Dagli alter ego squatter degli Oblivion, un editoriale canoro clandestino.
«Perché non parli?», ovvero: un chiarimento (l’ultimo!) su Twitter
Un post puramente “di servizio”, per chiarire un equivoco.
Ieri, dopo alcune settimane, abbiamo dato un’occhiata alle nostre “Mentions” su Twitter.
[Per chi non frequenta quel network: si tratta della colonna dei messaggi direttamente rivolti a noi o nei quali siamo – appunto – menzionati.]
Ebbene, ci siamo resi conto di una cosa: molte persone non sono al corrente della scelta che abbiamo fatto un mese fa, annunciata e discussa nel thread su Bobbio (ehm, il thread non era proprio su Bobbio, ma è per capirci). Infatti, in tanti continuano a interpellarci, ci segnalano cose, attribuiscono a noi cose scritte da altri etc. Colpa nostra, non abbiamo comunicato bene. Prosegui la lettura ›
«Anatra all’arancia meccanica» in download #AaAM

Per Luca Abbà
Che si dice su Anobii – Tutti i post riguardanti il libro – ePub – Mobi (Kindle) – Pdf 6″ – Odt – La pagina dei download, da Q in avanti
La Contea degli Hobbit: un’utopia economica? No.

Joseph Pearce
Sul sito dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani (*) si trova l’articolo scritto a quattro mani da Roberto Arduini e Wu Ming 4 sulle letture economiche che certi studiosi (confessionalisti) di Tolkien si accaniscono a proporre. C’è una scuola di pensiero che vede in Tolkien un seguace di G.K. Chesterton, tanto sul piano letterario quanto su quello religioso e della teoria socio-economica. Si tratta di una cerchia di studiosi di area anglosassone, tutti più o meno collegati tra loro da rapporti di collaborazione e amicizia, oltre che dalla comune confessione religiosa, che si sforzano di far passare Tolkien per un “distributista”.
La personalità più in vista è quella di Joseph Pearce, un tempo noto come Joe Pearce, ex-militante del National Front inglese (due volte incarcerato negli anni Ottanta per incitazione all’odio razziale) e agiografo degli Skrewdriver, la più celebre band nazi-rock (Skrewdriver: The First Ten Years, 1987). Prosegui la lettura ›
Sul (non) tradurre (più) #Stephenking (o chi per lui) – di Wu Ming 1
Credo sia giunto il momento di riportare qui su Giap e spiegare al maggior numero possibile di lettori una decisione che finora avevo solo annunciato a spizzichi e bocconi sul gruppo “STEPHEN KING: lettori italiani” di Anobii e in una puntata della trasmissione “Tabula rasa” su Radio Onda Rossa.
Voglio spiegare la decisione, e al tempo stesso “portarla un po’ più in là”, alla sua logica conseguenza. Prosegui la lettura ›
Nuova area #Download – Libri elettronici ai proletari #ebooks
Libri elettronici al popolo, come sempre. Stare con chi sta nelle strade. Meglio essere la crème della feccia che la feccia della crème. Nuova pagina qui. Grazie e massimo rispetto a biopresto, joepsichip e hubertphava. Creditz più dettagliati nei file ePub e Mobi. Grazie anche a Emanuela Zibordi e Manuel.
Tirare Bobbio per la giacca in funzione anti-#NoTav, ovvero: dare il peggio su Twitter
Ieri si è scritta una delle pagine più nere della storia di Twitter in Italia.
Dapprima si sono visti “quelli che benpensano” ingoiare estasiati l’esca gettata dai media, stracciarsi le vesti, agitare cappî e manette perché durante il corteo No Tav dell’altro giorno alcuni dimostranti avevano scritto sui muri di Torino e gettato vernice su determinati bersagli.
Poco tempo fa, sempre a Torino, c’è stato un pogrom in stile Ku Klux Klan, ma non ricordiamo nemmeno un decimo dello sdegno suscitato nel week-end da qualche scritta e chiazza di colore. Prosegui la lettura ›