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Quinto Tipo

Uccidi Paul Breitner, di Luca Pisapia. Calcio e capitalismo nella 12esima uscita di #QuintoTipo, collana diretta da Wu Ming 1

Uccidi Paul Breitner

Clicca sull’immagine per aprire la copertina completa (con quarta e alette) in pdf.

Riorganizzazione nazionale, così viene definita l’operazione perpetrata dai generali argentini negli anni Settanta, attraverso sequestri e desaparición. Mentre la repressione nel 1978 giunge al culmine dell’abominio, all’Estadio Monumental di Buenos Aires Olanda e Argentina giocano la finale dei mondiali di calcio. L’obiettivo del regime è che il grande evento distolga l’attenzione dal bagno di sangue in cui è immerso il paese.

Invano cerca di scomparire anche Arcadio Lopez, misteriosa figura costretta in un bunker che guarda la finale da un piccolo televisore, tormentato da urla strazianti e voci interiori.

Quasi quarant’anni dopo, e ancora nel sud del mondo, i mass media puntano i riflettori sui campi di calcio del Brasile, lasciando nell’ombra le proteste contro gli sperperi e le brutali operazioni di “decoro” del governo. Prosegui la lettura ›

«La Controfigura» di Luigi Lollini. Romanzo-Inchiesta sul misterioso Eduardo Rózsa-Flores. #QuintoTipo

«La Controfigura», undicesimo titolo della collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1. Clicca sull’immagine per aprire la copertina completa (PDF con quarta e bandelle).

Rózsa. È il cognome di Eduardo, non ancora trentenne dirigente del Partito socialista operaio magiaro, o meglio, della sua organizzazione giovanile. È l’anno 1988, l’Europa è alla vigilia di sconvolgimenti epocali, ma pochi guardano l’orizzonte e capiscono. Eduardo forse è tra questi. Lo incontriamo a Bologna, dove si celebra in pompa magna il IX centenario dell’università. Rappresenta l’Ungheria a un meeting di giovani di mezzo mondo.

Padre magiaro e madre boliviana, Eduardo Rózsa Flores non è il tipico burocrate d’oltrecortina: spigliato poliglotta, anticonformista, recita poesie e canta a piena voce, ammalia gli interlocutori, li attira, li trascina con sé nel suo slancio vitale, nel fervore per questi tempi che stanno per cambiare. La caduta del Muro di Berlino è vicina, la fine dell’Urss dietro l’angolo. Che farà questo giovane comunista, nell’epoca che viene? Prosegui la lettura ›

Dopo la lettura di #108metri di Alberto Prunetti: appunti su fiction e non-fiction, problemi etici e poetici

Il nuovo libro del Prunetti. Clicca per aprire la scheda sul sito Laterza.

Sui problemi etici e poetici dello scrivere «oggetti narrativi non-identificati» e su come il Prunetti ci lavora sopra. Si parla anche di Orwell, Montanelli, Saviano, Lilin, Pansa e altri. Avvertenza: sassi sparati fuori dalle scarpe come se grandinasse.

di Wu Ming 1

«Nearly all the incidents described […] actually happened, though they have been rearranged».

Scriveva così George Orwell nel suo The Road to Wigan Pier (1937), memoriale e reportage immersivo sulle condizioni della working class del nord dell’Inghilterra tra le due guerre mondiali, scritto con tecniche da romanzo. Più o meno lo stesso vale per il suo libro del 1931 Down and Out in Paris and London.

«Quasi tutti gli eventi descritti sono realmente accaduti, anche se sono stati riarrangiati». Ma se «quasi» tutti sono realmente accaduti, vuol dire che alcuni sono inventati. Quali? E gli altri, se sono «riarrangiati», in che senso sono «realmente» accaduti? Prosegui la lettura ›

#Afrin (non) è sola? – di Davide Grasso #BreakSilenceOnAfrin

Conferenza stampa dei rappresentanti del cantone di Afrin e delle forze YPG/YPJ, 18 marzo 2018.

di Davide Grasso *

Nella giornata di ieri, 18 marzo, milizie jihadiste sostenute dall’esercito turco hanno fatto ingresso in alcuni quartieri di Afrin, prendendoli sotto il loro controllo. Hanno umiliato e torturato civili, decapitato pubblicamente due combattenti, saccheggiato le abitazioni. Le forze confederali della Federazione del Nord o Rojava, per fortuna, avevano appena evacuato migliaia di civili, che si trovano adesso nella vicina regione di Sheeba, sempre nei pressi di Aleppo. Questi eventi sono arrivati dopo due mesi di strenua resistenza da parte delle unità popolari e femminili YPG-YPJ, che hanno il compito di difendere la rivoluzione delle donne e delle comuni, nelle campagne attorno alla città, pur nella disparità di mezzi. Le forze rivoluzionarie hanno dichiarato che questi eventi segneranno il passaggio dalla guerra aperta alla continuazione della resistenza sotto forma di guerra di guerriglia. Prosegui la lettura ›

Tre anni di incontri ravvicinati del #QuintoTipo, dieci libri volanti alieni al mainstream

Dieci incontri ravvicinati del Quinto Tipo

Ebbene sì: Quinto Tipo, la collana diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre è arrivata a dieci titoli. Da Diario di zona a Hevalen sono passati tre anni esatti, e in questa fine d’anno li festeggiamo – ché non era scontato! – con una campagna dieci per cento… che fa mille. Mille di questi oggetti narrativi non-identificati!

Da oggi al 31 gennaio 2018, con cento euro si possono comprare tutti i dieci libri: Diario di zona di Luigi Chiarella (Yamunin), Il derby del bambino morto di Valerio Marchi (e Claudio Dionesalvi), Il tenore partigiano di Lello Saracino, PCSP di Alberto Prunetti, Al palo della morte di Giuliano Santoro, Settantadue di Simone Pieranni, Tabloid Inferno di Selene Pascarella, Al centro di una città antichissima di Rosa Mordenti, La santa crociata del porco di Wolf Bukowski e, infine, Hevalen di Davide Grasso. Buon contatto!

#Hevalen. Perché sono andato a combattere l’#ISIS in #Siria. Con il libro di Davide Grasso ritorna la collana #QuintoTipo

Copertina di Hevalen

Hevalen, di Davide Grasso. Clicca per aprire la copertina completa, con quarta e risvolti (pdf).

Siamo fieri di annunciare l’imminente uscita di Hevalen di Davide Grasso, decimo libro di Quinto Tipo, la collana diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre.

Questo libro ha una storia che vale la pena conoscere. Ve lo si conta noi, com’è che andò.

Nel settembre 2016 appare in rete e comincia a circolare un perturbante video girato in Siria.

Sferzato dal vento del deserto, un italiano — uniforme mimetica, kalashnikov in mano, volto coperto da una cemedanî (la kefiah curda) — si presenta come volontario internazionale arruolato nelle Forze Siriane Democratiche e racconta, con lieve accento piemontese, della rivoluzione in Rojava e della guerra contro Daesh. Non dice il proprio nome, perché per ovvie ragioni tutte le combattenti e i combattenti delle forze di liberazione curde — come del resto i nostri partigiani nel 1943-45 — operano sotto pseudonimo, il cosiddetto «nome di battaglia». Il suo, scopriremo, è «Tirej». Prosegui la lettura ›

Che cos’è Giap, che cos’è la Wu Ming Foundation

3 giugno 2017, escursione ai Quattro Denti, Chiomonte, Val di Susa. Un momento clou della prima festa nazionale di Alpinismo Molotov, primo evento di questo tipo organizzato da un collettivo della Wu Ming Foundation.

Era tempo di fare un punto della situazione. Da tempo il progetto Wu Ming era diventato ben più esteso e complesso dell’originario «collettivo di scrittori».

Nel 2016, commentatori che non seguivano il nostro lavoro da anni hanno scritto: «Sono rimasti in tre». In realtà non siamo mai stati così numerosi.

La realtà ha superato le vecchie descrizioni e oggi molti chiedono una “mappa”.
Chi è Nicoletta Bourbaki?
Che cosa vuol dire «Alpinismo Molotov»?
Cos’è Quinto Tipo?
Come si partecipa a Resistenze in Cirenaica?
Che differenza c’è tra Wu Ming e Wu Ming Contingent?

Insomma, era necessario aggiornare, rielaborare e migliorare la pagina di autopresentazione «Che cos’è la Wu Ming Foundation». Ora ci sembra molto più «narrata» e chiara.

È un lavoro che andrà fatto periodicamente. E serviranno traduzioni in altre lingue. Tempo al tempo.

Intanto, buona lettura.