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crisi

Sfiga e rivoluzione

Crisi dell’euro e crisi di sovrapproduzione: la forma e la sostanza

di Mauro Vanetti (guest blogger)

L'Euro, la GreciaSarà mica che porto sfiga?

Nell’estate del 2007 mi trovavo in California; quello fu l’anno della crisi dei mutui subprime. Il nome è improprio, come tutti i nomi che vengono dati ai vari crack del capitalismo; i giornalisti amano etichettare le catastrofi economiche a seconda del casus belli, camuffandone in questo modo le cause profonde. Con questa nomenclatura, la Prima Guerra Mondiale dovrebbe chiamarsi la Guerra dell’Attentato di Sarajevo, mentre la Seconda potrebbe essere registrata nei libri di storia come la Guerra della Radiostazione di Gleiwitz. Ad ogni modo, l’esplosione della bolla immobiliare mise in luce la fragilità della crescita statunitense; si erano accumulate montagne di dollari vendendo case a prezzi sempre crescenti a famiglie senza soldi e ad imprese senza liquidità, e costruendo castelli di carta speculativi su previsioni irrealistiche di crescita eterna di questi prezzi. Prosegui la lettura ›

Un C.U.L.O. per la crescita

Loro si fanno il C.U.L.O.

Fatevi il CULO. Non per un vile scopo di lucro, ma per il bene del Paese.

[Riceviamo questa proposta da Luca – già Wu Ming 3 – e ben volentieri la pubblichiamo. Meditateci sopra durante il weekend, ma c’è poco da disquisire: prendere o lasciare. E se lasciate, ve la facciamo prendere lo stesso. Si è già detto d’accordo Scalfari e, più in piccolo, anche Scalfarotto.]

Le cose non vanno bene.
Il governo Monti sbaglia. Fa troppo poco. Ci vuole più coraggio.
Non cresciamo. E’ un fatto drammatico. Per ottenere la crescita bisogna favorire la crescita. Prosegui la lettura ›

Si balla! (L’inizio del crack, quello vero)

Interno sera, una macelleria come tante. Anzi, come poche.

[Luca:] Dunque, compadres, in pratica ci siamo.
E’ il vecchio adagio bukowskiano: – Come ti sei ridotto così?
– Prima poco alla volta. Poi di colpo.
Ecco, a occhio e croce, siamo giunti al “di colpo”.
Il governo più debole della storia della repubblica da oggi dovrebbe affrontare la più grossa tempesta economica che abbia mai investito il paese da cento anni in qua.
Da oggi siamo preda di raid economico-finanziari di ogni tipo, e se pensiamo di averne già viste molte, credo che rimarremo sorpresi un bel po’. Da stamattina gli interessi sul debito-Italia hanno preso a salire vertiginosamente, dopo aver raggiunto ieri i massimi, e mi sa che questo è proprio l’inizio del crack. Quello vero.
Le conseguenze sulle persone credo che facciamo fatica anche a immaginarcele. Prosegui la lettura ›