NRL2: nuovi nazionalismi, fascismi e razzismi

Nuova Rivista Letteraria n.2 nuova serie

Nuova Rivista Letteraria, semestrale fondato da Stefano Tassinari. La nuova serie è partita nel maggio 2015.

Uscirà ai primi di dicembre il nuovo numero di NRL, interamente dedicato ai “nuovi” nazionalismi, razzismi e fascismi che brulicano in Europa (e non solo).

Al solito, la cadenza semestrale esenta dall’inseguire la cronaca, fa risparmiare ossigeno, permette di coltivare un “frattempo” e poi, quando il numero è pronto, ci si ritrova pienamente nello zeitgeist. Proprio in questi giorni l’Unione Europea ripristina le proprie frontiere interne, misura di dubbia utilità contro il terrorismo ma utilissima alle destre scioviniste del continente. Quelle destre che, prendendosela coi migranti e seminando odio per chiunque sia musulmano o abbia un aspetto “straniero”, sono le migliori alleate di Daesh. Perché la dialettica malata che descriviamo nell’editoriale, quella tra globalizzazione liberista e nazionalismi, tra il problema e la sua falsa soluzione,  è la stessa dialettica che rende complementari gli Al-Baghdadi e i Salvini, gli attentati e i riflessi condizionati, il pericolo reale e i falsi allarmi, il nocciolo della questione e i diversivi. Prosegui la lettura ›

L’ultima notte del Ventre della Bestia Tour: #100anniaNordest a #Trento (Audio, foto e link)

4 novembre 2015, CSA Bruno di Trento gremito per Cent'anni a Nordest

Trento, 4 novembre 2015. La sala del CSA Bruno gremita durante la presentazione di «Cent’anni a Nordest». Clicca per vedere altre foto.

Il 4 novembre è la festa delle Forze Armate e della vittoria italiana nella prima guerra mondiale; celebrarla a Trento, città conquistata – anzi, redenta! – non ha prezzo; il centro sociale autogestito «Bruno» di Trento l’ha celebrata con l’ultima serata del Ventre della Bestia Tour.

Per diversi mesi, Wu Ming 1 ha presentato Cent’anni a Nordest nei luoghi del libro. Nel ventre della bestia, appunto. Il giro è iniziato a Trieste ed è finito a Trento, non a caso…

Al CSA Bruno, in una sala affollatissima, a dialogare con WM1 c’erano Tommaso Baldo e lo storico Quinto Antonelli. In questo post proponiamo la registrazione della serata, divisa in capitoli e con sommario degli interventi. Si può ascoltare in streaming da questa pagina (utile per seguire il sommario) o scaricare in una cartella zippata (235 mega). Nei prossimi giorni sarà scaricabile da Radio Giap Rebelde, anche tramite iTunes.

Approfittiamo del post per linkare alcune interviste e recensioni di Cent’anni a Nordest apparse negli ultimi tempi. Buon ascolto e buona lettura. Ora il testimone passa a L’invisibile ovunque. Conto alla rovescia per il 24 novembre. Prosegui la lettura ›

I quattro gatti di #Salvini a #Bologna e i numeri del flop di #Liberiamoci, metro quadro per metro quadro

Come volevasi dimostrare

Con un anticipo di 48 ore, e come volevasi dimostrare.

Insomma, quanti erano i fascioforzaleghisti in Piazza Maggiore?

Il 6 novembre, su Twitter, avevamo previsto che Salvini avrebbe sparato la cifra fantasy «centomila», ed è regolarmente accaduto. Ne aveva sparate anche di più alte: «A Bologna saremo in duecento-trecentomila!».

Tali cifre iperboliche, sparate a caso e ripetute dai media senza dubbi né tentennamenti, avevano creato l’aspettativa di una vera e propria invasione. E invece, come stiamo per dimostrare more geometrico, la “marcia su Bologna” è stata un flop.

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L’archivio aperto, il Super8 e le storie in pellicola. «51» di Wu Ming 2

Dalla pellicola del cineamatore Angelo Marzadori sul festival nazionale dell’Unità del 1951 è nato un piccolo saggio sulla cultura del Pci e su una Bologna che non c'è più. Clicca su Baffone per vedere <em>51</em>, un cortometraggio di Wu Ming 2.

Dalla pellicola del cineamatore Angelo Marzadori sul festival nazionale dell’Unità del 1951 è nata una piccola riflessione sulla cultura del Pci. Clicca su Baffone per vedere 51, un cortometraggio di Wu Ming 2.

A Bologna esiste da una decina d’anni un archivio molto particolare, che raccoglie, cataloga e digitalizza i vecchi film di famiglia, le pellicole amatoriali, le bobine in 8mm dimenticate nelle soffitte degli italiani. E’ gestito dall’associazione Home Movies, che si prende cura di questo patrimonio e organizza numerosissime iniziative per mostrarlo al pubblico e renderlo accessibile.
E’ un tesoro storico e sociale di grande valore, perché offre un punto di vista inedito sulle vicende d’Italia e del mondo. Nelle inquadrature incerte dei “filmini” è possibile cogliere dettagli che non si trovano documentati in nessun’altra forma. Prosegui la lettura ›

Dopo #Amianto, #PCSP. Il nuovo libro di Alberto Prunetti per #QuintoTipo, collana diretta da Wu Ming 1

PCSP - La copertinaOggi arriva in libreria PCSP (Piccola Contro-Storia Popolare) del compagno Alberto Prunetti, già autore di Amianto.Una storia operaia.

PCSP è il quarto titolo della collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre.

Con quest’uscita, riparte la campagna abbonamenti: 45 euro per i prossimi quattro titoli scelti da WM1 (più del 30% di sconto). D’ora in avanti, ci si potrà abbonare in ogni momento, facendo partire la quaterna da qualunque uscita. Prosegui la lettura ›

Mille chilometri nel #Kurdistan turco, tra bombe, coprifuoco e zone liberate

Rojava 5

[Mentre si commentano i risultati delle elezioni turche, pubblichiamo il reportage del Progetto Rojava Resiste, scritto per Giap al ritorno da un viaggio nel Kurdistan turco, proprio nei giorni della strage di Ankara contro il corteo dell’HDP.]

di Progetto Rojava Resiste

Il tracciato bianco dei lacrimogeni lascia il posto al sapore acre nelle narici, mentre il fumo nero di oggetti in fiamme testimonia la battaglia di un popolo contro l’omologazione e lo sterminio. I coprifuoco, le barricate, i blindati della polizia, le zone liberate, i fermi di giornalisti e internazionali, i sorrisi, le violenze e la resistenza sono la normalità, in una storia di autonomia e autogoverno che si oppone all’arroganza dei nazionalismi.

La storia del Bakur, del Rojava, del Basur e del Rojhelet, ovvero del popolo curdo, è un muro di mattoncini. Nel nostro viaggio siamo riusciti a dare un nome ad alcuni pezzi, non certo a tutti. Prosegui la lettura ›