Razza Partigiana in Loop

Ci sono almeno tre buone ragioni per acquistare il nuovo numero della rivista bimestrale LOOP, in edicola dall’ 8 giugno con il titolo “Male Nostrum. Dentro la crisi italiana”

1) In regalo con la rivista, c’è il CD Razza Partigiana – Il Reading, registrato da Wu Ming 2, Egle Sommacal, Paul Pieretto, Federico Oppi e Stefano Pilia.

Dopo l’avventura di Pontiac, storia di una rivolta, la stessa compagine di cantastorie torna con una nuova lettura concerto, racconto in musica, chiamatelo-come-preferite.
13 testi, 13 musiche originali, 13 ballate elettriche dove la lettura prende il posto del canto, per raccontare, in poco più di un’ora, la storia di Giorgio Marincola, nato vicino a Mogadiscio nel 1923, da padre italiano e madre somala. Cresciuto a Roma sotto il fascismo, militante del Partito d’Azione, partigiano nel viterbese. E ancora: paracadutato dai servizi alleati nella zona di Biella, catturato dai tedeschi, internato nel Lager di Bolzano e morto a guerra ormai finita, in Val di Fiemme, nell’ultima strage nazista sul territorio italiano.
Sulla sua vicenda esiste un ottimo saggio storico: Razza Partigiana – Storia di Giorgio Marincola, pubblicato da Iacobelli nel 2008. Lo hanno scritto Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, giapster di vecchia data, appassionato di asce di guerra da disseppellire.
Causa lavori in corso sul server, non possiamo mettere in download il primo brano del CD, ma lo faremo nei prossimi giorni. Chi vuole saperne di più, intanto, può guardarsi questo video dello spettacolo, registrato da Arcoiris TV al Copyleft Festival di Arezzo, oppure leggere la recensione scritta da Stefano Pifferi per SentireAscoltare. Prosegui la lettura ›

I quattro atti della farsa anti-Saviano

C’è chi in questi anni, ben prima che pullulassero presunti ribelli e nuovi eroi dell’antisavianismo militante, ha criticato con durezza il culto del Saviano-simbolo e la facile voglia di icone, senza però trascinare in una demolizione da (finti) bastiancontrari la persona e, soprattutto, il libro e il lavoro compiuto. La “critica”, come vuole anche l’etimo, deve sempre “tagliare”, separare, discernere, distinguere.
In rete e dalle pagine de “L’Unità”, noi abbiamo analizzato un dispositivo mediale/autoriale che “blocca” Saviano, lo feticizza e ne riproduce serialmente l’immagine, banalizzandola e inflazionandola. Esito per molti versi inevitabile: Saviano deve apparire di continuo per tutelarsi, l’ombra e l’oblio sono per lui un pericolo. Tuttavia, l’inevitabilità non deve impedire di cogliere limiti, aporie, contraddizioni.
Nel fare questo, non ci siamo mai sognati di attaccare Saviano come persona chiamandolo “burattino”, “eroe di carta”, “narcisista”, “manovrato”, “furbetto”; non abbiamo mai detto che Gomorra (libro importantissimo) è una truffa, una merda, un diversivo o una favoletta; non abbiamo sollevato questioni di lana caprina su grammatica e sintassi; non abbiamo mai scherzato sulla pelle degli altri, lanciando frecciatine sulla scorta di Saviano o sull’effettivo pericolo che corre; non abbiamo mai fatto illazioni odiose su Saviano che “fa il gioco” di questo e di quello, è “funzionale” a questo o quel potere, è “manovrato” da questo o quel padrone etc.
Tutte cose che, con diverse gradazioni, troviamo invece nelle sparate “accademiche” e musicali degli ultimi giorni. Prosegui la lettura ›

Eugène Terre’Blanche e il Politico Misterioso

[Il prossimo 10 giugno, con un concertone a Soweto, si aprono i Mondiali di calcio ospitati dal Sudafrica, una delle nazioni più complicate del Pianeta. Per l’occasione, sulle pagine di GQ, abbiamo dedicato la nostra rubrica “WuMingWood” a un raffronto tra due uomini politici: uno sudafricano, l’altro italiano. Il risultato è nelle righe che seguono. Buona Lettura.]

Eugène Terre’Blanche, fondatore del Movimento di Resistenza Afrikaner (AWB), ricorda molto da vicino due politici italiani. La barba folta, gli occhi a fessura e la stazza sono quelli di Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer, che qualche anno fa si presentò alle elezioni con Forza Italia. Altre caratteristiche, invece, lo avvicinano a un nostro deputato del Parlamento Europeo, il cui nome vorrei mantenere segreto, per lasciarvi il piacere di indovinarlo. Prosegui la lettura ›

Tolkien pensatore cattolico?

Versione integrale dell’intervento di Wu Ming 4 al convegno “Tolkien e la Filosofia”, Modena, 22 maggio 2010


1. Storyteller

E’ già stato detto che nella sua opera Tolkien non citò mai esplicitamente alcun filosofo, né in vita disquisì troppo di teorie filosofiche, ma casomai usò concetti filosofici per costruire un universo letterario che è specchio del mondo reale, quindi per forgiarne i valori e i conflitti ideali. Ed è quello che fa ogni narratore.
Allo stesso modo nell’opera tolkieniana è possibile rintracciare elementi di evidente derivazione religiosa. Anche se la cosmogonia di Arda non ricalca pedissequamente quella ebraico-cristiana, tuttavia si tratta di un universo monoteistico, nel quale si produce una corruzione originaria, la caduta di un angelo, una lotta durevole tra il bene e il male, ovvero in cui la luce originaria va via via frastagliandosi e spezzettandosi divenendo a tratti più tenue a tratti più forte. Soprattutto è un mondo salvato dai piccoli, dagli esseri minuti che diventano pietra angolare per il destino collettivo.
Si potrebbe continuare a lungo cercando similitudini e punti di contatto tra l’opera di Tolkien e la narrazione del mondo cristiana, e tuttavia niente di tutto questo risponde davvero alla domanda: Tolkien era un pensatore cattolico? Prosegui la lettura ›

Pregiudizi sbaragliati a cinque chilometri all’ora

Dopo un silenzio insolitamente lungo (ormai ci siamo abituati alle “recensioni preventive” di Libero), nel giro di una settimana sono usciti tre ottimi articoli su Il Sentiero degli dei. Da notare come i tre autori abbiano colto ciascuno aspetti piuttosto diversi del testo, com’è giusto aspettarsi da un libro ibrido, un oggetto narrativo non identificato che forse solo tra qualche anno ci apparirà come “normale” guida turistica (o “normale” romanzo).

“La Repubblica”, MARTEDÌ 25 MAGGIO 2010
UN LIBRO SCRITTO CAMMINANDO
“Il sentiero degli dei” di Wu Ming 2 è un viaggio a piedi sull’Appennino

L’opera è una sorta di pellegrinaggio ideologico fatto sul percorso Bologna-Firenze

MICHELE SERRA

Di camminatori-scrittori, e di scrittori-camminatori, c’è crescente abbondanza. Al punto di far sospettare la nascita di una moda, per giunta di una moda “facile” in virtù del facile nesso tra i due ritmi, quello delle gambe e quello della scrittura, e delle facili suggestioni del lento procedere e del piacevole osservare. Lo sbocco del pedante geografismo, e peggio ancora del narcisismo performante, è sempre in agguato.
Eventuali pregiudizi del lettore, prendendo in mano Il sentiero degli dei di Wu Ming 2 (membro del collettivo anonimo di scrittori Wu Ming), rischiano di infittirsi. Il libro è una specie di “pellegrinaggio ideologico” sulla stessa rotta appenninica, tra Bologna e Firenze, lungo la quale corre, sottoterra, il prepotente tubo della Tav. Fare a piedi, in superficie, lungo il ciglio dei monti, la stressa strada che il supertreno percorre in mezz’ora, e metterci cinque giorni. Legittimo temere la retorica della lentezza, e il ripasso non indispensabile di ogni buona e meno buona ragione che alimenta la cultura No-Tav.
Beh. Pregiudizi sbaragliati, e dunque, evidentemente, sbagliati. Prosegui la lettura ›

Tolkien a Modena: la Nuova Era della Terra di Mezzo

[Il 22 Maggio a Modena si terrà il più importante convegno su J.R.R.Tolkien che sia mai stato organizzato in Italia. Il merito dell’iniziativa è dell’Istituto Filosofico di Studi Tomistici di Modena e dell’Associazione Romana di Studi Tolkieniani, che da alcuni anni curano una collana su Tolkien per le edizioni Marietti 1820, dopo avere aggregato un gruppo di studiosi italiani dell’opera del professore di Oxford.
Pubblicando per la prima volta in italiano i testi dei più grandi esperti di Tolkien nel panorama internazionale, l’Istituto ha guadagnato sul campo la credibilità necessaria per invitarli in Italia a parlare di “Tolkien e la filosofia”. Nessun’altra realtà italiana, nel corso degli ultimi quarant’anni ha mai potuto aspirare a tanto. Colpa del provincialismo nostrano; colpa dello snobismo di certa critica di sinistra e della mistificazione dei commentatori di destra, paradossale connivenza che ha ostacolato la nascita di un dibattito serio, non pregiudiziale e non ideologico, su uno dei più famosi narratori del secolo scorso.
Era ora che anche a sud delle Alpi iniziasse a tirare un’aria diversa. C’è un gran bisogno di areare il locale, spazzare via la polvere, le incrostazioni pluridecennali, i ricordini rinsecchiti lasciati da un paio di generazioni di sedicenti cultori dell’opera di Tolkien. Comincia così la nuova era per la Terra di Mezzo e per il suo creatore.
Tra i partecipanti italiani al convegno ci sarà anche Wu Ming 4, che interverrà nel primo panel pomeridiano. La scelta di invitarlo è dovuta soprattutto a “meriti artistici” – cioè al romanzo Stella del Mattino (Einaudi 2008) in cui Tolkien compare come uno dei personaggi principali -, ma anche alla serie di articoli e interventi collezionati negli ultimi anni (vedi i link in calce a questo post).
Qui di seguito pubblichiamo un articolo (scritto appositamente per Giap) di Roberto Arduini, giornalista de “l’Unità” e membro dell’A.R.S.T., che fornisce una panoramica molto utile a contestualizzare il convegno di sabato prossimo.] Prosegui la lettura ›

La Grande Galleria


Alcuni già se lo immaginavano, altri ci speravano e basta:  il secondo Notturno tratto da  Il sentiero degli dei che proponiamo in forma di audioracconto è  il numero 2, ribattezzato per l’occasione “La Grande Galleria”. Dura diciotto minuti, quasi la metà del precedente, e tutta la parte musicale è affidata alla sola chitarra elettrica di Stefano Pilia. La registrazione, come sentirete, è più casalinga, con l’obiettivo di ottenere un suono più scarno rispetto a Mille Miglia, dove i Frida X suonavano almeno una decina di strumenti.

Anche in questo caso, non serve aver letto il libro per seguire il filo delle parole. Basta sapere che Gerolamo, il camminatore protagonista, si trova di notte, sulla strada, a fissare il profilo di una collina di fronte a sé.

Buon ascolto.

Wu Ming 2, Notturno 2 (La grande galleria), da Il sentiero degli dei (17’57”)
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Per scaricare l’mp3, qui.
Per scaricare Notturno 4 (Mille Miglia), qui.

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