#AlpinismoMolotov diventa un blog

Logo per il lancio di Alpinismo Molotov, realizzato da Simone Vecchioni

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Chi ha letto i racconti collettivi No Picnic on Rocciamelone e Alpinismo Molotov sul Triglav (Contro nazionalismi e alpinismi hipster, dal mondo di Julius Kugy) sa già cosa si intende per «Alpinismo Molotov».

L’idea è nata quando Point Lenana ha stimolato ripetuti incontri fra lettori/lettrici di Giap che amano andare in montagna ma detestano certi modi di andarci.

Una “banda di disparati” sparsi per il Nord Italia si è ritrovata in Val Susa ed è salita sulla montagna-simbolo della lotta No Tav. In quell’occasione è nata, quasi per accidente, l’espressione «Alpinismo Molotov».

Poco tempo dopo, una banda solo in parte coincidente con la prima si è ritrovata a Trieste, è andata in Slovenia e ha affrontato i saliscendi che portano alla groppa e alla testa di «Babbo Triglav», come lo chiamava Kugy.

Poi si sono aggiunte altre persone, si è discusso fitto fitto, ci sono state altre sortite… e si è deciso di aprire un blog, per analizzare e organizzare, riflettere e scarpinare. Come dicono gli zapatisti: «Camminare domandando».

Ebbene, da oggi quel blog è on line. Il primo post è una semplice, essenziale presentazione. Seguirà il manifesto dell’Alpinismo Molotov e poi, con calma, un sacco di roba. Un sacco da montagna, ovviamente. Buona lettura, buone escursioni.

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3 commenti su “#AlpinismoMolotov diventa un blog

  1. In Italia, come tante altre cose purtroppo, non soffriamo soltanto il problema della Val Susa. Nel Centro-Italia abbiamo un disastro ecologico epocale, che continua inesorabile la sua azione distruttiva da secoli: lo scempio delle Alpi Apuane.
    L’intera catena, splendida a mio avviso, di queste davvero uniche alpi marittime è devastata dall’uomo per lo sfruttamento delle cave di marmo. Esiste un gruppo facebook del gruppo Salviamo le Apuane in cui si denuncia quotidianamente questo crimine.

    In pochi ne parlano e ancora meno se ne parla nel mondo che ruota intorno alla montagna, ma la zona montana delle apuane e veramente massacrata. Basti pensare che alcune cime già non esistono più, sgretolate e fatte esplodere dalla dinamite per l’estrazione di marmo.

    Quella di Salviamo le Apuane è una lotta in solitudine, non hanno echi di risonanza davvero forti e le loro continue denunce finiscono spesso rilegate a qualche articoletto di giornale. Ogni tanto hanno la fortuna di ricevere qualche bel servizio, Report ad esempio ne ha parlato, ma è un caso che – rispetto alla Val Susa – passa totalmente inosservato.

    Vi scrivo questo perché Alpinismo Molotov è una bellissima iniziativa e mi piacerebbe che si cogliesse l’occasione per parlare e dare risalto a questa lotta di resistenza in montagna, che non riceve purtroppo il doveroso sostegno.

    • Abbiamo riportato questo commento in calce al post “Allacciamo gli scarponi, si parte!” su Alpinismo Molotov, perché è un appello che merita di avere eco e certi che questo farà piacere a @Sexy_Naruto. Come abbiamo scritto introducendo il suo commento, “il nostro blog si occuperà anche di raccontare i tanti scempi che l’azione umana compie sull’ambiente montano. E non dimenticherà le Apuane”. Tempo al tempo :-)

      http://www.alpinismomolotov.org/wordpress/?p=128#comment-8

      Con l’occasione ringraziamo Giap per la “spinta” e per averci ospitato da quando – come abbiamo scritto nella nostra presentazione – ci si trovava in questa piazza “a discutere e a raccontarsi di libri, montagne, scalatori-scrittori e scrittori-scalatori”. L’alpinismo molotov è nato qui e si è fatto le gambe sui sentieri…

  2. Il manifesto dell’#AlpinismoMolotov è qui: http://www.alpinismomolotov.org/wordpress/?p=138
    E’ un pentalogo, inquadra il campo di forze in cui riconosciamo che degli esseri umani stanno facendo dell’alpinismo molotov.