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Cent’anni a Nordest

Le guerre sbagliate dell’Italia, le guerre giuste di un italiano


Insomma, pare che l’Italia voglia tornare su uno dei suoi luoghi del delitto, cioè in Iraq, a bombardare come ai tempi di Cocciolone, ad annichilire questo e quello come ai tempi di Nassiryah, e magari a far vedere come muore un italiano, come ai tempi dei contractors. Del resto, quando si ottengono buoni risultati, perseverare è doveroso.

Intanto, le grandi potenze fanno a gara a chi bombarda più civili in Medio Oriente. Tutto per combattere l’ISIS, si dice. Cioè un nemico-golem creato dagli interventi militari precedenti… con più di un aiutino da parte della Turchia di Erdogan. Quella Turchia che è un paese Nato e da mesi – mentre la Nato dice di combattere l’ISIS – reprime e bombarda i curdi, cioè gli unici ad avere sconfitto l’ISIS sul campo. Aria viziata a circolazione forzata.
E la Russia che forse metterà i boots on the ground. L’ultima volta che la Russia ha pestato quei boots fuoricasa è stata in Afghanistan, dove ha strascicato per anni una guerra condotta in modo disastroso, durante la quale si sono formati i Bin Laden, gli al-Zawahiri, i mullah Omar. Più di recente, il terrorismo islamico non è calato ma cresciuto anche per colpa di Putin, per quello che ha combinato e tuttora combina in Cecenia. Con l’ISIS in Siria pare ci siano 2500 ceceni. Insomma, scusateci se, per questi e per molti altri motivi, la favoletta di Putin salvatore del mondo non ce la beviamo.

Tutti i padroni del pianeta dicono di voler combattere l’ISIS (chiagni), tutti usano l’ISIS per portare avanti i loro interessi (fotti).
Non c’è da dubitare che, per l’ennesima volta, anche l’Italia farà del proprio peggio. Prosegui la lettura ›

«Cent’anni a Nordest». Ronchi dei Partigiani, la diserzione oggi e l’œrrore della «memoria condivisa»

Corteo neoindipendentista a Trieste, 13 settembre 2015.

Cent’anni a Nordest di Wu Ming 1 continua a far discutere e scrivere. In attesa delle prossime tappe del Ventre della Bestia Tour (sabato 19 settembre a Verona e la sera dopo a Padova), proponiamo qui nuove recensioni, un paio di interviste a WM1 e l’audio della presentazione del 31/08 scorso a Ronchi dei Partigiani (Gorizia). Ne approfittiamo per un aggiornamento sulla situazione da quelle parti, tra esponenti del PD che esaltano D’Annunzio e l’occupazione di Fiume del ’19 e Casapau che alza la cresta e fa chicchiricchì per salutare il sole.

Il critico e saggista Daniele Giglioli ha recensito Cent’anni a Nordest su «La Lettura» (supplemento domenicale del Corriere della sera) il 23/o8/2015. Ecco il suo articolo. N.B. Il titolo è nostro. Prosegui la lettura ›

Speciale «Cent’anni a Nordest». Suoni, video, reazioni, recensioni e discussioni dalla Croazia alla Sardegna

«The Burning Cemetery», la performance ideata e realizzata da Alberto Peruffo con cui si apre Cent'anni a Nordest. Clicca per vedere tutte le foto e leggere un resoconto dettagliato della giornata.

«The Burning Cemetery», la performance ideata e realizzata sull’altopiano di Asiago da Alberto Peruffo con cui si apre Cent’anni a Nordest. Clicca per vedere tutte le foto e leggere un resoconto dettagliato della giornata.

Il libro di Wu Ming 1 Cent’anni a Nordest sta facendo molto discutere, on line e dal vivo.

La prima presentazione del «Ventre della Bestia Tour» si è tenuta al Lunatico Festival di Trieste, nel parco di S. Giovanni (dove un tempo c’era il manicomio, quello smantellato da Basaglia e compagni), la sera dell’8 agosto 2015. Sono arrivate non meno di duecentocinquanta persone, il dibattito è stato intenso e in questo post ne proponiamo la registrazione, divisa in due parti, ciascuna dotata di un indice ragionato. Durata complessiva: un’ora e quarantacinque minuti. Proponiamo anche un video di Fausto Vilevich ispirato a un momento della serata. Fausto è uno dei fondatori e gestori del Knulp, il locale triestino dove si svolge anche una scena di Cent’anni a Nordest.

Negli ultimi giorni sono uscite svariate nuove recensioni, ciascuna con un “taglio” differente, in alcuni casi basate su sguardi obliqui che mettono in luce aspetti della tematica non appariscenti ma cruciali. Un esempio non a caso: la recensione di Omar Onnis, teorico di un indipendentismo sardo che rifiuta nazionalismi ed essenzialismi. Anche la recensione di Stefano Lusa, maturata nel mondo delle comunità italiane in ex-Jugoslavia, è utile e fornisce una prospettiva discutenda e, più che spiazzante, spiazzata. Altre recensioni interessanti sono quelle di Daniele Barbieri, Franco Berteni e Pietro Amati (quest’ultima è una videorecensione). Prosegui la lettura ›

#100anniaNordEst: Fahrenheit, recensioni… e il «Ventre della Bestia Mini-Tour»!

In "Cent'anni a Nordest" passa tipo meteora anche lei, Adelina Putin (con l'accento sulla i).

In Cent’anni a Nordest passa tipo meteorite pure lei, Adelina Putin. Con l’accento sulla i.

[WM1] Domani – lunedì 20 luglio – alle ore 16 presenterò Cent’anni a Nordest con Loredana Lipperini a Fahrenheit, Radio 3. Streaming qui.
Approfitto della notizia e delle inevitabili risonanze con la cronaca nera degli ultimi giorni (nel senso di “camicia nera”, “brigate nere” ecc.) per aggiornare sulle vicissitudini del libro. Di seguito riporto alcune nuove recensioni e due commenti molto interessanti, oltre a comunicare le date di quello che potremmo chiamare il Ventre della Bestia Mini-Tour (agosto – novembre 2015). Prosegui la lettura ›

Sull’uso politico dell’austronostalgia. Discussione tra giapster a partire da #100anniaNordEst

Cecco Beppe e Sissi

WM1 Già durante la pubblicazione a puntate del reportage sul sito di Internazionale mi arrivò una mail dove mi si rimproverava di «sottile nazionalismo» perché mettevo in discussione il mito a lenti rosa dell’Impero austroungarico. «Gli Asburgo avevano i difetti che lei dice, ma i Savoia erano molto peggio», era il succo della mail. Ecco uno stralcio della mia risposta in quell’occasione:

«Non credo proprio che il mio approccio possa essere imputato di nazionalismo, ancorché “sottile”, visto che il mio punto di partenza è il rigetto radicale di ogni elemento di nazionalismo (non solo di quello italiano ma anche di quelli “su scala minore”, rinvenibili nei vari indipendentismi che stanno prendendo piede nel Nordest), di tutte le rimozioni della storia patria (molte delle quali connesse alla Grande guerra e alle sue motivazioni imperialiste, razziste e antislave) e della narrazione tossica “Italiani brava gente”.

Che la conquista e l’italianizzazione forzata della Venezia Giulia e dell’Adriatico orientale siano stati veri e propri crimini storici su vasta scala l’ho scritto in maniera chiara nel reportage, a suo tempo ci ho scritto un libro (Point Lenana) e svariati articoli e commenti. Sul fatto che i Savoia fossero lerci figuri, idem. Ma si può pensare e dire questo senza bersi l’idealizzazione del dominio asburgico, che nella retrospezione rosea di certo indipendentismo è tutto rose e fiori. Se devo scegliere tra sparare agli Asburgo in nome dei Savoia e sparare sui Savoia in nome degli Asburgo, grazie, ma preferisco sparare su entrambi. Come si legge nel Re Lear, “il tempo della vita è breve, e se viviamo, viviamo per calpestare i re”.»

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Tra i fantasmi di chi rifiutò la guerra, per rifiutare la guerra oggi #100anniaNordest

Rifiuto la guerra - locandina

In Cent’anni a Nordest si cita anche «Rifiuto la guerra», la conferenza-spettacolo che Piero Purini sta portando in giro (per ora) nella “Venezia Giulia” e (si spera presto) nel resto d’Italia. Bene, se qualcuno vive o si trova in zona e domani sera vuole fare un salto a San Martino del Carso… Sì, quel San Martino del Carso.

Su «Il manifesto» di oggi compare una recensione di Cent’anni a Nordest scritta da Ernesto Milanesi. Eccola qui:

TRA I FANTASMI DEI DISERTORI
Storia. Il Primo conflitto mondiale, oltre ogni retorica, nel libro di Wu Ming 1 «Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della “guera granda”», uscito per Rizzoli

A Nord Est, la bus­sola appare sprov­vi­sta di ago: la cala­mita della pro­pa­ganda, la forza degli ste­reo­tipi, il perno del senso comune magne­tiz­zano tutto. Da Bol­zano a Vene­zia o da Trento a Trie­ste il «qua­drante» è uno scudo aral­dico che difende la solita sto­ria dalle sto­rie cri­ti­che, diverse, urti­canti. Prosegui la lettura ›

«Cent’anni a Nordest»: prime recensioni e interviste #100anniaNordest

Cent'anni a Nordest

[Riportiamo su Giap l’intervista a Wu Ming 1 apparsa oggi sul Corriere del Trentino, la recensione di Cent’anni a Nordest apparsa sul corrente numero di Internazionale a firma di Giuliano Milani e i link a tre recensioni apparse on line negli ultimi giorni, compresa quella «propositiva» di Alpinismo Molotov, che si conclude con un invito a scarpinare sulle Alpi contro le guerre. Come suol dirsi: restate sintonizzati. Ricordiamo che Cent’anni a Nordest verrà presentato domani, 13/06, a Roma, alla Festa di Letteraria (con WM1 ci sarà Leonardo Bianchi) e il 22/06 a Bologna, h.21:30 a Scienze Politiche, Strada maggiore 45, nell’ambito della giornata contro la guerra organizzata dal collettivo Exarchia. Con Wu Ming 1 ci sarà Girolamo De Michele.]

Dal Corriere del Trentino, 12/06/2015:

CENT’ANNI A NORDEST
Wu Ming 1 studia il conflitto. «Inchiesta-travelogue al di là di ogni nostalgia»

di Jadel Andreetto

In questi giorni è approdato in libreria Cent’anni a Nordest. Viaggio tra i fantasmi della guera granda (Rizzoli, 17 euro). L’autore Wu Ming 1, al secolo Roberto Bui e parte del collettivo omonimo di scrittori con base a Bologna, ha raccolto, ampliato e rivisto alcuni reportage che aveva scritto per il settimanale Internazionale. Partendo da Trieste, sua città d’adozione, Wu Ming 1 ha esplorato in lungo e in largo il territorio che una volta veniva chiamato Tre Venezie o Triveneto e che oggi viene identificato con un più generico e geografico Nordest. Il suo viaggio lo ha portato naturalmente anche in Trentino e in Sudtirolo e la sua riflessione parte dalla e ritorna alla Prima guerra mondiale quale evento fondamentale e fondante dell’Italia stessa. Il Nordest sarebbe allora un punto d’origine privilegiato su cui riflettere per capire il passato e il presente in cui viviamo. Prosegui la lettura ›