Spedizione ordinaria. 30 chili. 15 euro. Porte girevoli. Il tintinnio degli ultimi spicci e del resto. “Grazie, arrivederci”. Il sole ha disarcionato gli ostacoli ed ora inonda piazza Battisti. Più che normale, per un 3 agosto. Le porte alle Poste si aprono e si chiudono di continuo. Noi il nostro l’abbiamo fatto. Il pacco è stato consegnato all’impiegato. Nel pacco, la Libreria della Plebe. O, meglio, quel che ne rimaneva. Rispedita al mittente, in quel di Rimini. Resa immediata, con disonore. Derivante, quest’ultimo, dal non aver battuto chiodo da mesi. Una settantina di libri. Qualche novità risalente ad aprile, qualche veterano dalla copertina sbiadita, cotta dal sole di decine di banchetti. Feste di partito, sagre, concerti, dibattiti colti. L’irriducibilmente invenduto. I sovversivi del gusto, l’Autobiografia di Duke Ellington, il Rimario della Orecchio acerbo, I piedi per terra della Dromadaire, che ci ha tenuto compagnia per 6 anni. Da quando tutto è cominciato.
Da quei primi pacchi arrivati l’ultimo giorno utile di luglio. A.D. 2004. Prosegui la lettura ›
La notte del Chueco
ovvero: 27 ore nella vita di Juan Manuel Fangio
La Havana, 23 febbraio 1958, h. 20:45. Un uomo distinto, non tanto alto, i capelli tirati indietro sulla fronte spaziosa, percorre il vestibolo dell’Hotel Lincoln in compagnia di due persone. Gli addetti alla reception lo salutano ammirati, l’uomo ricambia con un sorriso e un cenno del capo. Gli ospiti seduti nella hall si voltano a guardarlo, dandosi di gomito. Due stanno un po’ in disparte, si alzano e vanno incontro al terzetto che avanza verso le scale. L’uomo al centro rallenta il passo e li scruta. Reporter? No, niente macchine fotografiche. Ammiratori? Probabile. Ha firmato autografi tutto il giorno, conteso tra fans, puttane in svendita e un attore americano che voleva a ogni costo una foto insieme a lui. Ora brama soltanto la cena in camera e una notte di buon sonno, per affrontare al meglio la gara dell’indomani. Dall’incidente di Monza non ha più commesso l’errore di presentarsi stanco a una partenza. Quella volta aveva guidato tutta la notte da Parigi, arrivando in Brianza appena mezz’ora prima dello start. Risultato: riflessi lenti, una sbandata in curva, la Maserati sale sul terrapieno, si invola, piroetta per aria prima di schiantarsi. Stagione e titolo compromessi. E’ passato del tempo, ma ogni tanto ci pensa ancora: la vita poteva finire quel giorno. Invece eccolo lì, a 47 anni, ancora pronto a infilarsi in un abitacolo e a interrogare con lo sguardo tre ammiratori cubani, in attesa che gli porgano una foto da autografare.
– Me desculpe… – dice quello più alto, con la giacca di cuoio. Prosegui la lettura ›
Wu Ming 2: L’archivio e la strada. Nove tendenze del lavoro culturale in rete
[Siamo tutti in partenza e ci portiamo dietro i compiti. Durante il mese di agosto Giap verrà aggiornato in maniera più sporadica. Ogni tanto ci collegheremo, sbloccheremo commenti in moderazione, risponderemo per quanto possibile, ma giocoforza saremo meno presenti.
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Ci congediamo (si fa per dire) con un articolo di WM2 uscito sul n.1 della Nuova rivista letteraria, diretta dal vulcanico Stefano Tassinari (edizioni Alegre). La riflessione può risultare utile in questa estate di discussioni al calor bianco su letteratura e rete, scontri sugli e-book e ca$$i vari. WM2 elenca nove aspetti del lavoro culturale in rete: lavoro liquido, d’archivio, di strada, all’aperto, artigianale, mutante, sporco, diplomatico e sovversivo.
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A questo proposito, avete visto quale vespaio ha suscitato l’uscita del nostro agente, el comandante Heriberto Cienfuegos, che con un affondo guerrillero sulle pagine di Repubblica ha fatto uscire allo scoperto muchos hidalgos editoriales?
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Per ultima cosa, segnaliamo che sul sito ufficiale Einaudi c’è uno speciale sul successo di Manituana all’estero. Nell’ultimissimo numero di Giap formato newsletter (ottobre 2009), già ci eravamo interrogati sulla diversa accoglienza di quel romanzo in Italia e all’estero. Da allora, le cose sono andate avanti, e si può tranquillamente dire che, nel mondo anglosassone e in quello francofono, Manituana è il nostro più grande successo di pubblico e critica. Q è uscito in più paesi e ha avuto ottime recensioni, ma un “effetto” come quello ottenuto da Manituana non lo avevamo mai registrato. Per noi è un incoraggiamento a proseguire il Trittico Atlantico, e infatti stiamo studiando (i “compiti” di cui sopra). Oggi è il 216esimo anniversario della morte di Robespierre. Non fiori, ma opere di bene.] Prosegui la lettura ›
Speciale “L’Eroe imperfetto”: L’Unità, Valter Binaghi, Roberta Borsani
[Su L’Unità di oggi compare una recensione de L’eroe imperfetto a firma di Roberto Arduini. Ne pubblichiamo qui la versione integrale.
A seguire la recensione pubblicata dallo scrittore Valter Binaghi sul suo blog. E’ strano, frastagliato, conflittuale e segnato da reciproco rispetto il nostro confronto a distanza con Binaghi. Quando recensì Altai, scrivemmo di lui:
«Binaghi il convertito, per il quale Dio è voragine che ti si apre sotto i piedi; Binaghi il cattolico, il “tradizionalista” che lamenta la scomparsa del futuro, Binaghi in febbrile e autentica ricerca del trascendente, interlocutore spesso prezioso proprio per la radicale differenza tra le nostre impostazioni, differenza che rende tanto più rimarchevoli i momenti di convergenza…»
Queste parole introducevano però l’esposizione di una divergenza (su femminile, femminismo etc.) e si finì per fare a cornate. Capita sovente. Tuttavia, certe cornate aiutano a pensare, insegnano qualcosa.
Infine (sempre dal blog di Binaghi) una nota sull’eroismo al femminile della scrittrice e poetessa Roberta Borsani.]
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Lawrence d’Arabia? A lezione da Borges
di Roberto Arduini | Tutti gli articoli di Arduini su unita.it
Cosa succede se un personaggio di un racconto prende il sopravvento sullo scrittore? Succede che la sua storia e i suoi stimoli traboccano al di fuori del romanzo stesso e si dividono in mille rivoli, seguendo strade a volte parallele, a volte intersecanti, ma producendo in ogni caso altre storie. È il caso di “Lawrence d’Arabia”, al secolo Thomas Edward Lawrence, che fu soldato, agente segreto, archeologo e scrittore, il cui mito è soprattutto legato alla rivolta araba contro il dominio turco durante la Prima Guerra Mondiale. Personaggio già nelle sue memorie, è stato il protagonista di Stella del Mattino (Einaudi, 2008) di Wu Ming 4. Ora lo scrittore, di nuovo in solitaria rispetto ai suoi soci, dà alla stampe un trittico di saggi, raccolti sotto il nome collettivo L’Eroe imperfetto (Bompiani, p. 174 – euro 10), in cui Lawrence d’Arabia è sempre presente, in maniera più o meno palese. Perché nello sfortunato ufficiale britannico si riassumono tutte le caratteristiche di un certo tipo d’eroe, quello che deve sopravvivere al sé stesso e al proprio mito, l’anti-eroe già descritto dai classici e tramandato dalla notte dei tempi. Prosegui la lettura ›
La salvezza di Euridice / 3a parte: Termodinamica parr. 5-8 + epilogo/title-track
[Con questa terza e ultima tranche, si conclude la pubblicazione su Giap del saggio La salvezza di Euridice. La prima puntata è qui, la seconda qui.
La salvezza di Euridice, scritto da WM2, è il saggio che conclude il nostro libro New Italian Epic. Narrazioni, sguardi obliqui, ritorni al futuro (Einaudi, gennaio 2009). Al suo apparire, diversi recensori e commentatori del libro lo hanno ignorato. Quasi tutti i recensori lo hanno ignorato. Zero riferimenti, come se nel libro non ci fosse. Perché? Noi abbiamo un sospetto: che quei recensori il libro non lo abbiano proprio letto, e forse non lo abbiano nemmeno sfogliato. Troppo facile pensare che fosse soltanto una versione cartacea del “memorandum” sul NIE scaricabile on line, e quindi non accorgersi che:
1. Il memorandum,nel tragitto dalla rete al libro, era diventato tutt’altra cosa: la “versione 3.0”, composta da due testi distinti (New Italian Epic e Sentimiento nuevo);
2. c’era un lungo saggio finale – che da solo costituiva un terzo del libro – su cosa sono le narrazioni, quale può essere oggi l’etica di un narratore, quali convinzioni stanno alla base del lavoro in rete di molti scrittori etc.
Nel marzo 2009 leggemmo su un quotidiano una recensione di New Italian Epic in cui si rimproverava al libro l’assenza di riflessioni sulla “mitopoiesi”. Strana critica, visto che il saggio più lungo non parlava d’altro. Perplessi, chiedemmo al recensore, via e-mail, come mai avesse ignorato La salvezza di Euridice. Rispose parlando d’altro. Ripetemmo la domanda: come mai aveva ignorato La salvezza di Euridice? Rispose così: in quel saggio “non [c’era] approfondimento teorico” ma solo un “ragionare spezzettato” che a lui non interessava. Ci parve una di quelle risposte che si improvvisano quando ci si trova alle strette, e lasciammo perdere. In fondo, non era la prima recensione di un libro non letto, né sarebbe stata l’ultima. Si tratta, anzi, di un sottogenere letterario che alcuni critici praticano in modo sistematico.
Ad ogni modo, ora il testo è a disposizione di chiunque, anche senza acquistare il libro. Buona lettura.] Prosegui la lettura ›
«Non leggete “L’eroe imperfetto” di Wu Ming 4» (Antonio D’Orrico)
Quale miglior viatico per questo post della frase all’imperativo contenuta in un articolo del book-jockey D’Orrico sui libri dell’estate? L’articolo è uscito qualche giorno fa su Sette (settimanale del “Corriere della sera”).
Ehi, non fate finta di niente: D’Orrico vi ha dato un ordine! :-) Anzi, gli ordini sono più d’uno, perché alla frase riportata segue l’ukase “Basta coi finti sperimentali”. Il nesso tra la “finta sperimentazione” e una raccolta di saggi sulla figura dell’eroe in letteratura risulterà chiaro (forse) a chi ha seguito il dibattito sul New Italian Epic.
[A proposito: sull’ultimo numero di Internazionale (854 | 9 / 15 luglio 2010), a pag. 68 c’è un reportage di tre pagine intitolato “L’epica dei tempi difficili”. L’autrice è Frederika Randall, corrispondente dall’Italia della rivista USA The Nation. C’è anche un tentativo di messa in prospettiva storica, con accenni di paragone con la situazione americana. Pdf qui.]
Chiudiamo il preambolo ricordando che a noi le micro-recensioni di D’Orrico piacciono a tal punto che ce ne scrivemmo una da soli, anni fa, all’uscita di Free Karma Food (“Sono di Bologna ma si spacciano per cinesi. / Tanta ciccia e poca figa nel romanzetto del sedicente Wu Ming 5”). Prosegui la lettura ›
L’Università Cattolica blocca l’accesso al nostro sito?
[Riceviamo da Milano e volentieri pubblichiamo. Risulta a qualcun altro? Errore tecnico? Confusione tra copyleft e pirateria? Motivazioni ideologiche? Sito sgradito? Chiunque abbia informazioni al riguardo, o sappia di siti e blog che in Cattolica subiscono un analogo blocco, lasci un commento. Grazie.
P.S. Ovviamente rispettiamo la richiesta di anonimato ma… perché? Che clima c’è in quell’ateneo?
AGGIORNAMENTO: come si appurerà dai commenti, nel tardo pomeriggio il “blocco” risultava rimosso.]
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Gentili Wu Ming,
confesso che non sono un vostro accanito lettore e che anzi da poco vi ho scoperti solo per il fatto che un professore ha fatto il vostro nome durante il suo corso che frequento in Cattolica. Ci era stato detto a lezione che i vostri libri, benché pubblicati da einaudi, erano scaricabili gratuitamente dal vostro sito così ho provato ad andare sul sito ma, ecco la questione, l’accesso mi è stato negato. Preciso che ho fatto questo tentativo utilizzando la rete wireless dell’Università Cattolica di Milano utilizzabile dagli studenti iscritti. Nel regolamento della Cattolica che riguarda le norme di comportamento dell’utente c’è scritto:
“E’ fatto divieto la distribuzione in rete di materiali/strumenti in violazione della legge sul diritto di autore e sulla proprietà intellettuale e industriale. Non usare in nessun caso la rete di Ateneo (wireless o cablata) per scambiare materiale illegale: lo scambio di materiale protetto da copyright (MP3, film in DivX o DVD, software commerciale, ecc…) è vietato per legge e soggetto a sanzioni penali. In caso di rilevamento di azioni illegali l’Università Cattolica procederà al richiamo formale dello studente e metterà a disposizione delle autorità che ne facessero richiesta tutta la relativa documentazione.”
Ma non credo che possa essere questo il motivo che impedisce a noi studenti di accedere al vostro sito. Voi cosa ne pensate? Ho comunicato questo fatto al professore che ci aveva parlato molto bene del vostro lavoro e invitato a visitare il vostro sito, e mi ha detto che anche dal computer del suo ufficio l’accesso a www.wumingfoundation.com era negato mentre lo stesso non accadeva per siti di giornali italiani o ad esempio per un sito di letteratura come Nazione Indiana. Scusate per la lunghezza della mail ma mi sembrava giusto segnalarvi la cosa. Vi chiedo però la cortesia di poter conservare l’anonimato.
Lettera firmata