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Resistenza

«Resistenze in Cirenaica», una giornata memorabile, grazie a tutte e tutti!

Wu Ming 2 racconta la storia della partigiana Vinka Kitarovic in via Libia, appena rinominata dal basso «via Vinka Kitarovic».

Bologna, 27 settembre 2015. Wu Ming 2 racconta la storia della partigiana Vinka Kitarovic in via Libia, appena rinominata dal basso «via Vinka Kitarovic».

Questo non è un reportage della giornata di ieri, 27 settembre 2015. Quello arriverà appena ci saremo ripresi dal mix di fatica e meraviglia che l’esordio di «Resistenze in Cirenaica» ci ha pompato nelle arterie. Più che un reportage, sarà un web-documentario. Abbiamo testi, foto, video.

Mesi di lavoro sono stati più che ripagati. Boicottaggi e “pacchi” non sono serviti. Un noto Ente Nazionale che fornisce Energia Elettrica ci ha rifiutato all’ultimo momento l’allaccio temporaneo, per… ragioni inconfessate, anche se non è del tutto vero, perché un’operatrice del call center le ha confessate. Abbiamo dovuto trovare generatori a benzina. Poi un giornale locale ha fatto saltare un’intervista già realizzata, ma chissenefrega: nei confronti dell’Ente adiremo le vie che riterremo giuste, e delle interviste sui giornali si può tranquillamente fare a meno, abbiamo i nostri mezzi.

Se solo la settimana scorsa ci avessero detto che centinaia e centinaia di persone avrebbero affollato il rione Cirenaica per guardare insieme le targhe coi nomi delle vie e ascoltare qualcosa come dieci ore di storie, storie che collegano il colonialismo italiano in Africa con un attentato avvenuto a Tripoli due giorni fa, con le attuali politiche dell’ENI nel Delta del Niger e con la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, storie che mettono insieme resistenza al colonialismo e guerra partigiana contro il nazifascismo in Europa, e ancora storie sullo sviluppo del rione, la sua edilizia popolare… Beh, ci avremmo creduto a fatica. E sì, ci aspettavamo tanta gente, ma non così tanta. Prosegui la lettura ›

Superluna rossa sulla Cirenaica resistente

Superluna rossa

Ultimo promemoria: domani, domenica 27 settembre, Resistenze in Cirenaica, un’intera giornata di musiche, racconti, camminate, proiezioni, nel rione Cirenaica di Bologna. Per disseppellire le storie di chi resistette ai fascismi, ai colonialismi, all’imperialismo tedesco e a quello italiano in Africa e nei Balcani.

Si comincia con un pranzo di autofinanziamento e letture di WM e :Kai Zen: e musica  – Guglielmo Pagnozzi suonerà persino il lissio, chi lo ha visto in azione su quel materiale sa che è roba imperdibile – e, importante dettaglio, meglio prenotare a questa mail: infovag61@gmail.com, comunque noialtri si fa da mangiare come se dovesse arrivare un battaglione di miliziani della guerra civile spagnola, ma se abbiamo un’idea di massima è meglio.

Si prosegue col trekking urbano, partenza dal Vag61 alle 16 in punto con Wu Ming 2 che racconta le vite Prosegui la lettura ›

Il blocco nero del primo maggio triestino

La prima pagina de «Il Piccolo», quotidiano di Trieste, 20 aprile 1945. L'Armata Rossa era già entrata a Berlino, gli Alleati avevano già passato la  Linea Gotica e stavano arrivando a Bologna. Mancavano solo cinque giorni alla liberazione di Milano, otto alla fucilazione di Mussolini, dieci al suicidio di Hitler.

La prima pagina de «Il Piccolo», quotidiano di Trieste, 20 aprile 1945. L’Armata Rossa era già entrata a Berlino, gli Alleati avevano già passato la Linea Gotica e stavano arrivando a Bologna. Mancavano solo cinque giorni alla liberazione di Milano, otto alla fucilazione di Mussolini, dieci al suicidio di Hitler (e Goebbels) nel bunker.

Segnaliamo un articolo molto importante scritto da Andrea Olivieri, su una violenta polemica in corso a Trieste, ma di portata nazionale.

Ancora una volta, lo sguardo dal confine orientale permette di vedere con maggiore nettezza e leggibilità fenomeni in corso in tutto il paese.
Da Trieste si capisce meglio cosa mai significhi l’espressione “partito della nazione”.

Olivieri racconta la manifestazione del primo maggio, che a Trieste è al tempo stesso festa dei lavoratori e anniversario della Liberazione, e analizza la reazione inviperita di un “blocco nero” molto diverso da quello visto in azione lo stesso giorno a Milano: questo blocco ha il potere ed è pericoloso davvero, non si accontenta di infrangere qualche vetrina, non si limita a far lavorare un po’ di più gli impiegati delle assicurazioni.

Ed è un blocco trasversale, perché trasversale è ormai l’immaginario velenoso e paraculo che lo nutre.
Su Carsica leggerete, tra le altre cose, di dirigenti e parlamentari PD sull’attenti davanti a vessilli della X Mas (tutto vero, documentato con foto e video).

“Buona” lettura. I rospi che inghiottirete potete sputarli di là, grazie.

Un paese di “mandolinisti”. Wikipedia, i falsi storici su via Rasella e il giustificazionismo sulle Fosse Ardeatine

«Quest'ordine è già stato eseguito.»

«Quest’ordine è già stato eseguito.»

di Salvatore Talia
in collaborazione con Nicoletta Bourbaki*

INDICE

0. Preambolo
1. Nascita di una voce dell’Enciclopedia Libera
2. Attacco o attentato?
3. Una citazione da Primo Levi
4. “Wikipedia non prende posizione”: definire “controversie” anche la propaganda fascista
5. Intermezzo. Possono le dicerie senza fondamento trovare posto in un’enciclopedia?
6. Trucidare 335 prigionieri è o no una rappresaglia efferata?
7. Lo stato attuale della discussione

0. Preambolo

«Sul livello morale di Montanelli rinvio al libro, molto documentato, di Renata Broggini: Passaggio in Svizzera.» (Carlo Ginzburg intervistato da Repubblica, 22/10/2013)

«Sul livello morale di Montanelli rinvio al libro, molto documentato, di Renata Broggini: Passaggio in Svizzera.» (Carlo Ginzburg intervistato da Repubblica, 22/10/2013)

Il 25 novembre 1995, quattro giorni dopo il forzato ritorno in Italia del capitano Erich Priebke, apparve sul “Corriere della Sera” un intervento di Indro Montanelli, ove fra l’altro era scritto:
«Una cosa tuttavia ci sembra giusto chiedere al tribunale di Forte Boccea: che sul banco degl’imputati vengano chiamati anche i responsabili – se tuttavia ce ne sono in circolazione – dell’attentato in via Rasella che provocò l’ orrenda rappresaglia delle Ardeatine. Non per processare anche loro: ci mancherebbe. Ma per risolvere, o almeno per impostare, due problemi che ci assillano da tempo. Il primo è se sia ancora moralmente accettabile una legge di guerra che, in caso di attentato, legittima la rappresaglia – e nella spaventosa misura di dieci a uno – su degl’innocenti. Il secondo è se l’autore o gli autori dell’attentato abbiano il diritto di farne ricadere sugl’innocenti il castigo. […] Ci permettiamo di suggerire un corollario al verdetto qualunque esso sia per essere: la condanna di tutti gl’imputati – boia ed attentatori – a un piccolo silenzioso […] pellegrinaggio alla tomba di un oscuro carabiniere che, per risparmiare la rappresaglia sulla pelle di una diecina di ostaggi, si presentò ai tedeschi come colpevole di un attentato cui era del tutto estraneo».

Una rapida consultazione di Wikipedia avrebbe permesso al famoso giornalista di scoprire che: Prosegui la lettura ›

CLN Alta Eatalya. La “Resistenza” padronale di Oscar #Farinetti

Mangia con il pane

Con Farinetti la Resistenza #cambiaverso

di Wolf Bukowski*

È il 1937. Il nonno materno di Oscar Farinetti vuole “la luce” in casa, ma prima deve convincere il vicino recalcitrante ad accettare che i cavi elettrici passino sul suo tetto. In cambio offre l’allaccio gratis ma soprattutto mette in scena “una performance descrittiva senza precedenti”. Senza precedenti ma anche senza l’esito sperato, ahilui. Così il nonno attende che Pinotu, il vicino, porti le mucche in transumanza, e procede egualmente all’allaccio. Quando la seduzione fallisce si ha diritto a forzare la mano, è la quasi-morale di questa storia. La contrarietà, nel mondo dei Farinetti, non ha altro fondamento che l’ignoranza o il malanimo: Pinotu, i dipendenti di Eataly che osano lo sciopero, i No-Expo eccetera sono accomunati dal non capire in quale direzione vada il futuro; Oscar Farinetti, suo nonno materno e Renzi, invece, lo sanno. E hanno quindi il diritto – quasi il dovere – di imporlo ai maliziosi e ai duri di comprendonio. Prosegui la lettura ›

Un nuovo libro del #QuintoTipo: «Il tenore partigiano», vita e Resistenza di Nicola Stame

Il tenore partigiano

Clicca per scaricare la copertina completa, con la quarta, i risvolti e la presentazione della collana Quinto Tipo scritta da Wu Ming 1 (pdf)

Dopo Diario di zona e Il derby del bambino morto, ecco Il tenore partigiano, terzo titolo della collana «Quinto Tipo» diretta da Wu Ming 1. Arriva in libreria il 22 aprile, giusto in tempo per il settantennale della Liberazione.

Lello Saracino, giornalista (e compagno) nato e cresciuto a Foggia, insegue da anni la storia del suo concittadino Nicola “Ugo” Stame, nel tentativo di far parlare fonti “bucherellate”, colmare silenzi e recuperare momenti perduti. Il tenore partigiano è, al momento, il resoconto più completo della vita di un antifascista troppo a lungo relegato ai margini della memoria.

Stame, cantante lirico di grande spessore, ebbe la carriera gravemente pregiudicata dalla polizia politica fascista, che nel 1939 lo arrestò al Teatro lirico di Roma, coram populo, durante le prove generali della Turandot. Prosegui la lettura ›