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Bologna

L’ultimo urrà

Virginio Merola

Il sindaco di Bologna Virginio Merola.

«In quello che stanno facendo queste persone, di politico c’è poco, ma c’è molta miseria intellettuale. E’ un bene che si sgomberi appena possibile, è una “tragedia ridicola”, ci auguriamo che sgomberando, perseguendo queste persone come sta facendo la nostra magistratura, se ne rendano conto. Sono poche decine di attivisti che per inseguire i loro deliri ideologici non pensano che stanno disturbando la collettività».
Virginio Merola sullo sgombero di Eat The Rich, 23 maggio 2015.

Oggi, domenica 24 maggio, le iniziative che dovevano svolgersi nel nuovo spazio di via Alessandrini si terranno all’XM24 di via Fioravanti. Per quel che ci riguarda, alle h.20 parte la

WU MING AFROBEAT SOUL FOOD EXPERIENCE

Improvvisazione letteraria e musicale con Wu Ming, Guglielmo Pagnozzi e un’orda d’oro di musicist*. Letture da L’Armata dei Sonnambuli e Cantalamappa.

Fuori programma: reading a #Bologna in solidarietà a Eat The Rich (oggi stesso, e spieghiamo il perché)

Portico Alessandrini

Prima l’appuntamento: oggi h.18 sotto il portico di via Alessandrini, Bologna, all’altezza del civico 10/B (quasi all’incrocio con via Irnerio), Wu Ming 1 e Wu Ming 4 leggeranno brani da L’Armata dei Sonnambuli, Cantalamappa e Anatra all’arancia meccanica.

Sotto il portico? E perché? E come mai non ne sapevo niente fino ad ora?
Adesso lo spieghiamo. Prosegui la lettura ›

Per la #Libertàdidimora. Non certo da “maestri”, ma sicuramente “cattivi”

Libertà di dimora

Ben contenti di essere additati dal Carlino come parte del “soccorso rosso” contro il divieto di dimora per gli attivisti del collettivo Hobo.

Due paginate di sdegno al giorno e il repertorio è il solito: “cattivi maestri”, “firmano per i violenti” ecc.

Ora: se il Carlino ci attacca vuol dire che, per quanta confusione regni a Bologna, c’è ancora una logica. Perché noi Prosegui la lettura ›

Me a sån Ciarliebdò, ovvero: Miseria dell’ateneo e della città di Bologna

Religious censorship. Protecting you from reality.

Accade all’Università di Bologna, la più antica del mondo, quella che non perde occasione di vantare i suoi nove secoli di vita. Chi oggi la governa intima a un’associazione studentesca di ritirare dalla circolazione il numero della rivista che redige (si chiama Fornofilia e Filatelia) e di cambiare stile editoriale, lasciando intendere che in caso contrario ci saranno ripercussioni. Dato che l’associazione riceve finanziamenti dall’università per il suo progetto culturale, le ripercussioni consisterebbero nel ritiro dei finanziamenti stessi.
Il motivo dell’ingiunzione? Sull’ultimo numero della rivista compare una vignetta ritenuta blasfema e oscena, ovvero lesiva dell’immagine dell’ateneo. [scarica il pdf e guarda la vignetta nel contesto per cui è stata pensata]
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Sentiero Luminoso | Quarto aggiornamento | #LuminosoBoMi

Sacerno

Quando leggerete queste righe, il cammino sarà già iniziato, il Sentiero Luminoso sotto le suole, la pieve di Sacerno in vista o appena dietro le spalle. Come promesso.

“E’ possibile andare a piedi da Bologna a Milano senza farsi investire da un TIR?
E quante storie si possono incontrare, scritte nel paesaggio tra le due città?
E’ proprio vero che “in pianura il TAV non ha fatto danni” e poi “tanto l’ambiente è già degradato”?
Esiste un’altra Padania oltre i capannoni, la nebbia, le ciminiere e i campi di neve fradicia?”
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Un Link tra Hong Kong e #Bologna? FICO! – I partner della “Disneyland del cibo”.

Delegazione THE LINK al CAAB di Bologna. Foto Borella/Eikon

I partner cinesi del FICO. Delegazione THE LINK al CAAB di Bologna. Foto Borella/Eikon

di Wolf Bukowski (guest blogger)

Nell’insediamento abusivo di Shek Kip Mei un fornello si ribalta, un gioco di bambini cenciosi finisce male, un mozzicone cade su un materasso di paglia. O chissà che altro. In poche ore il fuoco – spietato compagno della miseria abitativa – lascia 53mila profughi cinesi senza tetto. Erano arrivati lì fuggendo dalla guerra civile tra i nazionalisti di Jiang Jieshi (Chiang Kai-shek) e i comunisti di Mao Zedong. Ora guardano impotenti le fiamme, alimentate dal poco che possiedono, illuminare la notte di Natale del 1953 a Shek Kip Mei, nella colonia britannica di Hong Kong. Prosegui la lettura ›