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I minatori di San José e la fiction istantanea

[Oggi, sulle pagine de L’Unità, compare un articolo di WM2 a proposito dell’instant fiction costruita sulla vicenda dei minatori di San José. L’articolo è piuttosto breve (ci avevano chiesto 4200 battute) e riesce solo ad abbozzare un discorso molto più vasto, che vorremmo invece sviluppare con voi. Intanto, eccolo qui.]

Il ritorno dagli inferi dei minatori di San José – raccontato in diretta su tutti i mezzi d’informazione del pianeta – ha prodotto un corto circuito nella memoria di molti italiani over 35. In un unico evento mediatico si sono fusi e confusi due episodi centrali per la storia della televisione italiana: Vermicino e il Grande Fratello. L’ansia vissuta davanti al teleschermo per la sorte di Alfredo Rampi dentro un pozzo artesiano e l’attesa dei fan per l’uscita dei concorrenti dalla casa di Cinecittà. Riflettori accesi e pulsione di morte: da un momento all’altro la capsula di salvataggio dei trentatré minatori cileni poteva incepparsi e trasformare “la festa in tragedia”, con il conseguente dibattito sul cinismo dei giornalisti, già sviscerato sessant’anni fa da Billy Wilder nel film L’asso nella manica. Prosegui la lettura ›

Anteprima Stephen King: Notte buia, niente stelle

[WM1:] Sono reduce da un lungo tafferuglio, una lenta scaramuccia, una colluttazione durata sei mesi. Ho affrontato quattro novelle di Stephen King (in realtà tre romanzi brevi e un racconto lungo), cercando di rendere al meglio in italiano uno degli autori più “intraducibili” della letteratura nordamericana contemporanea.
L’antologia si intitola Full Dark, No Stars e non è ancora uscita nemmeno negli USA. In questi mesi sono stato tra i pochi al mondo ad avere tra le mani la bozza rilegata. Prima ancora era una risma di fogli A4, con tanto di annotazioni autografe dell’autore e, su ciascun foglio, la scritta verticale grigia “RALPH M. VICINANZA” (l’agente di King scomparso da pochi giorni a causa di un aneurisma cerebrale, RIP).
In Italia il libro uscirà tra un mese con il titolo Notte buia, niente stelle, e già su questo ci sarebbe un aneddoto curioso, un “appunto di traduzione”, ma ne parleremo a novembre.
La traduzione, come rimarca Umberto Eco nel suo Dire quasi la stessa cosa (2003), è sempre negoziazione: «per ottenere qualcosa, si rinuncia a qualcosa d’altro – e alla fine le parti in gioco dovrebbero uscirne con un senso di ragionevole e reciproca soddisfazione alla luce dell’aureo principio per cui non si può avere tutto.»
Tali “parti in gioco” sono numerose: il testo-fonte; la cultura in cui il testo è nato; il testo di arrivo; la cultura in cui verrà recepito; le consuetudini e norme redazionali della casa editrice; le aspettative dei lettori.
E qui c’è un nodo da sciogliere o da tagliare: per tanti anni, in Italia King ha avuto principalmente una voce, quella di Tullio Dobner. Prosegui la lettura ›

Basta uno sparo

Sabato 18 settembre, al festival Marina Café Noir di Cagliari, Wu Ming 2 ha presentato in anteprima Basta uno sparo – storia di un partigiano italo somalo nella Resistenza italiana, pubblicato dalla collana Inaudita delle edizioni Transeuropa. Si tratta di un libro + CD, contenente i testi del reading Razza Partigiana e l’audio dello spettacolo registrato in studio insieme a Egle Sommacal (chitarre), Paul Pieretto (basso, tastiere ed elettronica), Federico Oppi (batteria e percussioni) e Stefano Pilia (chitarra). Il CD che accompagna il libro è lo stesso che prima dell’estate uscì in allegato con la rivista Loop.

Il tutto sarà nelle librerie a partire da questa settimana, e speriamo possa restituire anche a chi non c’era la grande emozione della serata di Cagliari, dentro una piazza San Sepolcro stracolma di gente, in un silenzio inedito per quello che in fondo è un concerto rock, ancorché parlato: solo gli applausi rompevano il filo tra una lettura e l’altra.

Di seguito riportiamo due brani dal testo di WM2 che introduce il volume, subito dopo la prefazione di Carlo Costa e Lorenzo Teodonio, autori del saggio Razza Partigiana – storia di Giorgio Marincola, senza il quale questo spettacolo non avrebbe mai visto la luce. Prosegui la lettura ›

Il problema è il Cavallo, ovvero: contro la “legge sul libro”


Tardi e per quel che conta, aderiamo alla mobilitazione di editori, librai, scrittori e lettori per bloccare la cosiddetta “legge sul libro” o “legge Levi”. E’ già passata alla Camera e verrà discussa martedì in Senato.

Questa legge metterà in difficoltà i piccoli editori e metterà a rischio la sopravvivenza delle librerie indipendenti, quelle che privilegiamo nei nostri tour di presentazioni, quelle dove un evento come la presentazione di un libro è davvero “sentito”, quelle che purtroppo muoiono già come mosche, a volte uccise prima di nascere, e chi ancora resiste è campione di salti mortali.

Quando i librai indipendenti riceveranno il colpo di grazia, le grandi catene si prenderanno finalmente tutto il piatto. I loro padroni si mangeranno tutto e faranno pure la scarpetta. Non una lacrima da coccodrillo cadrà dai loro occhi. Non piangeranno nemmeno quelli “progressisti”. I “progressisti” (che negli appelli tanto fichi stan sempre dalla “parte ggiusta”, cioè contro di Lui) sono gli stessi che da anni avanzano nelle città come schiacciasassi, uccidendo la “biodiversità” culturale metro quadro dopo metro quadro.
Cionondimeno, essi sono buoni. Buoni e alternativi. Di sinistra. Non fanno parte del Problema, perché in Italia ha diritto a esser chiamato “Problema” un solo problema. Quello rappresentato da Lui.
E mentre tutti rimirano Lui, gli Altri fanno man bassa. Man bassa. “Contro” o “in combutta” con Lui, ormai fa lo stesso. Prosegui la lettura ›

Wu Ming (ancora) sulla strada. Calendario settembre-dicembre 2010

[Il tour di Altai (con addentellati e impegni misti) è stato bellissimo e quasi massacrante. Ci ha visti sulla strada dal novembre 2009 al giugno 2010, circa un’ottantina di date here, there and everywhere. Ora siamo tornati al lavoro sul prossimo romanzo collettivo, secondo episodio del Trittico Atlantico iniziato con Manituana. Che nel frattempo, vogliamo ricordarlo (lasciateci essere un po’ sboroni), ci ha dato e continua a darci molte soddisfazioni all’estero.
Da qui in avanti, il nostro calendario live sarà più rado, anche se non entreremo in “sabbatico” come facemmo per Manituana. Nei prossimi mesi rifiuteremo quasi tutti i nuovi inviti e le richieste di apparizioni. C’è da studiare, c’è da passare il tempo assieme in riunioni-fiume, e soprattutto c’è da scrivere. Manterremo, ovvio, gli impegni presi da tempo. Da qui a dicembre, ecco dove e quando potete incontrarci.] Prosegui la lettura ›

Su Carmilla: L’editoria, il boicottaggio, le scorciatoie del populismo


Su Carmilla, uno speciale/contrattacco/florilegio sull’Annosa Questione. La versione stampabile qui.
Parole di Massimo Mantellini, Antonio Moresco, Carlo Lucarelli, Adriano Prosperi, Wu Ming, Massimo Roccaforte, Girolamo De Michele, Michela Murgia, Antonio Pennacchi, Evelina Santangelo, Luca, Alain Badiou.
“Ne va dell’impossibile, cioè del reale che solo può farci superare l’impotenza.” (Alain Badiou)

N.B. Il post ha i commenti disattivati, perché è solo una segnalazione. La discussione su questo tema è già in corso qui.

Wu Ming 2: L’archivio e la strada. Nove tendenze del lavoro culturale in rete

[Siamo tutti in partenza e ci portiamo dietro i compiti. Durante il mese di agosto Giap verrà aggiornato in maniera più sporadica. Ogni tanto ci collegheremo, sbloccheremo commenti in moderazione, risponderemo per quanto possibile, ma giocoforza saremo meno presenti.
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Ci congediamo (si fa per dire) con un articolo di WM2 uscito sul n.1 della Nuova rivista letteraria, diretta dal vulcanico Stefano Tassinari (edizioni Alegre). La riflessione può risultare utile in questa estate di discussioni al calor bianco su letteratura e rete, scontri sugli e-book e ca$$i vari. WM2 elenca nove aspetti del lavoro culturale in rete: lavoro liquido, d’archivio, di strada, all’aperto, artigianale, mutante, sporco, diplomatico e sovversivo.
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A questo proposito, avete visto quale vespaio ha suscitato l’uscita del nostro agente, el comandante Heriberto Cienfuegos, che con un affondo guerrillero sulle pagine di Repubblica ha fatto uscire allo scoperto muchos hidalgos editoriales?
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Per ultima cosa, segnaliamo che sul sito ufficiale Einaudi c’è uno speciale sul successo di Manituana all’estero. Nell’ultimissimo numero di Giap formato newsletter (ottobre 2009), già ci eravamo interrogati sulla diversa accoglienza di quel romanzo in Italia e all’estero. Da allora, le cose sono andate avanti, e si può tranquillamente dire che, nel mondo anglosassone e in quello francofono, Manituana è il nostro più grande successo di pubblico e critica. Q è uscito in più paesi e ha avuto ottime recensioni, ma un “effetto” come quello ottenuto da Manituana non lo avevamo mai registrato. Per noi è un incoraggiamento a proseguire il Trittico Atlantico, e infatti stiamo studiando (i “compiti” di cui sopra). Oggi è il 216esimo anniversario della morte di Robespierre. Non fiori, ma opere di bene.] Prosegui la lettura ›