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Black Lives Matter

«Stazione Giorgio Marincola»? Purché il colonialismo non riposi in pace

di Antar Mohamed Marincola*, Carlo Costa**,
Lorenzo Teodonio*** e Wu Ming 2

Nella notte di giovedì 18 giugno, la Rete Restiamo Umani di Roma ha compiuto un’azione di guerriglia odonomastica in alcuni luoghi della città che celebrano gli orrori del colonialismo italiano in Africa. In particolare sono stati colpiti la via e il largo «dell’Amba Aradam», insieme alla futura stazione «Amba Aradam/Ipponio» sulla linea C della metropolitana.

Le targhe stradali sono state modificate per diventare «via George Floyd e Bilal Ben Messaud», mentre lungo le barriere che delimitano il cantiere della nuova fermata sotterranea sono comparsi grandi manifesti con scritto: «Nessuna stazione abbia il nome dell’oppressione». Prosegui la lettura ›

Padania Classics & We Insist! (for Emmanuel Chidi Namdi) #Festlet #Mantova

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Domenica 11 settembre Wu Ming 1 sarà al Festivaletteratura di Mantova, dove parteciperà a due eventi.

Atlante dei classici padani1. Domenica mattina, alle 10:15, la presentazione del progetto Padania Classics e del monumentale libro-inchiesta fotografico Atlante dei classici padani, a cura di Filippo Minelli ed Emanuele Galesi. Come la cementificazione del Nord Italia ha deturpato il territorio, ristretto gli orizzonti culturali e depresso il gusto (certamente il gusto di attraversare la pianura padana).
Wu Ming 1 è chiamato a dire la sua in quanto «narratore di territori», autore di Cent’anni a Nordest ma soprattutto dell’imminente – se tutto fila liscio – Un viaggio che non promettiamo breve.
Su questo tema, naturalmente, consigliamo anche Il sentiero luminoso di Wu Ming 2, che non a caso cita Padania Classics.
Qui i dettagli dell’evento.

2. Domenica pomeriggio, alle 14:30, il reading/concerto di WM1 e Fabrizio Puglisi We Insist! (For Emmanuel Chidi Namdi). Di questo riportiamo la scheda: Prosegui la lettura ›

Mari, muri e Momodou. Due raccolte di racconti dal Wu Ming Lab.

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Il 5 giugno 2003, ad Arzano, in provincia di Napoli, moriva Mohamed Khaira Cisse, ucciso da un carabiniere intervenuto per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. Mohamed si trovava in uno stato di profonda depressione, non mangiava da giorni, non si alzava da letto, rifiutava le medicine e il ricovero. Si diceva tenesse un coltello sotto il cuscino, forse per tentare il suicidio, ma l’arma non è mai stata trovata.

Pochi giorni dopo la sua morte, venne diffuso un documento, intitolato “S.O.S Urgente: Giustizia per la morte di un innocente”, scritto da Giulia Casella e Maria Antonietta Rozzera, con le firme di Legambiente, Pax Christi e Tribunale per i diritti del malato. In seguito, molte altre associazioni e soggetti avrebbero sottoscritto le loro richieste.

La stampa nazionale non si occupò del caso. L’unico giornale a pubblicare un articolo fu L’Unità del 9 agosto 2003, due mesi dopo l’accaduto. Il pezzo, di Raffaele Sardo, si intitolava “La strana morte di Mohamed”. Prosegui la lettura ›