Mari, muri e Momodou. Due raccolte di racconti dal Wu Ming Lab.

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Il 5 giugno 2003, ad Arzano, in provincia di Napoli, moriva Mohamed Khaira Cisse, ucciso da un carabiniere intervenuto per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Mohamed si trovava in uno stato di profonda depressione, non mangiava da giorni, non si alzava da letto, rifiutava le medicine e il ricovero. Si diceva tenesse un coltello sotto il cuscino, forse per tentare il suicidio, ma l’arma non è mai stata trovata.

Pochi giorni dopo la sua morte, venne diffuso un documento, intitolato “S.O.S Urgente: Giustizia per la morte di un innocente”, scritto da Giulia Casella e Maria Antonietta Rozzera, con le firme di Legambiente, Pax Christi e Tribunale per i diritti del malato. In seguito, molte altre associazioni e soggetti avrebbero sottoscritto le loro richieste.

La stampa nazionale non si occupò del caso. L’unico giornale a pubblicare un articolo fu L’Unità del 9 agosto 2003, due mesi dopo l’accaduto. Il pezzo, di Raffaele Sardo, si intitolava “La strana morte di Mohamed”.

Soltanto un sito di informazione locale on line – Iustitia – ha seguito il caso dall’inizio alla fine, con la sentenza del 29 maggio 2008 che ha assolto il carabiniere Antonio Cerqua dall’accusa di omicidio colposo.

Poche settimane prima, Wu Ming 1 e 2 avevano terminato di scrivere il racconto Momodou, molto liberamente ispirato alla vicenda di Arzano e dedicato a Mohamed Cisse.

Momodou è stato tradotto in francese da Serge Quadruppani per la raccolta Bel Paese (Métailié 2013) e dagli studenti e studentesse del Dipartimento d’italiano dell’Università Paul Valery – Montpellier 3 (qui il pdf). In tedesco è uscito nell’antologia Denn dein ist das Böse: Italien – Krimis (Bastei Lübbe, 2011 – traduzione di Crimini Italiani, a cura di Giancarlo De Cataldo, dove il racconto venne pubblicato per la prima volta).

Esistono anche due riletture sceniche: una s’intitola Il pellicano, pièce di “teatro a leggìo” per la regia di Giuseppe Vergara; la seconda è una “lettura teatrale” a cura di BovisaTeatro, con la regia di Giancarlo Monticelli.

In questi anni, Wu Ming 2 ha utilizzato spesso la documentazione relativa alla vicenda di Mohamed come “oggetto d’archivio” da trasformare in “oggetto narrativo” grazie alla termodinamica della fantasia che sta al cuore di molti Wu Ming Lab.

In particolare, quattro “cercatori di storie” della Scuola di Narrazioni “Arturo Bandini” di Firenze, si sono cimentati in questi mesi nel tentativo di raccontare altrimenti la storia di Mohamed, modificando luoghi e personaggi, ma conservando i temi di fondo e alcune dinamiche della trama. Il risultato di questo lavoro è la raccolta 5 giugno. Quattro racconti per Mohamed Khaira Cisse. 

Sempre in tema di Wu Ming Lab, è disponibile l’e-book Mari e Muriche raccoglie nove racconti collettivi meticci prodotti durante il laboratorio di scrittura collaborativa dell’Università di Bologna, promosso dal professor Fulvio Pezzarossa e dall’associazione Eks&Tra e condotto da Wu Ming 2.

Il libro verrà presentato con una lettura collettiva, alle 17.30 del 16 giugno, presso l’Aula Pascoli del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna, in via Zamboni, 32 durante la Festa delle Scritture – Have a nice Bloomsday!

Di seguito, l’introduzione al volume scritta da Wu Ming 2.

«I dieci racconti che state per leggere costituiscono ormai la terza antologia di “scrittura collettiva meticcia”, scaturita dall’incontro tra l’associazione Eks&Tra e l’Università di Bologna.

Come per le passate edizioni – Intrecci e Un passo dopo – anche questo Mari e muri nasce da un laboratorio di narrazioni e da un gruppo di studenti e lavoratori, italiani e stranieri, neofiti e “ripetenti” che per alcuni mesi si sono confrontati con l’obiettivo di scrivere insieme, di raccontare a più teste ma con una sola voce. Ognuno dei partecipanti ha contribuito al laboratorio segnalando un oggetto d’archivio – nell’accezione ampia che va dalla foto all’articolo di giornale, dal filmato di cronaca al frammento autobiografico catturato su un social network. Brandelli di storie ispirate al tema proposto, quello della migrazione e della sorveglianza, del nomadismo e del controllo. Bozzoli di racconto spesso appena accennati, potenziali farfalle nascoste nelle crisalidi di un quotidiano di provincia o di una schermata on line. Da lì siamo partiti, selezionando i documenti più interessanti e affidandoli alle cure di quattro o cinque cantastorie associati, con l’intento di trasformarli in oggetti narrativi, attraverso la pratica collettiva di una termodinamica della fantasia. Di questi trii, quartetti o quintetti, non tutti sono arrivati integri alla fine dell’esperienza, ma soltanto in un caso il racconto finale è stato affidato a una penna solista, segno che la scrittura collaborativa non è quella chimera irrealizzabile che popola il senso comune.

Come segnala Fulvio Pezzarossa nel suo intervento, al momento di decidere il titolo del laboratorio ci siamo affidati a un calembour piuttosto immediato, Mari e muri, avendo negli occhi le barriere navali che l’Europa tentava di erigere nel Mediterraneo. Oggi, con lo sguardo rivolto ai muri terrestri che nel frattempo si sono moltiplicati, il binomio che abbiamo scelto mi appare in un’altra luce. Non più il mare che diventa bastione, ma piuttosto l’impossibilità di quella metamorfosi. Come a dire che sul Pianeta Terra c’è pur sempre il mare, ci sono gli oceani, e nessun maleficio può tramutare in carcere il simbolo stesso del viaggio libero, della deriva e dell’esplorazione. Per quanti sforzi facciano, il progetto dei costruttori di muri è destinato a infrangersi, perché non c’è scogliera che il mare non inghiotta, non c’è fessura che l’acqua non sappia infiltrare.»

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2 commenti su “Mari, muri e Momodou. Due raccolte di racconti dal Wu Ming Lab.

  1. E un altro episodio simile è accaduto anche in questi giorni, in una tendopoli di Rosarno… Ancora una volta un coltello, una dinamica non chiara, un carabiniere, una vittima…

  2. Ciao!
    E’ bello sapere che sono in tanti ad aver lanciato percorsi di scrittura collettiva sul tema delle migrazioni…

    Vi ricordiamo che su Maz presto sarà disponibile la raccolta di oggetti non identificati #RazzaMigrante, una narrazione collettiva sulle migrazioni contemporanee scaricabile gratuitamente dal nostro sito, alla quale hanno collaborato anche i gruppi BLESK e Nossides inviandoci dei loro racconti.

    Per info e prossima uscita: http://www.mazproject.org/razzamigrante-un-progetto-di-narrazione-collettiva-sulle-migrazioni-contemporanee/

    A presto!