando a marce, conferenze, escursioni al Cantiere. Ho intervistato decine di attivist*, compulsato archivi personali, raccolto annate su annate di giornali locali. Ho letto tutti gli altri libri pubblicati sull’argomento. Per chiarirmi le idee e testare il materiale, ho scritto e proposto ai lettori testi «di avvicinamento»: reportages narrativi o racconti di non-fiction.

Chi se ne intende dice che il 2016, per la lotta No Tav in Val di Susa, sarà un anno incandescente. Ci sono tutti i presupposti e in più «c’è qualcosa nell’aria».

In Italia ci sono tante lotte No Tav: “Terzo Valico”, Brennero, Vicenza, Firenze… Quella valsusina è la più longeva e radicata. È nata nel 1991, compie un quarto di secolo ed è ora di un nuovo sunto, di una sintesi. – Dopo venticinque anni, – mi sono chiesto – a che punto si trova il movimento?

Per rispondere, sto scrivendo una “miniserie”. Si intitola Ovest. È un racconto di non-fiction in tre puntate, che usciranno una alla settimana su Internazionale, illustrate dalle foto del compagno Michele Lapini.

La prima puntata è appena uscita.

La seconda la sto scrivendo.

Per la terza, andrò a Venezia l’8 marzo. La serie si concluderà col racconto di quella manifestazione.

Buona lettura.

Fitzcalatrava a Reggio Emilia. Una visita alla Stazione Alta Velocità Mediopadana pensando al cinema di Werner Herzog

Stazione AV Mediopadana, foto di WM1

Ecco qui. Da oggi potete scaricare in pdf – nell’impaginazione originale con le foto di Stefano Calanchi – il reportage di Wu Ming 1 sulla celebre «stazione di Calatrava», apparso su Nuova Rivista Letteraria n.1 nuova serie, maggio – novembre 2015.

Ricordiamo che questo numero della rivista è interamente dedicato alle Grandi Opere Inutili e Imposte. Lo presenteremo di nuovo a Bologna il 16 ottobre, alla Libreria Trame, via Goito 3/c. Il prossimo numero, invece, sarà interamente dedicato ai nuovi nazionalismi, razzismi, fascismi e “rossobrunismi”. Un tentativo di mappare Prosegui la lettura ›

«Letteraria» riparte da uno e riparte da un No. No alle Grandi Opere Inutili

Per ordinare il numero, clicca sull'immagine.

Per ordinare il numero o abbonarti alla rivista (due numeri all’anno), clicca sulla copertina.
Letteraria sarà disponibile al Salone del Libro di Torino, allo stand delle Edizioni Alegre, padiglione 1, C37.
Gli ultimi due numeri – il 10 della vecchia serie, dedicato al cibo, e questo contro le Grandi Opere – saranno presentati dai redattori Silvia Albertazzi, Giuseppe Ciarallo e Massimo Vaggi sabato 16 maggio h.18 alla libreria IBS di Firenze, via de’ Cerretani 16/R.
Questo numero sarà presentato anche alla Festa di Letteraria, che si svolgerà a Roma dal 12 al 14 giugno. I dettagli seguiranno.

Stefano

Stefano

«Letteraria va avanti con l’amore degli insorti».

Lo dicemmo nel maggio 2012, subito dopo la morte del nostro fondatore e direttore Stefano Tassinari. L’annuncio riprendeva il titolo del suo romanzo più bello – e della lunga poesia che irrompeva in quella prosa aprendovi uno squarcio, hanno ripreso la città / mi tocca dirti piano / e dove stavamo noi ora ci sono loro / a ripulire i muri col bianco del respiro / sottratto al nostro tempo di incerti pensatori.

Maggio 2015. La città è sempre in mano nemica, lo è più che mai, eppure qualcuno resiste – e i muri continuano a parlare. Vede, in questo Paese non siamo stati tutti estranei uno con l’altro, anche in assenza di rapporti diretti. Ha presente il racconto di Julio Cortázar intitolato Disegni sui muri? No, è chiaro, non avrei nemmeno dovuto chiederglielo. Fa niente… comunque è la storia di due giovani che non si sono mai visti e che, in piena dittatura dei militari argentini, comunicano tra loro scrivendo messaggi sui muri del quartiere in cui vivono. Ogni notte escono di casa per tracciare quelle frasi che, puntualmente, il mattino dopo, vengono cancellate da vigili e poliziotti… *

Letteraria ha resistito, è ancora qui, ma essere ancora qui non basta. O almeno, noi non siamo gente che si accontenta. Per questo abbiamo deciso di rilanciare. Prosegui la lettura ›

Loredana Lipperini e Wu Ming 1 su «Questo trenino a molla che si chiama il cuore»

Questo trenino a molla che si chiama il cuore

[WM1] Si sente nella mia voce, si avvertiva durante l’incontro: leggere questo libro di Loredana e poi presentarlo con lei mi ha coinvolto, commosso e fatto anche incazzare, perché – come suol dirsi per dire altro: ridendo e scherzando… – ormai conosco Loredana e le voglio bene da vent’anni e quei vent’anni sono distillati qui dentro;  più nello specifico, questo «oggetto narrativo non identificato» che ha come titolo un verso di Pessoa racconta – tra le tante vite, le trasformazioni,  le resistenze, le perseveranze e pure le nefandezze che racconta – un pezzo di vita e sofferenza e rinuncia e lutto vissuto dell’autrice e io, con pochi altri e certamente meno di altri ma abbastanza per riviverlo leggendo, l’ho condiviso con lei. Prosegui la lettura ›

UGO, l’Unica Grande Opera. Costruiamo insieme l’#8D2015

Terrorista è chi devasta i territori

Tra un anno esatto, una grande giornata di mobilitazione.

Capita che qualcuno usi le parole giuste per esprimere quello che avevi in testa e ti accingevi a scrivere tu stesso. In questo caso, a farlo sono stati Salvatore Settis e Tomaso Montanari, addirittura su un quotidiano mainstream come La Repubblica. La sintesi dei loro articoli coincide con quanto dicono da tempo comitati di cittadini e movimenti di base: esiste Una Grande Opera, una sola di cui l’Italia abbia concreto bisogno, ed è salvare il territorio, metterlo in sicurezza, risanarlo. Salvarlo dal dissesto idrogeologico che fa allagare le città e franare le montagne ogni volta che piove un po’ più forte; ma anche liberarlo dalla cementificazione e dal peso che insiste sulla sua superficie; dall’inquinamento e dall’immondizia. E non ultimo, aggiungeremmo noi, dalla militarizzazione, vero e proprio scippo di suolo pubblico a fini bellici.
Insomma, tutto il contrario di quello che si accinge a fare lo «Sblocca Italia», decreto che ha per nome un’antifrasi, dato che il fine reale è congestionare il Paese. Prosegui la lettura ›

#GODIImenti. Come inceppare la Grande Opera e vivere felici.

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All’inizio di quest’anno – l’11 e 12 gennaio 2014 – nella sede centrale del Wu Ming Lab, a Bologna, si è tenuta una riunione di pericolosi estremisti, provenienti dalla Val Susa e dal Salento, dalla Riviera del Brenta e da Livorno, da Roma e dal Monte Amiata. Un gruppo di quasi trenta persone che da quel momento ha cominciato a tenersi in contatto con una mailing list carbonara, organizzando per di più altri tre raduni di facinorosi – a Livorno, Dolo (VE) e Avigliana (TO). Prosegui la lettura ›

#AlpinismoMolotov. No Picnic on Rocciamelone

Alpinismo Molotov

Alpinismo Molotov

[Tra le varie attività nate intorno ai nostri libri e a Giap, negli ultimi 3-4 anni si sono distinte sempre più le escursioni a tema, vere e proprie “camminate narrate”, workshop pedibus calcantibus nati come espansioni di nostri lavori quali Il sentiero degli dei di WM2 e Point Lenana di WM1 e Santachiara. Da tempo, come officina di narrazioni, ci occupiamo in vari modi di storia e montagna, di smontaggio delle mitologie tossiche legate alla montagna e all’alpinismo, di critica dell’uso del territorio ecc. WM2 alterna i ripercorrimenti della “Via degli Dei” tra Bologna e Firenze  (vera e propria inchiesta “sentierologica” su quella parte di Appennino) a “laboratori viandanti” come quello condotto nell’aprile scorso lungo la via Francigena; WM1 ha introdotto, nel corso del Point Lenana Tour (de Force), un ricorso alle ascensioni alpine come prosecuzioni transmediali del libro. Sono sempre più numerosi i giapster interessati a questi temi e disposti a mettersi in marcia.
Alpinismo Molotov è una prima sintesi (una delle tante possibili) di questo lavoro. Prosegui la lettura ›